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Autore: TBI    15/07/2005    1 recensioni
Scritta in uno stato di profonda depressione alle 2 di notte. Per trasmettere un pò della mia frustrazione alle pagine bianche di un computer...
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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IL GIORNO DELLA SOFFERENZA

 

 

 

 

 

 

 

 

Un anno fa

14 Luglio 2004

 

La prima sera. La prima uscita.

Lui era tesissimo, percepiva i battiti frenetici del suo stesso cuore. La fresca aria delle nove e venti di sera gli lambiva le guance. La bicicletta mangiava la strada, avida di asfalto. La gola secca non riusciva a parlare, tra le correnti d’aria. La mente affollata non riusciva ad ascoltare, tra i mille pensieri. Decise di aumentare la velocità della pedalata. Non voleva arrivare in ritardo. Non quella sera. Non al primo appuntamento con Lei.

Nove e mezza davanti a casa mia, gli disse Lei quella mattina al cellulare, andiamo in bici a fare un giro.

L’orologio della farmacia segnava le 21.24 quando Lui vi sfrecciò davanti. Dalla farmacia a casa della ragazza c’erano trenta secondi scarsi in bicicletta. Perfetto.

[…]

Era bellissima. Quei capelli corvini, mossi dal vento, danzavano rapendo Lui. Gli occhi, neri e profondi, lasciavano trasparire un’espressione intelligente e volitiva, ma al contempo timida ed insicura.

Non sapeva a cosa Lei stesse pensando. Ma Lui decise di non soffermarsi su questi quesiti.

Preferiva analizzare i suoi sentimenti più profondi, piuttosto.

[…]

Ne era innamorato. Lo capì in quel momento. Seduti in un campo di grano, l’uno affianco all’altra. A guardare le stelle… Lui stava per impazzire, temeva di essere colto da infarto da un momento all’altro.

Lei ogni tanto lo guardava negli occhi, nelle pause tra un discorso e l’altro.

Lui, imbarazzato, distoglieva lo sguardo.

Lei sorrideva.

E anche lui.

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Non avrebbe mai immaginato che quegli occhi incantevoli sarebbero diventati così freddi.

Da quel momento, lui cambiò.

Divenne più strano. Più aggressivo.

Nei momenti in cui era felice, mentiva agli altri e a se stesso.

Nei momenti in cui era triste, piangeva senza lacrime.

Lei lo cambiò nell’anima.

Quella storia gli fece rasentare la follia.

Aveva paura di se stesso.

E a volte pensava di farla finita e basta.

Ma Lui aveva anche amici straordinari.

Amici che lo aiutarono.

Cercò di non pensarci più.

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Conobbe un’altra Lei.

Della Lei precedente non gliene importava più, nonostante fosse sua compagna di banco ed il suo ricordo lo tormentasse puntualmente nei suoi sogni.

Lei era bella, di una bellezza solare, sembrava dare senso alla sua vuota esistenza solo rivolgendogli un sorriso.

All’inizio, Lui cercò di capire se ciò che provava per Lei era amicizia o amore.

Ci vollero due mesi per capirlo.

Era la seconda.

Amore.

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Ieri mattina

14 Luglio 2005

 

Basta così. Ora lo avrebbe fatto davvero.

Un SMS. Un semplice messaggio per dirglielo. Il modo più veloce per dire una cosa difficile ad una persona.

Lui accese il cellulare. Le mandò un semplice messaggio.

Roba standard, per rompere il ghiaccio.

Poi, la fase 2. La terribile fase 2.

Doveva farlo.

E’ meglio il rimpianto di aver commesso un errore che il rimorso di aver perso un’occasione, si ripeteva.

Ma certo, quella massima era la sua preferita.

Lo scrisse. Chiaro e tondo.

Mi sono innamorato di te.

Più diretto di così non avrebbe potuto essere.

Il cuore stava per uscire dalla cassa toracica. Faceva quasi male da quanto batteva forte.

[…]

La risposta.

La mazzata.

La richiesta di Lei.

Vieni su al bar stasera?

Pesante… Che avrebbe fatto, il nostro Lui?

In fondo, Lei gli stava chiedendo di far finta di niente…

Facile, no?

No.

Per niente…

Porca puttana, facile un cazzo…

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Un’ora e mezza fa

14 Luglio 2005

 

Stava male. Sentiva il vuoto. Il freddo. Dentro il suo corpo.

Era finito tutto, non era riuscito a far finta di niente. Che poi non poteva essere finito, qualcosa che non era mai cominciato.

Se lo ripeteva…

La differenza tra un codardo ed un eroe.

Un codardo piange senza mostrare la sua sofferenza.

Un eroe soffre senza mostrare il suo pianto.

In quel momento, non era né un codardo, né un eroe.

Era un semplice essere umano.

Soffriva.

E piangeva.

Piangeva.

E soffriva.

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Adesso

15 Luglio 2005

 

A partire da quel momento, Lui capì una cosa.

Avrebbe per sempre ricordato quella data. Come un giorno infausto, si intende.

Per chiunque gli avesse chiesto il perché, la risposta sarebbe stata la stessa.

14 Luglio 2004… L’inizio della fine

14 Luglio 2005… La fine di un inizio…

14 Luglio… Il giorno della sofferenza…

 

 

-FINE-

  
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