Fanfic su attori > Cast Twilight
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Autore: EliScrittrice89    15/02/2010    5 recensioni
Kimberly è una classica ragazza americana.
Ha una famiglia normale, una best friend e le solite noie che hanno le ragazze di diciotti anni.
La sua tranquillità sembra però venir interrotta dalla notizia che nella sua città, ma soprattutto nella sua scuola, verrà girato un film.
Cosa potrà mai succedere alla ragazza, se il film in questione fosse Twilight? Se, proprio lei che ignora l'esistenza della saga, avesse a che fare con Robert Pattinson?
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Robert Pattinson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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“Kim... Kim? Oh Kimberly ci sei??” sento un dolore fortissimo alle costole e mi volto stralunata verso Megan, la mia migliore amica

“Cavolo Meg mi hai fatto male!” esclamo portando una mano lì dove il dolore è più forte

“Scusa, ma era l'unico modo per farti tornare su questo mondo!” dice lei facendo spallucce

“Ma di che cosa stai parlando? Guarda che io ti stavo ascoltando!”

“Ah sì? Ma se sono più di cinque minuti che ti sto chiamando.”

“Balle...se vuoi ti racconto per filo e per segno quello che mi stavi dicendo.!”

“Avanti.”

“Allora... 'Ma lo sai che Rik mi ha chiesto di nuovo di uscire? Cioè no dico ti stai rendendo conto che quel tipo non demorde? Sono più di sei volte che rifiuto un appuntamento e lui continua imperterrito... mi sono proprio stancata, la prossima volta gli dico chiaro e tondo che non mi piace.'... Hai visto?”

“Allora per prima cosa io non parlo così e secondo... quello te lo stavo dicendo parecchio tempo fa.” mi dice lei dandomi un pizzicotto sul braccio

“Ahia.” esclamo io e lei si ferma

“Ma che devo fare con te è? Possibile che tra le mille persone che popolano questo stato io mi sono andata a scegliere l'unica che ha un mondo tutto suo?!”

“E dai basta non farlo tanto tragica, va bene lo ammetto mi sono estraniata per un po', ma ora sono di nuovo qui e ti chiedo, per favore, di ripetere quello che stavi dicendo. Giuro che ascolterò tutto questa volta.” le dico con gli occhioni dolci e lei si convince

“Ok va bene hai vinto. Ti stavo dicendo che domani la nostra scuola sarà invasa da telecamere e attori!” esclama battendo le mani entusiasta

“E perchè?” chiedo alzando un sopracciglio

“Perchè verranno a girare 'Twilight'!” urla iniziando a saltellare

“Sarebbe?”

“Ma come?? Oh lo vedi allora che non mi ascolti mai! Il libro di cui sono innamorata, quello che ho costretto Jeff a comprarmi per il mio compleanno!”

“Ah ricordo... Il libro dei vampiri?”

“Esatto proprio quello. Domani inizieranno le riprese e fra i tanti stati e le tante scuole hanno deciso di venirlo a girare qui da noi, proprio nella nostra scuola!” dice riprendendo a saltellare

“Che bello.” dico sarcastica e lei subito mi fulmina con un'occhiataccia

“Ma possibile che non mostri mai un po' di gioia per nulla?”

“Perdonami tanto se questa notizia non mi fa fare le capriole per strada, è solo che di questo film non mi interessa nulla e il fatto che abbiano scelto proprio la nostra scuola penso che sia solo una gran seccatura.”

“Non capisci proprio nulla! Ma ti rendi conto che avremo l'opportunità di conoscere degli attori veri? Magari se siamo fortunate potremo anche parlarci!”

“Yu-hu... Ma perchè scusa chi sono questi attori? Brad Pitt? Josh Hartnett? Johnny Depp?”

“No nessuno di loro, sono tutti attori alle prime armi bene o male, il protagonista maschile, quello che farà Edward Cullen si chiama Robert Pattinson ed è conosciuto solo per aver interpretato Cedric Diggory in 'Harry Potter e il calice di fuoco', mentre la ragazza, anche se ha solo diciassette anni ha già fatto molti film, ha anche recitato accanto a Jody Foster in 'Panic Room'... si chiama Kristen Stewart.”

“Mai sentiti nominare, né uno e né l'altra.”

“Mi sarei stupita del contrario, comunque facendo un giretto su internet ho visto le foto del cast... Questo Robert è davvero un gran bel ragazzo.”

“Sì immagino cosa intendi per 'bel ragazzo'... ci conosciamo da diciotto anni e ormai li conosco i tuoi gusti.” le dico spingendola un pochino

“Ma smettila cretina! Sono sicura che domani quando lo vedrai mi darai ragione!” dice lei e insieme scoppiamo a ridere. Viste dall'esterno possiamo sembrare due normalissime ragazze di diciotto anni, ma quello che unisce me a Megan è molto di più della semplice amicizia. Non ho un ricordo della mia infanzia in cui lei non sia presente, per me è una sorella o forse anche più di quello, ci siamo sempre supportate, i momenti brutti accanto a lei sparivano, lasciando solo un lieve ricordo di esso. Ci completiamo, siamo due esseri complementari, la mora e la bionda come ci chiamano a scuola. Due ragazze esteticamente e caratterialmente diverse che unendosi danno vita ad una cosa assolutamente bellissima.
Devo ammettere che nei primi anni dell'adolescenza ero gelosa di lei, forse perchè vedevo che lei cambiava, diventava ragazza, una bellissima ragazza me
ntre io rimanevo sempre il mostriciattolo che ero da bimba. Molte volte le ho invidiato i suoi 175 cm di altezza, visto che io a mala pena sfioro il metro e sessantacinque, oppure i suoi perfetti capelli biondi sempre lisci, i miei al contrario sono neri e mossi e diventano lisci solo se ci perdo mezza giornata tra phon e piastra, per non parlare degli occhi, verdi, belli, profondi, in cui leggi ogni suo pensiero, che contrastano con i miei, marroni e banali. Il fisico poi è sempre quello che mi ha demoralizzato. Io, data la mia statura, sembro tipo un bonsai, un nano da giardino, mentre lei con i suoi dieci centimetri in più, sembra più una modella.
Per fortuna che crescendo questo sentimento di gelosia e inferiorità nei suoi confronti è sparito, lasciandomi solo la capacità del giudizio obiettivo, che mi porta a dire che siamo due tipi di bellezze diverse.
La parte più bella di Meg però è il carattere che le permette di farsi amare da tutti, è una ragazza sempre allegra, che si entusiasma per poco, come esempio prendiamo la notizia del film, è sempre spontanea e schietta, se ha un problema con qualcuno te lo dice chiaro e tondo, mentre io sono il suo esatto contrario, sono introversa, impacciata, timida e a volte terribilmente goffa. Quando ci rimango male per qualcosa me lo tengo dentro, ho paura di esternare quel che provo e questo fa infuriare la mia amica, ma purtroppo non posso farci niente, sono così e difficilmente cambierò. Adoro starmene per i fatti miei e spesso rinchiudermi nel mio mondo immaginario dove sono libera di essere come voglio...

“Di nuovo tra le nuvole?”

“Eh? Oh no no sono qui.”

“E allora perchè fissi il cancello di casa tua senza deciderti a tirare fuori le chiavi per entrare?” alle sue parole mi riscuoto completamente e vedendo che siamo veramente davanti casa mia le faccio un sorriso imbarazzato

“Ops.”

“Sei proprio senza speranze... Comunque dai ci vediamo domani mattina qui fuori alla stessa ora e mi raccomando vestita carina.” mi dice facendomi l'occhiolino

“Perchè scusa?” le chiedo spalancando gli occhi

“Come perchè? Mi sembra logico, domani vedremo degli attori e dobbiamo mostrarci al meglio di noi!” esclama con fare ovvio e io scoppio a ridere

“Tu sei fuori come un balcone tesoro.” e dopo averla salutata entro a casa pensando al giorno dopo e al gran baccano che troverò di sicuro.


Come volevasi dimostrare... È bastata una telecamera, una troupe o come cavolo si chiama, qualche truccatrice e.... la scuola è nel pallone!
Ci sono ragazzine che urlano come gatte in calore in ogni angolo, ragazzi dagli ormoni impazziti che aspettano con ansia di veder passare qualche attrice, professori, che fino a ieri reputavo persone serie, che fingono la serietà e in realtà sono alla ricerca di un qualcuno da fermare. Megan è in delirio da questa mattina, non fa altro che saltellare per tutta scuola aspettando di veder arrivare il protagonista di cui ora mi sfugge il nome.
Per fortuna che in tutto questo delirio le nostre lezioni proseguono normali, o almeno così credo. Le prime tre ore volano tra i commenti delle mie compagne, i miei sbuffi e la distrazione generale dei prof, così alla quarta ora, mentre la mia prof di letteratura, la signora Baker, tenta per la quinta volta di spiegare un passo di “Dorian Grey” di Oscar Wilde senza riuscirci, frustata chiedo il permesso di andare un momento in bagno e lei senza guardarmi me lo concede.
Esco dall'aula imprecando in turco per questa situazione, non che io sia una secchiona sia chiaro, ma il fatto che anche i professori, persone adulte che dovrebbero darci il buon esempio, si comportino come ragazzini mi infastidisce parecchio. Attraverso il corridoio che mi conduce in bagno persa nei miei pensieri e quando apro la porta quasi non ci rimango secca. Davanti a me un ragazzo altissimo, sicuramente sfiora il metro e ottantacinque, con i capelli rossicci, gli occhi, che subito mi catturano, verde/azzurri, le labbra sottili ma belle e l'espressione a dir poco sorpresa:

“E tu?” chiedo dopo essermi ripresa dalla mia osservazione

“Ehm scusa credo di aver sbagliato bagno.” mi dice portandosi una mano tra i capelli, credo che si trovi in imbarazzo

“Direi anch'io, questo è il bagno delle ragazze... il bagno dei maschi e quello di fronte.”

“Lo sapevo io! È che non avendo visto il disegno che li distingue sono entrato nel primo sperando di aver indovinato ma...”

“Hai preso un abbaglio. Tranquillo capita a tutti di fare questa figura qui, poi soprattutto quando si è nuovi.”

“Come?”

“Beh devi essere per forza un nuovo studente, non ti ho mai visto in giro qui... Però sei anche grande...”

“Ma veramente io...” prova ad interrompermi

“Sicuramente frequenti l'ultimo anno vero?” chiedo io ignorando il suo tentativo

“Eh?...Beh... sì sono all'ultimo anno.” mi dice dopo un attimo di incertezze e lo fa con un sorriso strano che mi rapisce, l'angolo destro della bocca sollevato, semplicemente, ma che lo fa sembrare ancora più bello di quello che è.

“Ops che sbadata, tra tutte le mie deduzioni ancora devo presentarmi, sono Kimberly Harris, per gli amici Kim.” dico sorridendo

“Kim...davvero un bel nome.” mi dice lui fissandomi e facendomi arrossire

“E tu?” chiedo poi

“Io cosa?”

“Il tuo nome è...?”

“Oh sì è vero... Beh io sono Thomas, Thomas Pattz.” mi dice poi con un risolino divertito di cui non capisco il motivo

“Pattz? Che strano cognome!” esclamo senza pensare e subito mi porto le mani davanti la bocca, maledetta boccaccia, e lui scoppia a ridere

“No tranquilla è quello che penso anch'io!” e allora ridiamo insieme. Che strano, io che sono la timidezza fatta persona, sto qui in bagno a ridere con uno sconosciuto, un bellissimo sconosciuto e non mi sto facendo problemi... che stia arrivando la fine del mondo??

“Allora Kim, a che anno sei?” mi chiede quando riusciamo a tornare normali

“Al terzo.”

“Mmmmh... Quindi hai diciotto anni?”

“Esatto, li ho compiuti un mese fa esatto.”

“Oh allora auguri, anche se in ritardo di parecchio.”

“Grazie.”

“Senti perchè non usciamo di qui?” mi chiede poi e io sbarro gli occhi

“Da scuola? Ma sei matto?! Io ho chiesto alla prof di andare in bagno e se non rientro sarò nei guai.”

“Ma no sciocchina, usciamo semplicemente dal bagno. Sai non mi pare il caso di continuare a parlare qui, se entrasse qualche tu... nostra compagna non vorrei fare di nuovo la stessa figuraccia.” mi dice ridendo e io arrossisco per la mia figuraccia

“Ok hai ragione.” dico dopo un secondo e usciamo in corridoio, sedendoci su un vecchio banco lì vicino

“Allora cosa mi dici di te?”

“Beh non c'è molto da dire, ho una vita molto banale.”

“A volte nella banalità si trovano le migliori cose.” mi risponde assorto

“Se lo dici tu... Comunque niente, sono una normalissima ragazza di diciotto anni, che compie il suo dovere di studente, ha una famiglia semplicissima, una migliore amica a volte un po' stramba, un carattere per nulla facile da gestire e... e basta.”

“Come basta?” chiede sorpreso

“Sì non c'è niente da sapere su di me.”

“E ragazzi?” mi chiede sollevando le sopracciglia, un po' troppo folte mi viene da pensare, in un'espressione maliziosa

“Non ne ho... sai per noi nane da giardino è difficile venire guardate.” dico scherzando

“Nana da giardino? Ma stai scherzando vero?”

“No direi di no.”

“Beh se non ti guardano saranno degli idioti, io... io una ragazza come te la guarderei subito.” mi dice serio passandosi la mano tra i capelli... ho l'impressione che quel gesto significhi che sia in imbarazzo.

“...Suppongo che debba ringraziarti...” dico interrompendo il silenzio che si è creato

“Non saprei... Oddio ma che figura ho fatto? Ci conosciamo a mala pena da dieci minuti e io già sparo cavolate?! Sono da rinchiudere!” esclama portandosi le mani al volto

“Ehi dai non è successo nulla... Alla fine mi hai semplicemente fatto un complimento e anche ben accetto.” dico io sorridendogli e dandogli una leggera spallata

“Grazie.” mi dice lui togliendo le mani e dandomi così modo di osservare nuovamente quegli occhi così... belli.

“Non ero io a doverti ringraziare?” dico inarcando un sopracciglio e insieme scoppiamo a ridere. In teoria dovrei tornare in classe, visto che ero uscita x andare in bagno, ma stare insieme a Thomas è piacevole e voglio rimanere ancora qui con lui

“Tu invece che mi racconti?” gli chiedo e lo vedo irrigidirsi

“Bah niente di che, le solite cose...” dice vago

“Eh no caro! Ora tu parli!”

“Ma io veramente non ho nulla da dire!” mi dice lui

“Neanche io avevo nulla da dire però mi hai costretta.”

“Ok ok, hai vinto... Che vuoi sapere?”

“Bah non saprei, un po' tutto!?” gli rispondo ma la mia sembra una domanda

“Io parlo, ma a patto che tu domandi e io rispondo.”

“Ehi ma non è un interrogatorio!”

“Solo così sono in grado di parlare io, quindi prendere o lasciare.” mi dice con fare ovvio

“E va bene... allora vediamo un po' da dove cominciare... Ah sì ci sono! Da dove vieni?”

“Perchè hai scelto proprio questa domanda?” mi chiede sorpreso

“Beh perchè dal tuo accento si capisce che non sei di qui, anzi oserei dire che non americano... sbaglio?”

“No, hai indovinato. Sono inglese.”

“Inglese? Wow! Di che città?”

“Londra.”

“Aaah la capitale! E come mai qui?”

“Per lavo... per il lavoro dei miei.” si corregge all'ultimo

“Capisco. E da quanto tempo ti sei trasferito?”

“Da poco, pochissimo.”

“Ok. Allora prossima domanda, sei figlio unico?”

“No, ho due sorelle più grandi.”

“Ah quindi sei il più piccolo. E le tue sorelle anche si sono trasferite?”

“No vivono da sole e quindi la decisione dei nostri genitori non le ha coinvolte.” mi dice con un sorriso e subito cala il silenzio

“Non mi crederai ma... ma non mi viene più nulla da chiederti.” dico ed entrambi scoppiamo a ridere

“Te lo avevo detto che non c'era molto da sapere... Comunque ora sono io a volerti fare una domanda.”

“Chiedi pure.”

“Ho visto che oggi la scuola è un caos totale, sai il perchè?”

“Ah te ne sei accorto anche tu.” gli dico rabbuiandomi

“Beh difficilmente non ci si fa caso... Allora il motivo qual'è?”

“Un film.” dico semplicemente e lui mi guarda serio

“Che film?”

“Un film sui vampiri ma non ricordo il titolo.” sputo quasi fosse un insulto

“Sbaglio o questa cosa ti infastidisce parecchio?” mi chiede alzando un sopracciglio

“No non è che mi infastidisce...” dico cercando le parole adatte

“Mmmh... Eppure non capita tutti i giorni di veder girare un film, non dovresti essere almeno un po' curiosa?” insiste e alla fine sbotto, colpevole anche l'intera situazione e le troppe urla che mi hanno circondato fino a poco fa

“Che colpa ne ho se me ne frego di tutto questo trambusto? Se non mi sciolgo per uno che non ho mai visto e che tutti acclamano sin da ora perchè darà vita ad un personaggio cartaceo?” punto il mio sguardo nel suo, che trovo sorpreso ma allo stesso tempo compiaciuto e non ne capisco il motivo

“Scusa non...”

“Rob, ehi Rob? Rob ma dove.... Oh eccoti finalmente, sono venti minuti che ti cerco, avanti Catherine aspetta solo te per provare.” dice una voce vicina a noi e quando mi volto trovo una ragazza che fissa Thomas

“Fine dei giochi.” mormora lui e io lo guardo e sono sicura di avere la faccia a forma di punto interrogativo

“Avanti Rob muoviti.” esclama ancora la donna

“Arrivo Jess arrivo.” dice Thomas scocciato mentre si alza dal banco

“Rob?” sussurro io stupita mentre lui si volta a guardarmi con il sorriso storto che prima mi ha incantato

“Vediamoci alla fine delle lezioni qui e ti spiegherò tutto ok?”

“Rob?” chiedo nuovamente alzando un po' la voce e lui annuisce. Scatto come una molla e arrivo davanti a lui, certo ci sono i suoi venti centimetri in più a dividerci ma comunque sono di fronte a lui e lo sto fissando

“Chi diavolo sei?” gli chiedo con voce seria e lui dopo avermi fissato per un altro istante, fa un sospiro e mi risponde

“Sono Robert Pattinson alias Edward Cullen.” dopo queste parole vorrei che il pavimento mi risucchiasse. Ho parlato per venti minuti con il protagonista del film e gli ultimi cinque li ho usati per insultare lui e il film che sta girando... ma si possono fare figure peggio di questa?
Pensandoci bene però la colpa non è solo mia, lui mi ha mentito, quindi ora indignata lo fisso e gli dico

“Perchè diavolo mi hai detto una balla??”

“Ora devo andare Kim scusa... Ma quando finiscono le lezioni ritroviamoci qui e ti spiego tutto ok?” mi fissa con quegli occhi che mi rapiscono e quindi non mi resta che annuire in silenzio e fissarlo mentre si allontana.

   
 
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