Storie originali > Poesia
Ricorda la storia  |      
Autore: Gan_HOPE326    06/02/2010    2 recensioni
Fammi vedere la tua merce, mercante.
Fammi scegliere la mia vita.
Genere: Dark, Poesia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Altra poesia scritta per il “Poetry Slam” (alla fine sono arrivato 5° su 10 partecipanti…), come “Mi cingeranno il collo d’una ghirlanda”. Leggete e commentate, grazie :)!

 

Baratto

 

Fammi vedere, mercante,

cos’hai da offrirmi sul tuo bancone.

Fammi vedere. Non m’interessano

le gemme lucenti o le spezie odorose,

fammi vedere la merce migliore,

non compro roba di poco prezzo.

Metti via il saio e il bastone;

getta la toga, getta la spada.

Lo scettro? Con uno sputo

ci timbrerò sopra il mio disprezzo.

Non voglio niente di tutto questo.

Ma ecco, mercante, ho trovato

quel che cercavo:

dammi la penna.

 

Ecco il baratto, mercante: dammi la penna

e il brivido breve d’infinita delizia

che dà trasformare poche parole

in un universo, una donna, un amore.

Dammi l’estasi di un dio bambino

che gioca, le mani impiastrate d’argilla,

la strana gioia di solcare l’oceano

                                               dentro una culla.

Dammi carne d’aquila: me ne ciberò

perché mi crescano le ali,

per poi volare

a strappare le nubi,

tuffarmi nel sole,

sedurre la luna e farci l’amore,

e ridere infine pazzo e gioioso

nell’infinito gelido cielo.

 

Lo so, mercante, ciò che ti chiedo

ha un costo alto. Salderò il conto. Ascolta

                                                               cosa ti offro.

Ti do una libbra di solitudine

della qualità più pura ed amara;

ti do la paura,

e del silenzio che mangia il cuore,

lasciandoti il petto pieno di niente,

la voce inutile senza parole,

ti do’ una pinta. Non ti basta?

Metto sul piatto

un paio di etti di notti insonni,

una scatola di baci non dati,

un gallone di disperazione.

Ti do la promessa

che questo patto dura in eterno;

se mai ritornassi e volessi cambiarlo,

tu cacciami via con la frusta e il bastone,

come si fa con un cane bastardo.

E perché tu non dica che tiro sul prezzo,

ti offro infine la merce più ambita:

due once di voglia di farla finita.

 

Dammi la mano, mercante:

il patto è fatto. Il baratto

è concluso. Senza rimpianti

pagherò il prezzo deciso;

compro tre secoli e mezzo d’inferno

per pochi istanti di paradiso.

  
Leggi le 2 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Poesia / Vai alla pagina dell'autore: Gan_HOPE326