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Autore: manubibi    19/01/2010    6 recensioni
[Robert Downey Jr./Jude Law] Un party da Paris Hilton? L'inferno! Una notte in albergo con Jude...beh, intuibile! xD Testato su livejournal, sembra piacere, perciò...spero piaccia anche qui!
Genere: Commedia, Erotico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: Lemon, OOC | Avvertimenti: nessuno
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You're just too good to be true,
I can't take my eyes off you...


A dire il vero l'ha osservato molto. Ha nutrito per lui un interesse abbastanza superficiale da diventare anche esagerato, negli anni ha seguito ogni passo della sua carriera, con un occhio critico mezzo offuscato da qualcosa di terribilmente scontato, ma come poterci fare caso con lui? Lontani i tempi di alcuni lavori che l'avevano incuriosito e spinto a spendere una quantità indecente di denaro per comprare i suoi film. Indecente, sì. Oggigiorno, quale pazzo spende un minimo di dieci sterline per ogni DVD originale? Bah.
Un'altra cosa è disgustosa e decisamente inaccettabile.
Che sia così fottutamente bello.
Davvero, è un affronto! Come si permette di essere così perfetto? Dio, questa è una punizione.
La prima cosa che gli viene da guardare istintivamente sono gli occhi. Di un azzurro con qualche ingannevole sfumatura di verde, dalle espressioni multiple e incantevoli, qualche volta maliziose e qualche altra così intense che ci si chiede automaticamente che diamine stia pensando! E a volte fanno oggettivamente paura. Le usa quando è particolarmente attratto da qualcosa, o nelle scene in cui debba dire delle frasi decisive del copione.
Quando sorride sembra che un fottuto lampione gli illumini la faccia, e che il suo sia ogni tipo di pensiero su di te senza che tu riesca a saperlo...
Ed ogni dettaglio diventa ogni volta più significativo, come le labbra rosse e sottili, dalla forma perfetta. C'è del calore emanato da lui, un profumo di buono che ci si può limitare ad intuire, magari qualcosa di elegante e ricercato nelle fragranze per uomo, qualcosa che ti fa pensare ecco, questo è esattamente il tipo di profumo che dovrebbe indossare.
E poi è così insopportabile che qualsiasi cosa faccia sia intrisa di grazia e incuranza, persino nei gesti più violenti, come un ballerino, quasi. Lui, terreno e animale, non può che invidiarne la forma e l'atteggiamento, l'oscurità implicita che si può solo indovinare.
-Rob!
Mi urla praticamente dentro l'orecchio, così il timpano può ben produrre quel...cazzo di fischio!
-Jude, che cazzo hai?!-, sbotto più che infastidito. -Cristo! Che diavolo urli?
-Ti stavo parlando, coglione!
Sì, insomma, aggraziato finché non apre bocca, diciamo.
-Scusa! Ripeti allora!
Sbuffa e rotea gli occhi verso l'alto e...se fossi una donna penserei mio Dio, com'è fico! Ma lo sto pensando lo stesso, questo fa di me una donna?
Lasciamo perdere le seghe mentali!
Rob, un po' di autocontrollo! Mica può diventarti duro così, senza neanche esitare! E per cosa, poi? Solo perché è bello? Ma 'fanculo. Che poi hai una moglie, stupido idiota!
-Stavo dicendo...mi ascolti? Dio, Rob, giuro che se non fossi il mio partner ti avrei già mollato qui e me ne sarei andato a casa!-, esclama esasperato il collega.
Su, Robert, ricomincia a pensare!
-Sì, razza di rifiuto inglese, sto ascoltando!
Eeeeeecco.
-Ehi, Iron Man, ricorda a chi devi la discendenza!-, scherza l'altro, alludendo a quel piccolo fatto che gli inglesi hanno inventato l'America.
-Zi Badrone. Comunque, cazzo, dimmi cosa vuoi!
-Ti stavo chiedendo cos'abbiamo domani. Io e te. Quello serio e il buffone.
Robert chiude gli occhi respirando a fondo e grattandosi la barba di due giorni che cerca di far passare come qualcosa di perfettamente normale in un luogo così chic. Un grande salone che per qualche motivo ignoto è addobbato di lustrini, festoni di Natale (o qualcosa di simile), ma soprattutto completamente rosa: sedie, divani. piatti, confetti, tovaglie, lampadari...
E mentre apre bocca per rispondere qualcosa gli si serra sulla caviglia come se gliela dovesse strappare a morsi per la fame.
-Alloraaaaa-aaaaaaah!-, urla, calciando via quel topo squittente di Tinkerbell.
-Cazzo! Ma chi ce l'ha fatto fare di venire da Paris??-, sbraita, prendendo la caviglia fra le mani e saltellando, mentre Jude ovviamente non trova di meglio da fare che mettersi a ridere come il piccolo coglione che è!
-Oh, amore, piccolino, che ti ha fatto quel brutto omone cattivo?-, pigola l'ereditiera prendendo fra le braccia il pipistrello ruggente e lanciando al diretto interessato un'occhiata di disgusto, non fosse che lui la guarda come fosse uno stronzo che gli si è ingloriosamente attaccato sotto i tacchi. Ma almeno quello porterebbe fortuna!
La bionda con l'occhio a saracinesca si volta altezzosa andano a parlare con...oh, Natalie Ritchie. Quelle due fanno una soap da sole, per tutte le volte che si sono prese e mollate.
-Jude, domani abbiamo una conferenza in Spagna-, taglia corto sibilando fra i denti.
-Ottimo. Rob, io andrei in albergo adesso...vieni con me?
Che bravo attore, Jude. Riesce a dirlo come una normalissima frase interrogativa, senza far trasparire tutte le centinaia di ammiccamenti e riferimenti ad azioni animalesche alquanto rumorose e indecenti.
Se non fosse un invito implicito a fare sconcezze al Four Seasons, Robert non lo troverebbe allettante. C'è da aspettarsi altro da lui?

Fast Forward - macchina, hall, ascensore, porta. Jude cerca di infilare la chiave nella toppa, ma l'operazione risulta ardua quando hai un fottuto coglione americano schifosamente sexy che ti bacia sul collo e ti afferra il pacco come se gli mancasse il proprio. Fortunatamente riesce ad aprire la porta, ma non fa in tempo a dire "ecco, accomodati" che Robert l'ha già placcato come un giocatore di rugby facendolo atterrare malamente sul letto.
-Scopiamo.
-Diretto, eh?-, sghignazza il più giovane con un mezzo sorrisetto malizioso.
Oh, maledetto!
Robert non risponde ma, cercando di sembrare pacato, inizia a sfiorare la pelle morbidissima del ragazzo con della maestria inaspettata: delicatamente, fra i capelli e poi dietro la nuca, e poi giù per il collo come un rivolo d'acqua.
Jude, annaspando, cerca le sue labbra in un abbraccio sporco e casto allo stesso tempo.
-Rob...
Cazzo cazzo cazzo cazzo. Non è giusto, non dovrebbe farlo eccitare subito così! Ci vuole suspance! E' un attore, questo dovrebbe saperlo!
-Sai, mi ricordi il tuo ruolo in Wilde-, tira fuori all'improvviso con un'occhiata critica.
Jude sente il gelo nell'atmosfera, e alza gli occhi al cielo. Dio, perché si è innamorato di un uomo che spara frasi ammazza-sesso ogni dannatissima volta che ci provano?
-Oh, fottiti, Rob.
La mattina dopo, il Sole li coglie addormentati, uno sul letto e l'altro per terra, avvolto in un bozzolo di coperte.
Vestiti. E ancora una volta non se n'è fatto niente, dannazione!


Rob apre prima un occhio, appannato dall'alcol della serata precedente e dai raggi del sole che gli chiariscono le iridi marroni. Adocchia la mezza sigaretta lasciata lì (deve averla spenta quel frocio inglese), la riaccoglie sollevato fra le labbra allungandosi quanto umanamente possibile sul pavimento, con la ferma intenzione di non alzarsi per nessun motivo. Grattatina alla barba, stropicciatina agli occhi, occhiata all'orologio.
Magnifico, le undici! Da quand'era che non si alzava così tardi? Forse dall'ultima volta che si era fatto una pera e si era svegliato in ospedale. Un pò alla Trainspotting, sì. Decisamente nel suo stile.
O da quando si era fatto una pista lunga come quella di Monza?
Meglio non pensarci.
Stasera hanno quella maledetta conferenza a Barcellona...certo, se il principino ha intenzione di svegliarsi invece di russare.
-Rob, sei sveglio?
Bofonchia la sua voce impastata, poi il suo corpo (ma perché è vestito, dannazione?) si gira verso di lui, rivolgendogli al momento la domanda più difficile.
-Ci alziamo?
Rob vorrebbe supplicare di lasciarlo per terra a sniffare tutta la polvere della moquette, a dormire ancora qualche altra decina di ore, ma un inglese freddo e risoluto come Jude non si può contraddire né supplicare.
Anche se in effetti trascinarlo via dalla stanza mentre lui si aggrappa a qualsiasi appiglio possibile, urlando ai Santi e alla Madonna insulti generici - no, non è affatto facile come previsto.
-Eddai, Robs, non fare il bambino!
-E per cosa sono diventato un attore di Hollywood, allora?-, sbraita l'altro in tono supplicante. -Ti prego!
A volte gli sembra di non essere mai uscito dal personaggio di Watson, e come al solito gli sfugge un sospiro spazientito.
-Robert John Downey - Junior è superfluo...smettila di comportarti da idiota, vestiti e fai colazione, altrimenti...
Altrimenti cosa?
Oh, Signore, ancora pensieri poco consoni.
Altrimenti...ti sbatto contro il muro e ti faccio vedere io cos'è l'obbedienza, ingratissimo figlio di puttana.
Se fosse in grado di separare il pensiero dall'azione...
C'è solo silenzio e qualche respiro ansimante quando si ritrovano proprio nella situazione pronosticata.
Jude, con le mani premute contro le spalle del collega, sorpreso dalla propria audacia.
No, non fare quel sorrisetto...
Robert, a metà fra il sorpreso e il piacevolmente colpito, abbassa la testa guardandolo da sotto in su, con uno sguardo improvvisamente sveglio e deciso. E un ghigno compiaciuto.
Lo sapeva, che sarebbe finita così! Riesce a manipolarlo così facilmente, stupido idiota!
-Jude...-, sussurra in tono invitante, e avvicina il viso al suo, di fatto controllandolo pur essendo quello con le spalle al muro.
L'inglese si morde il labbro inferiore, indeciso fra il cedere e il tenerlo sulle spine.
-Sì?
Rob gli si avventa improvvisamente contro, deciso a portare a termine quello che avevano cominciato la sera prima. Come posseduto da qualcosa di esterno (ma sa bene che sono solo tentativi di giustificarsi, lui lo vuole), Jude strappa via la camicia e la canottiera dal corpo dell'altro, ignorando le sue risatine sul genere "lo sapevo, sei prevedibile".
-Hai proprio fretta, eh, Law?-, lo stuzzica, prendendolo per le spalle e capovolgendo le posizioni, e ora è lui a comandare.
Nel ruolo che più gli si addice.
E per confermare che il capo è lui, gli basta affondare il viso pungente di barba sulla pelle morbida del più giovane, quella del collo, proprio sulla giugulare, i gemiti che Jude emette sono già incontrollati. Lo eccitano più di quanto pensasse.
Mentre ancora gli bacia lentamente il collo, con la mano scende lungo il suo corpo e il proprio, così vicini da poter toccare entrambe le erezioni, e tutti e due sospirano nello stesso momento.
-Robert...
E' implicita la supplica sussurrata al suo orecchio, e dice "prendimi".
Con piacere.
-Spogliati, Jude-, ordina, con la voce roca di eccitazione, prendendogli il colletto e infilando la lingua fra le due labbra, con le proprie premute sulle sue.
Il biondo, ormai completamente inerme sotto le sue mani calde, obbedisce all'istante, offrendogli uno spettacolo sublime.
Jude nudo fa venire le vertigini. Come nella sindrome di Stendhal. E' un capolavoro, un'opera d'arte di Dio.
Sei bello, Jude.
E lui non ci mette molto a spogliare il corpo di Robert, asciutto e pallido, non quello che si definisce da "macho"...ed è meglio così, diciamocelo. E toccarlo dà delle scosse elettriche che non pensava potessero annullare i pensieri in un attimo.
In quel momento c'è solo calore e gemiti, nient'altro.
-Jude...
Jude, Jude, Rob, Jude, Rob, Jude, Jude...Rob Jude Jude Rob Jude Jude Jude Jude...Rob, Jude.
I loro nomi perdono significato, contano solo il qui e l'ora.
Mentre Robert affonda nel corpo teso e caldo del più giovane, perde ogni altra percezione.

...You'd be like Heaven to touch.
I wanna hold you so much.
At long last love has arrived
And I thank God I'm alive.
You're just too good to be true.
Can't take my eyes off you
   
 
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