Detto questo, godetevi la lettura!
Identità
È
notte. L’ospedale. I rumori.
Tutto
scivola sulla tua corazza vuota, non riesci a sentire nulla. Non ti
importa di
nulla.
I
suoni ti arrivano ovattati. Senti il respiro regolare di Ed da dove sei
seduto.
Ed, tuo fratello.
Sei
sicuro che i tuoi ricordi
non siano frutto di tuo fratello?
Porti
le mani dove dovrebbero esserci le orecchie, per frenare quelle parole.
Ma non
puoi frenarle. Sono nella tua testa. Una testa vuota. Una mente vuota.
Cosa
ti rende sicuro di quel che ricordi? Cosa ti rende sicuro di
ciò che sei?
E
le sue parole ti ritornano ancora in mente. Pesanti come un macigno.
E
se fosse stato Ed a darti dei ricordi, tutti finti? E se tutti stessero
fingendo?
Senti
una morsa al petto che non hai.
Come
uno spillo che cerca di bucare un cuore che non
hai.
L’unica
cosa che hai sono i ricordi. I tuoi ricordi… o i ricordi che
ti hanno messo in
testa? Cosa sono le immagini che hai? Rapidi bagliori di
un’infanzia mai
dimenticata, perché non sei più un bambino,
nonostante tu sia giovane. Ormai puoi
paragonarti a un adulto per quante ne hai vissute…
Eppure,
quella che hai tu non si chiama vita. Si chiama prigione.
Una
prigione di ferro che ti è stata data per non scomparire.
Fino
a poco, pochissimo tempo prima ne eri quasi contento, perché
era stato Ed a
dartela. Una prigione, ma momentanea, perché avresti potuto,
prima o poi,
riavere il tuo corpo. Non eri morto.
Ma
pensare di non essere mai vissuto… Di non aver mai fatto
ciò che ricordi…
Scuoti
la testa con insistenza, facendo stridere la testa col corpo in
un’eco quasi
spaventoso.
Non
vuoi pensarci. Vorresti che Barry non ti avesse mai detto quelle
parole, fanno
troppo male. Fanno troppo pensare male…
E
se davvero fosse così?
Non
lo sai. Non sei più sicuro di nulla.
Potresti
sempre chiederlo a Ed… Ma sai che, se davvero ti avesse dato
dei ricordi finti,
non te lo direbbe. Tergiverserebbe. Inventerebbe scuse.
Ma,
più di tutto, non vuoi sentire la risposta. Non la vuoi
capire. Se davvero
fosse così, che potresti fare? Vedresti ancora Ed come
fratello? Win come
migliore amica? Roy come un bravo colonnello? E tutti, tutti quelli che
consoci
li vedresti con gli stessi occhi, sapendo che ti hanno mentito,
umiliato,
nascosto tutta la verità? Riusciresti a vivere
così?
La
risposta la sai già. No, non ci riusciresti. No, ti verrebbe
sempre in mente
che loro sono dei bugiardi. No, non ce la faresti. NO! NO NONONO! NO!
Non
vuoi che sia così! Non vuoi crederci!
Eppure
il dubbio c’è…
Dovrai
farti forza. Dovrai chiederglielo. Ma lo farai quando si
sarà dimesso
dall’ospedale… Prima no. Non puoi. Non ce la
faresti…
Un’armatura
cigolò, nel silenzio dell’ospedale, mentre
arrivava l’alba.