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Autore: eiden    03/02/2010    3 recensioni
[Horitsuba Gakuen-verse]
Doveva essere una giornata qualunque all'Horitsuba Gakuen.
Ecco, appunto. Doveva.
Ma già dopo aver varcato il cancello si accorse che qualcosa non andava.
[St. Valentine Meme - Choco #2]
Genere: Commedia, Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Fay D. Flourite, Kurogane
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Seconda fanfiction, in questo caso Flashfic, dedicata al meme di San Valentino. Stavolta la traccia era un dialogo (in neretto), e, tadah!, cambio fandom xD Giusto perché mi voglio tanto bene, cambierò fandom per ogni fic xD Spero di sembrare meno pazza di quel che sembro ma, ehi, chissene.

Enjoy^^


Doveva essere una giornata qualunque all'Horitsuba Gakuen.

Ecco, appunto. Doveva.

Ma già dopo aver varcato il cancello si accorse che qualcosa non andava: c'erano una gran quantità di coppiette in cortile. Tendenzialmente non succedeva quasi mai, o comunque molto spesso erano riuniti in gruppetti. Quel giorno invece erano tutti in giro per due, alcuni anche mano nella mano. Si annusava il profumo di melassa a un chilometro di distanza. E quando vide di sfuggita un pacchettino colorato passare da una mano all'altra, capì in che dannato guaio si stava cacciando.

Era San Valentino.

E lui era fregato.

Voleva una giornata tranquilla? Beh, non l'avrebbe avuta. Scommetteva che in quell'esatto istante il Fato gli stesse ridendo in faccia.

Purtroppo cercare di passare inosservato, per lui, era come dire a Fai di smettere di affibbiargli tutti quei nomiglioli stupidi. Assolutamente impossibile.

Non era nemmeno arrivato all'ingresso della scuola che già aveva adocchiato ben tre gruppetti diversi di ragazzine adoranti che lo spiavano da dietro gli angoli, gli armadietti, le pareti! Si sentiva braccato.

Quella sarebbe stata una giornata infernale, prese un respiro e si preparò a buttarsi nella mischia.

Arrivato fuori dalla sala insegnanti, si fece avanti la prima.

-Kurogane-sensei, ecco io...

L'uomo sospirò, rassegnato. A quanto pareva non poteva proprio evitarlo.

-Mi spiace, ma non posso accettare regali dagli studenti. E poi a me non piace il cioccolato.-

Lasciando la ragazza completamente senza parole, entrò nell'aula senza più guardarla, chiudendosi la porta alle spalle lentamente.

-Kuropin, hai sempre così tanto tatto!-

Kurogane chiuse gli occhi prendendo un grosso respiro. Certe volte Fai era davvero ingestibile e aveva la vaga idea che quello fosse uno di quei giorni. Sembrava addirittura brillare più del solito. E visto che già normalmente sembrava luccicare come poche cose al mondo, quella mattina si sprecava proprio...

-Smettila di affibbiarmi tutti quei nomignoli, te l'ho già detto.-

L'uomo si avvicinò saltellando. I suoi capelli erano più biondi del solito o era solo un'illusione ottica?

-Oh, andiamo Kuropippi. Non essere così intrattabile già di prima mattina. Continuando così seminerai una sequela di cuori infranti solo durante la mattinata.

Kurogane si limitò a sbuffare, infastidito. Non era colpa sua se il suo aspetto arcigno non sembrava affatto allontanare quelle ragazzine.

In quel preciso istante si ritrovò Fai esattamente di fronte, le sue braccia intorno al proprio collo e il suo sorriso (troppo brillante) vicinissimo al proprio viso.

-Buon san Valentino!-

L'uomo sgranò gli occhi, fissandolo con uno sguardo a metà tra il disgustato e lo sconvolto.

-Sul serio, a volte mi domando cos'hai dentro la testa.- brontolò nel suo orecchio.

Fai si limitò ad allargare il sorriso, mettendo in mostra la metà dei denti che aveva in bocca. Sul serio, quella mattina era assolutamente ingestibile.

-Il diencefalo e il telencefalo, composto dai due emisferi cerebrali. Queste tre parti, insieme, compongono il cervello.-

Kurogane si limitò a passarsi una mano sugli occhi, cercando di non guardare quanto Fai, in quel momento, fosse estremamente convinto di quello che stava dicendo.

Quando si parlava di morte del romanticismo... Di sicuro erano accoppiati bene.

-Forza, andiamo. Stanno per cominciare le lezioni.-

Prima di uscire, Fai lo salutò con una mano, sorridendo come solo lui poteva fare.

-E mi raccomando, Kuropon. Non fare troppe vittime!-

Kurogane si chiuse la porta alle spalle pensando che, ogni anno, era sempre la stessa, maledetta storia.

  
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