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Autore: eiden    16/02/2010    0 recensioni
Non si può continuare così.
Non ne può più della musica leggera con testi sdolcinati, dell'odore di dolci a qualunque ora del giorno e della notte, non ne può più di sentire quel suo maledetto canarino cinguettare ogni minuto. Ma soprattutto, non ne può più di lui, della sua voce squillante che segue la musica e del suo maledettissimo ottimismo.
Non lo sopporta come vicino, non lo sopporta come uomo e non lo sopporta nemmeno come persona.
[FdP's St Valentine Challenge - !FestivityPair]
Genere: Romantico, Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Primo capitolo di una minific crack, ma che più crack non si può. Dato che siamo in tema, i protagonisti sono san Valentino e san Faustino xD E le ragazze, Giuliana e Cristina, sono, rispettivamente, san Giuliana vergine e martire (13 Febbraio) e san Cristina (16 Febbraio). Quindi c'è un perché, ve lo giuro xD Al momento tutti i vari warnings sono provvisori, così come il rating... Non so ancora bene come farla sviluppare, se mi viene in mente una lemon, dovrò per forza cambiare il rating... Per ora è giallo perché, dai, non succede niente xD Ma chissà...

Questa cosa fa parte della challenge di San Valentino di FdP, quindi prendetevela con loro, al massimo *O*

Buona lettura xD


Non si può continuare così.

Non ne può più della musica leggera con testi sdolcinati, dell'odore di dolci a qualunque ora del giorno e della notte, non ne può più di sentire quel suo maledetto canarino cinguettare ogni minuto. Ma soprattutto, non ne può più di lui, della sua voce squillante che segue la musica e del suo maledettissimo ottimismo.

Non lo sopporta come vicino, non lo sopporta come uomo e non lo sopporta nemmeno come persona.

Faustino non è cinico.

E' solo realista.

E Valentino gli sta sulle palle in maniera indicibile perché è sempre così fottutamente ottimista e... zuccheroso da dargli la nausea.

Comincia seriamente pensare a un modo pratico e veloce con cui sbarazzarsene, far sparire il corpo e non farsi dare la colpa.

Un po' di veleno in uno dei suoi dolcetti, un tragico e fatale incidente col frullatore, un litigio con un impasto troppo liquido con conseguente suicidio per mezzo di una caramella gommosa.

Aveva bisogno di un'idea entro poco tempo, o la sua sanità mentale se ne sarebbe andata a farsi cuocere insieme a uno di quei dolci al cioccolato.


 

Feb. 1st, 2010 at 9:43 PM

Salve a tutti, gente in ascolto!

Qui sono le vostre Cristina e Giuliana che vi parlano per annunciarvi un triste evento. Le nostre bellissime attività si fermeranno per qualche settimana... e sapete perché?

Ci trasferiamo, gente!!! Andiamo a vivere in una casa più grande, più spaziosa e soprattutto con meno gentaglia che gira!

Alzate le braccia e sperate, le vostre Combinappuntamenti preferite torneranno presto!

Bacioni

Cris&Giul


 

La musica che proveniva dal fondo della strada era assordante, sembrava che un intero esercito di mucche impazzite stesse venendo verso la sua casa, magari con una serie di pentole da ventiquattro in acciaio inox legata alle zampe. Il rumore era pressoché identico.

Quello che invece apparve all'orizzonte, come un enorme cioccolatino incartato per san Valentino, fu un piccolo maggiolino fucsia, di un colore talmente... brillante da essere paragonato solo all'avvento delle stelle comete come illuminazione per i salotti. L'accozzaglia di suoni e rumori che provenivano dall'abitacolo, era un po' difficile considerarla musica o un qualunque suo surrogato, sembrava metal o qualcosa di simile... non che lui se ne intendesse, per carità.

Non era stato certo un fan accanito dei Guns 'n Roses, ai suoi tempi, figuriamoci.

Con sguardo vagamente cupo ma anche semi-terrorizzato, fissò con occhio fisso la strana macchina fosforescente che macinava metri su metri in direzione della sua casa.

E ciò era male.

Molto male.

Cominciò a sperare che stesse rallentando perché stava fondendo il motore, che il passeggero stesse male, che una pioggia elettromagnetica stesse distruggendo la loro radio... tutto, ma quando quella specie di caramella glassata entrò nel vialetto del suo condominio, tutte le sue speranze crollarono miseramente e, con orrore, cominciò a pensare che la sua vita sarebbe implosa come una supernova.

C'era solo un appartamento vuoto, nel suo stabile.

E, purtroppo per lui, era quello sul pianerottolo suo e di Valentino.

Faustino cominciò a pensare di aver fatto qualcosa di tremendo, nella sua solitaria vita, per meritare una sequela di catastrofi di così grosse dimensioni. Doveva per forza!

Potevano essere due teppisti, dei maleducati che avrebbero fatto casino alle tre del mattino o... peggio ancora... potevano essere una coppia di sposini e, ora che mancava poco a San Valentino, sarebbe stata la tragedia.

Cercando di non farsi vedere si affacciò al terrazzo per scoprire con che razza di persone avrebbe avuto a che fare, abitare al secondo piano in quel caso era utile.

Tutto si sarebbe aspettato meno che due ragazze, vestite tutto sommato normali, se si voleva fare eccezione per una lunga gonna gialla della guidatrice a fantasie fucsia, probabilmente per fare pendant con la macchina, con una serie infinita di pacchi e borse da trasportare.

Erano anche molto carine e, visto che era single... con uno sbuffo e uno scuotimento della testa, si levò certi pensieri dalla mente. Con la fortuna che aveva, erano lesbiche.

Arrancando cariche come due muli da soma, si diressero verso l'ascensore.

Faustino, dopo un ulteriore sospiro per la giornatina tranquilla sfumata, si diresse alla porta d'ingresso raccattando le chiavi di casa: quell'ascensore era rotto da qualche giorno e, per quanto disilluso, non è che potesse ignorare delle ragazze che avevano bisogno solo perché non ci avrebbe potuto provare.

Quando uscì all'aria aperta, vide le ragazze fissare vagamente incazzate l'ascensore, che sembrava non avere nessuna voglia di aprirsi.

-Giuls, ti assicuro che prenderlo a calci non ti aiuterà ad aprirlo.-

Prima che la ragazza riducesse in rottami ciò che il tecnico avrebbe dovuto riparare il giorno dopo, Faustino si schiarì la gola e si fece avanti.

-Purtroppo non funziona, stiamo aspettando il tecnico. Se volete, vi posso dare una mano.

Le due si girarono di scatto, praticamente all'unisono, una facendo sventagliare i capelli, l'altra la gonna e tutta una serie di oggettini che le tintinnarono addosso.

-E lei chi sarebbe?-

Gonna, collane, capelli corti, due tette enormi e un carattere decisamente ostico.

Doveva tenerlo a mente.

-Sono Faustino, della 203. Voi dovete andare al 202, giusto? Siamo sullo stesso pianerottolo.

L'altra ragazza, lunghi capelli rossicci, probabilmente tinti, piatta come una tavola da surf ma dal sorriso pronto, si fece avanti, una mano tesa e l'altra occupata a non far cadere uno scatolone e almeno tre borse di plastica.

-Salve, io sono Giuliana, quella è Cristina. Grazie mille, io lo accetto volentieri, l'aiuto.

E senza farsi pregare gli scaricò gentilmente quello che aveva in mano tra le braccia.

L'uomo barcollò leggermente, chiedendosi se in quella scatola ci fossero dei sassi o degli utili e pratici lingotti di piombo. Poi con passo incerto si diresse verso le scale, arrancando verso il secondo piano.

Ci vollero almeno tre ore per svuotare interamente quella macchinina che assomigliava tanto a una scatola di tonno di alta qualità, Faustino si chiese dove diamine tenessero tutta quella roba. Magari era la versione evoluta della borsa di Mary Poppins, il Maggiolone Fucsia.

Quando finalmente varcarono la porta di casa, l'uomo pensò che fosse finalmente finita, la buona azione quotidiana e tutto il resto, ma, proprio nell'esatto momento in cui sta per azzardare un passo verso il suo appartamento, la porta di Valentino cominciò a cigolare e fare strani rumori.

Poi si aprì.

Valentino apparve sull'uscio di casa in tutto il suo splendore.

Ciotola tra le braccia, frusta alla mano, capelli tenuti indietro da una quantità inguardabile di forcine e il suo fidato camice bianco macchiato in più punti ma con le maniche linde.

Valentino, pasticciere di professione, si esibì in un sorriso cercando di mascherare la sorpresa con uno sguardo lusinghiero.

-Mi stavo domandando il perché di tutto questo casino e quel che mi trovo davanti sono due splendide fanciulle... che grande onore.- accennò un breve inchino, tornando poi a mescolare pigramente l'impasto che aveva tra le mani.

Faustino sperò gli si smontasse o che non lievitasse, mentre lo guardava con sguardo assottigliato e irritato.

Perché quando pensava che finalmente le cose potessero essere calme appariva quello lì?!?

Le due ragazze ridacchiarono fissandolo apertamente sfacciate.

Ovvio, con un ragazzo così carino, come dar loro torto?

Era il classico ragazzo: biondo, occhi verdi, denti bianchi, magro come un chiodo.

Ciò che tutte le ragazze sognano.

E infatti Valentino si godeva la vita, visto che lo sentiva rientrare tutte le notti almeno alle quattro. Per quanto ci si impegnasse riusciva SEMPRE a far cadere le chiavi almeno tre volte prima di riuscire ad aprire la porta e lui era uno col sonno leggero.

La ragazza brusca, come prima, si rivolse al nuovo arrivato con uno sguardo diffidente.

-E tu, invece, cosa sei? La pubblicità delle brioches della Mulino Bianco? “Fatte come dal tuo vicino di casa”?

Valentino si limitò a ridacchiare, divertito dal fatto che una donna, una delle poche, non gli fosse ancora caduta ai piedi.

-In realtà è una versione più semplice dei cupcake alla vaniglia, sto cercando di semplificare al massimo alcune ricette da dare a mia sorella, è una schiappa coi dolci. In compenso io faccio schifo con la cucina tradizionale, quindi ci compensiamo bene. Comunque, visto che siete appena arrivate, se volete stasera vi invito a bere una tazza di caffè con questi dolcetti. Io sono Valentino, ovviamente della 201. Sentitevi libere di chiamarmi per qualsiasi problema- e ci tenne a sottolineare il “qualsiasi” con un sorriso malizioso.

Maledetto biondino dongiovanni.

Poi, con un sorrisetto appena accennato, tornò dentro continuando a mescolare l'impasto dei dolci.

Faustino aveva appena ripreso a respirare, chissà cosa sarebbe successo se avesse avuto il coraggio di invitarlo...

La porta si aprì di nuovo, uno sguardo obliquo di Valentino che lo guardava di traverso.

-Ovviamente sei invitato anche tu, Faustino.

L'uomo rabbrividì. Certe volte quello sapeva essere maledettamente inquietante. Ora gli sarebbero venute le fisime su veleni e antidoti fino al dopo-cena!

-Grazie mille dell'aiuto, noi entriamo, adesso. Ci vediamo stasera da Valentino, allora?

Faustino, ancora un po' intontito dallo shock di dover andare a casa di quell'essere nel giro di un paio d'ore, annuì senza accorgersene mentre le due ragazze entravano in casa borbottando tra loro.

Non era stata una buona giornata.

Non era stata affatto una buona giornata.

E si preannunciava una serata catastrofica.

Faustino, quel pomeriggio, pregò in tutte le lingue che conosceva e tutti gli dei che gli venivano in mente che non succedesse niente.

Una serata tranquilla, caffè e dolcetti...

Purtroppo, quando la sfiga ci si mette in mezzo, non c'è niente da fare. E quando le braccia sono Giuliana e Cristina, c'è ben poco da fare.

Sei. Già. Morto.

  
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