Sogno una notte senza fine
e sollevo un pensiero sino alle stelle:
intercedo presso quelle
per comporre queste rime.
Rammendo il simulacro infranto
di questo corpo esanime
con il conforto di lacrime
che non portano rimpianto.
È come svegliarsi alcune mattine
con il ricordo di un leggiadro incanto
e di racconti e di fresche novelle.
Rammento ancora le cose belle
ch'eran prima celate da un manto
e che or ravvivo a stregua di sublime.