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Autore: hapax    11/02/2010    4 recensioni
Ti ostini a fingere che io non esista, che io non sia una parte di te; mi parli come se fossi un'altra persona, ma io sono te.
Genere: Triste, Malinconico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Queste righe sono dedicate a una persona che mi è molto cara.


Fallo.

No.

Su, forza, che aspetti? Fallo!

Ho detto di no!

Sciocca! Tu vuoi farlo. Perché ti ostini a fingere di non sentirmi?

No, non è vero. Non voglio farlo.

Sì che lo vuoi, altrimenti non esisterei.

Taci!

Non posso, se tu non vuoi che taccia.

Ti prego, smettila di tormentarmi.

Sei tu che ti tormenti, sei tu che vuoi che io parli, sei tu che vuoi farlo.

No!

Ti ostini a fingere che io non esista, che io non sia una parte di te; mi parli come se fossi un'altra persona, ma io sono te.

No: io non farei mai una cosa del genere!

È evidente che menti a te stessa.

Non è vero.

Smettila di negare: ti stai rendendo ridicola ai tuoi stessi occhi.

Io non penso di essere ridicola.

Lo penso io. Che è come dire che lo pensi tu.

Tu non sei me.

Io sono te, che ti piaccia o no.

Tu sei me?

Brava, vedo che ci stai arrivando, nonostante tutta la tua razionalità.

Che c'entra la razionalità? Non c'è niente di razionale nel parlare con te.

Me? E chi sono io?

Continui a dire che sei una parte di me. Sei forse la mia anima?

Se per anima intendi uno spirito vitale che và al di là della vita e della morte...no, non sono la tua anima.

Sei il mio istinto?

Tu che dici?

No. Parli troppo per essere soltanto il mio istinto.

E allora chi sono?

Sei il mio lato malvagio?

Malvagio? Che parolona!

Mi vuoi spingere a fare qualcosa di malvagio.

Qualcosa che la tua razionalità, forgiata dall'educazione che hai avuto e dall'ambiente in cui hai vissuto, ritiene malvagio.

Mi sto stancando di giocare agli indovinelli. Dimmi chi sei.

Sono te. Semplicemente una parte di te che cerchi di tenere nascosta, relegata in un angolo della mente, soffocata dal tuo pensiero.

Allora tornatene in quell'angolo della mente. Lascimi stare!

Non puoi tenermi prigioniera: io sono la tua rabbia, il tuo dolore, la tua angoscia, io sono la tua paranoia, la tua solitudine, la tua paura, sono la causa e l'effetto dei tuoi incubi, mi nutro di loro e a mia volta li nutro.

Smettila!

Fallo.

No!

Fallo.

Ti prego.

Fallo!

Sì.

  
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