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Autore: Hairen    17/01/2010    3 recensioni
E se Nadja avesse una sorella, una sorella da cui l’hanno separata alla nascita e di cui solo il nonno, il duca Preminger e pochi altri conoscono l’esistenza…Che è vissuta in una villa lontana, a parte. Colette, sua madre non sa neanche che esiste, ed è convinta di avere solo Nadja, non si rammenta della bambina che nacque insieme a lei quel giorno. Una ragazza allevata severamente dal duca Preminger che nonostante ciò, conserva una voglia di libertà e un sogno che la portasse fuori da quelle mura. Una ragazza che non è stata mai lasciata uscire fuori dal giardino della sua villa, che ha vissuto i suoi 15 anni chiusa, senza conoscere paesi, città…senza conoscere il mondo. Destinata ad ereditare il ducato di Preminger a causa del rifiuto di Nadja, la primogenita nata 3 minuti prima di lei. Avverto: la storia è ambientata un paio d’anni più avanti rispetto a quando finisce il cartone. Non tutti i personaggi e i luoghi sono eguali all’anime anzi alcune parti sono completamente inventate. [Personaggi:Diana Preminger, Nadja Preminger,Colette Preminger, Duca Preminger, Oscar Preminger, Francis Harcout, Keith Harcout] [KeithxDiana] [FrancisxNadja]
Genere: Romantico, Triste, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 1

Diana Preminger

***

“Con questa siamo a tre in questo mese! Smettila di cercare di fuggire, è impossibile.” l’ennesimo rimprovero dell’educatrice risuonò per l’ennesima volta nella stanza di Diana Preminger.

“Più tenterai di fuggire più il duca Preminger sarà severo con te…Vedi di capirlo!” concluse uscendo e chiudendo a chiave la porta.

Diana si buttò supina sul letto, era stanca di vivere così, non ne poteva più. Voleva vedere il mondo, voleva conoscere città diverse, voleva incontrare tante persone e voleva una volta per tutte uscire da quella dannata villa.

La stessa villa che l’aveva vista entrare a 2 anni e che tutt’ora non l’aveva ancore vista uscire. Mai, nemmeno una volta aveva potuto avanzare un passo fuori dal cancello da ben 13 anni.

Le sue passeggiate si svolgevano sempre all’interno del giardino, di cui ormai conosceva ogni filo d’erba a memoria.

Così per non- sapeva -più -quante –volte, si ritrovò a immaginare il mondo fuori dal cancello, che città avrebbe visitato semmai fosse riuscita a scappare.

Le uniche cose che conosceva erano quelle che era costretta a studiare e quelle che aveva visto alla televisione.

Si alzò dal letto e usci sul balcone che dava sulla vista della cittadina dove abitava, chissà se tutte le città erano così, quello era il suo posto preferito, il balcone, dal quale poteva ammirare la vista della città dall’alto.

I suoi pensieri e immagini furono interrotti da qualcuno che stava bussando alla porta.

“Avanti…” disse permettendo così allo sconosciuto di entrare.

“Buona sera signorina Preminger, la cena è pronta.” annunciò la sua cameriera personale

“Scusa Brigitte, non ho fame stasera.” Rispose con gentilezza lei.

Brigitte era l’unica persona di cui si potesse fidare all’interno di quella casa, l’unica persona che le raccontava come era fatto il mondo, delle emozioni che si vivevano al suo interno. L’unica amica che aveva mai avuto. Aveva un anno in più di lei, ovvero 16 anni, e quell’anno ne doveva compiere 17.

“Ma Diana, devi pur mangiare qualcosa.” Insistette dopo aver chiuso la porta dietro si se perché nessuno la sentisse

“Ho lo stomaco chiuso.” disse, poi dopo una breve pausa durante la quale aveva lanciato un ultima occhiata al giardino aggiunse : “Hai visto? Hanno aumentato di nuovo le guardie al cancello. Mi chiedo a che numero le farà arrivare. Diventerà piuttosto affollato lì sotto…”

“Già. Mi spiace Diana… poi oggi l’educatrice è stata molto dura. Ha veramente esagerato! Come fanno a non capire l’ingiustizia del tenerti chiusa qui dentro?!”

“Non lo so… L’unica cosa che so è che il nonno non può permettersi che io scappi, a quanto pare Nadja ha rifiutato di ereditare il ducato dei Preminger. E questo vuol dire che adesso l’erede sono io. In più se io scappassi non saprebbe più come riportarmi a qui, se mandasse la polizia a cercarmi i giornali lo saprebbero e in questo modo si scoprirebbe dell’esistenza di una seconda figlia di Colette Preminger, che è stata tenuta nascosta a tutti per più di 15 anni. Ti rendi conto delle conseguenze che questa dichiarazione avrebbe?

Oltre al fatto che l’alta società inizierà a parlare e spettegolare, la mia cara madre mi vorrebbe indietro e il nonno si ritroverebbe nuovamente senza un erede.”

“Ma prima o poi verrai comunque allo scoperto no?”

“Esatto infatti quest’anno il nonno, quando avrò compiuto 16 anni mi farà debuttare in società, come la figlia di Colette che non è stata conosciuta prima a causa di gravi malattie che le impedivano di alzarsi dal letto…!” spiegò sprezzante Diana

“Bhè non è del tutto falso. E’ vero che tu sei piuttosto delicata e ti ammali facilmente.” Aggiunse Brigitte

“Certo ma come puoi notare non ho alcuna difficoltà ad alzarmi dal letto… E per la cronaca, non è che mi ammali facilmente è che quando tento di fuggire mi stanco molto e finisco per ammalarmi!”

“Ma cosa faresti se riuscissi a scappare? Andresti da Colette?”

“Assolutamente no. Figurati se adesso ho bisogno di una madre che per 16 anni non è venuta a conoscenza che aveva un’altra figlia oltre alla sua cara Nadja. Avevo bisogno di lei quando ero piccola, quando ogni settimana mi ritrovavo con una babysitter diversa, quando non avevo nessuno con cui giocare, con cui ridere,  quando  piangevo e nessuno mi consolava, quando avevo bisogno di affetto, la volevo! Ma non c’era! Peggio ancora non sapeva neanche che esistessi! Adesso non ho più bisogno di lei, e non la voglio neanche vedere!”

“Mi dispiace Diana…”

“No Brigitte, tu sei l’unica persona che non può dispiacersi per me. Tu sei l’unica amica che mi ha tenuto compagnia in tutti questi anni... e per questo dovrei solo ringraziarti!”

“Diana… voglio dirti una cosa, che farò anche se non sarai d’accordo!”

“Dimmi.”

“Io, io verrò con te! Se tu cercherai di fuggire un’altra volta io sarò con te e ti aiuterò come potrò! Sarò tua amica per sempre e pertanto starò sempre al tuo fianco!” disse commossa Brigitte

“Grazie Brigitte. Non mento se dico che sei la prima persona a cui ho voluto bene e lo voglia tutt’ora…!” rispose Diana commossa a sua volta.

“Adesso per favore vieni a mangiare. Non sopporto l’idea che andrai a letto senza aver messo nulla sotto i denti…!” si riprese Brigitte sorridendo all’amica.

“D’accordo.” Sorrise Diana seguendola al piano di sotto.

L a cena come al solito fu silenziosa, anche perché a tavola c’era solo lei. Il duca Preminger veniva solo una o due volte alla settimana e se ne andava prima di cena.  E non le era permesso cenare con la servitù.

Tornata in camera indossò la camicia da notte e poco dopo arrivò Brigitte, che come ogni sera le spazzolava i lunghi capelli lisci biondi che ormai le arrivavano sulla schiena, ma che tuttavia erano diversi da quelli di sua sorella. L’aveva vista in foto e in effetti erano praticamente uguali se non per qualche piccolo dettaglio, ad esempio i capelli di Diana scendevano più morbidi e piani sulla schiena non avendo tutte quelle punte all’insù che avevano quelli di Nadja, e mentre quest’ultima aveva una frangetta sbarazzina sulla fronte, Diana aveva la riga in mezzo che le divideva i capelli sulla fronte che a volte le finivano sugli occhi.

Gli occhi azzurri erano uguali anche se nell’una erano pieni di allegria e libertà, nell’altra di sofferenze patite, abbandono ma anche speranza. Purtroppo gli occhi di Diana non perdevano mai quella vena malinconica che ormai era parte della sua espressione.

Mentre si guardava allo specchio vide Brigitte, dietro di lei avvicinarsi al suo orecchio.

“Diana, ho scoperto un giorno perfetto per la fuga.” Le sussurrò Brigitte nell’orecchio

“Quando e perché sarebbe perfetto!?” domandò velocemente Diana

“Dopodomani, ho sentito delle guardie a tavola che parlavano del fatto che finalmente dopodomani potevano avere un po’ di libertà.”

“Ma non ci sarà un cambio come al solito?”

“No. Ed è questo che renderebbe il giorno il più indicato per fuggire. Dopodomani non c’è nessun cambio, quindi in tutta la villa ci saranno solo tre guardie! E calcolando che due devono stare al portone principale, al cancello ce ne sarà solo una.”

“Perfetto! Se usciamo dalla porta sul retro, arriviamo al cancello e riusciamo a superare la guardia siamo fuori!”

“Sì però dovremmo o stordire o addormentare quell’unica guardia. In modo che perda i sensi per il tempo che ci serve per scappare abbastanza lontano!”

“Inoltre dobbiamo farlo in un momento della giornata in cui non ho lezione e non sono occupata, in questo modo si accorgerebbero dopo della mia scomparsa. E lo stesso vale per te!”

“Giusto!” concluse entusiasta Brigitte contenta di aver aiutato a programmare la fuga.

“Brigitte inizia a preparare le tue cose, devi portare il minimo indispensabile chiaro? Al cibo e alle bibite ci penso io. E se hai bisogno di qualcosa dimmi pure che domani mando qualcuno a comprarmi delle cose…In fondo il nonno ha ordinato che qualunque cosa chieda mi deve essere portata!”

“Mi servirebbero delle scarpe più comode, sai queste della divisa di cameriera non sono molto adatte alle fughe”sorrise Brigitte guardandosi le scarpette con il tacco nere.

“Sì e ti prenderò anche qualcosa di più comodo come vestito… “ aggiunse Diana guardandole l’enorme e ingombrante vestito nero.

“Non esagerare…” sorrise Brigitte nuovamente.

“Sì, ho detto solo un vestito e un paio di scarpe, poi magari qualche maglione e sciarpa nel caso faccia freddo…tutto qui!”

“Va bene!” acconsentì Brigitte raccogliendole i capelli in una treccia come ogni sera. “Non mi stancherò mai di dirtelo ma hai dei capelli bellissimi…” aggiunse

“E con questa siamo a 246…vuoi dirmelo ancora altre volte?!” sospirò rassegnata Diana.

“Può darsi che lo farò.” sorrise divertita Brigitte

“Comunque anche tu hai dei bei capelli! Dovresti solo farli crescere un po’, li tieni sempre a caschetto.”

“Ho sempre pensato che non fossero belli, il castano è un colore così comune… Per questo cerco di non farli notare…”

“Sciocchezze… Sono stupendi.”

“Se lo dici tu… allora proverò a farmeli crescere okay?”

Diana annuì “Buona notte Brigitte, ci vediamo domani… e metteremo ben a punto il piano!”

“Buona notte Diana. A Domani.” Sussurrò Brigitte chiudendo la porta

***

Primo Capitolo spero vi sia piaciuto! Ovviamente la storia di Diana si intreccierà con quella di Nadja, Keith, e Francis!

Aspetto una vostra opinone! Fatemi sapere se la storia vi piace^-^

Baci Irene

  
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