Ciao ragazze!
Sulle note di Si tu no vuelves, versione Miguel Bosè ft. Shakira.
Con questo pairing che mi
piace sempre più...
Un bacio.
Laura.
Dedicata a Camilla e
Lucy.
Io vi ho regalato
parole. Voi, con le vostre risposte, emozioni vere.
Grazie.
Laura.
Se non
torni si seccheranno tutti i mari
e aspetterò senza di te,
chiudendo dentro di me tutti i ricordi
se non torni, la mia volontà diventerà poca
e resterò qui assieme al mio cane spiando l'orizzonte..
Il mare, placido compagno
di questa notte calda, malinconica.
La luna, ad illuminare la
sua distesa scura, infinita.
La sabbia, fine, scivola
tra le mie dita, come i ricordi che si insinuano nella mia mente.
Rimangono lì, sospesi.
Bruciano. Lasciano solo un arido infinito, dove prima c'erano emozioni.
Acqua e sale, il mare.
Acqua e sale, le mie lacrime.
Lacrime, che lavano via il
mio stupido orgoglio.
Lacrime, che fanno tremare
la linea dell'orizzonte.
Lacrime, che sono la causa
di un uggiolare accanto a me.
- Lo so, Zip. E' solo
colpa mia. Se lui non è qui, con noi, è solo
colpa mia.
Affondo il viso nella
piega familiare del collo di Zip, mentre i ricordi dentro me esplodono
violentemente.
- Non sei affatto
cambiato! Sei ancora quel ragazzino egocentrico, immaturo,
inaffidabile! Il
mondo deve ruotare solo intorno a te, Fred Weasley! E quando smette di
farlo,
l'unica cosa che sai fare è fuggire!
Sembrava impietrito
davanti alle sue parole. Ogni espressione se ne era andata da quegli
occhi
azzurri. Erano privi della più piccola traccia di calore.
- Hermione, mi sembra
che in questo momento sia tu quella che sta dando prova di
immaturità. Mi
sembra che io stia cercando di "parlare"...
Ma lei era stata
implacabile. Come solo il suo animo Gryffindor, a volte, sapeva essere.
- Parlare! Tu non sai
nemmeno cosa significa questa parola! Tu non parli, Fred! Tu scherzi,
tu
vaneggi, tu reciti... ma parlare! O quello no! Quello ti posso
assicurare che
non l'hai mai fatto veramente!
Si era lentamente
alzato, infilandosi i pantaloni del pigiama.
- Ecco, lo vedi? Questo
sai farlo molto bene, andartene! Quando non sai più che
dire, quando l'evidenza
ti inchioda, prendi e te ne vai!
Ancora quegli occhi
azzurri, incapaci di essere arrabbiati, furiosi, accusatori. Non come i
suoi,
pieni di rabbia ed orgoglio.
Solo delusi. Forse per
questo anche più da allontanare. Perchè il suo
orgoglio non poteva sopportare
di deludere qualcuno. Soprattutto lui.
- Ma di certo non sarò
io a fermarti. Se questa è la tua decisione, se hai deciso
per tutti e due...
fallo! Fallo pure! Ma non aspettarti che io rimanga qua ad aspettare il
tuo
ritorno, Fred!
- Io ti amo, Hermione.
E non sto scherzando, nè vaneggiando, nè
recitando... io ti amo e te lo sto dicendo.
Non ho paura di dirtelo, non ho paura di dirti che senza di te mi
sentirei
perduto. Che senza di te, mi sentirei un uomo inutile.
Nella tenue luce
dell'alba, la sua figura rigida, le braccia distese lungo i fianchi, i
pugni
contratti, quegli occhi delusi, l'avevano resa incapace di capire.
- Ma non posso essere
solo, e sempre io, a dirtelo. Devi farlo anche tu, Hermione. Non posso
continuare a farlo io, per tutti e due.
- Tu non vuoi sentirti
dire questo. Tu vuoi sentirti dire che conti più di tutto!
Tu vorresti che io
rinunciassi a tutta la mia vita, per te!
Ecco lo aveva detto.
Finalmente lo aveva sputato fuori: annullarsi nell'amore di un'altra
persona.
Rinunciare a sè stessi, ai propri sogni, ai propri desideri,
alle proprie speranze..
- Io non vorrei mai
questo, Hermione. E lo sai benissimo.
Le spalle si erano
abbassate. I pugni si erano sciolti. Lo sguardo l'aveva abbandonata.
- Sai bene quanto mi
costi quello che sto per fare. Lo sai benissimo.
La mano sulla maniglia,
era solo il profilo ciò che poteva vedere di lui.
- Non mi lasci scelta,
Hermione. Se finisce qui, è perchè lo hai deciso
tu. Non io.
Le era sembrato di
vedere quella mano tremare, forse esitare sulla maniglia.
- E' tuo l' orgoglio
che ci sta dividendo.
La maniglia si era
abbassata. La porta stava per aprirsi. E lui per scomparire.
- Il mio, è solo il
coraggio di un uomo che ti ama troppo. E che preferisce vivere senza di
te,
piuttosto che venire sempre dopo il tuo orgoglio.
Non lo aveva fermato.
Perchè lei era l'
orgogliosa, lui il coraggioso.
Zip, come sempre, era
arrivato scodinzolando allegro.
Era saltato sul loro
letto, in attesa che anche Hermione si alzasse.
Per raggiungere Fred in
cucina
Ma quella mattina, non
era andata così.
Quella mattina Fred
aveva fatto le valigie e se ne era andato.
Li aveva lasciati.
L'orizzonte non le era mai
sembrato così vuoto come adesso.
Tutti i sogni, tutti i
desideri, tutte le speranze, tutto se ne era andato con lui.
Ora che lo aveva capito,
forse era troppo tardi.
Il mare si sarebbe potuto
esaurire, ma le sue lacrime no.
Acqua e sale. Bruciava.
e ascolterò nel caso sia restato qualcosa
a questa terra, che era così serena quando mi amavi
c'era un profumo fresco che respiravo
era così bella, così grande, infinita....
Emozioni che si erano
spente.
Pensieri che sfuggivano la
realtà.
Di una casa vuota, di una
vita vuota.
Di un orgoglio, che
l'aveva resa sorda e cieca.
E, in quella casa vuota,
aveva potuto solo sentire e vedere lui.
- Fred! E' un armadio
incantato! Potresti farci entrare il guardaroba dell'intera famiglia
Weasley!
- Non importa! E' il
pensiero che conta...
Ovviamente glielo stava
dicendo con quel sorriso malandrino. Quello che sapeva bene a cosa
avrebbe
portato...
- Okay! Allora, dimmi
cosa posso fare per farmi perdonare!
Era stata al gioco. Ed
aveva imparato a farlo bene. La fine dei loro giochi, era qualcosa che
ora non
la imbarazzava più come all'inizio della loro storia.
- Cederti la stanza di
Zip? E mettere lui nella metà armadio? Certo, un
pò scomodo per te... più che
altro perchè nella stanza di Zip non c'è un letto
altrettanto comodo...
- Il tuo letto non è
comodo, Hermione. Hai insistito perchè venissi io, a vivere
da te, quando...
- Aspetta! Mi stai
dicendo che quel letto... striminzito che avevi, lo trovavi
più comodo di
questo?
Ed aveva indicato il
letto matrimoniale alle loro spalle.
- Più comodo forse
no... ma più intimo sì! Lì, sfuggirmi
era impossibile...
L'espressione
maliziosa, la camicia slacciata, i capelli come sempre spettinati, non
poteva
essere più attraente, Fred.
- Sfuggirti?
Lui aveva intrecciato
le mani, come per sgranchirle. E lei si era ritrovata a ridere.
- Fred, piantala! Devi
ancora disfare le valigie... e tra meno di un'ora dobbiamo essere a
casa dei
tuoi. Lo sai che odio arrivare tardi!
- E allora tu non
fuggire, sarà tutto più semplice...
Le sue dita sembravano
muoversi con la stessa allegria che brillava in quegli occhi azzurri.
Un'allegria che non mascherava del tutto la reale intenzione.
- Fred! L'ultima volta,
se non arrivava George, eri ancora pietrificato!
- Senza magia, non mi
saresti mai sfuggita!
Era indietreggiata di
qualche passo. Il gioco stava entrando nel vivo.
- Questo lo dici tu!
- E allora vediamo...
Aveva fatto un balzo in
avanti, e lei ridendo, era saltata sul letto.
Ma prima che riuscisse
a rotolare via, lui le era già addosso. L'aveva imprigionata
tra le sue gambe.
Le dita che continuavano a muoversi, preludio di una tortura che non
avrebbe
potuto gradire di più.
- E' sleale senza
magia! Tu sei un uomo...
- Hermione Jane Granger
che accampa queste futili scuse?! La Gryffindor che ha saputo stendere
Draco
Malfoy con un destro micidiale?
Ma non poteva già più
rispondere. Perchè le mani di Fred erano su di lei.
O meglio, erano già
sotto la sua camicetta.
Il solletico,
inzialmente giocoso, stava già lasciando il posto ad altro.
Le parole che si
erano spente nei loro sguardi.
Un desiderio che li
stava già portando a baciarsi con passione.
Il profumo di Fred
l'aveva avvolta. Quel profumo che le aveva sempre ricordato l'aria
fresca del
mattino presto.
Quel momento in cui tutto
sembrava caricarsi dell'energia necessaria per affrontare un altro
giorno.
Un momento da vivere
intensamente.
Come intensamente
viveva l'amore con Fred.
Come intensamente
sentiva le sue mani su di lei.
Come intensamente
affondava dentro di lei.
Un momento che
diventava un infinito in cui perdersi.
Si amavano, non c'era
niente di più bello e grande.
Infinito.
Ma era finito.
Lo aveva voluto lei.
Lo aveva voluto il suo
orgoglio.
Un orgoglio che adesso era
l'unica cosa che le rimaneva in una vita vuota, in una casa vuota, in
un
armadio mezzo vuoto.
e ti racconterà come sto affinché tu sappia cosa accade
dimmi amore, amore, amore, sono qui, non vedi?
se non torni non ci sarà vita, non so cosa farò
non so cosa farò, non so cosa farò...
Zip era tornato a correre
sulla spiaggia.
Inseguendo le lievi onde
che si infrangevano sulla riva.
Aveva sollevato lo
sguardo. L'orizzonte sempre là.
Se avesse seguito la scia
di luce che dall'orizzonte arrivava quasi fino a lei, avrebbe di
conseguenza
alzato gli occhi per guardare la luna, artefice di quella scia.
E se avesse guardato la
luna, le sarebbe stato facile trovare Herfre.
Perchè quel cielo, era
tutto tranne che vuoto.
E se avesse visto Herfre,
si sarebbe sentita ancora più sola.
Forse le avrebbe detto che
lui, più coraggioso, stava davvero vivendo senza di lei.
Lui aveva riso.
- No, stai tranquilla.
Ti ho bendato perchè è una sorpresa. Adesso ti
porto in un posto.
- Fred, non è che in
questo posto mi farai ingerire qualcosa?
Lui aveva riso di più.
Passandole un braccio intorno alla vita.
- Niente esperimenti,
stasera. Niente vomito, niente svenimenti, niente di niente. Solo una
sorpresa.
- Okay. Allora possiamo
andare.
- Malfidente.
Stava ridendo quando la
sensazione della smaterializzazione si era fatta viva.
Quando era passata, aveva
capito di essere all'aperto. Ed in presenza del mare. Il suono
inconfondibile
della risacca, aveva coperto l'eco della sua risata.
- Un bagno di
mezzanotte? Non credo di aver messo il costume...
Lui l'aveva abbracciata
del tutto. Depositandole un bacio lieve sulle labbra.
- Non è un problema,
non l'ho messo nemmeno io...
- Fred! E' questo che
hai in mente?!
Ora le sue labbra erano
sul collo, ora risalivano fino ad arrivare a sfiorarle l'orecchio.
- Ti dispiacerebbe così
tanto?
Un brivido l'aveva percorsa.
- No...
- Allora, dopo, faremo
sicuramente il bagno...
Un sorriso spontaneo
aveva accompagnato certi pensieri che l'avevano colta...
- Dopo?
- Se ti sentisse la
McGranitt... la sua allieva prediletta, trasformata in un'insaziabile...
- Fred! Mi hai portato
da qualche parte, al mare, per ricordarmi che ero una brava ragazza,
prima che
decidessi di imbarcarmi in questa pseudo-relazione con te, che mi ha
trasformata in una donna dai dubbi gusti?
- Ti adoro anche per
questo, Hermione. Dopo quattro anni, pensi ancora che sia stata colpa
mia se
non sei più la brava ragazza dei tempi di Hogwarts..
- Ah, perchè invece, di
chi dovrebbe essere la colpa?
- Della tua capacità di
apprendimento! Ti è bastato provare una volta per...
Lo aveva colpito su una
spalla.
- Okay, ho capito.
Preferisci credere che sia colpa mia...
- Fred! Siamo venuti al
mare per parlare di questo?
- No. Siamo venuti al
mare per questo...
Le aveva sciolto la
benda. E lo spettacolo che le si era presentato, l'aveva lasciata senza
parole.
Una notte perfetta.
Il mare, la luna, un
cielo pieno di stelle.
- E per quella...
esattamente la quarta stella, partendo da quella più piccola
che vedi vicino
alla luna, proseguendo in linea retta. Herfre.
Dietro di lei, l'indice
puntato verso la luna, o meglio verso la quarta stella, vicino alla
luna, in
linea retta. Herfre.
- Herfre?
- Herfre. E' la stella
che ho acquistato e chiamato così.
- Acquistato?
L'aveva abbracciata. Il
mento che le sfiorava la testa.
- Guarda un percorso un
pò tortuoso. Ti basti sapere che sono partito da Lee e sono
arrivato a Luna.
Solo lei poteva sapere che tra i babbani c'era la
possibilità di comperare una
stella...
- Hai acquistato
davvero una stella?!
- Herfre. La quarta
stella dalla luna, in linea retta.
Si era voltato a
guardarlo. Seria.
- Fred, hai comperato
una stella?
- Hermione, ho
comperato una stella. E l'ho chiamata Herfre. Da Hermione e Fred.
Questo è un
pò banale lo ammetto...
L'aveva guardata
altrettanto seriamente.
- Ma volevo qualcosa
che ci guardasse da lassù. Qualcosa che appartenesse a quel
cielo che io adoro
percorrere in lungo ed in largo a cavallo della mia scopa...
- Io un pò meno...
Un sorriso aveva
sfiorato le labbra di Fred.
- Lo so. Ma lei, da
lassù, potrà sempre sapere quello che ci accade.
O quello che pensiamo. E noi
attraverso di lei.
Quando pensava di aver
capito tutto di lui, lui sapeva ancora sorprenderla.
- Davvero sei convinto
che una stella potrebbe dirmi cosa stai pensando?
- Facciamo subito una
prova...
L'aveva fatta nuovamente
voltare. Le sue braccia che la stringevano a lui.
- Guarda un pò Herfre.
Lo aveva fatto.
- Senti...
La sua voce era
diventata un sussurro.
- Ti amo, Hermione...
Una sensazione
indefinita l'aveva colta. Qualcosa di così travolgente che
l'aveva spaventata.
Un'emozione che forse non era in grado di gestire. Qualcosa che le
avrebbe
cambiato per sempre la vita.
Lo amava già quella sera
con la stessa intensità che le aveva dimostrato lui, facendo
l'amore con lei
sotto lo sguardo complice della loro stella.
E adesso era tornata a
guardare Herfre, nella speranza che le dicesse davvero cosa stesse
facendo
Fred, o cosa stesse pensando.
Forse anche lui stava
guardando la loro stella. Lontano, ma sotto lo stesso cielo.
- Ti amo, Fred.
Forse, Herfre, glielo
avrebbe fatto sapere.
camminerò senza di te, con la mia tristezza bevendo pioggia
che era così serena quando mi amavi
c'era un profumo fresco che respiravo
era così bella, così grande, infinita....
Forse non sarebbe bastato.
Lo aveva deluso.
Lo aveva accusato di
volere tutto da lei.
Quando era stato lui a
darle tutto.
Amore, passione,
tenerezza.
Le aveva chiesto di
fidarsi di lui.
Che sarebbe stato un lungo
cammino il loro.
Iniziato per gioco,
proseguito per amore, finito per orgoglio.
Il suo.
Perchè aveva creduto di
poter camminare senza di lui.
Perche aveva creduto che
fosse troppo quello che le stava chiedendo.
Annullarsi nel loro amore.
Non essere più Hermione e
Fred.
Ma essere Herfre.
Una stella in cui
riflettersi. In cui guardare e ritrovarsi sempre.
se non
torni non ci sarà vita, non so cosa farò...
se non torni non ci sarà vita, non so cosa
farò...
Zip sembrava
capire, ma
non essere d'accordo.
- Allora
sapevo sempre
cosa avrei fatto, mi sembrava che nulla potesse sfuggire al mio
controllo...
Zip aveva
preso ad
agitarsi intorno a lei.
- Ora mi
sembra che niente
abbia più senso...
Le aveva
afferrato l'orlo
della gonna, guaendo. Quasi strattonandola.
- Sei stufo.
Lo so,
ultimamente non sono stata molto di compagnia. Ti ho portato qua tutte
le
sere...
Lo aveva
accarezzato. Ma
lui aveva continuato a rimanere aggrappato alla sua gonna.
- Zip, ma che
hai?
Sembrava aver
rinunciato.
L'aveva lasciata andare. Per correre lungo la riva.
Ma non
inseguiva più la
leggera spuma.
Stava
correndo, abbaiando
festosamente, verso un ombra appena più scura della notte.
Non era stata
capace di
fare nulla.
Solo guardare
Zip che
tornava verso di lei, abbaiando e scodinzolando.
Per poi
riprendere a
correre verso quell'ombra, dai contorni sempre più definiti.
Acqua e sale,
il mare.
Acqua e sale, le sue lacrime.
Zip era
tornato a girare
festoso intorno a lei. Forse in preda anche lui alla stessa emozione
violenta,
che l'aveva finalmente riscossa.
Acqua e sale,
il mare.
Acqua e sale, le sue lacrime.
Correva verso
quella
figura che stava avanzando sulla riva. I contorni ormai familiari.
Zip al suo
fianco, giocava
con gli schizzi che la sua corsa stava sollevando.
I piedi nudi,
i jeans
arrotolati sui polpacci, una semplice t-shirt, la figura era quella di
sempre.
Zip lo aveva
raggiunto. E
si era fermato lì, ad osservare quasi curioso, Hermione che
correva verso
quella figura immobile che anche lui conosceva così bene.
Quando si era
ritrovata
davanti al suo sorriso, non aveva trovato le parole.
Non ce n'erano
di
abbastanza appropriate, o giuste, o sufficienti, o complete.
C'era solo
l'incapacità di
parlare.
Di credere che
lui fosse
lì.
- Ciao,
Hermione.
Zip, al suono
della sua
voce, aveva ripreso ad abbaiare festoso.
- Ciao anche a
te, Zip.
Ora correva
intorno a
loro. Come era già capitato molte volte.
- Fred...
Il suo
vocabolario aveva
ripescato solo quel nome. Un nome che era tutto quello che poteva e
voleva
conoscere.
- ... ti amo.
Un verbo che
si poteva
coniugare solo a quel nome. Solo così avrebbe avuto un senso
compiuto.
Tre parole che
parlavano
di un cammino che sapeva, ora, di voler seguire ovunque l'avrebbe
condotta.
Non importava
a quali
sogni, quali desideri, quali speranze avrebbe dovuto rinunciare per
seguirlo.
Perchè
adesso sapeva che
gliene avrebbe restituiti di più grandi, di più
belli.
Fred lo
avrebbe reso
possibile.
- Ti amo,
Fred, non avevo
capito quanto.
Quel sorriso
le riempiva
la vita.
Quello sguardo
le riempiva
la vita.
Quella carezza
le riempiva
la vita.
- Qualcuno,
lassù, mi ha
detto che lo avevi capito.
Si era
ritrovata a
sorridere tra le lacrime.
- Mi ha anche
detto che
hai lasciato il tuo lavoro, che hai venduto la tua casa, che hai
rinunciato a
tutti i tuoi impegni.
Nulla aveva
più avuto un
senso. Non senza di lui.
- Lo hai fatto
perchè
volevi raggiungermi?
Aveva annuito.
Mai più
convinta di quel sì che gli stava dichiarando.
Lui aveva
sorriso. Come
solo lui sapeva fare.
E poi aveva
riso. Come
solo lui sapeva fare.
- Allora credo
di doverti
confessare che andremo incontro ad un periodo difficile...
Era certa che
qualsiasi
cosa stesse per dirle, sarebbe stato tutto quello che avrebbe voluto
sentirsi
dire.
- Ho lasciato
anch'io
il mio nuovo lavoro, ho venduto la mia nuova casa, ho rinunciato a
tutti i miei
impegni per tornare da te...
Si era gettata
su di lui.
Quasi travolgendolo.
Lui, ridendo e
abbracciandola a sua volta, aveva cercato di mantenere l'equilibrio.
-
Tecnicamente, Hermione,
in questo momento possediamo solo Zip.
Che continuava
ad abbaiare
festoso, girando intorno a loro, correndo avanti e indietro.
Le aveva preso
il viso tra
le mani. Uno sguardo che lei aveva ricambiato.
- Sbagliato,
Fred.
Possediamo Zip ed Herfre.
Il sorriso di
Fred si era
allargato. Come il suo.
- Giusto Zip
ed Herfre.
Direi che non potremmo volere di più...
Si era
sollevata sulle
punte, per avvicinare il viso a quello di Fred.
- Sono
d'accordo con te.
E lo aveva
baciato.
Soffocando la
risata
dell'uomo che era stato capace di riempirle la vita, regalandole un
cane ed una
stella.