Usć, usć e non mi guarḍ. Il mio cuore palpitava, ma lui non mi guarḍ; mi pasṣ davanti correndo...cazzo! Ma forse non mi aveva visto.
Passarono i giorni, ma non mi salutava. Chattavamo e parlavamo sempre di LEI. Mi diceva che non aveva il coraggio di salutarla. Visti gli avvenimenti, forse ero io. Passarono altri due giorni, quando, sabato 4 giugno, il sole scottava più del previso, ricordo tutti i particolari.