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Autore: Pleasance Carroll    11/02/2010    2 recensioni
ciao a tutti!questa è la prima Nonsense che scrivo,spero che rientri nei "canoni" ma spero anche di aver azzeccato il rating... la fiction che state per leggere mi è venuta in mente l'altra sera rileggendo "Alice nel paese delle meraviglie",spero vi piaccia!marty23
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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FRITTATA

 

Alice, un sadico sorriso sulle labbra bambine, approfittando del pisolino che la Regina Bianca aveva schiacciato sul suo grembo e, di una distrazione dell’intransigente Regina Rossa, aveva deciso di fuggire furtivamente dalla sua festa d’incoronazione.

Correva, i capelli biondi sparsi al vento, per allontanarsi sempre di più dal castello, mentre le rane della servitù le gracidavano dietro, chiedendole dove stesse andando; per non rispondere, non si voltava neppure verso di loro e, menava l’aria con un grosso cucchiaio di legno che aveva rubato dalle cucine.

Quando le loro domande non furono più alla portata del suo orecchio, lei si addentrò, veloce come una freccia, nello strano Mondo al di là dello Specchio, ancora una volta.

Si lasciò ingoiare dalla foresta e, mentre avanzava, i maliziosi rami degli alberi le strappavano il bell’abito azzurro, le graffiavano il visino roseo…

D’un tratto i grandi occhi le caddero sulla sagoma lontana del Cavaliere Bianco che mangiava focacce, accasciato a terra e, vicino a lui, il suo cavallo brucava docilmente l’erba.

Mossa da un’intensa ondata di crudele felicità, scansò, con l’utensile da cucina, i rami maligni dai quali era ancora artigliata e, simile ad un uragano piombò impetuosa al cospetto dei due.

Senza attendere che il Cavaliere dicesse nulla, o le desse qualche permesso, balzò in sella al cavallo e si allontanò tra le fronde, mentre il malinconico Cavaliere, spaesato, le domandava cosa stesse facendo; la bambina ruotò il busto verso di lui e un raggio di sole colpì la corona, facendola scintillare.

-        mi dispiace, ma così farò più in fretta!- si giustificò lei, sentendo lo stomaco in gola per il galoppare frenetico del cavallo.

Alice non fu certa di ciò che vide allora, perché ormai era lontana dal cavaliere, ma le parve che lui le facesse l’inchino e replicasse:

-        fate pure, Regina Alice! A voi i miei ossequi!-

Alice sospirò sollevata, e si ricompose, questa volta guardando sempre avanti.

Riconobbe, dopo qualche secondo in un guizzo di colore, il Re Rosso che dormiva, appoggiato al tronco di un albero.

“Bene! Se dorme, posso fare ciò che voglio!” rifletté Alice, mentre il suo ghigno si allargava.

Non ebbe il tempo di formulare interamente quel pensiero, che, gettando lo sguardo tutt’attorno a sé, realizzò di trovarsi sola nel bislacco emporio dove aveva incontrato la Pecora e Tappo Tombo…

…e lo trovò ancora lì, in bilico sulla sommità di uno stretto muro, con lo sguardo perso nel vuoto, mentre muoveva le labbra, come se stesse recitando una filastrocca.

“eccoti!” pensò Alice. Quindi si passò la lingua sulle labbra, si sistemò i capelli dietro l’orecchio, e strinse il cucchiaio di legno con fare bellicoso; infine, si avvicinò silenziosa come un gatto che abbia avvistato la sua preda.

Ad ogni passo che muoveva, Alice notò di nuovo che tutto ciò che la circondava, mutava in bellissimi alberi; dunque ebbe il tempo di salvare solo una grossa padella nera.

Fissò lo sguardo su Tappo Tombo, costatando con piacere che, come la volta precedente, lui rimaneva invariato: manteneva la sua forma grassottella, e su di lui, non v’era neppure l’ombra di una foglia d’albero.

Forte del fatto che il gigantesco uovo non le prestava attenzione, si mosse ancora verso di lui e, quando fu abbastanza vicino, lo sentì che cantilenava:

“ Tappo Tombo sedeva sul muro,

Tappo Tombo cadde giù duro:

del Re tutti i cavalli e i cavalier vennero tosto

ma non riusciron più a rimetter Tappo Tombo al suo posto.” *

 

Non appena terminò, Alice, che era rimasta in silenzio fino a quel momento, proruppe in una risatina isterica.

-        ah, sei tu ragazzina…quella con il nome stupido!- fece Tappo Tombo, voltandosi lentamente verso la bambina, con fare annoiato.

-        Questa volta non ci sarà il re a proteggerti!- strillò lei, in risposta.

-        Io…io…perdonatemi Regina Alice…- sussurrò il grosso uovo facendo solo allora caso alla corona; il colore svanì dalle sue guance.

Ma Alice non lasciò che aggiungesse altro, perché, dopo aver stretto convulsamente tra le mani il cucchiaio di legno, lo levò in aria con un sorriso beffardo, rendendosi simile ad un generale d’esercito; infine si lanciò con impeto contro il muro su cui stava in bilico Tappo Tombo.

Il tozzo uovo chiuse gli occhi. Quando l’onda d’urto lo raggiunse, precipitò e, poco prima di schiantarsi nella scura padella che Alice aveva prontamente tirato fuori, bisbigliò per l’ultima volta la sua buffa filastrocca.

 

Un delizioso profumo di cucinato avvolse le narici di Alice, che sorrise, contenta di essersi presa la sua rivincita: dopo le lunghe presentazioni con il cibo, durante il banchetto per la sua incoronazione, poteva finalmente mangiare una sostanziosa frittata.

 

 

 

 

ANGOLO AUTORE:

Ciao a tutti! Questa è la prima Nonsense che scrivo,(in effetti non so come mi sia venuta fuori)spero che vi piaccia,e soprattutto che corrisponda ai “canoni”.

Un baciotto

Marty23

 

* è la filastrocca che si trova in “al di là dello Specchio- e ciò che Alice vi trovò” recitata realmente da Tappo Tombo.

  
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