Mai una volta che riuscissi a rilassarmi in santa pace per cinque minuti.
Non chiedo tanto, solo qualche momento da passare oziando su un comodo divano, ma questo è praticamente impossibile avendo sempre Spagna tra i piedi. Adesso era lì, davanti a me che mi stava parlando.
Ovviamente io non afferrai nemmeno una parola di quello che usciva dalla sua bocca, per via dell’alto volume della musica che mi rimbombava nelle orecchie.
Doveva però essere qualcosa di importante visto il modo in cui strepitava.
Mi tolsi a malavoglia le cuffiette, e ascoltai ciò che il ragazzo davanti a me aveva da dirmi.
-Romano Romano! Presto vieni! Sbrigati, muoviti!-
Mi tirai su a sedere, e lo guardai con il solito sguardo incazzato –Che cazzo vuoi? È possibile che in questa casa non si possa riposare nemmeno 5 fottutissimi minuti?- Spagna mi si buttò praticamente addosso –Romano, tu non capisci! Devi muoverti è Urgentissimo! - mi prese la mano e cominciò a tirarmi verso il grande balcone.
Cercai in qualsiasi modo di opporre resistenza, ma, mi duole ammetterlo, Antonio è molto più forte di me –Bastardo! Dove mi stai portando?- Comincio a sbraitare cercando di liberarmi dalla sua presa ferrea, con pessimi risultati.
-Vedrai!- Un sorriso si dipinse sul suo volto. Quel sorriso che non portava mai a niente di buono… MAI!
Giungemmo sul grande terrazzo, e finalmente Spagna si fermò. –Guarda!- Mi indicò qualcosa nel cielo, alzai lo sguardo, e rimasi stupido dal meraviglioso paesaggio che mi si presentava davanti.
Il tramonto illuminava di un rosso accesso l’orizzonte. Le montagne avevano striature marroni e rossicce, e il mare in lontananza brillava quasi di luce propria. Questa visione mi riportarono alla mente ricordi lontani. Ricordi della mia terra, ricordi del sud. Dopo un attimo di sgomento, cercai di riprendermi, assumendo la mia solita espressione arrabbiata, –Ebbene?! È tutto qui quello che mi dovevi mostrare? Un fottutissimo tramonto? – Spagna sorrise dolcemente –Lo so che ti piace Romano. Non devi per forza nascondere ciò che provi, a me poi… Non avere paura- Mi attirò a se e mi abbracciò.
In quel momento l’unico pensiero che riuscì a formulare fu cosa quel deficiente aveva in mente di farmi, poi passati i primi istanti, ed essendomi assicurato che non aveva alcuna intenzione di stuprarmi, o peggio, mi lasciai andare a quel caldo abbraccio che, nonostante tutto, mi faceva sentire veramente bene.
-Sei proprio un bastardo- Mormorai guardandolo negli occhi. –Già, anche io ti voglio bene Romano-.
Restammo così, per attimi che speravo non finissero mai più, a fissare quel tramonto di fine estate.


Se siete arrivati alla fine vi faccio i miei complimenti XD...
Ho scritto questo.. coso, dopo una giornata molto stressante. Spero vi sia piaciuta, anche perchè è la prima fanfiction che posto XD!! Spero in qualche bel commentuccio!!! XD
Un Bacio Alaska ^^ *3*