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Autore: hachi22    24/01/2010    11 recensioni
Un ballo. La solita vecchia storia dite? Può darsi. Ma lascio a voi immaginare la Fine...
Genere: Romantico, Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Ginny Weasley | Coppie: Draco/Hermione
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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I'll Find You, Cindarella

I'll Find You, Cinderella

Hermione Granger si portò finalmente di fronte allo specchio, e le parole

le scemarono in gola, là proprio dove in quel momento, il suo cuore batteva all’impazzata.

 

I ricci boccoli leggermente sostenuti erano liberi di cadere morbidi sulle sue spalle delicate

e libere da quel magnifico abito bianco romantico da sposa, che partiva dal seno.

Scendeva in un bustino per allargarsi in una nuvola di soffice tulle bianco.

Due piccole perle all’orecchio e la maschera bianca e finemente ricamata completarono l’opera.

 

No, non si riconosceva affatto.

Era Lei?

 

Il bussare Frenetico sulla porta la riscosse, facendo scoppiare la sua bolla di pensieri.

< Herm sei pronta? >

< si Ginny entra pure >

La ragazza rispose all’invito entrando silenziosamente, vestita da alice del paese delle meraviglie, e rimase pietrificata alla porta, 
portandosi le mani alla bocca spalancata e con gli occhi luccicanti per 
l’emozione.

Hermione vide la sua reazione allo specchio e si voltò spaventata.

< Ginny va tutto bene? >

Lei scosse la testa e abbracciò l’amica.

< Hermione sei bellissima >

< grazie, ma mi raccomando, nessuno oltre te dovrà sapere chi sono >

ribattè all'istante, imbarazzata.

< tranquilla, ci dividiamo alle scale, così non arriverai con me che sono leggermente più riconoscibile >

< Ci credo Ginny, l’hai mai vista un’Alice rossa? >

Lei sorrise facendogli la linguaccia, intonandola perfettamente al costume, tra l’altro >

 

 

Arrivarono fino a dove stabilito e si strinsero forte la mano.

< Vado, Herm in bocca al lupo >

< eheh speriamo di no!! A dopo >

Un ultima stretta le divise.

 

Hermione estrasse la bacchetta legata sotto il vestito, e modificò la voce così come richiesto dal Preside.

Quel Ballo di inizio anno era completamente Anonimo.

Nessuna voce doveva insultare, nessun viso poteva guardarne un altro con disprezzo, solo per un appartenenza a case differenti.

Una volta rimessa al posto giusto la bacchetta prese un grosso respiro e cominciò a scendere le scale.

Si sentì osservata: diciamo anzi che una buonissima parte della sala la guardava.

Le ragazze invidiose, i ragazzi pure, ma del suo cavaliere.

Cercò di mantenere la calma e accettò l’invito di Neville di andarle a prendere del Punch, neanche Paciock l’aveva riconosciuta.

Rimase ad attendere, più o meno a metà sala, anche se le coppie immerse nella danza la stavano trascinando sempre più verso il centro.

Doveva cercare di uscire da quel trambusto, anche perché il suo abito occupava già un bel po’ di spazio.

All’improvviso si sentì trattenuta per un polso.

da una mano che aveva bramato di toccare la pelle di quell'angelo non appena lo aveva visto.

Voltandosi trovò un ragazzo, alto e biondo; indossava uno stupendo costume stile ottocento da principe.

Gli occhi poi, erano candidi e stupendi.

Grigi e Azzuri.

come quando le Nubi celano il Cielo.

Si ammirarano, poi lei come riscossasi, ora spaventata, si voltò, ma si sentì chiamare.

< aspetta >

In quel frattanto di sguardi, Neville arrivò impacciato con il punch, Porgendolo delicatamente alla ragazza.

< e-ecco qua >

< Neville Paciock >

Disse il principe scocciato, lui lo guardò sorpreso. Era così riconoscibile?

< io non so chi tu sia, ma sei con la mia dama >

Hermione sorrise, Paciock era tenero in fondo, ma non gli aveva mai detto che quella sera sarebbe stata la sua dama. 
Anche perché Neville aveva già invitato Calì.


< allora diciamo che porterò ‘la tua dama’ a fare due passi >

Senza sentirsi in bisogno di chiedere il permesso
Le mise delicatamente una mano a sospingerle la schiena per fargli strada con l’altra, 
e lei si incamminò verso il portone, che conduceva al giardino, stranamente semideserto.

< davvero Paciock era il tuo cavaliere? >

Esordì il principe, rompendo per primo la quiete,

Hermione sorrise

< In realtà non avevo un cavaliere, ma Neville mi ha fatto tenerezza >

< dunque non sei una Serpeverde >

< e tu lo sei >

< come puoi dirlo? >

< dalla precisazione che hai fatto >

Il principe sorrise di rimando

< touchè >

Avanzavano intanto fra alberi illuminati da magiche candele, 
che si specchiavano sulle sponde del lago tetro.

< allora posso provare ad indovinare chi sei? >

< certo, ma badi principe che è un impresa ardua anche per lei, ci sono molte studentesse ad Hogwarts >

Lui la guardò negli occhi

< poche avvenenti quanto te, ancora meno con quegli occhi >

Hermione abbassò il viso mentre le guance le si imporporarono

< e in effetti anche un poco timida >


rinfacciò nel constatarlo.

< prova >

< quante domane mi concedi? >

< tre >

< mi basteranno, sei davvero di Hogwarts? >

< certo >

< non si sa mai, potresti essere sgattaiolata, mmh vediamo… sei di tasso rosso? >

< no >

< ahi ahi, sto sbagliando allora… >

La prese poi per una mano, facendola voltare verso di lui

Lei cominciò a respirare più velocemente, notando come lui la stava contemplando, come nessuno mai aveva fatto.

E ringraziò la fresca brezza di settembre, l’unica a calmarla.

< ti piace andare a Hogsmeade a fare shopping? >

< cosa? No, non è proprio fra le cose che preferisco. Ma che domanda è? >

< eppure tu non hai idea di quante ragazze abbia escluso con questa domanda >

Le prese anche l’altra mano, ormai sul bordo del lago.

< hai degli occhi meravigliosi >

Lei abbassò di nuovo la testa

< ti concedo un ultima domanda >

< ti va di ballare? >

< ma non c’è la musica >

< e allora? >

Disse lui allargando le braccia, poi le si discostò e le fece un inchino, sentendola sorridere, prese di nuovo la sua mano, 
accompagnandola dietro al suo collo e si unì a lei in un immaginario lento.

Cominciarono a camminare sul posto, poi lui, mentre ancora la guardava ammaliato la fece girare su se stessa più volte, 
ammirandola in tutta la sua bellezza, prendendola poi e affondando in un casquè, dal quale si ritrasse forse troppo lentamente.

È forse strano dire che le lucciole creassero un atmosfera ancora più… magica?

E che il fruscio delle onde del lago accompagnassero perfettamente quel momento?

Si rialzarono piano, lei trascinata dalla mano di lui, sempre più vicina al suo volto.
Iil principe alzò l’altra mano ad accarezzarla, portandosela più vicina ancora.

Ma la sorprese: invece di chinarsi su di lei e porre un bacio alle labbra, trasmutò una splendida rosa tra le mani, 
che riallontanandosi un poco le porse.

Lei la prese delicatamente sorridendo

< come posso averti già visto e non ricordarmi chi sei? >

Questo dubbio lo tormentava.


< perché forse non riesci a guardare le persone nel modo giusto >

< sei pentita di avermi incontrato? >

Lei pensierosa, fece poi cenno di no con la testa.

< allora lascia che mi tolga per primo la maschera, e che sciolga l’incantesimo alla voce >

I polmoni quasi esplosero per tutta l’aria di cui furono riempiti così d’improvviso dalla ragazza.

Appena fece quel gesto, Hermione si pietrificò,

sul luogo

all’istante

folgorata.

non tanto più ormai dall’innegabile bellezza quanto più dall’identità del suo principe


< Draco Malfoy >

Constatò, e non capì bene se delusa o meno.

< dunque tu mi conosci >

Continuò lui ignaro.

Ma mentre lui allungò di nuovo la mano, lei ritrasse la propria spaventata o quasi come se la sua ora scottasse, o fosse troppo gelida.

< perché reagisci in questo modo? >

Lei cercò di calmarsi, altrimenti avrebbe messo in luce la propria identità,

provò comunque ad andarsene.

< io, devo andare, abbiamo fatto uno sbaglio >

Ma lui, con una dolcezza non adatta alla sua casata, le prese il polso, di nuovo.

< aspetta >

E lei stupida, ingenua si fermò.

Perché egoista non volle pensare alle conseguenze,

perché non volendo rinunciare alla sua favola, la principessa cadde tra le grinfie di chi, di principe, aveva ormai solo l’aspetto.

E affidò alla luna le sue preghiere affinché lui non la riconoscesse, mentre le stelle assistevano estasiate allo spettacolo irripetibile di un singolo lieve bacio, 

di labbra appena sfiorate, 

e che già si lasciavano, 

abbandonando il sogno e salutando amaramente la realtà che bussava alla porta.

E Quelle, puntini luminosi nell’infinito, Si voltarono vedendo una principessa fuggire con occhi lucidi da un principe confuso,

che non le apparteneva e che mai sarebbe stato suo.

Inconsapevole di aver perduto un orecchino, che lui trovò solo poco dopo nell’erba.

E Lui sorrise, d’amarezza,

ma sorrise.

Perché anche quella volta Cenerentola aveva perso una scarpetta.

 Perchè, come nell'unica favola babbana di cui aveva letto, anche a costo di provare a tutte le dame del regno la scarpetta,

Lui l'avrebbe ritrovata.

 

 

 

╗╔╗╔╗╔╗╔╗╔╗╔╗╔╗╔╗╔╗╔╗╔╗╔╗╔╗╔╗╔╗╔╗╔╗╔╗╔╗╔╗╔╗╔╗╔╗╔╗╔╗╔╗╔╗╔  ╚╝╚╝╚╝╚╝╚╝╚╝╚╝╚╝╚╝╚╝╚╝╚╝╚╝╚╝╚╝╚╝╚╝╚╝╚╝╚╝╚╝╚╝╚╝╚╝╚╝╚╝╚╝╚╝

*Hachi's Space*

Lettori e Lettrici Buonasera (o Buongiorno se da voi è mattina)
è una piccola shot senza pretese su una coppia che ho appena scoperto e che già
amo alla Follia.
Più che altro sarebbe una sorta di INTRODUZIONE perchè avrei molte altre fic,
anche lunghe, in mente su di loro e volevo provare a capire se ho le carte in regola
per due personaggi impegnativi come loro.

Mi affido a Voi quindi, cari Lettori!


                                                                                    .... a bientôt
╗╔╗╔╗╔╗╔╗╔╗╔╗╔╗╔╗╔╗╔╗╔╗╔╗╔╗╔╗╔╗╔╗╔╗╔╗╔╗╔╗╔╗╔╗╔╗╔╗╔╗╔╗╔╗╔  ╚╝╚╝╚╝╚╝╚╝╚╝╚╝╚╝╚╝╚╝╚╝╚╝╚╝╚╝╚╝╚╝╚╝╚╝╚╝╚╝╚╝╚╝╚╝╚╝╚╝╚╝╚╝╚╝
  
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