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Autore: 4lb1c0cc4 Herondale    29/01/2010    2 recensioni
Questa è la mia prima storia siate clementi spero che vi piaccia.ho pensato a un vampiro d'altri tempi e non come quelli a cui siamo state abituate negli ultimi anni.. buona lettura
Genere: Dark | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Sono le otto si sera,l'ora che prediliggo in assoluto,poichè il

sole tramonta e l'oscurità si fa largo.

Finalmente posso camminare indisturbato per le strade della città per procurarmi un pasto decente.

Sono un vampiro ormai da duecento anni,ma non riesco a stare al passo con i tempi, un esempio lo sono i miei abiti; come di consueto

indosso il frac, che ha il petto convesso e le maniche gonfie in

alto, con le falde corte e piccoli bottoni dorati, calzoni a tubo e

mocassini con la punta quadrata tutto rigorosamente nero.

Sono solito spostarmi ogni settimana per non attirare troppo

l'attenzione, questa settimana mi trovo a Roma.

Cammino distrattamente per Via Condotti quando improvisamente il

mio olfatto viene colpito da un' irresistibile fragranza; cerco di

capire da dove o per meglio dire da chi proveniene quella fragranza e così la vedo.

E' una piccola e fragile umana dalla pelle olivastra in contrasto

con i suoi capelli, corti, dal colore del grano.

Mi avvicino, per avere la conferma che l'odore sia realmente il

suo,le porgo le chiavi che le sono cadute e che sta cercando.

"Stavi cercando queste?" cerco di utilizzare un tono più seducente

possibile "S...s..si,g-grazie"balbetta confusa.

Per lo stupore e per l'imbarazzo abbassa i suoi grandi occhi neri e

noto che le sue gote si sono colorate di un adorabile rossore.

"Ciao" dice e se ne và.

-Non posso lasciarla andare via così- mi dico e perciò la seguo.

Abita in un palazzo rosso di quattro piani e dall'aspetto deve

essere molto vecchio, o comunque poco più giovane di me.

Aspetto acquattato su di un albero difronte alla sua finestra, 

quando si addormenta entro -fare irruzione nelle abitazioni degli

esseri umani è veramente, per mia fortuna, la cosa più facile

del mondo- penso soghignando.

Mi avvicino senza fare rumore e mi inginocchio accanto al letto.

Lentamente avvicino il mio volto al suo per poter assaporare al

meglio quella fragranza.

Lei gira leggermente il viso dal lato opposto, offrendomi così la

superficie della sua gola.
 
Sul mio viso compare un ghigno soddisfatto, da cui si intravedono

i miei bianchi, affilati e mortali denti.

Avvicino i miei denti alla sua tenera carne, che si lacera;dal

taglio ne usce una goccia si sangue.
 
L’assaporo come fosse il più prelibato elisir,una strana frenesia

si impossessa di me.

Non riusco più a trattenermi e la mordo.

Il suo sangue caldo, denso mi inonda la gola lasciandomi un sapore

zuccherino,ma allo stesso tempo, salato.

Succhio avidamente quel dolce nettare e mi accorgo che il suo volto

sta diventando sempre più pallido, segno che la vita la sta

lentamente abbandonando.

Il suo respiro si fa sempre più lento insieme ai battiti del suo

cuore.

 Devo fermarmi, se avessi bevuto il sangue di un morto sarei

morto anch’io.

E così silenzioso come ero arrivato me ne andai sfruttando la mia

amica e compagna di sempre : l’oscurità.

  
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