Questo racconto è tratto da 1 storia che è successa a me:un tipo molto strano che diceva di essere magico...beh,starete a vedere!Intanto sto capendo un pò di cose di questo forum eheheh grazie...
Genere: Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
Mi chiamo Erika,e fino a qualche tempo fa vivevo
in una città molto affollata,grigia e triste.
Non sono mai stata un'adolescente convinta e sicura,
sono sempre stata chiusa e timida,non mi piacevo,
mi odiavo totalmente;inoltre vivevo con dei genitori
adottivi molto esigenti,qualunque cosa facevo,a loro
non piaceva,e non mi mandavano nemmeno a scuola!
Una sera ero come al solito,di nascosto(nel computer preso dal mio vero padre)
e stavo su una chat molto carina che avevo scoperto
di recente.
Stavo pensando di spegnere,quando vidi un avatar molto buffo,
simile a un pagliaccio:cilindro,fiocco e bastone,ma gli
mancava il nasino rosso;si chiamava Berniea.
Vedevo che parlava con altri avatar dando del lei,così
lo presi in privato e gli chiesi perchè;mi rispose:-Salve-.
Poi scrisse ancora:-Lei è una terrestre,vero-? Io risposi
di sì e scrissi:-Scusa,ma anche tu lo sei- E mi misi
a ridere davanti allo schermo.
-No,io non sono uno di voi,mi connetto tramite un mio
grande potere;-
Io scrissi ancora:-Ok,ok,oggi per fortuna sono in vena
di questi scherzi.-
-Io sono un cappellaio magico.-
Spensi il computer,ma non per mio volere,per la mia
matrigna Eleonora che continuava a chiamarmi da sotto.
Io il computer non glielo avevo mai fatto vedere a lei,
ero certa che mi avrebbe messo in punizione,o peggio,
mi avrebbe preso a botte.
Andai di sotto,e Eleonora mi mandò dalla vicina
soprannominata da me"Rina la pettegola"
a chiederle se voleva mangiare da noi,e già
all'idea stavo per scoppiare a piangere; insieme loro due
non facevano altro che parlare alle spalle di tutti,
compresa me.
Quella sera allora,Rina mangiò a casa nostra,e dopo la cena
Eleonora mi urlò di andarmene a letto,cosa che non feci
affatto:spiai le due pettegole per vedere che dicevano
questa volta.
-Ah,Eleonora,oggi quella mi ha proprio spaventato.-Disse
Rina,calma; -Quella chi?Erika?- Eleonora rideva :-Ormai
lo sai che è brutta,che ci devi fare?-
Io mi ritirai a letto,l'inizio di quel dialogo già era
troppo per me.
La mattina seguente mi svegliai con una bella bastonata
in testa:-Allora!? Sono tre ore che ti chiamo!Vai subito al
mercato prima che chiuda!-
Mi alzai e guardai la finestra:- Ma...piove...- -E
allora? Cambiati e vai!Ammesso che la roba ti stia ancora
addosso!-Così dicendo,uscì e chiuse la porta.
Io mi cambiai: -Scusa,ma dove sono gli ombrelli?- Lei
rise:-Ah,cara,niente ombrello.Così impari a fare la pigrona!-
-Ma sono solo le otto del mattino!- Il mio patrigno fece cenno
di sì alla moglie,poi venne verso di me e mi tirò uno
schiaffo:-Forza,cammina! Sei petulante!-
Io corsi fuori,non volevo più vederli; avevo sempre in mente
di scappare,ma dove andavo? dove trovavo conforto?