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Autore: Lea__91    31/01/2010    5 recensioni
One-shot ambientata ai tempi di New Moon.E' una JacobxBella..”Ti amo anche io,Jake. E scusa se ci ho messo tanto”. Il suo sorriso spalancò ulteriormente le porte del nostro piccolo paradiso. La sua luce non smetteva di illuminarmi e il mio cuore ora batteva insieme al suo componendo una nuova e travolgente melodia. Il sole era tornato a splendere e la glaciazione che avvolgeva il mio cuore si era dissolta. L’inverno era finito.
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Isabella Swan, Jacob Black
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Winter is finished

copertina


Bella

Tutto intorno a me era nero e scuro. Il buio aveva avvolto da mesi il mio corpo,congelando il mio cuore in un inverno perenne. Edward se n’era andato per non tornare mai più. Per lui non ero stata abbastanza, ma io l’avevo e l’avrei amato per tutta la durata della mia vita. Se ancora si poteva definire tale l’esistenza che stavo conducendo.
Stare da sola non giovava al mio precario equilibrio: mi sentivo in bilico sull’orlo di un precipizio. Camminavo incerta su una sottile striscia di terra ricoperta di ghiaccio... Intorno a me, il nulla regnava sovrano.

Il silenzio era pesante e il mio dolore era un grido acuto che senza sosta echeggiava nella desolazione della mia realtà. Solo una persona era riuscita a scalfire la nebbia, fredda e penetrante, che mi circondava: Jacob. Il mio migliore amico. Ma lui ora non c’era e io mi sentivo persa. 

Il terrore che Victoria potesse fargli del male mi ossessionava, perché senza Jacob non sarei più riuscita a sopportare la mia vita. Non potevo permettermi di perderlo. Eppure ero bloccata sul divano di casa mia, ferma ed inerme, mentre il mio Jacob era fuori sotto la tormenta di neve, cercando di salvarmi la vita ancora una volta. 

Mi alzai con accurata calma per dirigermi verso la cucina a prendere un bicchiere di latte caldo. 
Il freddo albergava in ogni cellula del mio essere quando il mio sole personale non era con me. E niente aveva la forza di riscaldarmi come solo lui riusciva a fare. Charlie era andato a letto da diverse ore, nella casa avvolta dalle ombre della notte rimanevo soltanto io, persa nell’oscurità dei miei pensieri. Le lancette dei secondi scandivano il tempo lento e regolare. Avevo paura di addormentarmi temendo l’assalto dei miei incubi funesti, come avevo timore di continuare la mia insonnia, angosciata dall’atroce pericolo che ancora una volta minacciava di distruggere tutto ciò che di caro mi era rimasto. 
Fuori dalla finestra candidi fiocchi di neve volteggiavano leggeri nell’aria. Il cielo era dipinto di una tinta rosata che dava un tocco di pace e armonia dove in realtà era in corso una tempesta. Salii le scale che portavano alla mia stanza inciampando in qualche gradino di tanto in tanto. Il buio non aiutava il mio scarso senso dell’equilibrio.
Entrai silenziosa nella mia camera avvolta da una fioca luce proveniente dalla lampada sopra il mio comodino. Le lancette dell’orologio segnavano le due passate, ma nulla di me voleva arrendersi al sonno che avanzava. 
Presi la mia vecchia copia di “Cime tempestose” e appoggiandomi allo schienale del letto inizia a leggere i primi passi dell’opera che tanto amavo. Mi tornava in mente l’incredulità di Edward ogni volta che mi vedeva sfiorare quel libro, incapace di credere che davvero quei due personaggi potessero appassionarmi tanto. Ed ecco che la voragine si spalancava dando vita a tutto il dolore che racchiudeva. I ricordi erano lame affilate che tagliavano la mia pelle ogni volta che gli concedevo una piccola ma  atroce possibilità. E faceva male, un male così potente da levare il respiro e straziare la volontà. Mi rannicchiai in posizione fetale, per proteggermi dall’attacco del mio passato.

Una folata di vento gelido stuzzicò il mio inconscio riportandomi in superficie. La finestra era spalancata e il freddo penetrava le pareti della mia stanza. Ma nonostante il gelo e il buio della notte il sole splendeva, scaldandomi nuovamente con i suoi raggi di fuoco. Jacob era in piedi davanti a me, nei suoi occhi il dolore di trovarmi ancora una volta sofferente. A grandi passi annullò la distanza che ci separava sedendosi gentile al mio fianco. Le sue braccia mi avvolsero infondendomi tutto il calore di cui erano portatrici. Mi accoccolai sul petto di Jake stringendolo forte a me, cercando di assorbire tutta l’energia vitale che il suo corpo caldo emanava. 

Era lui, la mia linfa vitale. 

La sua presenza come sempre rimarginava il grande vuoto al centro del mio petto. 
Sentivo il suo sguardo addosso e, quando alzai il mio viso, i suoi occhi mi sciolsero come neve al sole. Le sue iridi di fuoco penetrarono le mie, legandole in maniera del tutto anomala e irrazionale. Improvvisamente la mia mente formulò un pensiero mai osato prima: volevo Jake. Volevo le sue labbra sulle mie, sentire il suo respiro riscaldare il mio viso. Le nostre menti erano sincronizzate sullo stesso pensiero ed era a quell’ipotesi assurda e passionale che i nostri corpi risposero, cominciando a muoversi con estrema e delicata lentezza l’uno verso l’altro. I nostri visi erano sempre più vicini, timorosi anche solo di sfiorarsi per paura di essere preda di una folle illusione. I centimetri che ci separavano erano sempre di meno e i lineamenti del suo volto non mie erano mai sembrati tanto perfetti. Le sue mani andarono a stringere dolci ma possessive le mie guance arrossate per l’imbarazzo, ormai anche se lo avessi voluto non sarei più potuta fuggire.
In quel momento ero sua, e sua soltanto.

Il passato era lontano e il futuro imminente.

I confini insensati che avevo posto nel nostro rapporto si stavano sbriciolando all’avanzare dell’alba che stava sorgendo. Orami la distanza che ci separava era quella di un fiocco di neve...
Chiusi gli occhi insieme a lui terminando quel viaggio infinito iniziato da lontano. Le nostre labbra si sfiorarono ingenue, fino ad unirsi nella dolce passione. Le nostre lingue si trovarono insaziabili, felici di essersi finalmente giunte a contatto, come se per anni non avessero fatto altro che aspettarsi a vicenda. Dentro di me, in un angolo remoto del mio petto, il mio cuore fuori uso da tempo, riprese a battere saturo di una nuova vita. Il sole illuminava divampante i nostri animi. Il buio della mia esistenza si spezzò e la luce fu ovunque, a scaldarmi col suo candido torpore. Il ghiaccio che avvolgeva il mio corpo spento si stava sciogliendo a contatto con la pelle calda del mio Jacob. Le sue labbra si fecero avide sulle mie che rispondevano esigenti a quel bisogno di contatto tra noi. Era come una folata di aria nei miei polmoni vuoti di mesi. Il sangue pulsava nelle mie vene trasportando un nuovo sentimento ed una nuova ma autentica convinzione. Era amore. Un amore che avevo negato e respinto fino ad ora ma che stava distruggendo le mie inutili barriere. Ed io ero totalmente in balia di quel fiume in piena che mi stava travolgendo, e ne ero felice.

Io, piccolo girasole, che ruotava intorno alla sua stella.

Le nostre labbra si separarono lente, piene di sorpresa. I nostri occhi si ritrovarono felici.

”Ti amo, Bella”.

Tre parole. Tre parole pronunciate da quella voce roca che tanto amavo. Soltanto tre semplicissime parole, ma bastarono per abbattere l’ultimo argine che la mia mente aveva creato. Fuori da queste mura la neve scendeva sempre più fitta, ma dove mi trovavo io, le nuvole si erano diradate e il sole splendeva incontrastato. Niente lo avrebbe più oscurato, la sua luce mi avrebbe scaldato per sempre e il suo tramonto non sarebbe mai giunto. Avvicinai di nuovo i nostri visi posando con delicatezza le mie labbra sulle sue per un attimo fugace. Tornai a perdermi nei suoi occhi di pece smarrendomi nella loro profondità che racchiudeva il suo amore per me. 
Il mio fu solo un sussurro.

”Ti amo anche io, Jake. E scusa se ci ho messo tanto”.

Il suo sorriso spalancò ulteriormente le porte del nostro piccolo paradiso. La sua luce non smetteva di illuminarmi e il mio cuore ora batteva insieme al suo componendo una nuova e travolgente melodia. Il sole era tornato a splendere e la glaciazione che avvolgeva il mio cuore si era dissolta. 
L’inverno era finito.

 

 

 




*Angolo autrice*

Piccola One- Shot che ho scritto durante la nevicata della scorsa notte. Non c’è molto da dire,penso si spieghi da sola!! E’ ambientata ai tempi di New Moon durante una delle tante sere della caccia a Victoria. Prima del tuffo di Bella dalla scogliera che in questo caso non avverrà mai. Spero vi piaccia!! Baci a tutti Lea!!



   
 
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