__:…Francesca…:__
Ho
scritto sul muro un nome.
Il
tuo.
Un
nome come tanti.
Un
nome che forse portava anche la signora che mi
guardava facendomi una colpa per quello che stavo facendo.
Un
nome semplice dei più comuni.
Un
nome di cui, marchiando i caratteri con un
inchiostro che si consumerà con le gocce di una pioggia che
non avrà pietà per
lui, farà sciogliere quella scritta che piangerà
scie sporche.
Il
nome che spero che chiunque siederà aspettando
l'autobus possa vedere e chiedersi di chi lo portava.
é
un gesto così semplice che non so come facendolo io
abbia potuto pensare che quel piccolo pennarellino potesse imprimere la
tua
anima in quella mattonella color avorio scalfendolo per sempre e
così tenendoti
legato a me.
Quel
pennarello che so si farà battere dalla prima
pioggia
e
mentre segnavo il tuo nome, nella mia mente si
riaffacciava l'immagine del cuore di pongo azzurro solo poco prima
regalatomi
da un amico che viene rigirato e schiacciato fra le dita di una persona
a cui
avevo chiesto di non rovinarlo ma ormai che cosa mi importa?
Nella
scuola ognuno si è chiuso in un silenzio
rispettoso, non tutti ti conoscevano ma anche se “per sentito
dire” ognuno
sapeva che eri speciale
Un
ragazzo spentosi a 17 anni per un tumore al cervello.
Una
scuola bloccata che piange lacrime spente e
invisibili.
Io
che seduto al mio banco, fra delle braccia che
cercano di consolarmi mi ripeto che è ingiusto.
Che
non doveva succedere.
Ora,
davanti alla porta di casa mi siedo ripensando a
te e rigirandomi fra le mani il cellulare decido di dedicarti un
pensiero che
la scuola non leggerà.
Che
tu non leggerai come eri solito fare, ma so già
che sorridendo mi avresti detto che ciò che scrivo ti piace
sempre.
Premo
quei tastini improvvisamente così confusi
cercando le parole migliori per descriverti ma mi rendo conto che non
ve ne
sono.
Tu
eri speciale.
Solare.
Sempre
sorridente.
Pronto
ad aiutare anche quella vecchina che sulla filo
ci sgridava sempre.
Non
hanno ancora inventato un aggettivo per te.
Tu
eri semplicemente tu, lo so che questo non ti rende
giustizia, perdonami.
Dovevamo
uscire appena saresti stato dimesso
dall'ospedale ma questo non è accaduto.
Ti
chiedo ancora scusa.
L'unica
cosa che posso ancora prometterti è che domani
tornerò a quella fermata, si proprio quella dell'autobus che
prendevamo sempre
insieme dopo la scuola per tornare a casa e ripasserò il tuo
nome con
l'indelebile.
Un
altro gesto stupido, mi daresti del vandalo lo so,
però così tu prenderai la 12 ogni giorno ancora e
sfiorando quella scritta mi sembrerà
di rivedere i tuoi capelli, i tuoi occhi, te.
Sei
stato importante per me.
Sei
importante ad ogni mio respiro.
Sarai
importante per sempre.
Questo
non è un addio perché so che ci rivedremo ogni
volta che gli angeli che ti fanno compagnia, ora che sei in cielo, te
ne
daranno la possibilità.
Quindi
ciao mio caro amico.
***FINE***
Salve
a tutti, la "storia" è ambientata a
scuola ed è ovviamente falsa per i personaggi che ho
utilizzato (Reita e Kai).
Spero
che apprezzerete questo piccolo pensiero che ho
scritto ad un'amica che purtroppo oggi ci ha lasciati chiudendo gli
occhi per
sempre.
Scusatemi
per gli errori ma la mia concentrazione è un
po sfocata e anche per non aver spiegato alcune cose ma è il
racconto di questa
mattina così triste e, come credo possiate immaginare la
perdita di un amico è
troppo dolorosa da spiegare con delle parole e perdonate anche la
parola storia
fra virgolette ma non mi sembra giusto chiamarla così.
FRANCESCA
C. 09/02/2010
NON
TI DIMENTICHEREMO MAI, SARAI SEMPRE CON NOI