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Autore: The Corpse Bride    17/02/2010    6 recensioni
Un po' in ritardo, la classica fic di San Valentino: cioccolatini, pettegolezzi, sentimenti ricambiati e non. Fic Ichiruki (e accenno Tatsu --> Hime)
Genere: Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Arisawa Tatsuki, Inoue Orihime, Kuchiki Rukia, Kurosaki Ichigo
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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-Fragolinoooo! Fragolino. Dove scappi? Aspeeettami, non correre via!
Ichigo, senza voltarsi indietro, accelerò ulteriormente il passo, i pugni saldamente infilati in tasca. Keigo incespicava dietro di lui, invocando il suo nome a gran voce.
-Fragolinoh!
Dribblò quattro o cinque persone con agilità e poi si defilò velocemente dietro un angolo; trovò la salvezza dietro l'armadio delle scope.
Sospirò; ma non ebbe il tempo di tirare un respiro di sollievo che una presenza al suo fianco gli sfiorò appena il braccio, e un ghigno compiaciuto gli confermò che dietro quell'armadio non era solo.
Si voltò a guardare, un po' spaventato: all'inizio non vide nulla. Ma poi, abbassando la visuale, focalizzò poco alla volta una testolina nera e un paio d'occhi blu che lo guardavano con un'aria furbetta.
-E tu, che ci fai qui?!
-E tu, allora?
-Io sto cercando di sfuggire a Keigo.
-Perché...?
-Continua a chiedermi quanta cioccolata ho ricevuto, perché vuole compararla con la sua.
-Cioccolata...?
Ichigo sospirò; non aveva voglia di lanciarsi nell'ennesima spiegazione delle usanze terrestri. Ma fu salvato da un grido che risuonò per tutto il corridoio.
-Mizuiro! Ehi! Vieni qui! E tu, quanta cioccolata hai ricevuto? Ehi, ehi, me la fai vedere?
-Certamente!
Rukia e Ichigo, che avevano udito il dialogo poco distante da loro, sentirono calare il silenzio. Poco dopo, la voce di Mizuiro si avvicinò, e sentirono il rumore di qualcosa che veniva trascinato per terra.
-Chado, non è che mi daresti una mano...? Sai, è un po' pesante per me.
Davanti a loro sfilarono Mizuiro, che trascinava un enorme zaino straripante di cioccolatini, e Chado, che accorreva in suo soccorso afferrando lo zaino e portandoselo in spalla. Osservarono la scena impietriti.
-Ti ringrazio, Chado! Accidenti. Sarà impossibile nasconderlo ai professori. Chissà che sgridata mi prenderò...!
E infine sfilò Keigo, lacrime agli occhi, che fissava la scena con la mascella spalancata, strascicando i piedi e mormorando qualcosa del genere "non ci credo, non è possibile, non può essere vero".
Rukia alzò gli occhi verso Ichigo.
-Ma che sta succedendo? - chiese corrucciata.
-Bah - alzò le spalle - una stupida festa. Non ci badare.
-Come faccio a non badarci? Continuano a chiedermi se ti ho preparato i cioccolatini. Perché dovrei prepararti dei cioccolatini...? Ma soprattutto: che cosa diamine sono, questi 'cioccolatini'?
-Uh - Ichigo si passò una mano sugli occhi - ma perché tocca sempre a me spiegarti queste cose...? Toh, guarda - frugò per un attimo in tasca, finché non trovò qualcosa avvolto in carta argentata - mangia.
-Che roba sarebbe?
-Un cioccolatino. Mangialo; è il modo migliore per capire cosa sia.
Rukia lo fissò, alzando un sopracciglio. Sembrava scettica.
-Avanti, non è velenoso - sbuffò - anzi, è buono, se ti piacciono le cose dolci. Personalmente, è il cibo che preferisco, assieme al pesce saltato con senape e peperoncino...
-Lo mangi assieme alla cioccolata....?
-No, cretina, non assieme assieme. Intendo, entrambe le cose. Separate. E ora mangia quel cioccolatino.
Allungò verso di lei la mano tesa; se non si sbrigava a prenderlo, qualcuno li avrebbe visti con dei dolci in mano, e Ichigo non voleva fornire un ulteriore pretesto per venire ripreso. Certo: se avessero notato lui e non la carriola di cioccolatini di Mizuiro, stavolta si sarebbe ribellato, oh sì. Era stufo di discriminazioni...
-Mmh - Rukia interruppe i suoi pensieri; ritornò alla realtà, e la vista gli si focalizzò su Rukia che masticava assorta - strano, ma non male. Non come i dolcetti di riso shiratama, ma affatto male!
-Già. Beato Mizuiro, che ne ha ricevuti così tanti. Non me ne frega niente che me li regalino, ma non mi dispiacerebbe una bella scorta di cioccolata.
-A proposito, ma chi gli ha dato tutti quei cioccolatini...?
-Ah; sono state le compagne di scuola. E le sue varie amanti più vecchie, suppongo.
-E perché oggi tutte quante gli hanno regalato della cioccolata...?
-Perché è san Valentino; a san Valentino, le ragazze regalano cioccolata ai ragazzi che gli piacciono. Una vecchia tradizione. Mah.
-Allora mizuiro è uno che piace alle ragazze.
-Tu che ne dici? - indicò con un cenno del capo la borsa che cedeva in mezzo al corridoio, rivelando all'istituto una riserva di chili e chili di cioccolata. Rukia, sconcertata, fissò la scena.
-E tu, invece? A te li hanno regalati?
-Bah, sì - buttò lì, indifferente - anche se il mittente non si è palesato. In realtà non è difficile immaginare di chi possano essere.
Tirò fuori dallo zaino una scatolina rossa; aprì il coperchio e rivelò una serie di cioccolatini sformati, mezzi sciolti, ricoperti di maionese e orsetti gommosi.
-Inoue - decretò Rukia. Ichigo annuì. Non potevano essere di nessun altro, considerati gli ingredienti. - Inoue ci tiene molto a te - aggiunse lei.
-Dici? Se ci tenesse a me, non tenterebbe di farmi venire un'indigestione, non credi?
-Credo che sia un po' confusa, ma vedo delle buone intenzioni dietro questo... ehm... pensiero.
-Forse.
Rukia lo guardò incuriosita; lui guardava a terra, pensieroso.
-Ehi, ma vuoi uomini che cosa fate, a San Valentino? Per le ragazze, voglio dire.
-Io non faccio proprio nulla. Gli altri aspettano con ansia di ricevere una scatola di cioccolatini, e poi, il quattordici Marzo, ricambiano comprando della cioccolata bianca, mi sembra. O qualcos'altro. Sempre se la ragazza gl'interessa.
-Ma così sono le donne a mettersi in gioco per prime. Non è corretto.
-Beh, di solito tocca a noi uomini fare la prima mossa, perciò, se per un giorno siete voi a farvela sotto, va bene così.
-Non ti ho mai visto fare la prima mossa con nessuno. Perfino Kon è più intraprendente di te.
-Non sono il tipo da fare queste cose. Ho una reputazione, io.
-Avanti, Ichigo, se la pensi così dovrai aspettare ogni anno il quattordici febbraio per scoprire se interessi alla donna che ti piace.
-Se piacessi a qualcuna, potrebbe dirmelo quando vuole. Io sono qui - s'infilò le mani in tasca e iniziò a dirigersi verso l'aula - e la cicocolata è la benvenuta in qualsiasi giorno dell'anno.
-Ehi, aspettami...!
-Hai le gambe corte, Rukia.
-Parlane con Uraharasan, se la cosa ti crea problemi. Ma per il momento, aspettami.
Ichigo si fermò e aspettò che lei gli fosse di fianco, seguendola con gli occhi passo per passo. Poi, fianco a fianco, si incamminarono verso la porta.

-Hai visto Kurosakikun...? Eh, Inoue? Hai visto che ha passato tutto l'intervallo con Kuchiki?
-Lasciala stare, Honsho! Non vedi che è già abbastanza giù di morale?!
-Non parlavo con te, Arisawa. Hai capito, Inoue? Quel Kurosaki non è un uomo normale. Non gli interessa un seno così prosperoso e morbido...! Ma io dico...
-Oh, Honsho...!
-MOLLA ORIHIME!
-Però, Tatsuki, Chizuru ha ragione... vedi? Ha uno sguardo così tenero, quand'è con Kuchiki... sembra serio come al solito, ma se guardate i suoi occhi sono così... dolci.
-Ma dai, Hime, è una tua impressione. Ichigo non ha assolutamente...
-E invece sì, e invece sì! Ormai è storia vecchia, quel Kurosaki. Permettimi di massaggiare il tuo cuoricino dolorante, Inoue...
-GIU' LE MANI DA ORIHIME!
-Sto massaggiando il suo cuore...!
-Quello non è il cuore, pervertita!

-Ehi ehi ehi, voi due...! - furono raggiunti da Keigo - Sempre insieme, eh?
-Nah, il nostro è un rapporto puramente professionale.
Rukia coprì con la mano l'accenno di un ghigno. Ma questo non sfuggì a Keigo.
-Kuchiki ride...? Che cos'è, una vostra frase in codice? Eh? Una battutina che potete capire solo voi due?
-La vuoi piantare? Finché ti comporterai così, continuerai a non ricevere neanche un cioccolatino.
-Sei crudele, fragolino! E anche Mizuiro è crudele; solo perché con voi gli dei sono stati generosi!
-Chissà se gli dei nella loro infinita saggezza e temperanza hanno il tempo per occuparsi delle nostre vane questioni mortali - cinguettò Rukia con un sorriso. Fu il turno di Ichigo di ghignare.
Keigo li guardò entrambi, perplesso.
-Cos'è, un'altra battuta che potete capire solo voi innamoratini? Ma comunque, perché questi dei allora l'hanno avuto il tempo di donare a Mizuiro il fascino del bishonen...  e ad Ichigo quello del bel tenebroso?
-Ancora con questa storia del bel tenebroso - Ichigo l'ignorò - ma perché cavolo continuate tutti a dirmelo...?
-Perché, chi altro te l'ha detto, scusa?
-Suo padre - affermò Rukia - per la verità, anche Inoue ripete spesso che...
-Conosci suo padre...? Cioè, siete già al livello in cui conoscete le reciproche famiglie? Accidenti! Questo sì che è materiale interessante!
-Ma per favore - sbottò Ichigo.
-Voi ci nascondete la vostra relazione!
-Non c'è nessuna...
-Allora, Kuchiki? Gli hai regalato i cioccolatini...?
-Che palle. Andiamo via, Rukia. Questo mi sta rompendo.
Rukia salutò con un sorriso delizioso e sventolò la mano allontanandosi. Keigo li guardò allontanarsi, Ichigo a passo di marcia e Rukia che gli saltellava appresso.
-Che tipi, eh? - la voce di Mizuiro comparve alle sue spalle - Non hanno una relazione; però lui non se ne va, se con lui non c'è Kuchiki.
-E lei l'ha seguito subito - sospirò Keigo - beh, se non è una relazione questa, non so proprio che cosa lo sia.
-E senza neanche bisogno di scambiarsi cioccolatini. A proposito, ne vuoi una scatola? Io non potrò mai mangiarne così tanti.
-Non accetto la tua compassione, sappilo...!
-Allora prendilo come un gesto d'affetto, d'accordo?
Keigo alzò un sopracciglio; si allontanò, con una smorfia disgustata.
-Non pensare male! Proprio come Ichigo non può stare senza Kuchiki, io non posso stare senza il mio wingman, no? Quindi lascia che ti offra questi cioccolatini. Per tutte le volte in cui ti ho soffiato la ragazza e anche l'amica della ragazza da sotto il naso.
-Una specie di tangente...?
-Vedilo come un risarcimento.
-Comunque voglia guardarlo, rimane comunque un atto di compassione.
-Lo sai che questi sono davvero buoni? Questi con la carta rossa.
-Oh, sì, sono di buona qualità. Pazienza. Dicono che il cicocolato sia il miglior rimedio per le delusioni d'amore.

Tatsuki, Orihime e Chizuru si avvicinarono, la prima scocciata, la seconda afflitta, la terza pimpante.
-Non è che ne avanzerebbe uno anche per me, allora? - chiese Orihime, con un sorriso malinconico.
-Ce n'è per tutti - rispose Mizuiro, gentile - cuore spezzato, Inoue? Chi è il pazzo che ti ha rifiutata?
-Oh, sai - fu il vago sospiro in risposta - grazie, sembrano buoni. Mmh. Certo, con un pizzico di senape credo sarebbero straordinari.
-Dì la verità - Keigo le si avvicinò, aggrottando la fronte - è stato Fragolino, non è vero?
-Insomma, volete lasciarla stare?!
-Per colpa di Fragolino - intervenne Chizuru con una smorfia - non riesco ad unire il mio cuore con quello di Inoue. Ehi, dai un cioccolatino anche a me.
-Cosa vuoi saperne tu, d'amore - brontolò Tatsuki - tsk.
-Aaah sììì? E tu, invece, che cosa ne sai?
-Chiudi quel dannato becco.
-Piuttosto, Inoue - intervenne Mizuiro - però vedo che hai una scatola di cioccolatini in mano. E sembrano proprio fatti a mano. Hai fatto colpo su qualcuno?
-Oh, non lo so, sai? In ogni caso, anche se è stato gentile, chiunque sia stato, per me non ha molta importanza.
-Non intendi rinunciare a Ichigo, eh?
La risposta fu uno dei sorrisi dolceamari di Orihime, quelli che ogni volta stringevano il cuore a Tatsuki. La osservò mentre si alzava stancamente, come se si portasse addosso un enorme peso.
-Beh, è meglio che vada al mio posto, tra poco inizia lezione - li salutò, allontanandosi.
Tatsuki sospirò.
-Ehi - disse a Mizuiro - un cioccolatino anche per me, ti rimane?
-Funzionano - bofonchiò Keigo masticando con foga.
-Chissà chi avrà regalato i cioccolatini a Inoue - commentò Mizuiro - in ogni caso, è destinato ad andare incontro ad un muro di pietra.
-Ti rimangono dei cioccolatini per me, sì o no?!

-E con la cioccolata di Inoue che hai fatto, alla fine?
-L'ho data a Kon. Secondo lui, se l'ha fatta Inoue allora sarà sicuramente deliziosa.
-Sei cosciente che potrà mangiarla soltanto quando ti sostituirà nel tuo corpo, eh, Ichigo?
-Che vuoi dire?
-Beh, che sarai tu ad affrontare le conseguenze di ciò che lui fa mentre non ci sei. Non me ne intendo, ma maionese e orsetti gommosi non mi sembrano un accostamento azzeccato.
-Tu pensavi che la cioccolata si mangiasse assieme al pesce saltato, che vuoi?
Continuarono a camminare assieme; sempre più spesso dimenticavano che avrebbero dovuto tornare per vie diverse, non far scoprire agli altri che abitavano nella stessa casa. Ma più passava il tempo, chissà perché, meno interessava ad entrambi di farsi scoprire. In qualche modo, sembrava più importante incamminarsi assieme, aspettarsi al cancello e girare la chiave nella serratura in compagnia.
Ma a Rukia, che non se la sentiva di parlare perché conosceva poco le usanze terrestri, tutto questo iniziava a sembrare pretestuoso.
Se tutto ciò che facevano quand'erano assieme sembrava sospetto, suonava sospetto, appariva sospetto, non è che loro due erano sospetti davvero? E la gente parlava così tanto di loro perché ciò che facevano erano ciò che si faceva quando... no, iniziava a farsi complicato.
Ichigo fece scattare la chiave e la porta si aprì; Yuzu venne loro incontro, mestolo alla mano, con addosso un grembiule sporco.
-Rukiachan! Ichinii! Vi ho preparato un po' di girl chocolate, vi va?
-A me va - fece Ichigo; Rukia la fissava corrucciata, spiazzata dal nuovo termine, quando Isshin spuntò da dietro di loro e afferrò Rukia di spalle, stringendola in un abbraccio poderoso.
-Piccola Rukia! Vero che hai preparato una scatola di cioccolatini per il tuo papà? Eh?
-Certo; a forma di coniglio - mormorò Ichigo, con un ghigno, dirigendosi verso la cucina.
-Coniglio? Cos'è, una battutina che potete capire solo voi due fidanzatini, eh? Non escludere il tuo papà - concluse Isshin, raggiungendo il sedere del filio con un poderoso calcio a ghigliottina.
-Stronzo!
Rukia scosse la testa; quella della cioccolata era proprio un'usanza sciocca.
Serviva, considerò, soltanto per quelli che non avevano il coraggio di dimostrare coi gesti quel che provavano, sempre, giorno per giorno, in quel modo pacato e sottile tipico dei sentimenti veri.
Ma la famiglia Kurosaki non rientrava tra questi.
Decise che si sarebbe fatta aiutare da Yuzu a fare i cioccolatini a forma di coniglio per Isshinsan, e poi, magari, sarebbe andata di sopra e avrebbe disegnato un po', o letto una rivista, mentre la presenza di Ichigo nella coda del suo occhio la confortava, come ogni singolo giorno, imponendosi dolcemente dentro di lei.






(Nda: non sapevo se aggiungere nelle note anche "shojo-ai", perché l'accenno Tatsuki/Orihime è talmente piccolo, ma talmente piccolo, e tanto più è amore non corrisposto che ok prudenza, ma se mi fanno storie per questo siamo proprio arrivati alla fine *_*'' suppongo non ci siano problemi.
Questione cioccolata a San Valentino: penso che quasi tutti sappiano che in Giappone è considerata tradizione che le ragazze regalino del cioccolato, fatto in casa o comunque di buona qualità, al ragazzo che piace loro; questo, se ricambia, il giorno 14 marzo regalerà a sua volta alla ragazza del cioccolato bianco - il 14 marzo è infatti chiamato White Day - o comunque un regalo abbastanza importante. Il girl chocolate è del cioccolato non particolarmente costoso, e non fatto in casa - in questo caso Yuzu costituisce un'eccezione - che si regala ad amici o colleghi, e che non ha alcuna implicazione sentimentale.
Asano si preoccupa di essere scoperto con del cioccolato perché, fino alle superiori, è proibito portarsi dolci o merende a scuola. Ed è molto invidiato da Keigo perché, com'è intuibile, chi riceve più cioccolato risulta essere più popolare.
Infine: so che esiste anche Ishida ''XD e avrebbero potuto starci anche spunti con Kon, ma la verità è che volevo concentrarmi sui compagni di scuola e sui personaggi dei primi numeri... quelli che stavano là a spiare Ichigo e Rukia per dimostrare assolutamente che stavano assieme XD. Mi spiace solo che Chad fosse poco presente ma lui è l'essere assolutamente meno interessato all'amore e ai pettegolezzi che esista *_*'' quindi non me ne facevo niente.
Spero che quest'esperimento di storiella senza pretese vi sia piaciuto :P)


EDIT: dopo la segnalazione di Sarugaki82, ho corretto la confusione di nomi ;) grazie!
EDIT[2]: In risposta a Eiden: In questa fic Tatsuki si rivolge a Chizuru chiamandola "Honsho". Sarebbe comunque scorretto dato che nel volume 2 (capitolo 14) e nel capitolo 408 si rivolge a lei e parla di lei con il nome "Chizuru".
  
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