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Autore: Manry    16/07/2005    6 recensioni
Ecco la mia fic su Digimon.se avete volgia leggete e commentate. A presto^^
Genere: Romantico, Drammatico, Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Sora Takenouchi, Taichi Yagami/Tai Kamiya
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Salve a tutti .Io sono Manryell o Manry .

Questa Fic è dedicata a tutti i digiprescelti ma più precisamente a Mimi, spesso fatta apparire come una ragazzina infantile e non di certo tra le più “utili “ dei digiprescelti. Comunque già dal secondo capitolo faranno la loro entrata in scena anche gli altri ragazzi.

Mimi ha 19 anni quindi di conseguenza Tai,Mat e Sora ne hanno 21 e via dicendo.

Buona lettura e se avete voglia recensite

AVETE MAI CREDUTO NEL DESTINO?

Capitolo 1

Avete mai creduto nel destino?

Avete mai creduto che ci fosse qualcosa di più per voi in questa vita?

Uno scopo…una meta…un fine per il quale lottare fino ad arrivare a dare la vita?

Io non ci credevo…ma ora che vedo il mio mondo….i miei amici….i miei ricordi sgretolarsi sotto i miei occhi mi rendo conto che è tutto vero…che ognuno di noi nasce per un motivo….e io sono certa che il mio scopo sia quello di salvarli.

Non sono mai stata la migliore in nulla…

Ho vissuto una vita nella mediocrità…

Nulla di quello che facevo era importante…

Fino a quando a 11 anni ho capito per la prima volta che anche io potevo essere utile…che anche io potevo essere importante per qualcosa o per qualcuno…

-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-

Persone avvolte in pesanti e caldi cappotti…bambini che correvano ai giardini per dare il via alla gara di chi creava il pupazzo di neve più grande…e i tetti coperti da un pesante manto di neve immacolata…era inverno inoltrato quando furono evidenti i primi segni che qualcosa stava succedendo…che qualcosa stava per cambiare…

Erano le 7 del mattino appena passate quando dal suo caldo letto una ragazza di 19 anni aprì lentamente gli occhi.

Tutto sembrava tranne intenzionata ad alzarsi ma alla fine il buon senso e le continue urla della madre la costrinsero ad alzarsi.

Il caldo pavimento in legno e un diffuso odore di mandarini resero il risveglio meno duro del previsto.

Odiava alzarsi la mattina quando fuori cera freddo, le piaceva rimanere avvolta nel piumone fino a mattina tardi quando finalmente il sole faceva capolino tra le nubi…

Ma purtroppo aveva preso un’ impegno e non poteva sottrarsi alla levata mattutina.

Si vestì con un paio di jeans e un maglione bianco, forse un po’ troppo grande per lei, con il collo che le copriva quasi il mento poi scese per la colazione.

Da quando aveva finito le scuole medie qualcosa era cambiato in lei.

La lotta a digiworld, l’amicizia con gli altri digiprescelti e con i digimon, e la separazione dei suoi genitori l’avevano resa forte, più di quanto lei stessa non potesse immaginare, e le avevano fatto capire che non avrebbe potuto sempre contare su qualcuno.

Aveva sempre fatto affidamento su suo padre,lei era la sua principessa...la sua adorata bambina e adesso non cera più, era a centinaia di chilometri da lei e ultimamente il loro rapporto si limitava a qualche telefonata e e-mail. A casa cera sempre sua madre pronta ad aiutarla ma , nonostante ciò, sentiva che comunque aveva perso un’ appoggio che per lei era stato fondamentale per anni.

Ma ora aveva voltato pagina, se ne era fatta una ragione…infondo i sentimenti cambiano, si evolvono e non sempre in meglio…se è il destino a volere così allora è inutile combatterlo, bisogna solo cercare di renderlo meno doloroso…

Una nuova fase della sua vita era iniziata con la decisione di iscriversi all’università di scienze sociali e comunicative, ed era proprio li che si stava recando.

Camminava lenta con lo sguardo che cadeva su ogni persona che incontrava, le piaceva osservare le persone, i loro visi e i loro gesti ma qualcos’altro attirò il suo interesse quella mattina…

Il cielo…

Era strano…era un manto uniforme di nubi grigie pronte a far cadere su Tokyo la neve, sembrava normale….un cielo come tanti…e non sapeva spiegarsi che cosa lo rendesse diverso dagli altri…

Sorrise con ancora il naso rivolto al cielo…

Che sciocca…certo che quello era un cielo normale…viaggiava troppo con l’immaginazione.

“hai intenzione di restartene li tutta mattina?non credo vedrai passare nessuna nave volante…almeno non per oggi” disse una voce squillante e allegra alle sue spalle.

Capelli corti neri, occhi sottili di un verde intenso e una lunga sciarpa di lana avvolta più volte attorno al collo…Mimi assunse un’aria indispettita quando vide davanti a lei quella figura intenta, a quanto pare, a prenderla in giro.

“la solita guastafeste…” disse cedendo infine a un largo sorriso.

“Quando la smetterai di perderti nei tuoi sogni ad occhi aperti? Dobbiamo andare a lezione altrimenti questa volta il professore ci caccia veramente fuori dall’aula”

Meimi, 19 anni sua compagna di corso nonché sua migliore amica, dopo ovviamente Sora e Yolei…era entrata quasi con prepotenza nella sua vita, l’aveva rimproverata il primo giorno di corso perché durante la lezione stava leggendo una rivista di moda invece che prendere appunti e da quel giorno erano diventate inseparabili,sia a scuola che fuori dai corsi.

“si hai ragione” ammise la digiprescelti ricominciando i cammino verso l’edificio che ospitava le lezioni “ e che le lezioni di Tamaki sono così noiose” piagnucolo attorcigliando una ciocca di capelli al dito.

“saranno pure noiose ma è uno dei maggiori esperti che si possano trovare in tutto il Giappone, dovresti ritenerti onorata di poter presenziare a una sua lezione” disse Meimi puntandole un dito contro. Dire che il professore Tamaki era un’ uomo noioso era una delle eresie più gravi che si potessero dire. Aveva una vera adorazione per quell’uomo senza tenere conto che era una delle studentesse più brillanti della facoltà,al contrario di Mimi che riusciva appena a programmarsi gli esami.

Due opposti…evidentemente era questo che le rendeva così unite.

“dai su…forza e coraggio che una mattina di apprendimento ci attende” disse trionfante la brunetta alzando le braccia al cielo per stiracchiarsi.

Mimi la guardava stranita indecisa se scappare da quella che sembrava una pazza isterica, forse più di lei, o se rassegnarsi e prendere la giornata come veniva…ma ancora non sapeva che quella sarebbe stata tutto tranne che una giornata normale….

  
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