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Autore: Kyuuby_sennin94    19/02/2010    0 recensioni
Un giovane guerriero dal cuore diviso tra la luce e l'ombra, potrà salvare un mondo in guerra? Può un guerriero dai poteri oscuri, portare la pace? Può una ragazza senza nessuna abilità, cambiare il destino?
Genere: Azione, Avventura, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Dark Soul:Prologo

Prologo

 

Era una notte come poche se ne sono viste.

Pochi puntini nell’immenso manto scuro ed una meravigliosa luna, brillavano nel cielo.

Sotto di essi, la città di Panomas restava in silenzio.

Era la più grande città della regione, quella.

Li dimorava il re, dentro al meraviglioso Palazzo di Cristallo, e i suoi cavalieri, l’Ordine del Tempio Bianco.

Le mura della città erano immense ed altissime, armate e sorvegliate a causa della guerra che stava investendo il continente, adornate con merli da entrambe le facciate.

La città comunque era al sicuro, nel cuore dell’impero militarmente più potente non c’era certo modo di entrare.

Proprio nella periferia della città, in uno dei quartieri più desolati, una casa sembrava ergersi fra le altre, oltre per la statura, aveva due piani, ma soprattutto per la sua decadente lussuosità.

Il cornicione era decorato con delle trabeazioni, per la maggior parte deteriorate dalle intemperie, rappresentanti mostri mitologici e creature angeliche.

Al centro, proprio sopra il portone, vi era un pesante stemma nobiliare di marmo, che rappresentava un drago che avvolgeva uno scudo con le sue ali.

Anche quest’ultimo era degradato, quello che doveva essere un colore nero brillante del drago, ora era solo un grigio sbiadito, e i rubini messi negli occhi della bestia erano spariti.

Quella sera sembrava una sera come tante altre, ma delle luci che vagavano per le strade facevano capire che stava succedendo qualcosa di inusuale.

Quelle luci erano delle torce di soldati, ben venti soldati, armati fino ai denti, con la divisa di colore bianco e azzurro.

Il grosso gruppo si stava dirigendo nella villa diroccata, marciando nella notte, pronti alla loro missione.

-Roan-chiamò uno di questi

-Che c’è?-rispose quello seccato

-Ma se quello ci uccide?In fondo era allievo di Cheron, il Druido Spadaccino-

-Santo Aros, che ho fatto di male?Idiota, siamo venti uomini della squadra speciale, e lui è solo-disse Roan-E poi sai che non devi nemmeno nominare quel traditore-

-Ma…-provò a rimbeccare quello, venendo immediatamente zittito

-Non ti preoccupare, siamo al centro della formazione, anche se attaccasse alle nostre spalle, noi avremmo il tempo di squagliarcela-

L’uomo parve un po’ più sicuro e continuò a marciare in silenzio.

Arrivarono dopo pochissimo tempo davanti alla porta della villa, e quello che sembrava il loro comandante aprì l’immenso portone arrugginito, distruggendo, con un colpo dell’elsa di una spada la serratura.

-Cercatelo dappertutto e catturatelo, mi raccomando, almeno quattro per gruppo-

Gli uomini cominciarono a cercare in lungo e in largo ma quella casa era completamente deserta.

-Comandante, non sappiamo come, ma Christan Darkhand è sparito-

 

 

 

Nell’ombra di uno dei merli delle mura, una figura sogghignava divertita

-Appena si accorge che me la sono svignata al vecchio Rufus gli viene un accidente-

Dalla villa si levò una voce

-Dannato Darkhand!Giuro che ti scaglierò giù all’Inferno!-

L’ombra guardò la villa, ancora più divertita

-L’ha presa con filosofia-

Si alzò con nonchalance e si apprestò a scendere dalla parte opposta delle mura

-Ah bhe, meglio muoversi o mi vedranno-

Si buttò giù dalle mura senza preoccupazione, godendosi le ventate che gli sfioravano il viso, poi, a pochi metri da terra, piantò due coltelli nella cinta muraria, riuscendo ad atterrare senza troppi problemi.

Estrasse i coltelli dal muro, che nella “frenata” avevano lasciato due profondi tagli.

Ora, alla luce della luna, il suo vero aspetto veniva fuori.

Aveva dei capelli neri come la notte, gli occhi erano verdi, e risplendevano nell’oscurità come due fari dalla luce cupa.

Era esile, quasi sembrava impossibile che un ragazzo del genere potesse destare la benchè minima preoccupazione.

Indossava una divisa da combattimento smanicata, nonostante il freddo, ed una cappa che copriva le spalle. I pantaloni erano coperti da un pantalone nero lucido, con diversi coltelli da lancio appesi a delle decorazioni di cuoio.

Infine, in una grossa cinghia stava appesa una grossa spada a due mani, dalla lama larga all’incira venti pollici, la guardia era semplice, quasi rudimentale, un blocco d’acciaio che ricopriva la zona iniziale della lama.

L’elsa era una semplice stecca d’acciaio avvolta in bende nere lucide.

Diede un’ultimo sguardo alla città.

-Panomas, ti pentirai del giorno in cui hai ingiustamente ucciso due Darkhand-


Piccolo prologo, i capitoli VERI saranno più lunghi, comunque spero vi sia piaciuto
P.S. Se poteste lasciarmi un commento per dirmi dove vado bene e dove male(vanno bene anche critiche, purchè non siano semplici insulti tipo "non sei portato", "cambia tutto" o "fa schifo", se dovete dirmi che sbaglio, ditemi dove così posso migliorare)
  
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