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Autore: Irishkoala    01/02/2010    1 recensioni
[Candy]
titolo italiano: Paradiso+Inferno. La gioia iniziale, i problemi, la successiva disfatta. Una storia che potrebbe essere definita qualunque, ma non può e, nonostante gli sforzi, è impossibile tornare a galla...in qualsiasi maniera.
Genere: Triste, Drammatico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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La prima volta che incontrai Candy fu come se tutta la mia vita avesse appena acquistato un significato.
La luce nei suoi occhi, sul suo sorriso, il modo in cui si illuminava tutte le volte che parlava, o camminava. Mi fece sentire come se non avessi mai sperimentato nulla di realmente piacevole nella mia esistenza, come se ciò che c’era di più buono e stupendo nel mondo dovessi ancora scoprirlo e che non sarei mai riuscito a trovarlo se non avessi incontrato lei.
Capii di non avere avuto niente prima che potesse essere ritenuto abbastanza soddisfacente per uno scopo.
Le parole, i libri, la poesia, come chiamavo ciò che sarebbe dovuto essere parte integrante di me, della mia vita, del mio futuro, non avevano senso davanti a lei che sembrava così in alto, sopra ogni limite immaginabile, così lontana, distante da me…dal mio mondo, dalla mia debolezza.
Quella camminata sicura, come la vidi il primo giorno, fuori da quel bar, splendente sotto al sole primaverile, i capelli biondi accarezzati dal vento, il sorriso sempre acceso, anche se in quel momento non era con nessuno se non un cellulare alla mano da cui stava parlando.
E i nostri sguardi si erano improvvisamente incrociati anche se avevo pensato che fosse uno sbaglio, che non stesse guardando me, ma qualcun altro vicino oppure che, semplicemente, stesse vedendo oltre il reale, uscendo dalla visuale quotidiana come feci anch’io, scorgendola, e come sempre riuscivo a fare da quando era entrata nella mia vita.
Ma non potevo crederci. Lei non poteva essere mia. Non una ragazza così perfetta, così speciale, bellissima. Era fuori dalla mia portata.
Non si sarebbe mai potuta avvicinare a uno come me. Sempre senza un soldo, poeta fallito di partenza e in cerca di un lavoro con la scusa che ciò che scrivevo non aveva ancora trovato la giusta collocazione, nonché drogato.
Non avrebbe…
Invece si era diretta verso di me, salutandomi, niente era più riuscito a farmi togliere gli occhi di dosso da lei e inevitabilmente avevo capito che non avrei più potuto starle lontano.
Non ero da biasimare. All’inizio tutti l’avrebbero detto. Le nostre, anzi e soprattutto le mie, intenzioni erano buone, positive, ottime. Cercavo solo di essere giusto per lei, di andarle bene, di farla sentire felice, per non perderla.
Non vedevo quello che c’era già di sbagliato in partenza: il fatto che fossimo insieme.
Tutto sarebbe dovuto andare per il meglio ma quando cominci non sai come fermarti, non sai come dire di no, non sai come tirarti indietro e, in un certo senso, l’avevo fatto per lei, perché me l’aveva chiesto, e come ogni altra sua richiesta, non avevo saputo dirle di no, anche se era sbagliato.

Volevamo condividere tutto. Lei era una pittrice, io un poeta. Quale miglior connubio?
Poi si aggiungeva l’amica esterna, colei che aveva distrutto tutto già dal principio ma che lei non aveva rifiutato. Ogni volta mi diceva che voleva provarla come me, ma in quei momenti ritornavo un po’ lucido, capivo che erano dosi ancora troppo pesati per lei che aveva cominciato da poco e subito dopo il primo collasso avrei dovuto dirle di farla finita, come avrei dovuto fare io da tempo.
Ma non c’era più ritorno. Non ci sarebbe mai stato e continuavamo con quella farsa, sentendoci bene allo stesso tempo, completandoci..perché dio quanto l’amavo.
Ci amavamo, sì a modo nostro.
Ma a me andava bene così e per quello che mi diceva, anche a lei.
Non volevo farle del male, non volontariamente, perché niente andò bene dal principio. Ogni decisione presa o ogni azione fatta fu un totale disfacimento che cominciò a portarci sempre più verso il fondo ogni istante che passava, sempre un gradino più in basso, più giù fino al baratro.
La droga. La prostituzione. Il matrimonio. I furti. I tentativi di smettere. L’aborto.
Più mi dicevo che doveva finire, che dovevo lasciarla perché ero io ad averla ridotta così, era per colpa mia che non sorrideva più, che non era più felice, tranquilla e in salute, più mi rendevo conto di non riuscirci perché avevo bisogno di lei come l’aria che respiravo, ne avevo bisogno per vivere o almeno tentare di farlo.

Non avevo cercato di migliorare la sua vita, ma di rendere migliore la mia con il suo aiuto.
Ma avevo fatto solo errori, era stato un obbiettivo ingiusto dal principio e ne ripagavamo le conseguenze.
Litigi. Pianti. Perdite anche troppo sofferte. Perché doveva essere costretta a tutto questo quando poteva ancora salvarsi?
Così l’avevo lasciata andare. L’esaurimento nervoso era stata quella lampadina finale che mi aveva convinto una buona volta, dio mi ci era voluto anche troppo cazzo.
Ma non potevo continuare a rovinarle la vita in quel modo. Era talmente perfetta, stupenda e meravigliosa che non se lo meritava, io non meritavo lei, l’avevo saputo dal primo momento, ma come tutto il resto, ero sempre stato troppo debole per rifiutare o per far terminare tutto prima.
E ora, ogni cosa aveva perso di attrattiva, di prospettive non ce n’erano e quel bicchiere d’acqua mezzo vuoto sul tavolo mi sembrava ancora terribilmente pieno e la mia bocca asciutta senza più saliva dopo averla vista per l’ultima volta.
Avrebbe voluto tornare con me. Non avevo capito come potesse essere possibile.
Non avevo capito nemmeno come avessi fatto a dirle di no, a respingerla come avrei dovuto fare al nostro primo incontro.
Mi sentivo ancora su quella giostra, di quel giorno che ormai mi sembrava lontano, perso nei ricordi di un qualcosa che non avrebbe mai dovuto esserci.
Una giostra che mi ruotava attorno, come la mia vita.
Senza senso, monotona, vuota.

§§§

I pensieri di Dan, riguardo alla storia con Candy.
Le due frasi scritte in corsivo sono battute tradotte e prese dal film.
L'incontro, come l'ho descritto qui, l'ho lasciato molto generico perchè nel film non c'èe non viene spiegato, quindi non volevo inventarmi niente di troppo articolato.
Tutto il resto proviene ed è ispirato dal film.

Candy . di Neil Armfield . con Heath Ledger, Abbie Cornish, Geoffrey Rush

Grazie a tutti coloro che leggeranno, recensiranno o aggiungeranno tra i preferiti!
Bacissimi
Leia

   
 
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