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Autore: Hagne    23/01/2010    2 recensioni
Nulla viene concesso gratuitamente.
Nulla verrebbe donato così facilmente se dietro ad esso non ci fosse un tranello ben celato, quasi sformato, per poter assumere fattezze più dolci ma non meno pericolose.
Questo è ciò che accade in questa storia. Un patto. Un uomo consumato dall'amore. Una donna che nulla aveva se non il proprio dolore. Degli specchi che tutto sembrano fuorché semplici superfici lucide. Creature misteriose, maledette e quant'altro in questa favola, triste e dolce.
Genere: Avventura, Sentimentale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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" Mi chiamo Nicholas Patterson ed ho diciassette anni .
Sono stato un mercenario in cerca di vendetta contro il proprio fratello , una belva maledetta da un mago , l'amante della regina degli abissi e l'uomo che ha lasciato morire la propria donna in mare .
Sono stato un pò troppe cose per avere solo diciassette anni , ma la mia è stata una vita assai movimentata .

Pochi oltre a me ricordano ancora qualcosa di ciò che accadde quel giorno , più precisamente il quinto giorno senza notte , e ancora di meno chi fosse Clara .
Molti degli esseri umani la ricordano come l'eroina della fiaba che ha reso famoso Taddeus Richardson , quello che anche ora chiamo fratello e che in quel mondo non era più un ladro , ma uno scrittore di successo sposato con una maestra delle elementari di nome Jillian .
 Ed io invece non potevo considerarmi più nè un mercenario , nè un uomo in cerca di un posto nel mondo , solo un insulso studente in cerca di qualcosa che ovviamente non c'era .

Proprio ora mi stavo giusto aggirando con aria spaesata tra le viuzze di una cittadina italiana della quale non mi ricordavo neanche il nome , ma nella quale ero sicuro di trovare ciò che disperatamente attendevo da anni .
Mi era rimasto ancora un briciolo di magia appartenente a quel mondo fantastico che mio fratello aveva descritto con sconcertante nitidezza, tanto che molte volte mi ero perso nei miei ricordi , incappando sempre in quella gracile figura che mi toglieva ogni volta il respiro .
Coloro i quali  ancora ricordano  utilizzano quella magia , celandosi sotto il soprannome di cartomanti , indovini , maghi e illusionisti che non vengono  presi sul serio dato che in quel mondo nessuno più credeva nel soprannaturale .
Quanto erano ingenui .
Dopo che Clara scomparve   , io mi ritrovai seduto su un divano di pelle nera , addormentato , con affianco mio padre , ed entrambi ricordavamo tutto .
L'epoca che si era venuta a creare in seguito al ricongiungimento delle metà era molto diversa dalla mia e da quella di Clara .
Non vi erano tecnologie eccessivamente avanzate , ma non eravamo di certo arretrati , era un'epoca moderna ma non troppo , c'erano le auto certo , ma non volanti .La prima cosa che feci quando riaprì gli occhi fu correre verso la spiaggia che riuscivo ad intravedere dalla finestra della sala , ma quando sentì la sabbia strofinarsi sui miei piedi nudi assieme alle onde del mare  ebbi un magone .
Cosa credevo di fare ?
 Il mare l'aveva portata via , non l'avrei più rivista .

Fu in quel giorno che decisi di viaggiare ,  alla ricerca di un indizio che potesse in qualche modo ricondurmi alla mia piccola Clara , ed era proprio quello che stavo facendo .
Avevo visitato molte città .
 Londra, Berlino , Tokyo , Parigi , ma non avevo trovato la benchè minima traccia di lei.

Stavo perdendo le speranze fino a  quando , un giorno come un altro , un vecchio indovino mi disse con un forte accento tedesco che se volevo davvero trovare ciò che cercavo dovevo andare in Italia .
Ne avevo sentito parlare dell'Italia , un luogo pieno di storia e magia , ed era stata proprio la parola magia a farmi partire immediatamente per quella che sarebbe stata la mia prossima destinazione .
Ben presto capì ,  con mio grande disappunto, che le leggende e le fiabe su quel paese erano talmente tante e tanto antiche che faticai , e molto , a trovare qualcosa che facesse al caso mio .
Fu una vera e propria fortuna quella nella quale incappai un giorno .
Mi trovavo come al solito nella biblioteca di una delle tante città italiane che avevo visitato ,  e per sbaglio mi cadde sulla testa un enorme tomo che parlava di sirene .
L'argomento non mi allettava , ma non appena collegai il mare a quelle creature cominciai a sfogliare le pagine con crescente attenzione , trovando migliaia di leggende che parlavano dell'incontro con quelle avvenenti donne per metà pesce sulle coste della penisola .
Così decisi di fare un tentativo , almeno ci avrei provato .
Ed ora mi trovavo a scendere per una viuzza talmente ripida che rischiai di rompermi il collo nel rotolare giù , ma riuscì comunque a ritrovare un certo equilibrio .
Chissà se questa volta sarei riuscito a trovarla , in fondo ,  quello era il posto più magico del mondo , voleva pur dire qualcosa no ?
Smisi di rimuginarci sù quando rischiai di essere investito da una macchina data la mia scarsa attenzione alla strada ,cosicchè fui costretto a balzare sopra gli scalini di una casa per evitare l'incidente .
A parte il clacson e una sonora maledizione in un dialetto a me sconosciuto riuscì a cavarmela per un pelo .
Stavo diventando davvero imprudente pensai stancamente .
Sospirai per lo sconforto , aggiustando il pesante zaino nel quale conservavo qualche tomo di leggende marine con un alzata di spalle , finchè non intravidi il mio riflesso nella porta a vetri della casa .
Mi avrebbe riconosciuto nel caso in cui l'avessi trovata ?
Si , mi dissi .
 Ero sempre io .

I capelli erano di un nero lucido , un pò diverso dal rosso,  ma erano dello stesso taglio che portavo allora .
I lineamenti erano forse un pò meno virili , più adolescienziali data la mia età .
Dopotutto , quando le due metà si erano ricongiunte anche l'età aveva subito dei cambiamenti radicali .
Il bambino e l'adulto avevano dato spazio all'adolescente ,  e i pensieri di uno erano diventati quelli dell'altro .
Avevo ricordi di mio padre e mia madre , ma anche di quando tentai di fermare la folla inferocita la notte in cui Clara scomparve .
Gli occhi erano forse l'unica cosa che era rimasta uguale .
Erano di un azzurro talmente chiaro da sfumare in un bianco pallido , ma simile a quello che avevo nel mio mondo .
Tuttavia , del nocciola erano rimaste alcune pagliuzze ambrate , nulla di più .
Ero sempre io , Nicholas ed Alec, ero sempre stato io .
Decisi di darmi una mossa , era quasi il tramonto ,  e nel caso in cui non avessi trovato nulla c'era un'altro treno che dovevo prendere per risalire la penisola .
Continuai a girovagare per le vie poco trafficate con passo pesante , perdendomi qualche volta in quel dedalo di strade che sembravano non avere una fine .
Sfiancato dalla lunga camminata riuscì però a trovare un piccolo vicolo dal quale sentivo provenire il ruomore di onde .
E quando imboccai quell'ultima via , sgranai gli occhi nel ritrovarmi davanti ad una grande distesa di acqua cristallina , arrossata dal sole che sfiorava il suo profilo distante .
Ero finalmente arrivato , eppure non potei gioire di quello spettacolo poichè non vi era nessuna sirena , nessuna creatura marina ad aspettarmi sulla costa .
Non c'era nessuno , solo io ed il mare .
La delusione fu tale che sentì gli occhi pungere .
Basta , ero troppo stanco .

Non riuscivo più a trovare la forza di sperare in un miracolo .
Lei non c'era più , dovevo farmene una ragione , eppure dimenticarla o accantonarla in un angolo della mia mente mi faceva soffrire .
L'avrei ferita se mai avessi tentato di rimuoverla dal mio cuore , cosa assai impossibile da fare .
Provai a trovare una nota positiva in quell'ennesimo buco nell'acqua , la spiaggia era bella , il sole basso e caldo , e l'acqua quasi immobile .
Avrei potuto stendermi per un pò e racimolare un altro pò di forza di volontà .
Mi trascinai come un malato fin sulla spiaggia , lasciandomi cadere poco prima del bagnosciuga .
Sorrisi .
 Era bello dopotutto , non avevo fatto un viaggio a vuoto .

Caddi con un tonfo sordo al suolo , scalciai via le sparpe e mi portai un braccio davanti agli occhi per riposare .
Era rilassante , la sabbia era calda e morbida , il rumore delle onde placido e carezzevole, un vero e proprio paradiso .
Rilassai i muscoli del viso fino ad allora contratti per la rabbia provata nel non trovare alcunchè ,  e mi abbandonai a quella sensazione di pace e tranquillità .
Mi ci voleva proprio pensai con un sospiro .
Rimasi disteso per un tempo imprecisato .
Un minuto ? Un ora ? Un giorno ? Non lo sapevo e sinceramente non mi importava .

Dopo tanto tempo mi sentivo rilassato , cosa che non succedeva dal mio risveglio dopo la scomparsa di Clara , e ciò bastava a mostrare quanto poco avessi riposato come si deve .
Perciò fui piuttosto irritato di essere privato della picevole carezza del tramonto da un ombra che mi sovrastò .
Che fosse già calato il sole era sicuramente da escludere dato che potevo percepire la luce fievole del tramonto sul braccio portato sopra la mia testa , dunque qualcuno doveva essersi avvicinato .
Inoltre ,  sentivo lo sguardo curioso di qualcuno e la cosa mi stizzì più del dovuto .
-  Cacciati dai piedi moccioso - sibilai con astio all'indirizzo dello sconosciuto che non si mosse di un passo .
Voleva proprio farmi arrabbiare ?
 Non ero in vena nè di una rissa nè di una lite , ma le mani cominciavano a prudermi e non potei che desiderare di fracassare il muso dello scocciatore con un pugno .

- Ti ho detto di sparire . E-va-po-ra - abbaiai con una tale acidità che mi complimentai con me stesso ,ma mi pentì immediatamente del mio gesto avventato quando udì una deliziosa risata femminile sopra la mia testa prima che l'ombra si volatilizzasse .
Scattai a sedere con il respiro mozzo , gli occhi sgranati per la sorpresa e il cuore che mi pulsava dolorasamente nelle orecchie .
Quella risata io la conoscevo .
L'avevo già sentita .
Era quella di...
-  Torna qui ! Per favore ! -  urlai con il cuore in gola , le orecchie cominciarono a fischiarmi e mi portai una mano alla tempia per interrompere quel ronzio che mi rendeva meno lucido di quanto invece avrei voluto essere  .

Me l'ero immaginato ?
Forse si , o forse no.

Cominciai a guardarmi intorno e sbiancai nel notare poco distante dal mio fianco le impronte di piccoli piedi, sicuramente femminili .
Chi si era avvicinato ?
 Una ragazza del posto ?
 Possibile , ma c'era qualcosa dentro di me che urlava il contrario .

Era lei , lei era tornata e io l'avevo cacciata via .
Mi presi la testa tra le mani con disperazione ,strattondandomi i capelli con forza per punire la mia impulsività mai così letale .
Era finita . Avevo avuto la mia occasione e l'avevo persa per il mio stupido carattere scontroso .
Ero davvero un idiota .
-  Stai bene ?
Mi pietrificai quando udì la voce sottile e dolce di una ragazza dietro le mie spalle , ancor di più quando mi sembrò di riconoscere quella voce .

Che stessi immaginando tutto ?
Scossi il capo, sconfortato .
 Ora avevo anche le allucinazioni .
 Ma la risata che riudì non la stavo immaginando , nè il rumore di passi che si allontanavano .

Tornai in piedi così velocemente che rischiai di cadere indietro quando fui accecato dai fari di una macchina che aveva appena svoltato l'angolo e che mi rendeva impossibile la visione della ragazza sconosciuta .
Mi massaggiai debolmente le palpebre chiuse , prendendo una boccata d'aria che mi riempì i polmoni di ossigeno .
Mi sembrava di essere rimasto senza aria .
Azzardai ad aprire un occhio e la prima cosa che notai fu un enorme paio di occhiali da aviatore , poi una cascata di lucenti capelli castano chiaro e delle labbra sottili e rosee piegate in un sorriso .
Strabuzzai gli occhi , sconvolto , quando mi resi conto di quanto bella fosse quella ragazza .
Bassina , dal fisico esile ma provvisto di curve femminili deliziose ,il visino a cuore e due grandi occhi grigi con alcuni riflessi...rosa?
Continuai a squadrarla da capo a piedi , glissando sul vestitino verde bottiglia che le cingeva dolcemente le esili spalle fino a stringersi poco sopra il ginocchio .
Risalii dalle snelle gambe pallide al piccolo seno , fino a sorpassare il lungo collo da cigno e le labbra curvate in un sorriso divertito , finchè non incrociai i suoi occhi grigi e dai riflessi davvero rosati .
Ero senza fiato , troppo sconvolto per parlare , e nella mia immobilità sentì il cuore cominciare a battere così ferocemente che mi sentii male .
La gemella di Clara cominciò a giocherellare con una lunga ciocca turchese , che poi fosse stata una coincidenza non lo sapevo , ma in quella ragazzina che scoprì essere mia coetanea c'erano troppe coincidenze .
- Ci conosciamo ? -  chiese con una vocina delicata che per me fu simile ad una vera e proprio fucilata .
Mi ero sbagliato , ero arriavato così vicino a riaverla ed invece scoprivo che era solo una paesana che era identica all'originale .
Potevo essere più sfortunato di così ?
Si , lo ero .

Perchè sentì qualcosa nel mio petto spezzarsi di fronte a quel fallimento che dettò categoricamente la mia fine .
La vidi avvicinarsi con passo lento e fluido , proprio come il movimento di un onda , finchè non notai un piccolo luccichio sopra il tessuto smeraldino dell'abito .
Un piccolo cerchietto di metallo , sorretto da una cetenina d'argento dondolava sul petto della sosia di Clara .
Indietreggiai istintivamente , tanto che sentì le piccole onde lambirmi i piedi , le gambe e i fianchi .
Mi ero immerso nell'acqua .
E perchè poi ?
Riemersi dai miei pensieri quando vidi la ragazzina correre felice verso di me , gettandomi le braccia al collo , e fu allora che il ricordo di quel piccolo cerchietto mi tornò in mente .
Il mio bottone, il bottone che le avevo regalto a mò di fede nuziale .
Non appena registrai quel pensiero mi ritrovai a stringere come un disperato il piccolo corpicino che sentivo ridere contro il mio petto .
Era tornata . Era tornata da me finalmente .
Non era un sogno , l'avevo davvero ritrovata .
Continuai a stringerla a me con una tale forza che per pochi secondi ebbi paura di spezzarla , ma lei non si lamentò , anzi mi abbracciò con lo stesso impeto .
Possibile che fosse tutto un sogno ?
La scostai con gentilezza , prendendole il viso a cuore tra le mie mani , e per poco non ebbi un infarto .
Era lei , era lei .
- Clara -  sussurrai trasognato , accarezzandole con i pollici le guance imporporate  mentre sentivo il suo palmo sinistro posarsi sul mio nell'accenno di una carezza .
-  Desiderio realizzato -  trillò contenta con la sua vocina vivace che poche volte avevo avuto la fortuna di ascoltare .
Desiderio realizzato ? Cosa ...
Un ricordo mi assalì come un pugno in mezzo al petto , quello in cui entrambi affondavamo tra i flutti marini e le sussurravo il mio unico desiderio .
Era tornata grazie a quello ? Possibile ?
Si , era possibile . In fondo lei era la bambina dei desideri .
Le cercai le labbra con una tale frenesia che sconvolsi me stesso e lei , ma il bisogno di sentirla era bruciante .
Mi sembrò perfino che il mare stesse gioendo per quell'incontro .
Perchè , per quanto mio fratello continuasse a ribadire che ormai le metà si erano ricongiunte del tutto , io non mi ero mai sentito completo .
Solo ora, con lei tra le braccia , potevo finalmente affermare di essermi ricongiunto alla mia metà .
Perchè lei rimaneva sempre la bambina dei desideri , la donna che avevo amato e che avrei amato per l'eternità .
Ed io rimanevo il mercenario , il bambino che si era innamorato di un diamante con l'anima .
Forse avrei dovuto combattere ancora per tenerla al mio fianco .
Forse avrei dovuto soffrire per restare accanto a lei .
Forse , ma quella era  un' altra storia .
Per il momento questo mi bastava . "

 

 

 

 

Fine

 

 

 

 

Ringrazio tutti coloro che hanno seguito la storia , o che l'hanno solo letta . Un ringraziamento particolare va a Laban che ha commentato i capitoli spingendomi a continuare con il racconto , è la prima storia originale che concludo e sono un pò triste .
 Ammetto in anticipo che mi piacerebbe fare un continuo a questa storia , in futuro , forse , non lo so , ma sarebbe una bella idea .

Per il momento mi accontento di questo .
Grazie davvero di cuore a tutti .
Un caloroso abbraccio , Gold eyes
  
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