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Autore: __MEREDiTH    20/02/2010    4 recensioni
Alice è una bimba di nove anni morta di cancro al cervelletto. In questa ipotetica lettera ai genitori, ricorda gli avvenimenti salienti della sua malattia e promette alla madre e al padre di essere sempre vicina a loro.
Genere: Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Alice.Sarò un po' monotona, perché anche in questa fan fiction si parla di una bimba malata. Qui, però, la malattia è già finita. Ed è finita nel modo peggiore: con la morte. E' l'ipotetica lettera che Alice, una bambina di nove anni morta di cancro al cervelletto, scrive ai suoi genitori. La bimba è esistita, e tutto ciò che narra in questa lettera è successo veramente.


Cari mamma e papà,

Sono proprio io, Alice. Vi scrivo questa lettera da quassù, dal Paradiso.
Vi vedo, lo sapete? Vi osservo sempre. Quando dormite, quando mangiate, quando lavorate. E anche quando cercate di tirare avanti, anche se io non ci sono più. So quanto ero importante per voi. La vostra unica figlia e, inoltre, l’unica cosa che vi univa ancora. Vi siete separati troppo presto, così presto che non capivo cosa stesse succedendo. Sapevo solo di avere due case: quella di mamma, in cui passavo i giorni feriali, e quella di papà, dove trascorrevo ogni weekend. E poi ecco che, come per magia, siete tornati quasi una coppia. Non per scelta vostra, però. Ognuno di voi, infatti, voleva starmi vicino durante le cure per il tumore. Quel tumore che, dopo averci fatto prendere un enorme spavento, si è rivelato benigno. Sembrava tutto a posto, ricordate? Avevo perfino ricominciato a ballare. Non facevo più lezione con le mie compagne, ma, una volta ogni due settimane, seguivo una lezione a parte, giusto per riacquisire familiarità con body, scarpette e sbarre. Poi sarei tornata col mio gruppo, che di sicuro mi avrebbe accolta benissimo. Che brutto, però, usare il condizionale! Come ben sapete, col mio gruppo non ci sono più tornata. Il tumore si è fatto vivo, di nuovo. Questa volta maligno, o, come mi dicevate voi, cattivo. E ha fatto ciò che fanno tutti i cattivi delle favole: ha distrutto, ha fatto soffrire, ha ucciso. Ha ucciso me, ma anche tutte le persone che mi amavano, logorate dal dolore. Voi due in particolare. Questa, però, non è una favola: non è arrivato nessuno su un cavallo bianco, con una spada, a distruggere il male. Qui il male non ha perso contro il bene. Qui una bimba di neanche dieci anni se ne è andata, lasciando un vuoto nel cuore di molti.
Quante persone presenti al mio funerale! Mi ha fatta sentire veramente amata. Mentre voi piangevate, a me spuntava un innocente sorriso sul volto. Il sorriso di una bambina che nonostante tutto vuole sperare e, se non può più farlo per se stessa, lo fa per chi ama più di tutti: i suoi genitori. Mamma, papà, siete la cosa più bella della mia vita. Spero che il dolore svanisca e che voi riusciate a ricominciare la vostra vita. Io, da qui, sarò sempre al vostro fianco.
Grazie per tutto quello che avete fatto per me. Grazie perché ci siete sempre stati. Grazie di aver messo le vostre diatribe da parte per starmi accanto.
Vi amo infinitamente.
Sempre vostra,
Alice.
  
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