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Autore: SonLinaChan    16/07/2005    6 recensioni
Cosa c'entra un eremita maestro armaiolo con il Gran Maestro del Circolo di magia e stregoneria della città di Miilun? E quali strani ricerche si stanno conducendo a Moonearth al di là dei limiti imposti dalla comune etica dei maghi? Lina ed il suo gruppo hanno tutta l'intenzione di scoprirlo, trovandosi ad affrontare eventi sepolti nel loro passato...
Genere: Avventura, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Epilogo

Epilogo

 

I fuochi della festa risplendevano alle pendici della collina… luci di gioia, fra le bancarelle ricolme delle più varie meraviglie… nel profumo inebriante del famoso cinghiale arrostito di Moonearth, e dei dolci al miele e alla frutta…

 

Il Concilio era terminato. La città ora stava celebrando l’avvenimento con una festa vivace e grandiosa… e forse… forse c’era più ragione di festeggiare di quanto ciascuno dei pacifici abitanti di Miilun potesse anche lontanamente immaginare… perché la ‘malattia misteriosa’ che tutt’ora costringeva il Gran maestro a letto, lontano dalle luci della ribalta, aveva rischiato di trasformarsi in un morbo letale, assassino…

…diffuso…

C’erano tante cose di cui dubitavo, a quel punto… ma avevo pochi dubbi sul fatto che Ilmund il Verde ed i sopravvissuti del Concilio, dopo quella esperienza, ci avrebbero pensato due volte prima di reimbarcarsi in un impresa del genere…

… certo… se mai Ilmund avesse riacquistato la ragione…

 

Sospirai.

Me ne stavo sdraiata sul lieve pendio che declinava fino alle mura della città, dove risuonavano le musiche della festa… L’intero centro traboccava letteralmente di persone, per me era stato complicato persino giungere fino a lì dalla locanda… ma era appena fuori dalle mura che i festeggiamenti raggiungevano il loro culmine… Le delegazioni delle diverse città si erano impegnate per organizzare l’allestimento di stand e spettacoli, e i visitatori, incantati, nel camminare fra di essi vivevano per una notte il sogno di visitare in poche ore l’intero continente…

 

Era bello poter osservare quello spettacolo in tranquillità… e una fortuna, che la taglia sulla nostra testa fosse stata rimossa… un ‘regalo’ del vice Gran Maestro… molto probabilmente, una garanzia per il nostro silenzio… Silenzio… dovetti trattenere una risata… Lo spirito di uno stregone di nuovo in vita, un mago esperto d’armi che desidera farsi successore di un Signore dei Demoni… chi diavolo avrebbe creduto a quella storia…?

 

Già… Galdiar –san… avevo ripensato a mente fredda a ciò che gli era accaduto… chissà… cosa dovevo pensare di lui… di fronte ad Amelia ero giunta alla conclusione che la responsabilità di ciò che aveva fatto era stata solo sua… ma ora il tarlo del dubbio mi attanagliava… Galdiar aveva detto di essere in possesso di materiale che era appartenuto a Van… e se gli fosse accaduto qualcosa di simile a quanto era avvenuto a me…? Se il mio antenato avesse tentato di plagiarlo, per portarlo a compiere i suoi interessi…? Ma ciò che lasciava in me molti dubbi… era che Van non mi aveva parlato di quella storia… e tante cose potevo dire di lui… ma di certo non che non si trattava di una persona schietta… crudamente… schietta…

 

Sospirai, nuovamente. Quanto è facile costruirsi delle illusioni… potevo pensare ciò che volevo… la realtà era che non sarei mai stata a conoscenza della verità… quella era morta… insieme al mio maestro…

 

Chiusi gli occhi… improvvisamente… le luci dei fuochi… avevano preso a farli bruciare terribilmente…

 

Uno scoppio. Suoni di risa.

‘I fuochi d’artificio…’

 

Aprii nuovamente gli occhi, al cielo di Miilun… erano anni, forse, che non assistevo a quel genere di spettacolo… i colori, le forme nel cielo, mi ricordavano le notti di quando ero bambina… una pace… in grado di calmarmi…

La stelle… i fuochi magici…

 

…una bottiglia…?

 

“Eh?” Battei le palpebre un paio di volte, prima di rendermi conto che non si trattava di traveggole…

 

“Visto cosa ho trovato?” Un volto più che noto si affacciò alla mia vista, salutandomi con il solito, tranquillo, sorriso…

“Gourry…”

 

Il mio amico si sedette al mio fianco, porgendomi un sottile calice di vetro… “Era allo stand del tuo regno, Lina… non ho potuto non prenderlo… sarà già un anno che non ne assaggiamo, eh?”

 

“Vino di Zephilia!!!” Esclamai, guardando stupita l’etichetta… “Non pensavo proprio di trovarne qui!” La mia regione natale, Zephilia, ed in particolare la sua capitale, da cui io provenivo, erano note per i loro produttivi vigneti… e per l’ottimo vino, ovviamente… Gourry ed io ci eravamo recati lì, poco meno di un anno prima, in occasione delle festività per la vendemmia… e il mio amico aveva mostrato di apprezzare quanto me le ‘specialità locali’…

 

Lo spadaccino me ne versò un mezzo bicchiere, sorridendo… “Quantità ridotta, per i bambini…” Spiegò, con una strizzata d’occhio.

 

Gli feci la lingua. “Pensa per te… non sono stata io ad ubriacarmi, l’ultima volta…”

 

“Ma senti che impertinente…” Il mio amico mi pose una mano sulla testa, e arruffò i miei capelli con malagrazia, facendo sì che la mia frangetta oscurasse improvvisamente il mondo di fronte a me… “Sarò stato io l’ubriaco che la mattina dopo non si ricordava più di nulla, ma chi è che ti ha riportata a casa?”

 

“Gourry!!! Finiscila!!!” Lo allontanai, con altrettanta poca gentilezza… “Guarda come hai ridotto i miei poveri capelli…” Mi lamentai.

 

“Oh, sono certo che nessuno noterà la differenza…” Osservò lo spadaccino, con aria innocente…

Gli rivolsi la peggiore delle mie occhiate… “Come ti permetti di…”

Non ebbi il tempo di terminare. Un bicchiere venne improvvisamente premuto contro il mio naso. “Alla salute.” Fu la sua unica replica, accompagnata da un sorriso…

Sospirai, sollevando il mio bicchiere, e facendolo tintinnare contro il suo. “Alla salute… e speriamo che duri…” Aggiunsi, prima di appoggiare le labbra al bordo del calice a saggiare il sapore del vino, con la loro superficie… il liquido rosso intenso le accarezzò, forte e dolce, come sempre…

Quella bottiglia… conteneva buoni ricordi…

 

Il bicchiere del mio amico venne poggiato al suolo dopo un solo sorso… “Ehi, ehi… che cos’è questa ondata di pessimismo…?” La mano tornò ad essere appoggiata sulla mia testa, ma stavolta in modo estremamente gentile… “Mi pare così fuori del personaggio… non vorrai tradire le aspettative dei tuoi fan, vero…?”

Gli rivolsi un’occhiataccia. “Smettila di dire stupidaggini…” Anch’io poggiai il bicchiere, e tornai a sdraiarmi sull’erba… “E poi… chi ha parlato di pessimismo? E’ solo che qualcuno lassù si degna troppo poco di ascoltare le preghiere di una povera fanciulla indifesa che vorrebbe solo un po’ di pace… e quella fanciulla finisce sempre nei guai…” Assunsi un tono melodrammatico…

Il mio amico si unì a me, sul prato. “Qualcuno potrebbe replicare che quella sedicente fanciulla indifesa i guai se li va anche a cercare…”

Lo guardai storto… “Perseguitata e anche abbandonata dagli amici… che destino ingiusto, potrei decidere anch’io di gettare il mondo nel Caos…”

Gourry rispose al mio sguardo, senza lasciarsi scomporre. “Non credo proprio lo faresti… troveresti il mondo un posto decisamente noioso… senza più nessuna faccenda in cui immischiarti…” La sua mano batté lievemente sul mio stomaco…

Uh, uh, molto spiritoso…

 

Sospirai. “Ad ogni modo… che ci fai, qui?”

Lo spadaccino batté le palpebre… “In che senso…?”

Mi strinsi nelle spalle. “Avevi detto… che volevi parlare con tuo fratello, se non sbaglio…”

Lo spadaccino mi guardò per un momento, in silenzio… quindi sospirò… “Bé… la conversazione si è esaurita in fretta… il ritorno ad Elmekia è previsto per domattina…” La sua mano riprese ad accarezzare il mio stomaco, piano…

 

“Oh…” Potei solo commentare… Avrei voluto chiedere di più su quella conversazione… ma stranamente… la mia lingua pareva, per una volta, essersi seccata in gola… “…capisco…”

 

Un silenzio pesante cadde su di noi… ed era una cosa che accadeva raramente… Cioè, non che noi due avessimo continuamente parlato da quando avevamo cominciato a viaggiare insieme quattro anni prima, però… quel silenzio… era stato qualcosa di diverso… qualcosa di più… confortevole…

 

“E… allora…” Iniziai, stanca io stessa del mio mutismo… “Come hai fatto a trovarmi? Non avevo detto a nessuno che sarei venuta fino a qua…”

 

A quella domanda, il mio amico sorrise. “Vuoi saperlo…?” Le sue dita si sollevarono un momento, ad indicare le bancarelle, in fondo al pendio sul quale ci trovavamo. “Il vento tira da valle… direzione nord- est… verso di noi.” La sua mano tornò a poggiarsi sul mio stomaco… “La città è totalmente piena di persone… il paradiso del mago che desidera fare affari, certo…” Mi rivolse un mezzo sorriso… “… ma non del mago reduce da una dura battaglia, che vuole riposarsi…” Annuì, a conferma di quanto egli stesso stava dicendo… “Nonostante ciò…” Si piegò maggiormente verso di me… “… ci sono alcune persone che, anche dopo aver lottato con la Signora del Caos in persona, non troverebbero interessante il riposo, se non offrisse l’occasione di gettarsi in mezzo ad un po’ di confusione in cui si possa ficcare il naso…”

“Ehi…” Lo squadrai. “Di chi staresti parlando, scusa…?”

Il mio amico mi ignorò… “… e le colline appena fuori dalle mura sono il posto migliore per godersi la città indisturbati… il posto migliore per questo genere di persone…” Mi strizzò l’occhio.

Inarcai un sopracciglio, scettica. “Ok, genio… ma FORSE tu ti sarai accorto che Miilun è TOTALMENTE CIRCONDATA da colline…”

Il mio amico assunse un’espressione saggia… “Certo… ed è a questo punto che entra in gioco il vento…”

Battei le palpebre. “Il vento…?”

“Te l’ho detto, Lina, direzione nord –est… ed il tuo inconscio deve essersi automaticamente reso conto che questo è il punto strategico in cui si incontrano tutte le correnti ascensionali…” Il suo indice sinistro raggiunse la punta del mio naso… “… che trasportano gli effluvi dalle cucine dei migliori regni del continente…”

 

“Eh?” Inarcai un sopracciglio.

 

Ora che ci pensavo… la prima cosa che mi era venuta in mente, quando mi ero seduta lì… era che dalle

bancarelle in basso si spandeva un buonissimo odore…

 

Sospirai. “Che mente deduttiva, Gourry Gabriev… stai sviluppando un cervello, per caso…?”

Il mio amico mi rivolse un sorriso allegro. “Oh, no, Lina, sei solo tu ad essere molto prevedibile per me, per certe cose…” Ridacchiò lievemente… “Almeno quanto sei imprevedibile per tutto il resto…”

“Ehi, ehi, penso che ora potrei offendermi…”

“Non si trattava di un critica…” Mi rivolse un sorriso che mi fece lievemente arrossire… il suo naso si trovava a non molti centimetri dal mio, ora…

 

“Um… umph…” Mugugnai, distogliendo lo sguardo. “Ad ogni modo… non dovresti startene qui, ma a raccogliere le tue cose… domattina devi ripartire presto, lo sai…”

“C’è tempo… c’è sempre tempo…” Rispose il mio amico, in tono calmo… “… e poi, prima di partire… avevo bisogno di chiederti una cosa, Lina….”

“Eh…?” Mi volsi nuovamente verso di lui. Il tono della sua voce era insolitamente serio, ora… “Che… cosa, Gourry…?” Inarcai un sopracciglio.

 

Il suo volto si avvicinò in modo IMBARAZZANTE al mio… ma non ci feci al caso, al momento… la sua espressione, per una volta, era seria… decisamente, seria… “Solo questo…” Sospirò. “…tu… ora sei tranquilla, Lina…?”

 

Battei le palpebre. “Tranquilla…? Che intendi dire…?”

 

Il mio amico sorrise. “Da quando ci conosciamo, Lina, tu mi hai procurato guai di ogni tipo.” Fece spallucce. “Abbiamo lottato contro mostri di ogni genere, contro Signori dei Demoni… anche se non ricordo con esattezza le occasioni…” Sai che novità… “…e ci sono state diverse volte in cui siamo stati veramente vicini… a perdere la vita…”

Deglutii. “Uhm… Gourry…”

Il sorriso non scomparve dal suo volto, quando mi interruppe. “… certe volte molto stressante, probabilmente… ma un tipo di vita… interessante… dubito che vorrei mai cambiarlo…”

Eh…?

“Ma sai qual è una cosa che mi ha colpito particolarmente, nella nostra convivenza…?” Proseguì il mio amico, lasciando scorrere gentilmente l’indice lungo la mia guancia… “Il modo in cui… tu… hai reagito a tutto questo…”

 

“Io…?”

 

Lo spadaccino annuì. “… Non c’è stata una volta, Lina, in cui io non ti abbia visto lottare con tutte le tue forze… e alla fine di tutto, ripartire con il sorriso sulle labbra…” L’ammirazione… nel sua voce… in qualche modo mi lusingava… “Per quanto fosse stata dura, per quanta paura, o dolore tu provassi… l’energia per reagire non ti veniva di certo mai a mancare…” Sorrise. “… un’energia che sapevi trasmettere a tutti, Lina… tutti coloro che ti circondavano…”

 

“Gourry…”

 

“Quello che voglio chiederti ora, Lina, è…” La sua espressione tornò a farsi seria. “… anche adesso… è lo stesso…? Io… ho visto… la tua espressione… quando abbiamo incontrato il tuo maestro… e ho visto la tua paura, anche dopo che siamo usciti da quel sotterraneo…” Il suo volto si avvicinò al mio… “Per questo voglio chiedertelo, Lina… Dopo quello che hai vissuto qui… sei tranquilla come sempre…?” La sua fronte si appoggiò alla mia, facendomi arrossire nuovamente…

 

Adesso capivo…

Ciò che gli avevo detto nel sotterraneo… Galdiar, e Van Goldgleam… e forse… anche il mio nervosismo nei confronti di Xellos…

Quello zuccone… si stava preoccupando per me…

 

Tirai un sospiro, prima di rispondere… “Bé… E’ un discorso un po’ complicato, Gourry…” Ma forse… dato che riguardava me… noi… forse… sarebbe stato in grado di comprenderlo… “Vedi… io sono una persona decisamente diffidente, penso che te ne sarai accorto…”

Il mio amico annuì. “Non escludiamo nessun sospetto prima che l’indagine sia terminata… non è così, Lina…?” Mi rivolse un mezzo sorriso…

 

Già… quello era stato il mio motto, in tante delle situazioni che avevamo affrontato… a partire dalla questione di Rezo, sino all’esperienza con Phibrizo… e in seguito ancora di più… dopo quello che la mia scarsa diffidenza nei confronti di un bambino mi era costata…

 

“Il fatto è che…” Sospirai. “Noi cosa abbiamo degli altri, Gourry, se non le loro parole…?” Lo fissai negli occhi azzurri, in quel momento tanto vicini ai miei… “…gli esseri umani… sono creature inafferrabili, spesso incoerenti, o peggio… di una coerenza superficiale disarmante, a volte inspiegabile, di fronte alla varietà della loro esperienza, e delle loro interazioni…” Premetti la mia guancia contro la sua mano, che non si era ancora allontanata dal mio volto… il suo calore era così… confortante… “…Ma…” Proseguii. “…possediamo solo le loro parole, le loro azioni, per capirli… le nostre più approfondite ipotesi sulle motivazioni che possono spingerli non avranno mai la garanzia dell’assoluta certezza…”Mi strinsi nelle spalle. “Gli esseri umani fuggono… fuggono continuamente… come è possibile essere certi di capire…? E come è possibile fidarsi di qualcosa che non si può dominare… nemmeno con la mente…?”

 

“Però…” Fece il mio amico, lievemente interdetto. “… dominare qualcuno… completamente… significherebbe semplicemente controllarlo, non necessariamente fidarsi di lui… non è così, Lina? Avere fiducia non significa invece… almeno un piccolo salto nel vuoto…?” Mi guardò, con quell’aria un po’ ingenua che vestiva quando non coglieva esattamente il senso di un discorso… ed io non potei impedirmi di sorridere…

 

Gourry…

 

“Credo che tu abbia ragione, sai?” Scossi la testa. “Stranamente…” Gli rivolsi un sogghigno.

“Che vuol dire stranamente…?” La mano che si trovava al mio viso scese nuovamente al mio stomaco… e pizzicò, fastidiosamente.

Sussultai. “Gourry!!!” Scalciando, lo obbligai a rimuovere la mano.

Il mio amico mi rivolse un ampio sogghigno. “La grande Lina Inverse soffre il solletico…? Buono a sapersi…”

“Gourry…” Gli rivolsi la migliore delle mie occhiate minacciose…

“Come la mettiamo con la fiducia, ora che conosco uno dei tuoi punti deboli…?” Il suo sogghigno si allargò.

 

Gli feci la lingua. “Non ho mai detto che non mi fido di te…”

Il sogghignò gli morì sulle labbra… per tramutarsi in un sorriso… “E allora… cosa significava il discorso di prima…?”

Gli sorrisi, a mia volta. “E’ quello che penso, Gourry… niente più, niente meno… tuttavia…” Mi strinsi nelle spalle… “…come hai detto tu, si tratta di un salto nel vuoto… qualcosa che io, per quel che riguarda ciò in cui voglio credere, difficilmente scelgo di compiere… e nonostante questo…” Mi grattai il lato della testa, interdetta. “…nonostante questo, io, solo dieci minuti dopo averti incontrato, Gourry… ti avevo già rivelato il mio vero nome…” Feci spallucce, nuovamente. “Per quel che ne sapevo potevi essere un criminale o un rapitore, o una delle persone che mi stavano inseguendo per la statuetta… ma mi è venuto talmente naturale lasciare cadere la prudenza con te, che ho pensato solo in seguito a come in teoria il conoscere la mia identità avrebbe potuto aumentare il tuo potere nei miei confronti…” Scossi la testa…

 

Il mio amico mi sorrise. “Lina…”

 

“Ora che ci penso, forse la mia diffidenza e la mia avventatezza non vanno troppo d’accordo l’una con l’altra, o forse…” Il mio sorriso si allargò… “…forse ho davvero un buon occhio nel giudicare le persone, e le mie difese cadono da sole quando giudicano inutile la propria presenza…” Strizzai l’occhio… “…e non è assolutamente qualcosa di razionale… chiamiamolo piuttosto… intuito femminile…” Sogghignai, lievemente… “Qualunque cosa sia, però, sono contenta che in quel momento sia avvenuta…” Sorrisi. “…perché è stato bello riscoprire quanto sia piacevole una intera mezza nottata di sonno profondo, trascorsa senza dovere tenere costantemente un occhio aperto, anche se si è nel cuore di una foresta… è stato bello scoprire la sensazione del combattere schiena contro schiena con qualcuno e sentirsi totalmente al sicuro… ed è stato bello… avere per tanti anni la consapevolezza di avere al fianco una persona che non mi avrebbe mai tradita… semplicemente perché non restava con me con un particolare scopo, o un obiettivo finale a cui condurre la nostra relazione… ma esclusivamente per il piacere di farlo…” Esiste un altro motivo, altrettanto valido… che possa tenere insieme due persone…? Io pensavo proprio di no… Quello che stavo dicendo era probabilmente molto scontato… forse per noi più che mai, perché avevo la sensazione che quella fosse una consapevolezza che ci aveva sempre accompagnati, da quando avevamo iniziato a viaggiare insieme… ma sentivo comunque la necessità di darvi voce, una volta per tutte…

“E sai…” Proseguii “…sai qual è il motivo del mio atteggiamento, quello che tu stesso hai descritto, nei confronti della mia vita e delle mie battaglie…?” Gli sorrisi. “E’ semplicemente il fatto che io credo fortemente che anche per la vita sia così, Gourry… la vita è una compagna, un po’ capricciosa, forse… una compagna che raramente ci rivolgerà un sorriso, se noi non siamo i primi a regalarglielo… una compagna… che bisogna tenersi stretti non per qualche motivo a noi estraneo… ma semplicemente perché anche essa può regalarci… gioia…” Feci spallucce. “…forse è vero… che a noi esseri umani non molto è possibile… forse è vero… che non ci è concessa alcuna certezza… ma io credo che proprio grazie alla vita, a noi venga offerta una possibilità enorme…” Fissai per un momento i suoi occhi, che in quel momento apparivano stranamente illuminati di comprensione… “…quella di cercare.” Conclusi, sorridendogli. “E forse è proprio questo, il non avere già tutte le risposte pronte… a rendere la vita tanto interessante…” Mi protesi lievemente verso di lui… “Però… se fosse tutto qui, chissà, forse un giorno non mi basterebbe più… ma la vita non è solo un viaggio continuo e faticoso di ricerca… al di là delle risposte che si possono trovare… io sono convinta che abbia qualcosa di bello… di incredibilmente… bello… in SE’…” Il mio naso sfiorò il suo mento… “… e credo di dover ringraziare proprio quella fiducia che ripongo in te, Gourry… e quella che ripongo nei nostri amici… perché mi hanno aiutato a scoprirlo… ogni giorno sempre di più…”

 

“Lina…”

 

Al suono della sua voce, sollevai il volto per fronteggiare quello del mio amico. “… Perciò evita le tue domande stupide, cervello di medusa…” Conclusi, in tono provocatorio… “E’ OVVIO che sono tranquilla… perché qualunque cosa dovesse accadere… io non mi arrenderò alla rassegnazione… e non smetterò mai… di lottare per la felicità… mai…”

 

Credevo che il mio amico avrebbe raccolto la provocazione e che avrebbe sollevato una delle nostre solite, scherzose, liti… ma tutto ciò che rispose fu…

“Lo so…”

Battei le palpebre. “Eh…?”

Il mio amico mi sorrise. Un sorriso… dolce… “Lo ho sempre saputo…” Il suo volto affondò nel mio collo, mentre le sue braccia si allungavano a rinchiudermi in un abbraccio gentile… “…da quando ti conosco… è proprio questo che non ha mai smesso… di affascinarmi, di te…”

“Gourry…” Il mio volto doveva essere incandescente, a quel punto…

“Certo, Lina… non è… solo questo… però… quando sono al tuo fianco… io ho l’impressione di poter arrivare ovunque…” Le sua braccia mi strinsero più forte… “Ogni volta che ti vedo sorridere… la tua allegria… e la tua forza… mi rendono… felice… è anche per questo, Lina… è anche per questo che io… io ti…” Il cuore mi si fermò in gola… che… che stava cercando di dire… ora…?

 

Il mio amico sollevò il volto… fronte a fronte con il mio. “Lina… io…” Batté le palpebre. “…uh… Lina…?” Si bloccò. E temevo decisamente di sapere il motivo…

…in quel momento, stavo andando a fuoco. Non dovevo avere più un centimetro di pelle del volto del suo normale colorito… Ma il punto era un altro… cioè che, per una volta, non ero l’unica. Al momento, avevo tutta l’impressione di riflettermi in uno specchio… perché Gourry, dal mento sino alla punta delle orecchie, riluceva come un pomodoro maturo appena lavato…

 

Ci fissammo in silenzio per qualche secondo, e poi… e poi fu troppo per noi…

 

… ed ebbi l’impressione che le nostre risate corali potessero risuonare fino a miglia dal luogo dove ci trovavamo…

 

 

“Oh, dei…” Commentai, quando finalmente riuscii a ritrovare il respiro, e la forza di aprire bocca… “… che coppia di cretini… mi chiedo se ci capiterà mai di concludere un discorso seriamente…”

“Temo che sarebbe chiedere troppo… ho rinunciato quattro anni fa alla mia serietà… come tutti quelli che ti incontrano, del resto… “ Concluse il mio amico, con l’aria di chi la sa lunga…

“EHIEHIEHI, e questo che significa? NON SONO IO il cervello di medusa, qui… Chi è il meno serio fra di noi???”

“Chissà…” Rispose enigmatico il mio compagno, tornando a sorridermi… La sua mano destra tornò al mio volto, ma l’altro braccio non aveva mai abbandonato la mia vita… come del resto lui non si era spostato di una virgola…

Repressi un sorriso. “Uh, uh… lo sai che pesi, Gourry…?” Con scarso impegno, cercai di farlo spostare di lato… “Anche senza la sua armatura, un tizio con la forza di un troll e il cervello di un mollusco dovrebbe fare attenzione a non schiacciare col suo dolce peso una fanciulla delicata…”

Lo spadaccino sogghignò. “D’accordo, allora farò attenzione… non appena vedrò una fanciulla delicata…”

Gli rivolsi un’occhiataccia. “Ti conviene tenere a freno la lingua, Gourry… sono già abbastanza arrabbiata con te…”

Il mio amico batté le palpebre, perplesso. “Uh…? E perché…?”

“Perché sei un maledettissimo bugiardo…” Il mio sguardo non si fece più promettente…

Il mio amico mi fissò per qualche istante con l’aria di non avere idea di cosa stessi parlando… ma furono solo pochi secondi… quindi, un sorriso si disegnò sulle sue labbra. “Come… lo hai capito…?”

Gli rivolsi un sogghigno. “Chiama anche questo… intuito femminile…”

Il mio amico scosse la testa. “Ma io non sono bugiardo, perché…” Il suo naso premette contro il mio. “Io ho detto che Derek sarebbe partito domattina, ma… non che io sarei partito con lui.”

 

Non sapevo… cosa esattamente gli avesse fatto cambiare idea… ma me ne ero resa conto. Gourry non se ne sarebbe andato. Non se ne sarebbe andato… perché altrimenti… non avrebbe permesso alla conversazione che era avvenuta fra di noi di avere luogo… Gourry era ingenuo e zuccone… ma capiva piuttosto bene i sentimenti delle persone… e dopo quello che ci eravamo detti… anche un sasso si sarebbe reso conto che per noi sarebbe stato molto più difficile… separarci…

 

“Che cosa ti ha convinto, Gourry…?” Chiesi, dopo qualche istante di esitazione… “Che cosa ti ha convinto a non andare con lui…?”

Il mio amico si strinse nelle spalle, e sospirò lievemente… “Come ti ho detto, ho parlato con lui, Lina… gli ho parlato, e gli ho detto le mie intenzioni…” Mi rivolse un sorriso… triste… “Immaginavo già che avrebbe opposto resistenza, ma… lui mi ha detto una cosa, Lina… ha detto… che io ho il suo rispetto, ora…” Mi fissò, intensamente.

 

Derek… Derek aveva ammesso questo…?

 

“Tuttavia…” Gourry sospirò. “Ha aggiunto una cosa, a questo… lui ha detto che ho il suo rispetto, ma… che non ho… il suo perdono…” Il suo sguardo si incupì…

 

Gourry…

 

“Ha detto… non ora… forse mai… ma… ha bisogno di stare lontano da me… per capire…” La sua espressione assunse una sfumatura amara… “Ed ha aggiunto… che comunque rimane lui il legittimo erede del potere di mio padre…” Sospirò. “Forse… forse temeva che se fossi tornato… avrei rivendicato dei diritti su di esso, a causa della Spada di Luce…” Il mio amico fece spallucce…

 

Già… forse… Però… però c’era qualcosa che non mi convinceva, in questa spiegazione… Gourry non mi aveva detto di avere restituito a Derek la spada… ciò significava che il fratello gliela aveva deliberatamente lasciata… e allora… perché…

 

“Chissà…” Iniziò il mio amico, come se mi stesse leggendo nel pensiero… “Forse però possiamo trovare un altro motivo per l’agire di Derek…” Mi strizzò l’occhio. “Ad esempio… io sono convinto… che mio fratello avesse una gran fifa di te, Lina…”

Mi accigliai. “E questo cosa dovrebbe…”

 

Ma non mi fu dato il tempo di terminare… Perché proprio mentre stavo per rilanciare con una MIA ipotesi sulla decisione di Derek, una ipotesi che implicava cervelli vuoti ed esasperazione fraterna… due labbra intervennero ad interrompere il mio discorso… due labbra dolci, gentili…

…ed inequivocabilmente premute contro le mie…

 

Mi irrigidii. OVVIAMENTE mi irrigidii. Vi pare carino fare una cosa del genere all’improvviso??? Al di là del fatto che… non era… male… Vi pare carino???

 

Ero ancora immobile, quando lo spadaccino si allontanò lievemente da me e mi fissò con l’aria del condannato a morte in attesa della sua pena…

“Uh… Lina…?”

 

Fu allora che decisi. Se dovevo morire di vergogna… sarebbe stata una morte piacevole.

E fu forte di questa consapevolezza che lasciai scorrere le braccia attorno al suo collo… e che risposi.

 

“Li… Lina…”

“Non… dire… niente…”

Un mormorio, forse una velata minaccia…

E per qualche secondo, l’oscurità ed il silenzio coprirono totalmente al mondo la nostra presenza in quel luogo… Silenzio… avremmo davvero avuto bisogno d’altro…? Perché quella sera ci eravamo detti molto… ma non tutto… e allo stesso tempo… sapevo che… ogni cosa che fosse stata taciuta… era già nota alle nostre menti, più di quanto esse forse avrebbero mai ammesso… non importava… non importava che fosse nascosto… quello che ci bastava trasmetterci con uno sguardo, per capire…

 

Le labbra dello spadaccino si allontanarono dalle mie, per andare a riposare sulla mia guancia, e la mia tempia… “Lina…” Ripeté, con un filo di voce…

 

Sospirai, e non potei reprimere un sorriso, abbandonandomi contro di lui… “Quattro anni…” Mormorai, semplicemente…

 

“Quattro…” Ripeté Gourry, in un sussurro… “… cinque… o sei… che importanza può avere…? E’ così che doveva andare… perché è così che è andata, in modo del tutto naturale… nessuno ci corre dietro, Lina… questa… è una cosa che riguarda soltanto noi…” Un altro bacio, lieve, sulla mia mascella… 

 

Sogghignai. “Attento a quello che dici… in un futuro potresti pentirtene…”

“Oh, non c’è alcun problema…” Il tono dello spadaccino era divertito… “Alla peggio… dirò di non ricordarmene…”

“Io non metterei a repentaglio la mia vita in modo così stupido, sai…?”

Lo spadaccino ridacchiò. “Di QUESTA frase vedrò di ricordarmi…”

 

 

Chissà… chissà se Derek aveva immaginato come sarebbe andata a finire, impedendo a suo fratello di tornare con lui… forse… probabilmente… si trattava solo di un illusione piuttosto stupida, visto il tipo di persona… però era bello pensare… che potesse averlo fatto… per la felicità (modestamente…) di Gourry… una stupidaggine… ma nessuno poteva impedirmi… di sperarlo…

 

 

“Lina…” Mi apostrofò lo spadaccino, a bassa voce… “E… per quella faccenda… del tuo ritorno a Zephilia…?”

Sogghignai. “Te ne ricordi ancora…? Che miracolo…”

“Lina…”

Ridacchiai. “La sai una cosa, Gourry? Io… non credo che mi fermerò… non credo che mi fermerò mai…”

Lo spadaccino sospirò. “Questa… è una buona notizia…”

 

Le musiche della festa stavano già cessando di risuonare nell’aria fresca della notte estiva di Miilun… i fuochi già cominciavano a spegnersi, mentre l’oscurità avanzava… ma anche fra le tenebre più accecanti… ormai sentivo che la mia luce mi era accanto… e l’avrei tenuta ben stretta… perché era ciò che di più importante avevo…

 

 

Una risposta interessante… nipote…

 

 

 

 

 

 

 

 

Quando mi svegliai, la luce insistente dell’alba di Miilun parve voler offendere i miei occhi…

 

‘Uuuuuuuuuuh… ci siamo addormentati qui…?’

 

Il mio corpo era avvolto da un piacevolissimo tepore… fatta eccezione per il mio naso, esposto all’aria del mattino, da cui pensai per un attimo di poter vedere pendere delle stalattiti… Tuttavia mi bastava spostare lievemente il braccio, per sentire come il mio mantello fosse totalmente impregnato della rugiada della notte… forse… per le mie ossa non era stata un’ottima scelta, quella di fermarsi lì…

 

 

“Ma guardala… ed io che mi stavo preoccupando per lei…”

 

 

Spalancai gli occhi. Un’ombra era improvvisamente calata a privarmi del mio sole mattutino… Un’ombra dalla forma terribilmente familiare…

 

“Ve la state prendendo comoda… o sbaglio?”

 

“Zelgadiss!!!” Colta di sorpresa, raccolsi tutta la mia dignità, nel tentativo di rialzarmi… Ma il braccio dello spadaccino, che ancora mi cingeva la vita, mi impedì qualsiasi movimento… con il risultato che ricaddi sul biondo addormentato con un tonfo pauroso, che tuttavia parve non turbare minimamente il suo sonno…

“Gourry, accidenti a te!!!” Sbottai rossissima in volto...

 

La chimera mi rivolse un sorriso, al colmo del divertimento… “Oh, ma fate con calma… volevo solo avvisarti, Lina, che questa mattina Amelia, Sylphiel ed io volevamo partire, ma non immaginavo che Gourry fosse con te… non volevo certo disturbare i due piccioncini…” Il suo ghigno si allargò.

 

“PICCIONCINI UN ACCIDENTE!!!” Aaaaaaaaah, quel maledetto si stava vendicando di quello che lo avevo costretto a fare per uscire dal sotterraneo!!! Non lo avrei mai perdonato!!! “Gourry, dannazione, apri quegli occhi!!!”

 

Lo spadaccino, scosso improvvisamente dal suo sonno, batté le palpebre un paio di volte, per mettere a fuoco il mio volto… e quindi…

“Uh… nonna… solo altri cinque minuti…”

 

“COME MI HAI CHIAMATO????????????”

 

“Ok, ok…” La chimera ridacchiò, agitando la mano in segno di noncuranza… “A questo punto direi che ve la lascerò sbrigare da soli…” Era da tempo… che non lo vedevo così divertito… “Noi altri siamo alla locanda… raggiungici… appena avrai finito di sventrarlo…” Con un ghigno, da orecchio a orecchio, la chimera si allontanò, lasciandomi fumante di rabbia, accanto al mio compagno…

 

“Uh… Lina…” Lo spadaccino mi lasciò andare, per prendersi la testa fra le mani…

Allungando la mano, rimossi le dita dai suoi occhi, e gli rivolsi la peggiore delle mie occhiate… “E così ora mi riconosci, mmm…?”

Gourry sospirò… “Bé… non vedo chi altri potrebbe mettersi ad urlare in quel modo, di prima mattina…” Un lieve sorriso… gli si disegnò sulle labbra…

“Cervello di medusa…” Sospirai, a mia volta. “Coraggio, gli altri ci aspettano… senza contare che al momento ho decisamente FAME…” Stiracchiandomi, mi alzai in piedi.

 

Lo spadaccino, alle mie spalle, mi imitò, ripulendosi dall’erba che gli si era attaccata ai pantaloni… Quindi, quando già mi stavo avviando lungo il sentiero che discendeva lungo la pendice della collina… “Ehi… Lina…” Mi apostrofò.

“Che c’è…?” Mi voltai, battendo le palpebre.

Ma Gourry non mi rispose. Si limitò a raggiungermi e… imprevedibilmente , inaspettatamente, si chinò per darmi un bacio.

‘Eh?’

 

Non fu molto lungo, per la verità… non ebbi nemmeno il tempo di reagire in qualche modo…

…ma quando si allontanò da me, restammo per qualche secondo, in piedi, a fissarci…

 

Battei le palpebre… “Bé?” Chiesi, interdetta… che gli prendeva, adesso…?

Lo spadaccino tirò un profondo sospiro di sollievo. “Ah, bene…” Replicò in tono decisamente sollevato. “Se si fosse trattato solo di un sogno… ora sarei già morto…”

 

Ed una GROSSA goccia di sudore scese lungo la mia tempia…

“Accidenti a te…” Potei solo commentare… “Per un momento ho pensato che ti fossi scordato tutto…”

Lo spadaccino si avvicinò nuovamente e mi stampò un bacio affettuoso sulla fronte… “Oh, no… ci sono cose che non potrei mai dimenticare…” Replicò, in tono allegro. “… Anch’io ci tengo a sopravvivere, sai…?”

 

 

 

Venti minuti dopo, ci trovavamo di fronte alla locanda, pronti per i saluti…

 

Le braccia piene del cibo che mi ero fermata ad acquistare in una bancarella sulla strada, mi guardai attorno, studiando perplessa i volti dei miei compagni di viaggio… mancavano due persone, all’appello…

 

“Derek –san è partito questa mattina all’alba, Lina –san…” Mi spiegò, Sylphiel, che mi si era avvicinata, sistemando i legacci della borsa che portava in spalla… La ragazza aveva deciso all’ultimo momento di tornare insieme ad Amelia verso la città di Sailune, e stava radunando le sue cose in tutta fretta, per evitare di ritardare la partenza della principessa… “Ha detto che aveva già parlato con Gourry e non voleva incontrarlo…” Mi lanciò un’occhiata… “Però…”

 

Sollevai lo sguardo sullo spadaccino, che stava aiutando Zel a caricare alcune borse sui cavalli che gentilmente la guardia reale di Sailune aveva concesso ai nostri amici… offerta che io e Gourry avevamo declinato… da viaggiatori senza meta che eravamo, i nostri piedi erano più che sufficienti…

 

“Io… credo che sia tutto a posto, Syplhiel…” Replicai. Ero convinta di quanto sostenevo… non potevo pensare che a Gourry facesse piacere che suo fratello se ne fosse andato senza una parola di saluto… ma lo spadaccino quella mattina era calmo e sereno… lo stesso Gourry che avevo sempre conosciuto prima dell’arrivo a Miilun…

 

“Ma…” Iniziò la sacerdotessa.

“E Amelia che fine ha fatto, Sylphiel…?” La interruppi. “Da quando sono arrivata qui non la ho vista da nessuna parte…” Mi guardai attorno, nuovamente…

 

“Amelia è andata a congedare la Guardia Reale…” Fu Zel a rispondermi. Lui e Gourry si erano avvicinati alle mie spalle, i cavalli ormai pronti…

Sylphiel annuì. “Ha detto che doveva dare alle guardie qualche ultimo ordine, prima di lasciarle andare… ma credo tornerà presto…” Rivolse un sorriso, a me e Gourry. “Se volete posso andare a chiamarla per voi, mentre vi sistemate…”

Ricambiai il sorriso. “Grazie, Sylphiel, sei gentile…” Mi rivolsi alla chimera, con aria interdetta. “Ma perché Amelia avrebbe deciso di non tornare insieme alla sua scorta…?”

 

Zelgadiss si strinse nelle spalle. “Ha deciso che preferisce non essere scortata da un esercito di guardie che la farebbero riconoscere ad ogni angolo, e fare il viaggio con Sylphiel e me, come la volta scorsa…”

 

Inarcai un sopracciglio, con un sogghigno. “Oh… a quanto pare qui QUALCUNO ha deciso di tornare a Sailune…”

La chimera mi indirizzò un’occhiataccia. “Le accompagno e basta, Lina… le accompagno, e poi… si vedrà…” Fece spallucce.

Gli sorrisi. “Si vedrà cosa?”

La chimera sospirò. “Credo… di dover dare un po’ di ordine alla mia vita…” Si strinse nelle spalle. “E di dover pensare definitivamente a che cosa voglio fare… per questa faccenda della cura…”

Già… Zel doveva essere perfettamente consapevole… di quanto scarse fossero le sue possibilità di ritrovarla, ormai…

 

“Nessun rimpianto, Zel…?” La mia espressione era seria, ora…

La chimera mi fissò, per un secondo. Quindi scosse la testa. “E’ andata a questo modo… perché era l’unica soluzione possibile…” Incrociò le braccia al petto. “E poi…” Proseguì. “…c’è una cosa, di cui mi sono reso conto, in tutta questa faccenda…” Mi rivolse un’occhiata… gentile… “Non sono l’unico… ad avere problemi… il mondo è PIENO di problemi… anche se…” Sogghignò. “Dovete concedermi che io risalto… per il mio fascino da eroe tragico…”

Una goccia di sudore scese lungo la mia guancia… “Se hai voglia di fare dello spirito non devi stare poi tanto male, Zel…”

La chimera ridacchiò. “In realtà… penso solo che sia ora di finirla di piangermi addosso… se cominciassi a godermela un po’ di più, forse… la mia vita da chimera comincerebbe ad apparirmi decisamente migliore…”

Sorrisi. Sapevo che quella non era una rinuncia… e mi faceva piacere… sentire da lui quelle parole…

 

“Alla peggio, se cambi idea, basterà fare qualche ricerca nell’albero genealogico di Lina, Zel…” Una mano mi batté lievemente sulla testa. “Voglio dire, non può essere UN SOLO parente, se è ridotta a questo modo…”

Rivolsi un’occhiataccia al colpevole. E il maledetto era serio, mentre diceva quelle cose… “Gourry… DIECI MINUTI…  ti chiedo solo DIECI MINUTI senza stupidaggini…”

 

La chimera ridacchiò… “E tu, Gourry?” Passò lo sguardo da me allo spadaccino... “Nessun rimpianto? Perché ho idea che tu ti sia preso una bella gatta da pelare…”

Rivolsi la PEGGIORE delle mie occhiate allo sciamano, arrossendo come un peperone. “A CHE COSA TI STAI RIFERENDO???”

La chimera ghignò. “A nulla di particolare… perché, ti sei sentita chiamata in causa…?”

Accidenti a lui!!!!!!!!!!!!!

Anche lo spadaccino ridacchiò. “Immagino…” Mi fissò. “…che il gioco valga la candela…” Concluse poi, rivolgendomi un sorriso…

Inarcai un sopracciglio, con un sogghigno. “Un consumo di cera indubbiamente prezioso, il tuo, Gourry Gabriev… attento a non scottarti…”

“Non credo.” Replicò il mio amico, con calma. “Ormai ho fatto troppo il callo alle Palle di Fuoco…”

E a quella replica io ed i miei amici ci guardammo reciprocamente in volto… e scoppiamo a ridere come tre cretini… Fino alle lacrime… fino a che non mi sembrò che il mio stomaco volesse uscirmi dalla bocca, per i sussulti…

 

Amici… Non avrei trovato altre persone… con cui gioire a quel modo…

 

 

“Ehi… che prende, a voi tre…?”

 

Battei le palpebre, volgendo le spalle per incontrare… “Amelia!!!”

La principessa mi sorrise. “Lina –san… è giunto il momento, eh?”

Annuii. “Decisamente… e, personalmente, ho idea che non vorrò rivedere questa città per un po’ di tempo…”

 

A quell’affermazione, Amelia si accigliò. Eh…? Che le prendeva…? “Lina –san…” Iniziò la mia amica in tono contrariato… “… il fatto che tu non voglia tornare a Miilun NON SIGNIFICA che dobbiamo perderci di vista, capito??? Se io ho retto alla energia del Caos, tu potrai anche resistere per una settimana fra le mura impestate di Magia Bianca della mia città…” Condì l’affermazione con un’occhiata minacciosa che ricordava una delle mie…

 

Scossi la testa, con un sorriso… Amelia… “D’accordo, d’accordo…” Agitai la mano, mascherando alla meglio il sogghigno che si stava allargando sul mio volto… “Ma sappi che le cucine reali dovranno essere PRONTE ad accogliermi…”

 

Un’espressione di puro terrore si disegnò sul volto della principessa… “Uh… cercherò di tenerlo presente…” Commentò con voce un po’ tremolante…

 

“Povera Amelia… è brutto ereditare un regno senza più risorse finanziare…” Commentò una voce alle mie spalle…

Ed io non evitai un calcio nello stinco allo spadaccino fautore di quella poco delicata osservazione…

 

 

“Amelia…” Esordì Zelgadiss… “Quando vuoi andare, i cavalli sono pronti…”

La principessa sorrise alla chimera. “Grazie, Zel… non vedo l’ora di arrivare a casa…” Ci rivolse un ultimo sorriso… “Allora…”

 

“… a presto…” Terminai per lei, stringendola in un abbraccio…

 

“E voi due… voi due che farete…?” Zel ci squadrò, l’ormai perenne sorriso alla Xellos stampato sul volto…

 

Gourry ed io ci scambiammo un’occhiata… ma fui io a rispondere. “Domanda sprecata Zel…” Gli strizzai l’occhio. “Come al solito… non ne abbiamo la più pallida idea!”

La chimera sorrise. “Qualunque cosa sia…” Fece spallucce… “Spero che ci faccia rincontrare presto…” Ci pensò un po’ su… “Ok… se riguarda qualche Signore dei Demoni magari no…”

Gli sorrisi. “Sarai il primo della lista, Zel…” Mi limitai a commentare…

 

Quella che suonava DECISAMENTE come una minaccia…

 

 

 

In silenzio, Gourry ed io restammo a guardare i nostri compagni allontanarsi… Solo quando furono spariti all’orizzonte, mi decisi a prendere la parola…

“Che aspetti…?” Strizzai l’occhio allo spadaccino, dandogli una sonora pacca sulla schiena. “La marcia aspetta anche noi, forza!”

“Ehi, ehi…” Una mano posta sulla mia testa frenò il mio entusiasmo. “E allora, dov’è che andiamo questa volta?”

Una goccia di sudore scese sulla mia tempia. “Ho appena risposto alla stessa domanda da parte di Zel, cervello di medusa, ma mi ascolti quando parlo?”

Il suo volto si avvicinò al mio, un ampio sorriso stampato sopra. “Oh, certo che ti ascolto, Lina, ma la frase con cui hai risposto a Zel è stata pronunciata con l’espressione del tipo ‘nella mia chioma rossa sta frullando qualche idea MOLTO avventata di cui non posso ancora metterti al corrente…’” Mi diede un lieve bacio sulla punta del naso, che ovviamente mi fece arrossire… era inutile, non ci avrei mai fatto l’abitudine…

 

“Uh, uh…” Mi grattai la testa. “Effettivamente… una mezza idea circa la nostra destinazione ce l’avrei… un certo posto di cui Zel mi ha parlato…anche se non ne sono pienamente convinta… perché ho idea che per noi umani si tratti di un luogo piuttosto pericoloso…” Già… il Confine… un luogo misterioso… ma decisamente interessante, alle orecchie di un mago…

Lo spadaccino sorrise. “Il luogo migliore in cui andare a ficcare il naso, insomma…”

Gli rivolsi un’occhiataccia… “Apprezzo molto la tua ironia… davvero…” Sospirai. “Ad ogni modo…” Mi strinsi nelle spalle. “Suppongo che potremo anche decidere strada facendo…” Gli strizzai l’occhio.

 

“Come sempre…” Annuì lo spadaccino.

“Come sempre.” Confermai, con un sorriso.

 

Alcune porte ci si erano chiuse alle spalle, altre aprivano strade immense di fronte a noi… ma non avevo più paura di perdermi… qualunque cosa fosse accaduta, adesso sapevo a cosa appigliarmi… appigliarmi, senza fermarmi… perché la vita continuava… e così la speranza… la speranza che, di quel fiore meraviglioso che si trovava di fronte a me, alla fine del viaggio…

…avrei scoperto un giorno il nome…

 

 

 

Fine ^^

  
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