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Autore: Lovy91    07/02/2010    7 recensioni
Jake e Karie White sono due gemeli di sedici anni. Un freddo pomeriggio di gennaio vengono narcotizzati e si svegliano con un tatuaggio sulla schiena. In breve scoprono di essere stati assoldati dalla congrega dei protettori con a capo Sebastiani Sunders, il cui unico scopo è quello di uccidere i demoni ed impedire la morte degli umani. Gli esseri malvagi sono comandati da Aric, l'alchimista.
Per i due fratelli inizia un'avventura fatta di sangue, malvagità e amore e con la consapevolezza che la vita non tornerà più come prima...
Genere: Drammatico, Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Una giornata in cui il sole era coperto da nuvole pesanti, cariche di neve, primo gennaio 2027. Aveva nevicato per giorni ed era il primo giorno di quiete metereologico per poter passeggiare un pò.
Il Central Park era pieno, per approfittare di quella giornata, uscita dai libri delle favole con la sua neve bianca e morbida, fatta per giocarci.
Una donna era seduta su una panchina e lggeva un libro. I lunghi capelli biondi le incorniciavano il viso e gli occhi azzurri sembravano riflettere il cielo grigiastro. Si sistemò il capellino di lana colorato per difendersi dal freddo e sbuffò leggermente, emettendo una nuvoletta cristallina. Il libro le cadde di mano per via di un pallone giallo che le era arrivato addosso. Non si era fatta nulla ma alzò lo stesso lo sguardo sui due bambini, un po' imbarazzati.
<< State più attenti >> raccomandò, restituendo il pallone.
<< Scusa >> dissero in coro. La più grande prese il pallone e si allontanò con l'altro.
Karie sospirò e raccolse il libro: Shakespeare. Lo riabbassò quasi subito perché i due bambini erano tornati e le sorridevano.
<< Sì? >>.
<< Tanti auguri, mamma >>.
Karie sorrise. << Grazie >>. Fece una carezza a quei due, le cose più importanti della sua vita.
Erano passati diciassette anni da quando Aric era morto e il mondo non era più invaso dai demoni. Finalmente le persone morivano solo perché il destino lo aveva deciso. Era il 2027 e i gemelli White avevano realizzato tutti i sogni che sembravano essersi sgretolati quando erano diventati protettori.
Karie aveva sposato Zack dieci anni prima, appena finito il college. Lei era diventato avvocato e Zack uno psicologo infantile. Avevano due figli: un anno dopo il matrimonio era nata Mary Alice, ora di nove anni. Tre anni dopo Zachary Junior.
Era felice della sua vita. I due bambini si somigliava in modo impressionante, quasi fossero gemelli. Avevano gli stessi occhi grigi del padre e i capelli biondi della madre. Mary Alice era e sarebbe sempre stata più alta del fratello Zachary.
Due braccia circondarono Karie da dietro, cingendole dolcemente le spalle. Un sorriso nacque sulle sue labbra e alzò il viso. Zack, ormai trentasei anni, la guardava con lo stesso sguardo di diciassette anni prima. Innamorato come il primo giorno.
<< Papà! >> esclamarono i due bambini, saltandogli addosso e facendolo cadere nella neve.
<< Mary Alice non tirargli i capelli! Zachary non strattonare tua sorella! >> li rimproverò Karie, alzandoli. Il padre si riprese dall'assalto e si mise in piedi. Cinse i fianchi di Karie con le braccia e le diede un bacio.
<< Che schifo! >> esclamò Zachary, storcendo il piccolo naso.
<< Andate a giocare! >> disse in un rimprovero scherzoso Zack, i due bimbi risero. Corsero poi in un'altra direazione, indicando una coppia in lontananza.
<< C'è zio Jake! >> strillò Zachary.
Mary Alice saltò tra le braccia dello zio, facendogli gli auguri e lui che la rimise giù.
<< Ehi, peste. Che combini? >> le domandò.
Lana si chinò a baciare i due.
<< Ciao zia! >> esclamò Zachary, mettendo le mani sul pancione della ragazza. << Ma quando arriva? Sei enorme! >>.
<< Zachary! >> lo rimproverò il padre.
<< Non fa niente, ha ragione. Mi sento pesante come un rimorchio >>. Qualcuno tirò la veste di Lana. Un bambino fece capolinea da dietro. Occhi azzurro cielo e fini capelli neri, chiarissimo di pelle.
<< Anche con me eri pesante? >>.
<< No, Lucas. Con te ci domandavano se c'eri davvero! >>.
Una risatina bassa, quasi una presa in giro, venne da una bambina di circa undici anni. Anche lei aveva occhi azzurri però non come il fratello, bensì come sua nonna materna Elisabeth e capelli biondi, fino alla vita. La somiglianza con Jake finiva lì, per il resto era identica a sua nonna. Il fratellino, di circa sette anni, le fece una linguaccia.
<< Spero ti si congeli! >>.
<< Elisabeth! >> disse secco Jake.
<< Come stai? >> chiese Karie alla cognata. << Come sta la mia nipotina? >> chiese al pancione e tutti risero.
<< Sta bene e scalcia parecchio. Hayley verrà al mondo in tutta salute >>.
<< È mia figlia, ovvio >> intervenne Jake, beccandosi uno schiaffetto sulla nuca da Lana, come ai vecchi tempi.
<< Io non c'entro niente, eh? >>.
Altre risate invasero il parco. I bambini si allontanarono per giocare e gli adulti si sedettero su una panchina. Jake era diventato anche lui un avvocato mentre Lana un chirurgo. Vivevano nella vecchia villa di Lana, ereditata legalmente al compimento di diciotto anni.
Per tutti la vita era stata buona. Dopo la morte di Aric tutto era tornato alla normalità e così anche il resto degli anni appena trascorsi. Avevano ancora i poteri e non li usavano mai. I bambini non sapevano niente ed erano ancora troppo piccoli per conoscere la verità.
Per quanto riguarda gli altri, la vita non era stata tanto diversa.

Melinda aveva sposato il suo fidanzato quattordici anni prima. Era ancora un'insegnante e avevano avuto solo una figlia, Jessica, ora dodicenne. Il carattere di Melinda si era molto ammorbidito però i suoi alunni sapevano che non era il caso di farla arrabbiare.

Per Sean e Withney la loro vita non era stata proprio rose e fiori. Appena prima di diplomarsi, lei aveva scoperto di essere rimasta incinta. Sette mesi dopo arrivò Vivian, adesso sedicenne. I due si erano sposati appena dopo la nascita della bambina e avevano divorziato altrettanto presto. Erano rimasti in buoni rapporti per il bene della figlia ed entrambi si erano risposati. Withney era un'infermiera e Sean un contabile.

Marie e Joseph, alla fine, si erano lasciati. Lei aveva sposato un francese e viveva a Parigi, felicemente, con i sui tre figli maschi. Lui era andato a vivere a Berlino, dove aveva sposato una ragazza tedesca. Si erano trasferiti in Inghilterra e avevano avuto due gemelle.

James viveva a New York ed era rimasto un caro amico dei gemelli. Si era laureato in lingue straniere e insegnava alle scuole elementari. Si era sposato con una ragazza italiana e avevano una bimba di cinque anni, Margaret.

I due gemelli White non avevano potuto chiedere di meglio dalla vita. Non dimenticarono mai ciò che avevano vissuto: per quanto dolorosa quell'esperienza poteva essere stata, l'avrebbero rivissuta mille volte. Perché gli aveva fatto comprendere quanto a volte la vita sia difficile e non vuol dire arrendersi. Avevano rischiato più volte di non vivere quel futuro che tanto avevano desiderato e ottenuto ma ci erano riusciti. Soddisfatto di aver creato quelle famiglie.
La vita gli aveva donato doni preziosi che non avrebbero mai scambiato con niente: due bambini per Karie, tre per Jake.
Il sole tramontò dietro le spesse nuvole, concludendo quella giornata divertente per i bambini. Proteste a fiumi per riuscire a portarli via. Decisero di trascorrere la serata insieme, per rievocare i vecchi tempi. I bambini correvano per le strade del parco ridendo e gli adulti erano poco più indietro. Si fermarono a un certo punto, persi nei ricordi: la statua di Alice e il paese delle meraviglie aveva ancora la testa del coniglio mozzata. Sorrisero al ricordo.
<< Mamma perché sorridete? >> le domandò Elisabeth.
<< Niente Lizzie >> sussurrò la madre. << Niente >>.
Jake prese la mano della moglie e la baciò. Zack abbracciò Karie, sospirando entrambi. I bambini era rimasti piuttosto confusi, ma erano ancora troppo giovani per capire...
<< La vita è l'avventura più bella che esista >> mormorò Zack, baciando Karie tra i capelli e lei annuì, con un sorriso malinconico sul viso ancora bello.
Il destino decide le nostre vite, anche se non è proprio così, perché siamo noi gli artefici del nostro destino. Esso ci da gli strumenti e a volte ci prende in giro. I gemelli White si erano presi gioco a loro volta di quel destino che aveva riso delle loro vite, stravolgendole. Avevano preso in mano le redini del proprio fato ed ora gli sorridevano beffardi.
Anche il destino aveva imparato una lezione: quando c'è l'amore non c'è forza che tenga perché perderà sempre.

Ho raccontato questa storia tante volte agli amici e ai miei figli. Sì, ai miei figli.
Questa sera ho finalmente raccontato la storia nei particolari ai miei figli e quelli di altri, ormai adulti. Ormai gli anni sono trascorsi.
I nostri figli, stupiti, hanno ascoltato tutto pieni di stupore. Per quelle persone che avevano salvato il mondo e aver permesso la loro esistenza, a costo della vita.
Ora si sono alzati, promettendo di raccontarla ai loro figli una volta divenuti abbastanza grandi e poi la racconteranno ai figli dei figli. Diventando una leggenda di famiglia e la verità verrà sepolta. Forse è meglio così.
Perché tutte le leggende hanno un fondo di verità e io lo so. Mi sento tirare la veste rossa da una manina piccola e candida.
Due occhi celesti mi fissano, in parte nascosti da un ciuffo di capelli neri e un sorriso ampio.
<< Dimmi piccolo >>.
<< Me la racconterai un giorno, nonna Karie? >>.

                                                                                                                                            FINE



Angolino!

Sì, è finita. Sì, è proprio finita.
Mi dispiace veramente concluderla, tantissimo. Come ha detto nefertiry85, mi piacerebbe farne un seguito ma purtroppo per come finisce non è possibile e dispiace moltissimo anche a me. Ma chissà, magari un giorno, potrei narrare le avventure dei loro discendenti ;-)
Comincio con il ringraziare tutti quelli che hanno recensito, letto, messo tra le preferite e le seguite. Vi ringrazio tantissimo. Grazie a voi ho continuato a postare volta dopo volta, grazie moltissimo!
Un ultimo saluto e a chi legge anche le altre mie storie, ci vediamo lì :-)
Un bacio!!!!
   
 
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