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Autore: Stray cat Eyes     15/02/2010    9 recensioni
Cinquanta frasi per "quei due".
Da #01 - angelo:
Akane, certo, è violenta, goffa, testarda e non sa cucinare - ma lui sa che se fosse diversa, se fosse un po’ più simile al tipico angelo del focolare, forse non l’am... non gli piac... non sarebbe la stessa cosa, ecco.
Genere: Romantico, Commedia, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Akane Tendo, Ranma Saotome
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Scritta per la writing community 1frase.

Fandom: Ranma 1/2
Coppia: Ranma Saotome/Akane Tendo
Set di temi: Beta
Rating: PG


Note:
1. Le frasi accanto al cui prompt sarà presente un asterisco (e tra le quali è presente un minore spazio) sono collegate fra loro. Ciò implica anche una certa confusione, per cui... chiedo umilmente scusa. ^^
2. Le frasi rispettano più o meno l'ordine cronologico dei fatti (sia narrati nell'originale che inventati da me).







[A sort of love story]





#26 (bugia)

E il loro rapporto è fatto di tante piccole bugie, che si sgretolano in un momento, sotto il peso di quella verità così banale eppure così grande: sei più carina, così.



#20 (pesce)

La dannata carpa sembra sempre troppo felice di vederlo, ogni volta che Akane lo spedisce a fare un bagno nel laghetto di casa; Ranma spera sinceramente che quel saltellante pescetto non abbia frainteso il motivo delle sue visite, però - di spasimanti ne ha già abbastanza.



#34 (volo)

Mentre si preparava all’ennesimo impatto con un tetto a casaccio, gli venne da pensare che ormai aveva tanta famigliarità col volo che i suoi figli sarebbero sicuramente nati con un paio d’ali ciascuno.



#19 (controllo)

E c’è una sola tecnica, in tutto il suo repertorio, che non riesce ancora a padroneggiare: il non-fare-l’idiota-con-lei ken. (1)



#07 (finestra)

Ranma sbuffa - o meglio, Ranma-chan gorgoglia, la faccia spalmata sul fondo dello stagno di casa Tendo, pensando che neanche Romeo aveva la sua stessa dimestichezza nell’uscire dalla finestra; e l’uscita (tsk!) non era neppure così scenica come la sua.



#15 (gabbiano)

“Che dici, se la prenderà se ti do in pasto al primo gabbiano che passa?”, domanda Ranma con grande irritazione, e l’onnipresente carpa - che attualmente gli guizza sulla testa - gli risponde con un colpo di pinna in piena faccia.



#18 (gelato)

Mangiare un gelato poteva non essere virile, anzi, poteva essere la cosa in assoluto meno virile del mondo intero; ma mangiarne uno insieme a lei (e con uno dei suoi vestiti addosso) era quanto di più bello (e imbarazzante) Ranma avesse mai fatto in tutta la sua vita.



#08 (spazio)

In quel mondo al contrario, a volte avrebbe voluto ritagliarsi uno spazio in cui coltivare i propri pensieri - sì, tanto per riuscire a comprendere che cos’avesse nella testa - e sì, non lo capiva nemmeno lui - e ancora una volta sì, era tutta colpa di maschiacci e cattiva cucina.



#29 (stile)

Ad Akane non l’avrebbe mai detto, ma la sua cucina aveva lo stesso gusto retrò della vecchia sala da tè di casa Tendo: era ugualmente stantia.



#36 (gravità)

Più di tutti i voli in orbita nel cielo stellato e non, più di tutte le mirabili acrobazie in cui si profondeva durante i combattimenti, Ranma sapeva che era stato quel sottile, distante soffio - labbra sfuggite alle sue - ad annullare ogni legge fisica e a fargli mancare la terra sotto i piedi.



#31 (bacio)

Si tastò la bocca, ancora incredulo: il nastro adesivo gli aveva reso il bacio piuttosto appiccicoso, ma di certo non insapore.



#10 (pace)

Fare la pace dopo una lite non è mai facile, per loro due: Ranma è troppo originale per chiudere la questione con un semplice “scusa” (e poi, quando mai lui ha torto?), Akane è troppo orgogliosa per non pretenderlo.



#41 (vecchiaia)

Di lì a cinquant’anni - Ranma ne era certo - sarebbero stati ancora così: due stupidi bambocci incapaci di dirsi “Sì, lo voglio” senza dover pagare ogni sillaba con sonanti monete d’orgoglio.



#12 (occhio)

Immerso nella vasca per far piazza pulita di qualsiasi traccia di femminilità, Ranma lamenta a se stesso che d’ora in poi dovrà tener d’occhio i propri pensieri: stanno cominciando a correre a lei un po’ troppo spesso.



#33 (caduta)

Cadere nelle acque delle sorgenti di Jusenkyo l’aveva rinfrescato dopo un lungo viaggio e maledetto per tutta la vita; inciampare quasi per caso in casa Tendo e nella sua più testarda e violenta abitante, stranamente, aveva sortito lo stesso effetto - solo, in positivo.



#48 (voce)

Oh, deve ammetterlo: non succede sempre, ma qualche volta, qualche volta indugia nel letto di proposito; qualche volta è addirittura ben disposto a vedersi spuntare un paio di cosucce che il suo corpo virile non dovrebbe avere - causa una secchiata d’acqua gelida di primo mattino - se in cambio può ascoltare Akane chiamarlo una volta di più.



#01 (angelo)

Akane, certo, è violenta, goffa, testarda e non sa cucinare - ma lui sa che se fosse diversa, se fosse un po’ più simile al tipico angelo del focolare, forse non l’am... non gli piac... non sarebbe la stessa cosa, ecco.



#42 (domani)

Ranma è sempre terrorizzato, quando si parla di questioni d’amore, solo che, più che fifa blu, a lui piace chiamarla “pigrizia”; ecco perché non si decide a mettere fine ai corteggiamenti delle sue pretendenti, né a sceglierne una - “Non fare oggi quello che puoi rimandare a domani”, come dice lui.



#02 (sorriso)

Una delle cose che gli p... che non gli dispiace in Akane è il suo sorriso: non è un sorriso melenso, non è un sorriso falso, non è un sorriso che chiede né un sorriso che cerca di ammaliare - è un sorriso, punto.



#17 (libertà)

A volte, si chiedeva come sarebbe stato liberarsi da ogni vincolo imposto dai loro padri; immaginava se stesso e Akane nel cortile sul retro del Furinkan, lui che le chiedeva timidamente di uscire insieme e lei che arrossiva appena, per poi balbettare un sì - ma quella scena da manga era puntualmente ridotta in brandelli dalla sua dignità.



#37 (fantasma)

E quando lei gli chiede, fra uno svolazzo e l’altro di lenzuola bianche - un futuro fantasma? - da che cosa si travestirà ad Halloween, lui - pragmatico come sempre - si getta una secchiata d’acqua addosso e replica, con ovvietà: “Da donna, no?”.



#27 (telefono)

Il telefono di casa Tendo non squilla spesso, malgrado uno degli occupanti del dojou sia probabilmente il ragazzo più gettonato del Giappone (e Stati limitrofi); questo ha portato il suddetto ragazzo ad una serie di riflessioni (lui che ha tante fidanzate... perché nessuna di loro gli telefona mai?), che a loro volta l’hanno portato ad una domanda, espressa con assoluta curiosità: “Se non vivessimo sotto lo stesso tetto, tu mi telefoneresti?”. (3)



#04 (pericolo)

Ranma avverte il pericolo sfiorargli le membra, ne fiuta l’odore nell’aria, e non è soltanto la sua vicinanza; è qualcosa di più profondo, intrinseco, che non è ancora riuscito a comprendere - una domanda che aleggia fra loro, in perenne attesa di una risposta.



#13 (mare)

I loro occhi, in fondo, sono simili: quelli di Ranma identici al mare; quelli di Akane, troppo spesso altrettanto salati.



#24 (città)

Facessero di ogni sua lacrima versata per quell’idiota un mattone, potrebbero tirarne su una città intera.



#21 (sole)

Riflettendoci su - perché anche lui riflette, ogni tanto - Ranma ha capito che il sentimento x (anche detto Incognita Rossa, e il colore non è stato scelto a caso) non è sorto all’improvviso: ma, come il sole che sale pian piano in cielo e diventa di ora in ora più luminoso, quello è diventato sempre più forte; ma il ragazzo non è molto propenso a credere che l’Incognita sia destinata a tramontare. (2)



#49 (solitudine) *

Akane Tendo, bella, forte e assennata studentessa del liceo Furinkan, sapeva gioire col cuore sincero delle vittorie del suo fidanzato; ma Akane, comune mortale e ragazza imperfetta, proprio non riusciva ad impedirsi, talvolta, di provare un pizzico di solitudine qualora gli altri avessero occhi solo per lui, e lui solo per gli altri.

#14 (folla) *

Perché temeva, in fondo, di restare bloccata al di sotto del palco e di risultare, agli occhi di lui, nient’altro che una delle tante mani agitate dalla caotica folla di fan e fantocci adoranti.



#43 (sangue)

Le mani tremavano, febbricitanti, il sangue ribolliva nelle vene, intriso di venefica gelosia - e, prima che lui potesse chiedersi “Perché?”, il suo pugno era già in viaggio verso il volto di Shinnosuke.



#32 (mano)

Il calore della mano di Akane che sfiorava appena la sua, al ritorno, lo imbarazzò un poco, certo - e tuttavia lo fece sentire assurdamente orgoglioso di sé (potente?) mentre, insieme alla (sua) fidanzata, si lasciava alle spalle Ryugenzawa e quello Shin-come-si-chiamava.



#23 (costa)

Ed era giunto il momento in cui starle troppo vicino si era fatto pericoloso - pericoloso come allontanarsi dalla riva e vagare in mare aperto, con gli occhi chiusi per non sapere che, ormai, il porto si è perso dietro l’orizzonte.



#30 (malinconia)

C’è a volte, negli occhi di Akane, quella malinconia propria di un amore (che si crede) non (sia) corrisposto; ma sarà bene non farglielo notare.



#16 (sogno)

Vedere i suoi occhi riaprirsi e la vita riprendere forma nel suo respiro è un sogno, un dolce sogno dopo il surreale incubo del suo corpo freddo e del sonno nero da cui, Ranma ha temuto, non si sarebbe più svegliata.



#11 (sbaglio)

Gli errori nella sua vita ormai non si contano più, pensa la ragazza-col-codino, scrutando i commensali che fanno colazione dal basso del piccolo stagno; ma forse - “Ranma, muoviti! Faremo di nuovo tardi!” - c’è ancora qualcosa di salvabile.



#50 (cecità)

E se lui non si accorgeva ancora di quanto l’amasse, lei non vedeva come questo potesse essere possibile.



#25 (casa)

C’erano già troppi cliché nella sua vita - il più forte, il più desiderato, il più incasinato, il più inseguito, il più minacciato: solo e sempre lui - per poter ammettere addirittura che, ormai, più del dojo Tendo e del nuovo calore trovatovi, Akane era divenuta la sua casa; per questo, c’erano grandi possibilità che non gliel’avrebbe mai detto.



#28 (orizzonte)

Inutile provarci; inutile boccheggiare, inutile andare incontro al fallimento: perché per lui, quelle piccole parole - che suonano quasi blasfeme, sulla sua bocca di sciocco ragazzo arrogante - saranno sempre il limite irraggiungibile a cui tendere invano; il confine invalicabile fra cielo e terra.



#05 (confusione)

È inutile negarlo: da quando c’è lui, la sua vita è piombata nel caos più totale - e lui è solo uno sbruffone irresponsabile che attira i guai come fosse una calamita; c’è però da dire che, sì, sempre per non essere banali... non c’è mai stato un caos più piacevole di questo.



#45 (volontà)

Se c’è una cosa, riflette Saotome, se c’è una cosa che non gli manca - oltre al fascino, alla simpatia, all’agilità, ai muscoli e al poco cervello - è la forza di volontà; detto questo, il ragazzo spera vivamente che lo specchio dimostri altrettanta pazienza e non lo mandi a quel paese, prima che lui abbia terminato con le prove.



#38 (lotta)

Sicuramente, la lotta più estenuante che aveva portato avanti era stata quella contro se stesso: sconfiggere il nemico ginocchio e farlo finire a terra era stato difficile, ma mai quanto costringere quella dannata mano ad infilarsi nella tasca dei pantaloni e tirare fuori l’anello; in effetti, però, la parte più complicata era stata vincere la resistenza di bocca e corde vocali - ma, a giudicare dall’espressione di Akane, doveva essere riuscito ad avere la meglio.



#46 (reale)

“È... è vero? Cioè... davvero...?” chiede lei, pressoché immobile davanti alla scatolina e al suo piccolo, prezioso contenuto; lui glieli porge, tremante, imbarazzato, “C-così pare,” risponde.



#47 (rosa)

Sul serio, avrebbe potuto dirle di tutto - che il vestito non le donava, che il bouquet era ridicolo, che il velo la rendeva anche più sgraziata - ma quel dolce porpora fiorito sulle guance delicate del maschiaccio, come rose sbocciate a tradimento in quel morbido candore, stranamente glielo impedì.



#39 (motore)

Akane sorrideva, osservandolo a pochi passi da lui; Ranma metteva in moto il tempo per lei, dava vita alle sue giornate e sembrava compiacersene, ma non sapeva ancora che presto, insieme, avrebbero dato vita a qualcos’altro.



#22 (brezza)

Non c’è vento invernale che faccia rabbrividire quanto una fresca brezza in estate, e questo semplicemente perché le brezze estive ti colgono di sorpresa, quando meno te l’aspetti; ecco, dall’espressione di Ranma, Akane intuisce che deve averlo sul serio preso in contropiede... come una brezza che ti schiaffeggia.



#09 (vista) *

Ranma si sente un po’ strano; ma non solo perché le gambe sono ridotte in gelatina e fanno giacomo-giacomo, e neanche perché tutti quei camici gli fanno una tale impressione da offuscargli la vista - è, piuttosto, perché ha appena incontrato il pavimento della sala parto.

#06 (mondo) *

Ma se non sono state le grida di Akane (“Kasumi! Papà! Venite a recuperarlo, questo deficiente è svenutooo!”) a ridurlo così, allora il mondo sta davvero girando al contrario.



#44 (paradiso)

“A chi pensi che somigli di più?”, chiede lei; “È bellissimo, somiglia a me per forza.”, risponde lui; il piccoletto ride, reggendosi malamente in piedi, mentre due furie si azzannano: ma sono liti infernali per chi vive un paradiso in terra.



#35 (felino)

Improvvisamente colto da un lungo brivido, Ranma trema e farfuglia, teso sotto lo sguardo di sua moglie; “C-c-c-c-cos’è c-c-che avrebbero t-t-trovato i bambini, i-i-in st-t-t-trada...?”



#03 (felicità)

La felicità non la si può misurare come si fa con la forza; ma, se al mondo esistessero una gara o un combattimento per stabilire chi fra gli sfidanti è più felice, Ranma sa per certo che straccerebbe qualsiasi avversario.



#40 (tornado)

Akane consiglia: doveste mai vedervi piombare in casa una ragazza in abiti cinesi in un giorno di pioggia, siate cauti: potrebbe essere un tornado che vi scombinerà l’intera esistenza - e se in positivo o in negativo... lo scoprirete a vostre spese.











Note finali:

(1) Il “ken” è usato a sproposito, lo so, ma è una “particella” che ho trovato in più di una tecnica e... mettiamola così: sembrava carino da usare. XD
In effetti non credo c’entri poi molto (se non erro, uno dei significati di questa parola è “spada”, figuratevi un po’ XD); in ogni caso, intendevo qualcosa come “colpo”, “tecnica”.
(2) Il rosso, ovviamente, fa riferimento al nome di Akane, che significa proprio questo.
(3) Sfortunatamente, la risposta è stata “... Idiota!”. XD
(4) La frase del prompt #41, con i suoi “cinquant’anni”, è un legame implicito con la mia “Flawless”, benché conoscerla non sia affatto necessario. Superfluo, magari? XD
(5) La frase del prompt #37 ha ben poco senso, sono d’accordo, ma non sapevo cosa abbinare ad un fantasma... Scusate. ^^’


  
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