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Autore: _thunderstorm_    27/01/2010    2 recensioni
"Perchè ti aggrappi così alla vita, Kakashi?". Fic un po' scontata, ma spero piacevole...Recensite.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kakashi Hatake
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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…At the End of Time…

Essere o non essere, questo il problema:
è d’un’anima nobile più degno
soffrir paziente i pungoli e gli strali
dell’avversa fortuna, o insorger contro
un mare di dolore e ad essi porre
termine ribellandosi? …Morire…
dormire…nulla più…fare in un sonno
cessar le ambasce del cuore ed i tanti
mali che sono il natural retaggio
della carne, è una fin da desiarsi
devotamente. …Morire…dormire…
dormire…sognar forse…ah, qui sta il nodo!
Perché quai sogni in quel sonno di morte
Sopravvenir potran quando da noi
Gittata avremo la caduca spoglia?
(Amleto, atto III, scena I)

Non riusciva a comprenderlo completamente, ma aveva la strana sensazione che il tempo avesse rallentato la sua frenetica corsa, quasi cristallizzandosi in quell’istante, in quella situazione penosa, creando un momento di stallo…Proprio lì, così, in quel modo:
Vedeva solo le nuvole attraversare il cielo, pigre;
udiva solo il battito del suo cuore, irregolare;
aveva in bocca solo sapore di sangue, il suo;
sentiva solo odore di sudore e morte, ormai vicina;
percepiva solo il duro terreno sotto di sé, sempre più freddo.
Giaceva a terra, immobile tra i cadaveri dei suoi compagni di squadra, in un tetro e brullo paesaggio invernale…Non gli veniva in mente il luogo esatto.
Cercava solo di ricordarsi di respirare, e con estrema forza strappava l’aria dai polmoni e poi la ricacciava dentro, con un rantolo di dolore ogni volta…Gli sembrava un’eternità.
Ma non poteva ancora morire: la missione così non avrebbe portato a nulla. Quale missione?
Pensava a dov’era, a chi l’aveva conciato così…forse si ricordava, forse no. Era come un episodio nebuloso d’infanzia, di cui ciò che gli era rimasto impresso erano solamente vaghe sensazioni.
Cercò di muovere le dita, per capire se era ancora vivo: intorpidite, ma c’erano.
Anche se ormai percepiva lontanamente il suo corpo, il dolore era continuo e pulsante. Concentrarsi intensamente su qualcosa per non crollare. Cominciò così a fissare una nuvola dalla forma bizzarra…Ma forse la cosa più strana era che ora vedeva tutto rosso. Brutto segno.
Nuvole rosse, nuvole rosse, nuvole rosse…
“Ah…” – ora ricordava. Pain. Il suo nemico era Pain, capo di Alba.
Vista la sua evidente sconfitta, almeno doveva essere riferito delle eccezionali capacità del nemico a Tsunade-sama.
Ma solo ora si ricordava di aver sacrificato la sua vita per permettere di fare ciò a Choji.
La missione non era stata un totale fallimento, dopotutto…Ma la morte non voleva ancora affrontarla…
Troppo giovane…
Improvvisamente gli si annebbiò la vista: si dimenticò di respirare e annaspò, in cerca d’aria.
Il suo nemico intanto si era avvicinato. Sbatté le palpebre per mettere a fuoco la figura, sperando che il velo rosso che gli offuscava gli occhi si dissipasse. Notò che si era dimenticato di nuovo il nome dell’avversario.
"Perché ti aggrappi così alla vita, Kakashi?"
Ah sì. Quello era il suo di nome. Non capì cosa disse in seguito il giovane, gli costava troppa fatica. Gli venne da ridere, ma il corpo non gli rispondeva più: era divertente che ora che non era più solo lo sarebbe stato di nuovo, alla fine della sua vita…una burla del destino, tutto qui.
In qualche maniera si accorse che gli stavano salendo le lacrime agli occhi. E si rese conto di aver paura. Di non essere pronto. Di avere tante cose da fare ancora. Di voler vedere i suoi allievi crescere, anche se ormai non avevano più bisogno di lui.
Spalancò gli occhi, in un ultimo tentativo di rimanere vivo, preso dal panico, quando cominciò a vedere bianco…il cielo sopra di lui, il dolore, il sangue si allontanavano… un sospiro di sollievo, stavolta non forzato. La pace. O la morte?
Era perplesso, e se avesse ancora percepito il suo corpo avrebbe scosso la testa per schiarirsi le idee. Cercò di muovere le dita ancora, ma stavolta non ci riuscì. Sentiva ancora dolore, ma lontano, sordo. Morte, dunque? Inspirò, anche se non seppe come, e seppe con certezza che quell’aria sapeva di sua madre, suo padre, Rin, Obito, il maestro… Il nulla in cui si trovava era carico di emozioni passate, ricordi dimenticati, esperienze vissute assieme a persone da tempo lontane da lui. Estraniato dal proprio corpo, in qualche modo lo vedeva, martoriato, insanguinato, con il viso celato. Da quella visuale del mondo, sembrava tutto molto chiaro e semplice. Perché ti aggrappi così alla vita, Kakashi? Il suo compito era terminato, la missione era stata compiuta. Seppe che era tempo di lasciare la scena a qualcun altro.
E finalmente si sentì libero.
E il respiro seguente non arrivò.
E le palpebre si chiusero e non si riaprirono più.
E il cuore rallentò il frenetico battito, fermandolo.
E i pensieri andarono al passato, e poi a Naruto, a Sasuke, a Sakura, in un turbinio d’immagini e sensazioni, per poi perdersi nell’oblio della morte. Perché quella era veramente la morte.

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Altra vecchia fic non perfettamente riuscita, altra situazione un po’ scontata ^^, ne sono consapevole. Nonostante questo, non posso non inserirla nel sito, sono troppo affezionata al personaggio in questione (anche se la situazione non è delle migliori, diciamo così). Inoltre, a blacky_86 e YuuniChan…Grasssie!!! Me felice…^^…Ammetto che temevo il primo giudizio di lettori esterni…Spero in altre recensioni, qualsiasi giudizio esse contengano (non troppo brutali, comunque ^^). A presto, CoryCory.  
   
 
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