Libri > Twilight
Segui la storia  |       
Autore: BigMistake    30/01/2010    11 recensioni
La piccola Nessie è cresciuta, è diventata una donna! Vuole realizzare i suoi sogni ma ce la farà a combattere contro il destino e contro i suoi geni attira sfortuna? Questa storia è il continuo di GREY DAY IN DARKNESS- Prima Parte ed è necessario aver letto la prima per capire la seconda. Baci e buona lettura!
Genere: Azione, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Jacob Black, Renesmee Cullen, Un po' tutti | Coppie: Jacob/Renesmee
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Successivo alla saga
Capitoli:
 <<  
- Questa storia fa parte della serie 'GREY DAY IN DARKNESS'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

CAPITOLO XVII: Sguardo al futuro.

Lo sapevo. Dovevo appuntarmelo da qualche parte l’ultima volta. Avevamo sconfitto Joyce, rispedito lo scimmione maleducato a Volterra ed ora dovevo affrontare un grosso molosso frignone. Mi devo ricordare che quando il mio lupo si ferisce aspetta il suo turno con il nonno, io non devo medicarlo. Ero molto tentata di andare a cercare un bel sonnifero da elefante, con tanto di fucile. Mai un veterinario quando serve.

“Ma perché devi farlo sempre tu? Sembri tanto delicata ed invece fai un male!” lo guardai in cagnesco prima di stringere un po’ di più del dovuto la benda con cui gli stavo avvolgendo il torace, per coprire l’ustione “Ma sei impazzita?”

“Innanzitutto sei tu che hai rifiutato l’aiuto di papà e non hai voluto aspettare che il nonno finisse con Gabriel! Tra l’altro le tue ustioni sono molto meno gravi delle mie, quindi non mi sembra il caso di lamentarsi in questa maniera! Smetti di fare la femminuccia, Jacob! Sei o non sei un lupo alfa? Comportati da tale!” protestai stizzita da tutto quel borbottare.

“Quando ci sei passata tu ogni cinque secondi tuo nonno si doveva fermare per farti prendere fiato e hai anche rischiato di fratturarmi una mano!” bofonchiò per non farsi sentire ma io lo avevo sentito bene.

“Si dà il caso che io sia una femminuccia e che avevo ustioni molto più profonde e per tutta la circonfenza! Se non la smetti all’ultima stretta ti faccio urlare dal dolore ancor più di quanto tu stia facendo, chiaro!” avevo abbassato il viso non volevo rischiare di esplodere incontrando la sua faccia appagata di avermi fatto infuriare.

“Sai, sei più bella quando ti arrabbi!” alzai gli occhi contrariata ed invece mi trovai il suo bellissimo volto con quello sguardo che poteva penetrare qualsiasi scudo fisico o mentale che una persona si era posta. Ecco mi aveva di nuovo incastrata con un sorriso alla Jacob! “Da quando arrossisci ad un mio complimento? Forse non te ne faccio più abbastanza?” ero arrossita? Ripresi a finire la fasciatura con lo sguardo basso, intenta nel chiuderla “Ahi!”

“Jacob stavolta lo stai dicendo apposta! Non ti ho toccato!” ero riuscita a disincantarmi dal mio lupo. Avevo assunto la mitica posizione di battaglia alla Bella a cui avevo apportato una variante: piede picchiettante, sopracciglio alzato e braccia a brocca. Adesso avevo anch’io una mia personale posizione da mamma arrabbiata.

“Sai che c’è? La ferita fa davvero male … ” avete mai visto un uomo alto due metri, largo come un armadio a due ante (ndr: rif: Frankestein Jr) frignare e guaire? Ecco, io si. “ … però potresti indorare la pillola!” con un braccio agguantò la mia vita portandomi a se mentre con l’altro prese la mia nuca stringendomi in un caloroso bacio, di quelli che per trasporto sembra essere catapultati nel finale di un film d’amore.

“Ehm, Ehm!” sentì la voce di Rose e ci staccammo velocemente sapendo già quale sarebbe stata la notizia che ci portava “Ragazzi, se avete fatto ci sono due piccoli angeli che sono impazienti di vedervi!” il mio cuore cominciò a precederla, lo sentivo battere ad una tale velocità che sembrava essersi trasferito ovunque tranne che nella sua solita residenza. Mentre stavo curando Jacob i restanti membri della famiglia erano tornati dalla riserva. Scesi così velocemente le scale che andai ad urtare per la milleduecentesima volta la colonnina con il pregiato manufatto Cullen, che, se non fosse stato per l’azione combinata mia e di Jacob, sarebbe finito in frantumi.

“Nonna dovresti levarla quella colonnina da lì!” mi guardai intorno ma non vedevo i miei bambini. Sentivo il loro odore, percepivo il loro battito. Ma loro non c’erano, potevo anche udire qualche risolino compiaciuto.    

“Mamma!” quello che volevo sentire e basta. Mamma. Sbucarono da dietro il divano con le braccia aperte tutti emozionati. Erano i miei splendidi figli. Non pensavo di poter rivivere tale gioia. Poter accarezzare le loro teste, baciare le loro guancie, assaporare il loro profumo simile al mio ma con quel tocco di borotalco che lo rendeva unico. Poter incontrare quegl’occhi verdi incastonati nei loro visi dai tratti precisi e delicati, incorniciati da capelli neri. Sentire nuovamente i loro corpicini accostati al mio, con quella pelle di seta poco più scura della mia.

“Così, ci soffochi!” protestò la piccola e mollai immediatamente la presa. Presi a baciarli alternativamente più e più volte, non mi sarei mai saziata delle loro coccole e delle loro carezze.

“Mamma, hai preso a calci il mostro con gli occhi rossi?” ci guardammo tutti stupiti e senza parole,  all’affermazione di Sarah.

“Sarah chi ti ha … ” cercai di dire ancora un po’ frastornata.

 “Pensavi che non l’avevamo capito, mamma?” aveva quella faccia furbetta con quel sorrisino soddisfatto, di quando mi prendeva in contropiede.

“Noi due non siamo stupidi!” protestò EJ seriamente offeso che li avessi sottovalutati. Era bello rivedere in quei comportamenti i miei stati d’animo di quando ero io al posto loro.

“Tu un pochino si!” la mia piccola insolente Sarah. Ero troppo felice di potere ascoltare nuovamente i loro battibecchi che non mi intromisi. Faceva parte della loro essenza.

“Smettila Sarah! Bambini dovreste cercare di andare un po' più d’accordo d'ora in poi!” ecco di nuovo il papà austero e severo che riprende i suoi figli. Papà austero, severo e altrettanto comico. Lo so è alto e intimidatorio quando si altera, ma per me è sempre stato un gigante buono.   

“Papà!” appena alle mie spalle comparve Jacob, i piccoli si fiondarono su di lui attaccandosi al suo collo e alle sue spalle proprio dove c’era la sua ferita.

“Piano! Piano! Ahi! Nessie hanno ripreso da te!”  la scena ci coinvolse tutti in una risata. E poi sembravano veramente un lupo con i suoi cuccioli soprattutto con Sarah. Erano adorabili.

“Oh, Renesmee! Ero preoccupata da morire!” andai incontro a mia madre cercando il suo tenero abbraccio.

“Ma tu non puoi morire mamma!” appena ci separammo mia madre prese il mio braccio fasciato e lo cominciò ad osservare. Io ero sposata, una madre ma venivo sempre considerata una ragazzina.

“Ti ha ferita?” alzai le spalle perché non importava, soprattutto ora che sapevo di avere nuovamente un futuro. Lei mi guardò intensamente e portò la mia testa sul suo petto per coccolarmi. Mentre ancora stavo crogiolandomi tra le braccia della mamma, mio padre si avvicinò. 

“Questa è tua, non serve più!” fra le mani aveva la lettera che gli avevo consegnato in caso mi fosse successo qualcosa. La presi e la strappai non nascondendo un sorriso di soddisfazione. Mi voltai poi a guardare nuovamente la mia famiglia. Erano tutti lì. Sarebbero stati sempre tutti lì. Noi  siamo una meravigliosa, pazza ed eterna famiglia.

 

 

POV Jacob

Sentivo un vociare sospetto attorno al letto. Mai mettere insieme geni di vampiro, licantropo e umani: quello che ne esce fuori sono due birbanti furbetti  con una madre diabolica ancora fanciulla.

“Siete sicuri che funzionerà?”

“Io no, è Sarah che pensa che funzionerà!”

“Nelle favole funziona sempre!”

“Ma se non si è svegliato con le cuscinate come pensi si svegli con un bacio?” la cosa diventava interessante “E poi nelle favole non si è mai sentito che è la principessa a svegliare il principe!”

“Non fare il pignolo EJ! Ci proviamo tutti prima io poi tu e poi la mamma!” ero decisamente d’accordo con Sarah. Ormai ero sveglio, ma mi piaceva giocare con loro come ho sempre fatto. Rimasi con gli occhi chiusi, aspettando di sentire i loro primi movimenti. Senti le labbra calde di Sarah posarsi sulla mia guancia, non mi svegliai.

“Niente! Hai visto Sarah!”

“Zitto EJ prova tu!” il piccolo EJ mi sfiorò appena. Odiava le smancerie da bravo maschietto. Continuai a dormire visto che io attendevo un altro bacio. Volevo quello della mia Nessie.

“Se non si sveglia con quello della mamma, vuol dire che lo lasceremo dormire tutto il giorno! Così Zia Alice lo fa fuori perché non è venuto alla sua festa!” ero quasi riuscito a fargliela ma mi lasciai scappare un ridacchio.

“Sarah, lo sai che hai avuto una grande idea! Lasciamolo qui e facciamolo prendere da Alice, così imparerà a svegliarsi appena noi vogliamo! Venite andiamo!” mi aveva scoperto. Sentì tutti e tre alzarsi dal letto. Lo sapevo che dovevo tenere a freno quello sghignazzare. Ormai tanto valeva giocarsi il tutto per tutto.

“Scusa principessa Renesmee, il mio bacio?” si voltarono tutti in simultanea. Nessie mi accolse con uno di quei sorrisi capaci di farti rinvenire da dieci anni di coma.

“Niente bacio, lupo da strapazzo! Così la prossima volta ti svegli prima!” la mia famiglia era troppo bella per essere vera. Anche troppo strana in realtà per esserlo. E troppo piena di vampiri, cosa che non avrei mai immaginato sedici anni fa. Ma se il prezzo da pagare per avere una moglie e due figli meravigliosi, era avere dentro casa un esercito di sanguisughe, lo avrei pagato tutto.  Come potrei rinunciare a quel caldo colore del cioccolato e a quei bellissimi smeraldi?

“Dai Nessie, solo un piccolo regalino!” Sarah strattonò la camicetta della mamma per farla abbassare e dirle una cosa nell’orecchio. Quando Nessie si rialzò guardandomi con quegl’occhi castani, il mio cuore cominciò a battere talmente forte che rischiavo l’infarto. Aveva un incredibile ascendente su ogni parte del mio corpo. Bastava un cenno o una mossa per farmi toccare il cielo con un dito.

“Solo perché mi ha convinto nostra figlia e solo perché è il nostro anniversario!” feci l’occhiolino a Sarah. Lei ci vedeva come i protagonisti di una fiaba, e  desiderava sempre un lieto fine. Chissà magari lo era davvero. Renesmee era una principessa incantata che sarebbe rimasta sempre giovane e bella ed io la sua guardia personale, il suo principe azzurro. Forse sarebbe più adatto dire il suo principe dal manto rossiccio. Ed ero totalmente e perdutamente innamorato di lei ogni giorno di più. La cosa veramente illogica era il suo essere perdutamente innamorata di me. Non so quale divinità devo ringraziare, ma qualunque sia non smetterò mai di farlo, perché svegliarmi la mattina con la consapevolezza di trovarmela accanto era come vivere in un sogno.

“Basta, che schifo!” invece per EJ il nostro essere latte e miele non era proprio idilliaco.

“Allora buon anniversario lupacchiotto!”

“Buon anniversario mostriciattola!”

“Lo sai che Alice ci ucciderà se non siamo puntuali oggi pomeriggio?”

“Che vuoi dire?”

“Che ti devi alzare e preparare!”

“Ma che ore sono?”

“È mezzogiorno pigrone!”

 

 

“Quanto ci vuole Nessie? Siamo in rita … rdo … ” mi bloccai quando mi apparve la visione paradisiaca di mia moglie che si stava finendo di preparare di fronte allo specchio del nostro bagno. Quel vestito rosso che le cingeva le forme perfette lasciando la sua schiena quasi completamente scoperta se non per alcuni nastri diabolicamente intrecciati, i capelli raccolti ma in maniera disordinata, tacchi vertiginosi che la innalzavano ancor di più nella statura. Era tutto: bella, provocante, delicata. Si voltò con i suoi sconfinati occhi cioccolata, nei quali io ogni volta ci lasciavo un  pezzo del mio cuore.

“Cosa c’è Jacob? Lo sapevo il vestito mi sta male, lo avevo detto ad Alice che su di me non andava bene!” cosa? Nessie era veramente unica, a lei cadrebbe a pennello un sacco della spazzatura e pensava che quel vestito le potesse andar male.

“Si infatti ti sta male, lo tolgo?” la presi sul ridere visto l’assurdità delle sue parole.

“Spiritoso! Primo: se me lo togli ti uccido, per infilarlo ho dovuto prendere una laurea in ingegneria nucleare. Secondo: è possibile che pensi solo ed esclusivamente a quello?”

“Non è colpa mia, tu devi essere un po’ meno te e vedrai che non ti aggredirò più in alcun modo!” sapevo che l’avrei fatta arrabbiare. Odiava che usassi le sue frasi. Appena finì di parlare infatti le sue guance avvamparono rendendola ancora più incantevole.

“Non devi usare le mie battute mi da fastidio! Comunque anche tu stai bene con quest'aspetto casual elegante ... mi piaci in camicia, jeans e giacca” quando mi parlava con quel fare sbarazzino perdevo ogni capacità di ragionare. Non riuscì più a resistere mi avvicinai e cominciai a baciarla intensamente. All’inizio era un po’ restia, ma poi si lasciò andare. Sentivo le sue dita incastrarsi tra i miei capelli, il suo corpo tremare.

“EJ finiscila! Restituiscimi Eddy!” (ndr. Eddy è il pupazzo a forma di maiale)

“No, finché tu non ammetti che io sono il più forte non te lo do!”

“Ma tu sei una schiappa!”

“Dobbiamo intervenire prima che si eliminino a vicenda!” non mi andava molto di staccarmi da lei però i nostri figli avevano la tendenza a diventare pericolosi soprattutto la piccola Sarah. Ogni volta che il fratello la provocava rischiava sempre di trasformarsi. Devo ammettere che ero molto impaziente di vederla in forma di lupo, ma effettivamente, anche se dimostrava sei anni, ne aveva solo tre. E quindi dovevamo fermarli prima che la piccola si trasformasse e sbranasse il fratello.

 

Altro che nanerottola pazza. Alice era da manicomio. Capisco che oltre ad essere il nostro anniversario era anche quello di Edward e Bella ma fare le cose così in grande, non mi sembrava proprio il caso. La sala da pranzo era completamente imbandita di ogni ben di Dio esistente in tutta la casa aveva sistemato fiori e nastri, la parte dell’esterno era tutta agghindata. Non era decisamente necessario, sarebbero bastate tre quattro bistecche a testa per noi e la compagnia per festeggiare il nostro anniversario. Anzi io sarei stato a casa con mia moglie e miei figli davanti un film con sufficienti schifezze, per poi concludere la serata in bellezza. Invece Alice era riuscita a convincere Nessie nelle sue solite follie. Convincere, se una contrattazione con minacce da parte di entrambe si può definire convincere.

“Che ve ne pare ragazzi, sono stata brava?”

“Sei stata eccessiva Alice!”

“Nessie, smettila di fare la guasta feste e comincia a rilassarti! Allora Jake che te ne pare del vestito di tua moglie?” non volevo essere messo in mezzo, Nessie con la zia tirava fuori il peggio di sé. Poteva diventare anche estremamente violenta. Soprattutto se io davo ragione ad Alice, ma come potevo mentire.

“Le sta d’incanto!” lo sapevo. Un fulmine a ciel sereno neanche le avessi detto che sembrava il vero mostro di Lochness, mi aveva riservato uno sguardo tanto torvo che presagiva una discussione idiota per tutta la durata della festa.

“Io l’avevo detto!” invece Alice gongolava contenta della mia asserzione.

C’erano tutti, lupi e vampiri. La tregua che aveva stabilito il mio imprinting con Nessie con la nascita dei nostri figli non era più necessaria. Non potevano accedere liberamente alla riserva, questo non siamo mai riusciti a superarlo, ma almeno riuscivamo a rimanere nella stessa stanza senza cercare di ucciderci. C’erano tutti ma io avevo occhi solo per quella splendida stella che ero riuscito a strappare al cielo della notte. La sua bellezza eterea, il suo modo di fare così ingenuamente accattivante. Quando parlava, quando si muoveva. E il suo aspetto angelico non faceva che esternare il suo animo buono, il suo carattere travolgente, la sua intelligenza al di sopra della norma. Non pensavo che la pura essenza della felicità potesse risiedere in una persona, anzi in una mezza vampira. Ma negl’anni in cui ho avuto la fortuna di condividere la nostra vita, mi sono dovuto ricredere di molte cose. Pensavo che la mia esistenza non avesse più senso, di essere perduto per sempre. Adesso invece avevo ben tre ragioni per vivere a pieno ogni istante, ogni attimo. Pensavo anche di non poter più amare niente, ma non avevo incontrato ancora quei meravigliosi boccoli bronzo e quegl’occhi che prima appartenevano alla causa della mia disperazione. Adesso sono talmente pieno d’amore che potrei riempire le riserve idriche dell’intero universo. Probabilmente si accorse che non facevo altro che fissarla, visto quello splendido velo rosato che le colorava le guance candide.

“Che vuoi Jake, perché mi hai preso in disparte?” le avevo chiesto di seguirmi ma in realtà sarei stato io a seguirla fino in capo al mondo.

“Volevo darti questo!” i suoi occhi cominciarono a rimproverarmi quando le diedi la scatolina lunga di velluto nero. Per tutta la vita l'avevano ricoperta di regali, e da adulta non sopportava riceverli. Non le servivano le parole per comunicare con me. La potevo capire anche dall’inclinazione della bocca, dal mutare del suo sguardo, da come corrugava la fronte o alzava il sopracciglio. Era un libro aperto. La aprì esitante con ancora quel cipiglio arrabbiato che la rendeva ancora più bella se fosse possibile. Ma sapevo che le sarebbe piaciuto.

“Il mio bracciale! Il mio bracciale della promessa! Lo hai rifatto!” aveva tenuto il muso per due giorni, quando Alice per il matrimonio l’aveva costretta a tagliarlo. Mi aveva confidato di sentirsi nuda senza di esso che lo riteneva il diretto responsabile del nostro amore. Lo presi dalle sue mani e cominciai a legarlo al suo polso e la sentì sussultare.

“Si, ma la promessa è un po’ cambiata da sedici anni fa … ” guardava attentamente le mie mani mentre lo sistemavo, sembrava quasi essere tornata bambina. Aveva gli occhi lucidi ed enormi per quanto era emozionata, la bocca tremava per trattenere le lacrime e il suo uccellino aveva preso a battere ancor più freneticamente le ali. “… diciamo che adesso la dovrai condividere con quelle due piccole canaglie! Ti dispiace?”

“No, assolutamente no!” le nostre labbra non tardarono ad incontrarsi. Sembrava sempre come se fossi in quel giorno nella foresta quando per la prima volta trovarono un contatto. Avevo quel groviglio nello stomaco, la voglia irrefrenabile di non smettere mai di sentire il suo corpo minuto stretto al mio governato dal mio stesso desiderio di restare così per sempre. Nulla avrebbe mai potuto cambiare il nostro legame. Nulla avrebbe cambiato Jacob. Nulla avrebbe cambiato Nessie. Non il tempo, non le minacce costanti, non il sentiero dissestato della vita. Finché l’avremo percorso insieme, non ci avrebbe separato niente. Ora avevamo solo di fronte l’eternità.

 

FINE  

 

Note dell'autrice: L'ho scritta. Fine. Snif snif! Ragazze la scena finale è a un anno da quando hanno ucciso Joyce e quando mi è venuta in mete avevo già le lacrime agl'occhi perchè doveva essere la fine. Bhè ragazze come alla fine della prima parte voglio il super sondaggione finale con tutto quello che vi è piaciuto e quello no. Non so perchè ma nella mia testolina malata sta balenando l'idea di scrivere una ff su Sarah e EJ,nel rapporto tra fratelli visto che con Nessie era l'unica cosa che non ho potuto affrontare. Sinceramente ho paura di diventare stucchevole e di annoiarvi già ho scritto 360 pg formato libro fra la prima e la seconda parte di GDinD.

Super ringaziamenti a chi mi ha seguito: i sedici PREFERITI e i 18 SEGUITI vi adoro.

Poi non posso non ringraziare le vere e proprie compagne d'avventura: Sinead, Never Leave Me, Rossi_87, Noe_princi 89, Fra_Zanna. Grazie per i mille complimenti e per il vostro supporto! Vi adoro! Spero che assieme alla mia Nessie, vi abbiamo fatto un po' sognare. Io devo ammettere che mi sono impersonata molto in lei, o forse ho creato una Nessie disegnata su di me. In fondo anch'io ho dei grandi occhi color del cioccolato fuso!!!

Ringrazio ancora le 6 persone che mi hanno inserita tra gli AUTORI PREFERITI.

Scusate se ho dimenticato qualcuno! Finisco con un Mega Ringraziamento Generale!

GRAZIE!

Malice (Mally è il diminutivo di Malice il modo in cui mi firmo in ogni mia espressione artistica. c'è sempre una ragione in quello che faccio) PS: Volevo fare una richiestuccia, se non vi pesa se non siete troppo impegnate vorrei chiedere una piccolo commento alla fine di tutto. Lo so che non si dovrebbe richiedere però ho interesse di sapere il parere di chi è passato di qua a leggere la mia storia! Vi adoro! 

 

La storia vi è piaciuta, vi ha appassionato ed incuriosito. E il continuo è qui: MOONLIGHT STONES - The light in Grey Day

Inoltre collegata abbiamo due one shot diverse: FALLING IN LOVE e GOODBYE SINGLE LIFE

   
 
Leggi le 11 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Twilight / Vai alla pagina dell'autore: BigMistake