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Autore: Bellatrix    07/07/2005    7 recensioni
Da "Quattro amiche e un paio di jeans" di Anne Brashares.
Ho voluto scrivere l'avventura di Bailey attraverso i suoi occhi perchè... bè, in realtà non lo so neanch'io! Ma è un personaggio che mi piace molto, e ho cercato di immedesimarmi in lei come meglio potevo! Read&Review, please, è molto importante per me!
Ps. Non c'è bisogno di aver letto il libro per comprendere la storia!
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Con gli occhi di Bailey

Con gli occhi di Bailey

 

 

Capitolo 1

 

Biip.

 

Biip.

 

Biip.

 

Perché non rispondeva? Era tutto il giorno che la cercava.

 

Bailey posò la cornetta, amareggiata.

 

Era tanto tempo che non sentiva Maddie, la sua migliore amica, e le avrebbe fatto piacere parlarle. Da quando si era trasferita nel Minnesota non si sentivano più tanto spesso come avrebbe voluto… Maddie, con i suoi genitori, era stata l’unica presenza costante nella sua vita, e adesso che non c’era più Bailey si sentiva sola.

 

Sola e triste, perché significava che non aveva altri amici. Significava che non aveva amato e non si era fatta amare abbastanza.

 

Per una normale ragazza di dodici anni non era poi così grave.

 

Una normale ragazza di dodici anni aveva una vita intera davanti per riparare ai suoi errori.

 

Bailey no.

 

Assorta in questi pensieri, scese in cucina, dove trovò la madre che preparava uno strano intruglio di verdure. Fece una smorfia. L’odore non era dei migliori.

 

La madre la notò e, con un velo di preoccupazione, le chiese: “Tutto bene, tesoro?”

 

“Sì… Cos’è quella roba, mamma?”  domandò scoccando alla pentola uno sguardo di diffidenza.

 

“Questa non è roba, Bailey, questo è un piatto sano che rinforza i muscoli e le ossa. Ti assicuro che è molto meglio dei tuoi soliti hamburger” la rimproverò la signora Graffman.

 

Se lo dici tu…”

 

La ragazza si appoggiò al tavolo con le mani e sollevò lievemente i piedi da terra. Si sentì leggera. Non che non lo fosse: era molto magra. E non perché mangiava poco.

 

Bailey… sicura che vada tutto bene?” le chiese ancora la madre, guardandola. “Sembri… triste. Che c’è? Sei riuscita a parlare con Madelaine?”

 

Bailey valutò per un istante l’idea di dire una bugia a sua madre. No, non valeva la pena.

 

Mmm… Veramente no. Non risponde nessuno. Come al solito.”

 

La madre la guardò apprensiva. Capiva quello che provava la figlia. O perlomeno, lei ne era convinta.

 

“Prova a chiamare più tardi. Saranno fuori. Sicura che non siano già partiti?”

 

“Non credo. Di solito vanno in vacanza a fine luglio. E comunque non importa. Non dovevo dirle nulla di urgente” e senza aspettare una risposta dalla madre, uscì dalla stanza.

 

Tornò in camera sua, aveva voglia di ascoltare un po’ di musica. Non aveva uno stereo, di solito usava il lettore cd portatile. Lo preferiva, perché quando ascoltava una canzone voleva che quella canzone le appartenesse, voleva essere trasportata via dalla melodia, ma da sola. Per questo non aveva bisogno di uno stereo.

 

Inserì un vecchio cd dei Green Day e schiacciò il pulsante fino a quando non arrivò alla sua canzone preferita.

 

Another turning point

A fork stuck in the road

Time grabs you by the wrist…

 

Il lettore si spense. Dovevano essersi scaricate le pile.

 

Bailey, seccata, scese di nuovo in cucina per dire alla madre che andava al Wallman’s a comprare delle pile.

 

Una volta fuori, si impose di non pensare a Maddie. Era una bella giornata di sole, poteva fare un giretto per il quartiere, nonostante Bethesda non fosse certo un panorama così piacevole.

 

Ma era comunque meglio del Wallman’s, constatò entrando nel supermercato pochi minuti dopo. Era come entrare in un enorme frigorifero. Solo che i frigoriferi quando sono chiusi sono completamente bui, mentre quello stanzone, con le pareti così bianche e le luci al neon accecanti era decisamente ben illuminato.

 

Bailey notò anche, come tutte le volte che vi entrava, che il Wallman’s somigliava terribilmente a un ospedale. E di ospedali Bailey ne aveva abbastanza.

 

Si diresse verso il corridoio due, dove presupponeva si trovassero le pile che cercava. Guardava avanti, ma non si rendeva bene conto di quello che vedeva, poiché la sua mente, nonostante gli sforzi, tornava insistentemente ai biip del telefono di Maddie.

 

E fu proprio perché non vedeva dove andava che inciampò in una piramide di deodoranti. Non riuscì a recuperare l’equilibrio, e cadde sul freddo linoleum del supermercato perdendo conoscenza.

 

***

  
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