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Autore: Gobra1095    24/01/2010    6 recensioni
«curiosa di che?»
«come di che? Del regalo d’anniversario!»
Della serie "mai scordarsi un anniversario" xD Un giorno che Harry crede sia come tanti altri, sotto il suo punto di vista. E sì, ho cercato di entrare nella testa degli uomini, spero di essere stata decente, voi fatemelo sapere tramite rece.
Genere: Romantico, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Ginny Weasley, Harry Potter | Coppie: Harry/Ginny
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Auguri Harry!

Era da troppo tempo che non postavo un oneshot, perciò perché non inviare quella stupida, scema su una coppia che non ho mai trattato come Harry/Ginny. Sono molto emozionata di rovinare questo pairing perciò recensite per dirmi quanto ho fatto schifo.

Buona lettura, Mia

Mi stiracchio nella mia sedia dopo questa lunga giornata, no, non abbiamo combattuto contro mangiamorte o altri maghi oscuri, né abbiamo salvato ragazze in difficoltà. Sono stato tutto il giorno seduto nella mia sedia con delle chilometriche ed infinite pratiche. Magia minorile, o davanti a babbani, e tutte questo genere di cose. Poso una mano sulla bocca per reprimere uno sbadiglio e incrocio le mani dietro la nuca.

Ho dimenticato di avere un fondoschiena da non so quanto tempo, penso facendo una smorfia di dolore. Non vedo l’ora di arrivare a casa,  di arrivare da Ginny, la mia Ginny, la  prenderò da dietro per la vita mentre lei sta lavando i piatti (perché è più romantico se lei sta lavando i piatti, anche se quando arriverò io al massimo sarà dietro i fornelli) le coprirò il collo di baci e...

Okay, fermati Harry, sei ancora al lavoro, è inutile pensarla sempre se per adesso non la puoi avere tra le braccia. Perfetto, adesso parlo anche da solo.

“chissà quanto starà impazzendo con Jamie e Al” inizio a chiedermi mentre qualcuno bussa alla porta del mio ufficio facendomi sobbalzare, preso com’ero dei miei pensieri.

«sì?» chiedo mentre mi siedo composto e cerco di scacciare una testolina rossa dalla mia mente.

Entra la mia segretaria, Emily ... ... ... non ricordo il cognome, anche perché la chiamo solo per nome, e devo anche ammettere che in questo periodo sono piuttosto distratto e scordo velocemente le cose, dimenticherei anche il mio nome se una targhetta nella mia scrivania non me lo urlasse ogni secondo, e se Dustin, un mio collega molto più giovane, mi chiamasse solo per nome e cognome, come se fosse un solo nome.

Emily è molto alta, anche grazie agli inutili tacchi che porta sempre facendo riecheggiare quel rumore in tutto il ministero, ha i capelli fin troppo lisci (dovrà usare la magia, almeno, Ginny dice così) e castani come gli occhi.

Ginny dice che è bella, ma a me non sembra nulla di speciale.

Ma Ginny in questi giorni è fin troppo strana, e io la conosco da secoli, e non l’ho mai vista così strana.

«mi scusi, sig. Potter, ma la reclamano al telefono» dice la ragazza diventando leggermente rossa.

Sì, avete sentito bene, nel mio ufficio c’è un telefono, ottima idea per comunicare con maghinò o fare qualche appuntamenti con loro, che sanno qualche cosa su mangiamorte in libertà. Questa è stata una delle grandi idee di Hermione.

«Emily, mi sembrava di essere stato chiaro: se non si tratta di un’urgenza non passarmi nessuno: non ho molto tempo da sprecare, tra non molto devo andare a casa» le dico massaggiandomi la fronte dolorante. Sono i miei occhiali appannati o i suoi zigomi si sono alzati in un sorriso?

«dirò a sua moglie che è impegnato» dice lei mentre fa per uscire dalla stanza girando rumorosamente i tacchi.

«è Ginny?» le chiedo fermandola. Lei si volta verso di me borbottando un sì.

«allora passamela» le dico sorridendo come un idiota.

Perché Ginny mi aveva chiamato?

Di solito mi chiamava con il telefono solo per le urgenze, e ancora era rimasto inutilizzato... okay, non proprio inutilizzato dato che ieri mi aveva chiamato per comprare carne, e l’altro giorno mi aveva chiamato per ricordarmi che quel giorno dovevo andare direttamente alla Tana per la festa a sorpresa di Fred Junior.

Forse c’entrava Jamie?

Magari ne aveva combinata una delle sue.

Sobbalzo come uno stupido sentendo il telefono squillare, e alzo la cornetta con la mano destra, mentre con la sinistra la affondo nelle mie ciocche ribelli per calmare la mia tensione.

«pronto?» chiedo inutilmente.

Dall’altro capo un rumore come se fosse caduto qualche cosa di vetro. Rumore sinistro, che può appartenere solo ad una marachella di Jamie.

«James Sirius Potter!» la voce aspra di Ginny mi regala un sorriso, lasciandomi immaginare la scena. James doveva aver rotto qualcosa di prezioso con la magia. Ha solo 3 anni, ma già fa magie, e come birichinate porta onore ai suoi antenati, di cui porta il nome.

«ti avevo detto di non toccare... NO SPOSTATI! Fermo. Reparo! Harry sei ancora lì?» mi chiede dopo un po’ lei sottovoce, ma non abbastanza per i piccoli.

«È PAPÀ?» chiedono le vocine di Jamie e Al.

«Shh, papà sta lavorando, tra non molto torna» la sua voce è stranamente più bassa, la sua è piuttosto altisonante  di solito –cosa che i nostri figli hanno largamente ereditato –, deve aver allontanato la cornetta, o messo una mano sul ricevitore.

«pottiamo parlare con lui?» la voce di Jamie è supplichevole e forte nonostante sia lontano dal telefono. Posso dire che i miei figli si fanno sentire.

«no, se non finite di mangiare!» dice lei autoritaria. Mi ricorda molto sua madre, la signora Weasley quando sgridava i gemelli. Al pensiero di Fred mi viene da sospirare con lo sguardo basso.

«Ginny?» la richiamo con dolcezza sperando di poter sentire la sua voce serena che sa accendere le mie giornate.

«scusa, Harry», inizia lei stanca «mi sa che dovrò trovarti un nome in codice la prossima volta che ti chiamo, così possiamo parlare in pace» mi risponde lei fiacca e sono certo, conoscendola, che sta lanciando delle occhiatacce ai piccoli.

«mmm che ne dici di: “uomo stanco che non vede l’ora di abbracciare la moglie”?» le propongo chiudendo gli occhi ed emettendo un respiro profondo.

«temo che sia troppo lunga» replica lei mischiando le parole ad una risata cristallina.

È bello sentirla così di buon umore.

All’improvviso mi ricordo che non perché mi ha chiamato, ma se non l’ha detto subito, non deve essere grave, mi tranquillizzo.

«Ginny, perché mi hai chiamato? È successo qualcosa?» le domando apprensivo.

Il suo tono diventa leggermente offeso.

«Ho interrotto qualcosa d’importante?»

Leggermente.

D’ho un occhiata alle mie pratiche infinite. Più che interrotto mi ha salvato.

«nient’affatto, solo che questo è il numero delle urgenze, perciò...» come può anche solo lontanamente pensare che io non voglia sentirla?

Lei è l’unico modo che ho per evadere.

«devo dire che ero, e sono... terribilmente curiosa» mi spiega lei con semplicità.

Mentre parlo con lei prendo una nostra foto, dove siamo tutti e quattro insieme: Io, Ginny, James e Albus.

«curiosa di che?» glielo chiedo ma la mia concentrazione è tutta sulla foto che mi sorride.

«come di che? Del regalo d’anniversario!»

Merda.

Mi cade dalle mani la foto, grazie al cielo nella scrivania senza rompersi, ma con il suo bel casino. Mi sono completamente dimenticato che oggi è lo stesso giorno di quando ci siamo rimessi insieme dopo la battaglia.

«Harry? Sei ancora lì? Cos’era quel rumore?» mi domanda non sentendomi.

Mentire, mentire spudoratamente.

«certo tesoro, niente solo Dustin che fa cadere le cose.» le dico con una risata molto simile a quella di un pazzo «Dustin, stai più attento» prima parlavo da solo, adesso parlo al vento.

«allora?» chiede lei impaziente.

«allora cosa?» le domando a mia volta terrorizzato.

«il mio regalo»

«non voglio rovinarti la sorpresa»  e che sorpresa «scusa, amore, ma devo andare, mi chiamano»

Bugiardo.

Non aspetto la sua risposta e chiudo. Inizio a correre alla ricerca di Ron, mentre Emily mi richiama.

«RON! ASPETTA!»


 

«Fammi capire, tu, il marito perfetto, dolce, carino, sensibile, quello che dovrei essere io, a detta di Hermione, che ancora non ha dormito nel divano, ha dimenticato l’anniversario con sua moglie, nonché mia sorella?» enfatizza Ron.

Siamo vicino al Ministero della Magia, c’è un bar dove gli Auror vengono spesso nelle pause.

Ecco, cerchi consiglio verso il tuo migliore amico ed ecco cosa ricevi: una ramanzina. Da Ron non me lo sarei mai aspettato, forse da Hermione. Spero solo che non si arrabbi, dopotutto è sua sorella. Ma perché è sua sorella, non potrebbe essere una ragazza qualunque di cui noi possiamo parlare e discutere normalmente?

«sì, Ron, ho dimenticato uno schifo di anniversario, mi puoi dire cosa posso fare?» gli chiedo con la voce di uno schizofrenico.

Chiude gli occhi in modo teatrale e tende una mano verso di me facendomi cenno di stare zitto.

«è un momento importante, aspetta, non capita tutti i giorni che sbagli tu» riapre tutt’a un tratto gli occhi allegro «non vedo l’ora di vedere la faccia di ‘Mione quando glielo dirò» come può pensare di dirlo ad Hermione

«non pensarci nemmeno, vile traditore, pensavo che almeno tu mi potessi aiutare, quando succede a te che fai?»

Lui chiude gli occhi a fessure per pensare e poi il suo sorriso si allarga fra le labbra.

«dormo nel divano, semplice, spero che la tua schiena sopravviva, io ogni volta ho la schiena a pezzi» dice sghignazzando, facendo nascere in me la voglia di cruciarlo.

«grazie Ron, adesso sì che mi sento meglio»

«comprale un regalo, no?» mi consiglia lui.

«fin qui ci sono arrivato anche io. Ma a quest’ora tutti i negozi sono chiusi, a parte questo bar... ma che faccio? Le compro un Whisky Incendiario?»

Ron stringe le spalle.

«meglio di nulla»

Roteo gli occhi. Perfetto, è in questi momenti che gli amici ti aiutano, come non detto. Ci deve pur essere un modo per salvarmi la pelle.

Uhm, forse i “Tiri Vispri Weasley” sono aperti... ma che faccio? Il massimo che posso fare è comprare la polvere buio pesto mentre mi urlerà contro.

Ha già una puffola pigmea, l’anno scorso le ho già comprato un anello, mi sembra ridicolo comprargliene un altro. Dovrebbe essere qualcosa... qualcosa di bello, non dei “soliti regali d’anniversario”.

Solo che all’ultimo minuto non posso fare granché.

In questo momento vorrei tanto sapere chi è stato quell’idiota ad inventare gli anniversari, e posso mettere una mano sul fuoco che è stata una donna.

«ehi, Harry, hai trovato?»

...

«Harry?»

«Ehi, Harry, mi senti?»

Sì!

«Ho trovato!» salto su dalla sedia

«che cosa?»

Mi volto verso Ron.

«secondo te? Che cosa fare come regalo a Ginny» sento una vena nella fronte pulsare. A che altro potrei riferirmi?

«e cioè?»

«la porto a cena fuori»

«e Albus e James?»

Ops, non ci avevo pensato. A chi posso lasciare quei piccoli diavoletti? Deve essere qualcuno di cui mi fido e che conosco da tempo, ma non Molly, è sempre molto dolce, e so che accetterebbe, ma merita un po’ di riposo.

No, deve essere una persona che conosco... un amico.

«Ron...» mi volto verso il mio amico che beveva tranquillamente la sua burrobirra, mi guarda ora spaventato.

«non mi piace come mi guardi, Harry»

Mi avvicino a lui

«Ron, io e te siamo amici per molto tempo, giusto?»

«sì, ma non so se lo saremo ancora per molto. Sai, mi spaventi»

«dai, per favore, li tieni tu, solo per questa sera, ti farò qualsiasi favore, ma ti prego, fammi questo piccolo enorme favoruccio»

«tenerti Al e Jamie? Ma scherzi? E poi io ho già una figlia a cui badare» protesta lui.

«sì, ma Rose è tanto dolce, vuole tanto bene al suo cuginetto Al, non vorrai negarle questa amicizia? E poi James potrebbe ingelosirsi ritrovandosi solo soletto»

«Harry, mettiti il cuore in pace: non ti farò da baby sitter, devo recuperare anch’io con Hermione... sai, l’ultimo anniversario...»

Sbuffo.

«e che fai?»

«andiamo tutti e tre al cinema, o meglio, tutti e cinque, ci sono pure i suoi»

Lascio la testa pesante sul tavolo davanti a me.

«sono un uomo morto»

Ron ghigna alle mie spalle.

«oh, sei unico, Harry, non ti sei fatto uccidere da Voldemort, e ora rischi la vita con mia sorella? Ah ah»

Alzo la testa per offrirgli un occhiata torva.

«Ronald Weasley, stai per morire»

 

Rincorrere Ron per tutta Londra magica non è un buon modo per trovare il regalo di Ginny. E nemmeno aiuta a fare una bella figura davanti ai tuoi colleghi.

Così mi ritrovo davanti a casa mia con un mazzo di rose rosse –leggermente rovinate, perché le ho date anche in testa a Ron-, aspettando che qualcuno mi apra, cercando di ritardare il più possibile il mio arrivo.

Ma Ginny, con la magia, apre la porta. Grazie al cielo è troppo occupata a rimproverare a James e ad Al.

Potrei sgattaiolare nella stanza da letto facendo finta di dormire come un sasso, troppo stanco.

Ma non ho nemmeno il tempo di smaterializzarmi che mia moglie corre ad abbracciarmi.

«fantastica giornata oggi, eh? Come è andata al lavoro?»

«bene... cioè, è stato tutto molto stancante, sai credo che andrò a ...»

«PAPÀ!» due piccoli monelli mi imprigionano nel loro abbraccio.

Ginny sorride allontanandosi.

«avete fatto disperare la mamma oggi?» domando sorridendo.

Che bello ritornare a casa, ed essere accolto come un padre, in una famiglia che ho formato con Ginny. Possibile che debba rovinare tutto?

«tì è tato Jamie, io no» mi risponde il più piccolo Albus.

«non è vero» replica il maggiore.

«bambini, che cosa abbiamo detto» li zittisce Ginny. «su, ora a nanna, forza»

I piccoli sbuffarono e protestarono, ma alla fine andarono nella loro stanza.

«Sai, Ginny, stavo iniziando a pensare di separare le stanze di Al e Jamie, sì, insomma, combinano i loro guai insieme.... Ginny?»

Mia moglie mi guarda sorridendo, e credo che non abbia dato retta nemmeno a metà di ciò che ho detto.

Bé, Piano Cambia Discorso fallito.

«Allora? Il regalo?»

«eh... ehm... uhm ...ecco, vedi... tatà» gli mostro il mazzo di rose mezzo rovinato, sperando di farcela.

Il sorriso che fino a poco fa era tra le sue labbra scomparve. Il suo occhio sinistro sembrava in preda ad un tic.

Ok, sono nei guai.

Il suo occhio adesso è fermo, ma il suo viso è contrito in un espressione, come dire? Poco amichevole? Ma anche sconfitta.

«lo sapevo, lo sapevo che te ne saresti dimenticato»

Sbuffo.

«senti Ginny, io ho molte cose a cui occuparmi tra il lavoro, i bambini, ....» ma lei non mi fa finire.

«credi che io stia a casa a girarmi i pollici? Ho lasciato il lavoro solo per.... per stare con i bambini. Ti rendi conto che non potevamo lasciarli sempre da mia madre»

Le faccio segno di tacere, e vado nella camera dei bambini.

«Muffliato» bisbiglio ad ognuno dei due, che nonostante facciano finta di dormire so che ascoltano.

«mi dispiace, okay? E sono lieto, però che i piccoli non stiano soli con Molly, sono due pesti. Ma... ma Ginny, stiamo iniziando un litigio solo perché ho dimenticato un anniversario» cerco di banalizzare io.

Pessima idea.

«oh oh, non è solo l’anniversario, sono un sacco di cose, tu... tu stai sempre a lavoro insieme a quella stupida ragazzina, lo sai che ha 19 anni?»

Aggrotto le sopracciglia.

«che cosa vuoi dire? È la mia segretaria, Ginny, nient’altro. Chiaro? Sei ridicola quando fai queste scenate»

Altra pessima idea.

«ah, io sarei ridicola! Bene, però quando tu infastidisci Dean? Chi è quello ridicolo ora?»

Non infastidisco Dean, sia chiaro. Solo non sopporto vederlo girare attorno a lei. Mi fido di lei, non di lui.

«Dean è un idiota»

«pensavo fosse tuo amico»

«pensavi male, non sarebbe la prima volta» la rimbecco io.

Si avvicina pericolosamente a me con i pugni serrati e gli occhi chiusi a fessure.

«Harry James Potter, sei un idiota, io...» inizia a darmi colpi con i pugni chiusi, ma deboli, nonostante sia arrabbiata, di solito è molto forte.

Ma la cosa più strana di tutte è che perde l’equilibrio, e se non avessi presa sarebbe caduta per terra.

«Ginny, stai bene?» mormoro io spaventato. Ha il viso pallido e sembra che debba vomitare da un momento all’altro.

Infatti scappa dalle mie braccia per correre in bagno.

La seguo.

«Ginny... tutto bene?» chiedo quando lei ha finito.

Prima di rispondermi si pulisce la bocca con l’acqua. E poi mi guarda truce.

Brutto segnale.

«allora, ho vomitato, non sono riuscita a colpirti decentemente poco fa e, ah, mi sento uno schifo, secondo te va tutto bene?»

«vuoi qualcosa? Non so, Burrobirra, Whisky incendiario»

«no, niente di alcolico» risponde lei prontamente.

«acqua?»

Fa un bel respiro. «acqua» afferma lei

 

«perché poco fa litigavamo?» mi domanda.

«perché ho dimenticato l’anniversario, e tu credi che c’entri Emily» le rispondo scettico.

«allora lo ammetti! Comunque, io intendevo perché adesso litigavamo, di solito non succede molto spesso.»

In effetti ha ragione, litighiamo di rado, spesso per cose molto serie, mentre Hermione e Ron litigano per qualsiasi cosa.

«non lo so, ma trovo che sia normale, lo stress, e tutto il resto» dico alzando le spalle.

«io ho un’altra teoria»

«sarebbe?»

«tu sei un idiota» mi risponde lei semplicemente facendo ridere entrambi.

Da quanto tempo è che non ridiamo?

Tra le notti insonni per James e Al, sono pochi i momenti di serenità in famiglia. Lei è strana, distante, debole, a volte isterica, e, ora che ci penso, è da molto che non beviamo in pace un po’ noi due.

«Ginny, sei sicura di non volere un goccio di Whisky?»

Lei ride.

«che c’è? Vuoi farmi dimenticare la lite?»

«a proposito, che regalo mi avevi fatto tu per l’anniversario?»

Lei diventa immediatamente rossa.

«che c’è? Non mi dire che l’avevi dimenticato» la beffeggiò.

Ginny inizia a mordersi il labbro inferiore.

«ehm, ecco...»

«e hai fatto la ramanzina a me quando tu non avevi fatto nulla?! Sei stata molto molto scorretta»

Ora il suo volto è serio.

«non l’ho dimenticato»

«no, davvero?»

«davvero no, non so però... pensavo che tu l’avevi capito, invece ti sei dimostrato più sciocco di quanto avrei mai immaginato»

Che vuole dire?

«non ti capisco»

«siediti tesoro, sono piuttosto debole, e non mi andrebbe di sollevarti per terra» mi ordina lei ridendo.

«mi devo spaventare»

Ride di nuovo. È bella.

«dipende dai punti di vista»

Mi siedo sul divano davanti a lei.

«... ecco, diciamo che il mio regalo arriverà in ritardo... diciamo... tra 9 mesi»

...

Padre? Per la terza volta?

...

Buio.

Sento solo una voce prima di svenire.

«andiamo Harry, magari questa volta è una femmina»

   
 
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