TBI presenta:
IL
GIORNO DELLA SOFFERENZA
Un
anno fa
14
Luglio 2004
La prima
sera. La prima uscita.
Lui era tesissimo, percepiva i battiti frenetici del suo stesso
cuore. La fresca aria delle nove e venti di sera gli lambiva
le guance. La bicicletta mangiava la strada, avida di asfalto.
La gola secca non riusciva a parlare, tra le correnti d’aria. La mente
affollata non riusciva ad ascoltare, tra i mille pensieri. Decise di aumentare
la velocità della pedalata. Non voleva arrivare in ritardo. Non quella sera.
Non al primo appuntamento con Lei.
Nove e
mezza davanti a casa mia, gli disse Lei quella mattina al cellulare, andiamo in bici a fare un giro.
L’orologio
della farmacia segnava le 21.24 quando Lui vi sfrecciò davanti. Dalla farmacia
a casa della ragazza c’erano trenta secondi scarsi in bicicletta. Perfetto.
[…]
Era
bellissima. Quei capelli corvini, mossi dal vento, danzavano rapendo Lui. Gli
occhi, neri e profondi, lasciavano trasparire un’espressione intelligente e
volitiva, ma al contempo timida ed insicura.
Non sapeva
a cosa Lei stesse pensando. Ma
Lui decise di non soffermarsi su questi quesiti.
Preferiva
analizzare i suoi sentimenti più profondi, piuttosto.
[…]
Ne era innamorato. Lo capì in quel momento. Seduti in un
campo di grano, l’uno affianco all’altra. A guardare
le stelle… Lui stava per impazzire, temeva di essere
colto da infarto da un momento all’altro.
Lei ogni
tanto lo guardava negli occhi, nelle pause tra un discorso e l’altro.
Lui,
imbarazzato, distoglieva lo sguardo.
Lei sorrideva.
E anche lui.
---------------------
Non avrebbe mai immaginato che quegli occhi
incantevoli sarebbero diventati così freddi.
Da quel momento, lui cambiò.
Divenne più strano. Più aggressivo.
Nei momenti in cui era felice, mentiva agli altri e a
se stesso.
Nei momenti in cui era triste, piangeva senza
lacrime.
Lei lo cambiò nell’anima.
Quella storia gli fece rasentare la follia.
Aveva paura di se stesso.
E a volte pensava di farla finita e basta.
Ma Lui aveva anche amici straordinari.
Amici che lo aiutarono.
Cercò di non pensarci più.
---------------------
Conobbe un’altra Lei.
Della Lei precedente non gliene importava più,
nonostante fosse sua compagna di banco ed il suo ricordo lo tormentasse
puntualmente nei suoi sogni.
Lei era bella, di una bellezza solare, sembrava dare senso alla sua vuota esistenza solo rivolgendogli un
sorriso.
All’inizio, Lui cercò di capire se ciò che provava
per Lei era amicizia o amore.
Ci vollero due mesi per capirlo.
Era la seconda.
Amore.
---------------------
Ieri mattina
14 Luglio 2005
Basta così.
Ora lo avrebbe fatto davvero.
Un SMS. Un semplice messaggio per dirglielo. Il modo più veloce per dire una cosa difficile ad una persona.
Lui accese
il cellulare. Le mandò un semplice messaggio.
Roba
standard, per rompere il ghiaccio.
Poi, la
fase 2. La terribile fase 2.
Doveva
farlo.
E’ meglio
il rimpianto di aver commesso un errore che il rimorso di aver perso
un’occasione, si ripeteva.
Ma certo, quella massima era la sua preferita.
Lo scrisse.
Chiaro e tondo.
Mi sono
innamorato di te.
Più diretto
di così non avrebbe potuto essere.
Il cuore
stava per uscire dalla cassa toracica. Faceva quasi male da quanto batteva
forte.
[…]
La
risposta.
La mazzata.
La richiesta di Lei.
Vieni su al
bar stasera?
Pesante…
Che avrebbe fatto, il nostro Lui?
In fondo,
Lei gli stava chiedendo di far finta di niente…
Facile, no?
No.
Per niente…
Porca
puttana, facile un cazzo…
---------------------
Un’ora e mezza fa
14 Luglio 2005
Stava male.
Sentiva il vuoto. Il freddo. Dentro il suo corpo.
Era finito
tutto, non era riuscito a far finta di niente. Che poi non poteva essere finito, qualcosa che non era mai
cominciato.
Se lo ripeteva…
La
differenza tra un codardo ed un eroe.
Un codardo
piange senza mostrare la sua sofferenza.
Un eroe
soffre senza mostrare il suo pianto.
In quel
momento, non era né un codardo, né un eroe.
Era un
semplice essere umano.
Soffriva.
E piangeva.
Piangeva.
E soffriva.
---------------------
Adesso
15 Luglio 2005
A partire
da quel momento, Lui capì una cosa.
Avrebbe per
sempre ricordato quella data. Come un giorno infausto, si intende.
Per
chiunque gli avesse chiesto il perché, la risposta sarebbe stata la stessa.
14 Luglio
2004… L’inizio della fine…
14 Luglio
2005… La fine di un inizio…
14 Luglio…
Il giorno della sofferenza…
-FINE-