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Autore: hunterd    03/02/2010    7 recensioni
Se non torni si seccheranno tutti i mari
e aspetterò senza di te,
chiudendo dentro di me tutti i ricordi
se non torni, la mia volontà diventerà poca
e resterò qui assieme al mio cane spiando l'orizzonte..
Genere: Romantico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Fred Weasley, Hermione Granger
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ciao ragazze!
Sulle note di Si tu no vuelves, versione Miguel Bosè ft. Shakira.
Con questo pairing che mi piace sempre più...
Un bacio.
Laura.

 

 

Dedicata a Camilla e Lucy.
Io vi ho regalato parole. Voi, con le vostre risposte, emozioni vere.
Grazie.
Laura.

 

 

 

 

 

Se non torni si seccheranno tutti i mari
e aspetterò senza di te,
chiudendo dentro di me tutti i ricordi
se non torni, la mia volontà diventerà poca
e resterò qui assieme al mio cane spiando l'orizzonte..

 

Il mare, placido compagno di questa notte calda, malinconica.
La luna, ad illuminare la sua distesa scura, infinita.
La sabbia, fine, scivola tra le mie dita, come i ricordi che si insinuano nella mia mente.
Rimangono lì, sospesi. Bruciano. Lasciano solo un arido infinito, dove prima c'erano emozioni.
Acqua e sale, il mare. Acqua e sale, le mie lacrime.
Lacrime, che lavano via il mio stupido orgoglio.
Lacrime, che fanno tremare la linea dell'orizzonte.
Lacrime, che sono la causa di un uggiolare accanto a me.
- Lo so, Zip. E' solo colpa mia. Se lui non è qui, con noi, è solo colpa mia.
Affondo il viso nella piega familiare del collo di Zip, mentre i ricordi dentro me esplodono violentemente.

- Non sei affatto cambiato! Sei ancora quel ragazzino egocentrico, immaturo, inaffidabile! Il mondo deve ruotare solo intorno a te, Fred Weasley! E quando smette di farlo, l'unica cosa che sai fare è fuggire!
Sembrava impietrito davanti alle sue parole. Ogni espressione se ne era andata da quegli occhi azzurri. Erano privi della più piccola traccia di calore.
- Hermione, mi sembra che in questo momento sia tu quella che sta dando prova di immaturità. Mi sembra che io stia cercando di "parlare"...
Ma lei era stata implacabile. Come solo il suo animo Gryffindor, a volte, sapeva essere.
- Parlare! Tu non sai nemmeno cosa significa questa parola! Tu non parli, Fred! Tu scherzi, tu vaneggi, tu reciti... ma parlare! O quello no! Quello ti posso assicurare che non l'hai mai fatto veramente!
Si era lentamente alzato, infilandosi i pantaloni del pigiama.
- Ecco, lo vedi? Questo sai farlo molto bene, andartene! Quando non sai più che dire, quando l'evidenza ti inchioda, prendi e te ne vai!
Ancora quegli occhi azzurri, incapaci di essere arrabbiati, furiosi, accusatori. Non come i suoi, pieni di rabbia ed orgoglio.
Solo delusi. Forse per questo anche più da allontanare. Perchè il suo orgoglio non poteva sopportare di deludere qualcuno. Soprattutto lui.
- Ma di certo non sarò io a fermarti. Se questa è la tua decisione, se hai deciso per tutti e due... fallo! Fallo pure! Ma non aspettarti che io rimanga qua ad aspettare il tuo ritorno, Fred!
- Io ti amo, Hermione. E non sto scherzando, nè vaneggiando, nè recitando... io ti amo e te lo sto dicendo. Non ho paura di dirtelo, non ho paura di dirti che senza di te mi sentirei perduto. Che senza di te, mi sentirei un uomo inutile.
Nella tenue luce dell'alba, la sua figura rigida, le braccia distese lungo i fianchi, i pugni contratti, quegli occhi delusi, l'avevano resa incapace di capire.
- Ma non posso essere solo, e sempre io, a dirtelo. Devi farlo anche tu, Hermione. Non posso continuare a farlo io, per tutti e due.
- Tu non vuoi sentirti dire questo. Tu vuoi sentirti dire che conti più di tutto! Tu vorresti che io rinunciassi a tutta la mia vita, per te!
Ecco lo aveva detto. Finalmente lo aveva sputato fuori: annullarsi nell'amore di un'altra persona. Rinunciare a sè stessi, ai propri sogni, ai propri desideri, alle proprie speranze..
- Io non vorrei mai questo, Hermione. E lo sai benissimo.
Le spalle si erano abbassate. I pugni si erano sciolti. Lo sguardo l'aveva abbandonata.
- Sai bene quanto mi costi quello che sto per fare. Lo sai benissimo.
La mano sulla maniglia, era solo il profilo ciò che poteva vedere di lui.
- Non mi lasci scelta, Hermione. Se finisce qui, è perchè lo hai deciso tu. Non io.
Le era sembrato di vedere quella mano tremare, forse esitare sulla maniglia.
- E' tuo l' orgoglio che ci sta dividendo.
La maniglia si era abbassata. La porta stava per aprirsi. E lui per scomparire.
- Il mio, è solo il coraggio di un uomo che ti ama troppo. E che preferisce vivere senza di te, piuttosto che venire sempre dopo il tuo orgoglio.
Non lo aveva fermato.
Perchè lei era l' orgogliosa, lui il coraggioso.
Zip, come sempre, era arrivato scodinzolando allegro.
Era saltato sul loro letto, in attesa che anche Hermione si alzasse.
Per raggiungere Fred in cucina
Ma quella mattina, non era andata così.
Quella mattina Fred aveva fatto le valigie e se ne era andato.
Li aveva lasciati.

Se ne era andato.
L'orizzonte non le era mai sembrato così vuoto come adesso.
Tutti i sogni, tutti i desideri, tutte le speranze, tutto se ne era andato con lui.
Ora che lo aveva capito, forse era troppo tardi.
Il mare si sarebbe potuto esaurire, ma le sue lacrime no.
Acqua e sale. Bruciava.

 

se non torni, non ci sarà altro che deserto
e ascolterò nel caso sia restato qualcosa
a questa terra, che era così serena quando mi amavi
c'era un profumo fresco che respiravo
era così bella, così grande, infinita....

Emozioni che si erano spente.
Pensieri che sfuggivano la realtà.
Di una casa vuota, di una vita vuota.
Di un orgoglio, che l'aveva resa sorda e cieca.
E, in quella casa vuota, aveva potuto solo sentire e vedere lui.

 

- Scusa, Hermione, non capisco... Zip ha addirittura una stanza sua, e io metà armadio?
- Fred! E' un armadio incantato! Potresti farci entrare il guardaroba dell'intera famiglia Weasley!
- Non importa! E' il pensiero che conta...
Ovviamente glielo stava dicendo con quel sorriso malandrino. Quello che sapeva bene a cosa avrebbe portato...
- Okay! Allora, dimmi cosa posso fare per farmi perdonare!
Era stata al gioco. Ed aveva imparato a farlo bene. La fine dei loro giochi, era qualcosa che ora non la imbarazzava più come all'inizio della loro storia.
- Cederti la stanza di Zip? E mettere lui nella metà armadio? Certo, un pò scomodo per te... più che altro perchè nella stanza di Zip non c'è un letto altrettanto comodo...
- Il tuo letto non è comodo, Hermione. Hai insistito perchè venissi io, a vivere da te, quando...
- Aspetta! Mi stai dicendo che quel letto... striminzito che avevi, lo trovavi più comodo di questo?
Ed aveva indicato il letto matrimoniale alle loro spalle.
- Più comodo forse no... ma più intimo sì! Lì, sfuggirmi era impossibile...
L'espressione maliziosa, la camicia slacciata, i capelli come sempre spettinati, non poteva essere più attraente, Fred.
- Sfuggirti?
Lui aveva intrecciato le mani, come per sgranchirle. E lei si era ritrovata a ridere.
- Fred, piantala! Devi ancora disfare le valigie... e tra meno di un'ora dobbiamo essere a casa dei tuoi. Lo sai che odio arrivare tardi!
- E allora tu non fuggire, sarà tutto più semplice...
Le sue dita sembravano muoversi con la stessa allegria che brillava in quegli occhi azzurri. Un'allegria che non mascherava del tutto la reale intenzione.
- Fred! L'ultima volta, se non arrivava George, eri ancora pietrificato!
- Senza magia, non mi saresti mai sfuggita!
Era indietreggiata di qualche passo. Il gioco stava entrando nel vivo.
- Questo lo dici tu!
- E allora vediamo...
Aveva fatto un balzo in avanti, e lei ridendo, era saltata sul letto.
Ma prima che riuscisse a rotolare via, lui le era già addosso. L'aveva imprigionata tra le sue gambe. Le dita che continuavano a muoversi, preludio di una tortura che non avrebbe potuto gradire di più.
- E' sleale senza magia! Tu sei un uomo...
- Hermione Jane Granger che accampa queste futili scuse?! La Gryffindor che ha saputo stendere Draco Malfoy con un destro micidiale?
Ma non poteva già più rispondere. Perchè le mani di Fred erano su di lei.
O meglio, erano già sotto la sua camicetta.
Il solletico, inzialmente giocoso, stava già lasciando il posto ad altro. Le parole che si erano spente nei loro sguardi.
Un desiderio che li stava già portando a baciarsi con passione.
Il profumo di Fred l'aveva avvolta. Quel profumo che le aveva sempre ricordato l'aria fresca del mattino presto.
Quel momento in cui tutto sembrava caricarsi dell'energia necessaria per affrontare un altro giorno.
Un momento da vivere intensamente.
Come intensamente viveva l'amore con Fred.
Come intensamente sentiva le sue mani su di lei.
Come intensamente affondava dentro di lei.
Un momento che diventava un infinito in cui perdersi.
Si amavano, non c'era niente di più bello e grande.
Infinito.

 

Ma era finito.
Lo aveva voluto lei.
Lo aveva voluto il suo orgoglio.
Un orgoglio che adesso era l'unica cosa che le rimaneva in una vita vuota, in una casa vuota, in un armadio mezzo vuoto.

 

e ogni notte verrà una stella a farmi compagnia
e ti racconterà come sto affinché tu sappia cosa accade
dimmi amore, amore, amore, sono qui, non vedi?
se non torni non ci sarà vita, non so cosa farò
non so cosa farò, non so cosa farò...

Zip era tornato a correre sulla spiaggia.
Inseguendo le lievi onde che si infrangevano sulla riva.
Aveva sollevato lo sguardo. L'orizzonte sempre là.
Se avesse seguito la scia di luce che dall'orizzonte arrivava quasi fino a lei, avrebbe di conseguenza alzato gli occhi per guardare la luna, artefice di quella scia.
E se avesse guardato la luna, le sarebbe stato facile trovare Herfre.
Perchè quel cielo, era tutto tranne che vuoto.
E se avesse visto Herfre, si sarebbe sentita ancora più sola.
Forse le avrebbe detto che lui, più coraggioso, stava davvero vivendo senza di lei.

- Fred, adesso non sarò costretta ad ingerire qualcosa, vero?
Lui aveva riso.
- No, stai tranquilla. Ti ho bendato perchè è una sorpresa. Adesso ti porto in un posto.
- Fred, non è che in questo posto mi farai ingerire qualcosa?
Lui aveva riso di più. Passandole un braccio intorno alla vita.
- Niente esperimenti, stasera. Niente vomito, niente svenimenti, niente di niente. Solo una sorpresa.
- Okay. Allora possiamo andare.
- Malfidente.
Stava ridendo quando la sensazione della smaterializzazione si era fatta viva.
Quando era passata, aveva capito di essere all'aperto. Ed in presenza del mare. Il suono inconfondibile della risacca, aveva coperto l'eco della sua risata.
- Un bagno di mezzanotte? Non credo di aver messo il costume...
Lui l'aveva abbracciata del tutto. Depositandole un bacio lieve sulle labbra.
- Non è un problema, non l'ho messo nemmeno io...
- Fred! E' questo che hai in mente?!
Ora le sue labbra erano sul collo, ora risalivano fino ad arrivare a sfiorarle l'orecchio.
- Ti dispiacerebbe così tanto?
Un brivido l'aveva percorsa.
- No...
- Allora, dopo, faremo sicuramente il bagno...
Un sorriso spontaneo aveva accompagnato certi pensieri che l'avevano colta...
- Dopo?
- Se ti sentisse la McGranitt... la sua allieva prediletta, trasformata in un'insaziabile...
- Fred! Mi hai portato da qualche parte, al mare, per ricordarmi che ero una brava ragazza, prima che decidessi di imbarcarmi in questa pseudo-relazione con te, che mi ha trasformata in una donna dai dubbi gusti?
- Ti adoro anche per questo, Hermione. Dopo quattro anni, pensi ancora che sia stata colpa mia se non sei più la brava ragazza dei tempi di Hogwarts..
- Ah, perchè invece, di chi dovrebbe essere la colpa?
- Della tua capacità di apprendimento! Ti è bastato provare una volta per...
Lo aveva colpito su una spalla.
- Okay, ho capito. Preferisci credere che sia colpa mia...
- Fred! Siamo venuti al mare per parlare di questo?
- No. Siamo venuti al mare per questo...
Le aveva sciolto la benda. E lo spettacolo che le si era presentato, l'aveva lasciata senza parole.
Una notte perfetta.
Il mare, la luna, un cielo pieno di stelle.
- E per quella... esattamente la quarta stella, partendo da quella più piccola che vedi vicino alla luna, proseguendo in linea retta. Herfre.
Dietro di lei, l'indice puntato verso la luna, o meglio verso la quarta stella, vicino alla luna, in linea retta. Herfre.
- Herfre?
- Herfre. E' la stella che ho acquistato e chiamato così.
- Acquistato?
L'aveva abbracciata. Il mento che le sfiorava la testa.
- Guarda un percorso un pò tortuoso. Ti basti sapere che sono partito da Lee e sono arrivato a Luna. Solo lei poteva sapere che tra i babbani c'era la possibilità di comperare una stella...
- Hai acquistato davvero una stella?!
- Herfre. La quarta stella dalla luna, in linea retta.
Si era voltato a guardarlo. Seria.
- Fred, hai comperato una stella?
- Hermione, ho comperato una stella. E l'ho chiamata Herfre. Da Hermione e Fred. Questo è un pò banale lo ammetto...
L'aveva guardata altrettanto seriamente.
- Ma volevo qualcosa che ci guardasse da lassù. Qualcosa che appartenesse a quel cielo che io adoro percorrere in lungo ed in largo a cavallo della mia scopa...
- Io un pò meno...
Un sorriso aveva sfiorato le labbra di Fred.
- Lo so. Ma lei, da lassù, potrà sempre sapere quello che ci accade. O quello che pensiamo. E noi attraverso di lei.
Quando pensava di aver capito tutto di lui, lui sapeva ancora sorprenderla.
- Davvero sei convinto che una stella potrebbe dirmi cosa stai pensando?
- Facciamo subito una prova...
L'aveva fatta nuovamente voltare. Le sue braccia che la stringevano a lui.
- Guarda un pò Herfre.
Lo aveva fatto.
- Senti...
La sua voce era diventata un sussurro.
- Ti amo, Hermione...
Una sensazione indefinita l'aveva colta. Qualcosa di così travolgente che l'aveva spaventata. Un'emozione che forse non era in grado di gestire. Qualcosa che le avrebbe cambiato per sempre la vita.

 

Anche lei lo amava.
Lo amava già quella sera con la stessa intensità che le aveva dimostrato lui, facendo l'amore con lei sotto lo sguardo complice della loro stella.
E adesso era tornata a guardare Herfre, nella speranza che le dicesse davvero cosa stesse facendo Fred, o cosa stesse pensando.
Forse anche lui stava guardando la loro stella. Lontano, ma sotto lo stesso cielo.
- Ti amo, Fred.
Forse, Herfre, glielo avrebbe fatto sapere.

 

 

se non torni, non ci sarà speranza ne ci sarà nient'altro
camminerò senza di te, con la mia tristezza bevendo pioggia
che era così serena quando mi amavi
c'era un profumo fresco che respiravo
era così bella, così grande, infinita....

 
Forse non sarebbe bastato.
Lo aveva deluso.
Lo aveva accusato di volere tutto da lei.
Quando era stato lui a darle tutto.
Amore, passione, tenerezza.
Le aveva chiesto di fidarsi di lui.
Che sarebbe stato un lungo cammino il loro.
Iniziato per gioco, proseguito per amore, finito per orgoglio.
Il suo.
Perchè aveva creduto di poter camminare senza di lui.
Perche aveva creduto che fosse troppo quello che le stava chiedendo.
Annullarsi nel loro amore.
Non essere più Hermione e Fred.
Ma essere Herfre.
Una stella in cui riflettersi. In cui guardare e ritrovarsi sempre.

 

 

se non torni non ci sarà vita, non so cosa farò...
se non torni non ci sarà vita, non so cosa farò...

 

 

- Sai, Zip, vorrei tornare ad essere Hermione - So tutto io - Granger...
Zip sembrava capire, ma non essere d'accordo.
- Allora sapevo sempre cosa avrei fatto, mi sembrava che nulla potesse sfuggire al mio controllo...
Zip aveva preso ad agitarsi intorno a lei.
- Ora mi sembra che niente abbia più senso...
Le aveva afferrato l'orlo della gonna, guaendo. Quasi strattonandola.
- Sei stufo. Lo so, ultimamente non sono stata molto di compagnia. Ti ho portato qua tutte le sere...
Lo aveva accarezzato. Ma lui aveva continuato a rimanere aggrappato alla sua gonna.
- Zip, ma che hai?
Sembrava aver rinunciato. L'aveva lasciata andare. Per correre lungo la riva.
Ma non inseguiva più la leggera spuma.
Stava correndo, abbaiando festosamente, verso un ombra appena più scura della notte.
Non era stata capace di fare nulla.
Solo guardare Zip che tornava verso di lei, abbaiando e scodinzolando.
Per poi riprendere a correre verso quell'ombra, dai contorni sempre più definiti.
Acqua e sale, il mare. Acqua e sale, le sue lacrime.
Zip era tornato a girare festoso intorno a lei. Forse in preda anche lui alla stessa emozione violenta, che l'aveva finalmente riscossa.
Acqua e sale, il mare. Acqua e sale, le sue lacrime.
Correva verso quella figura che stava avanzando sulla riva. I contorni ormai familiari.
Zip al suo fianco, giocava con gli schizzi che la sua corsa stava sollevando.
I piedi nudi, i jeans arrotolati sui polpacci, una semplice t-shirt, la figura era quella di sempre.
Zip lo aveva raggiunto. E si era fermato lì, ad osservare quasi curioso, Hermione che correva verso quella figura immobile che anche lui conosceva così bene.
Quando si era ritrovata davanti al suo sorriso, non aveva trovato le parole.
Non ce n'erano di abbastanza appropriate, o giuste, o sufficienti, o complete.
C'era solo l'incapacità di parlare.
Di credere che lui fosse lì.Di credere che lui fosse tornato.
- Ciao, Hermione.
Zip, al suono della sua voce, aveva ripreso ad abbaiare festoso.
- Ciao anche a te, Zip.
Ora correva intorno a loro. Come era già capitato molte volte.
- Fred...
Il suo vocabolario aveva ripescato solo quel nome. Un nome che era tutto quello che poteva e voleva conoscere.
- ... ti amo.
Un verbo che si poteva coniugare solo a quel nome. Solo così avrebbe avuto un senso compiuto.
Tre parole che parlavano di un cammino che sapeva, ora, di voler seguire ovunque l'avrebbe condotta.
Non importava a quali sogni, quali desideri, quali speranze avrebbe dovuto rinunciare per seguirlo.
Perchè adesso sapeva che gliene avrebbe restituiti di più grandi, di più belli.
Fred lo avrebbe reso possibile.
- Ti amo, Fred, non avevo capito quanto.
Quel sorriso le riempiva la vita.
Quello sguardo le riempiva la vita.
Quella carezza le riempiva la vita.
- Qualcuno, lassù, mi ha detto che lo avevi capito.
Si era ritrovata a sorridere tra le lacrime.
- Mi ha anche detto che hai lasciato il tuo lavoro, che hai venduto la tua casa, che hai rinunciato a tutti i tuoi impegni.
Nulla aveva più avuto un senso. Non senza di lui.
- Lo hai fatto perchè volevi raggiungermi?
Aveva annuito. Mai più convinta di quel sì che gli stava dichiarando.
Lui aveva sorriso. Come solo lui sapeva fare.
E poi aveva riso. Come solo lui sapeva fare.
- Allora credo di doverti confessare che andremo incontro ad un periodo difficile...
Era certa che qualsiasi cosa stesse per dirle, sarebbe stato tutto quello che avrebbe voluto sentirsi dire.
- Ho lasciato anch'io il mio nuovo lavoro, ho venduto la mia nuova casa, ho rinunciato a tutti i miei impegni per tornare da te...
Si era gettata su di lui. Quasi travolgendolo.
Lui, ridendo e abbracciandola a sua volta, aveva cercato di mantenere l'equilibrio.
- Tecnicamente, Hermione, in questo momento possediamo solo Zip.
Che continuava ad abbaiare festoso, girando intorno a loro, correndo avanti e indietro.
Le aveva preso il viso tra le mani. Uno sguardo che lei aveva ricambiato.
- Sbagliato, Fred. Possediamo Zip ed Herfre.
Il sorriso di Fred si era allargato. Come il suo.
- Giusto Zip ed Herfre. Direi che non potremmo volere di più...
Si era sollevata sulle punte, per avvicinare il viso a quello di Fred.
- Sono d'accordo con te.
E lo aveva baciato.
Soffocando la risata dell'uomo che era stato capace di riempirle la vita, regalandole un cane ed una stella.

 

 

Piccola nota autrice:

Zip esiste davvero! La gentile padrona - grazie Camilla! - me ne ha concesso l'utilizzo "letterario"!

  
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