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Autore: Prayer    20/02/2010    6 recensioni
Salve a tutti! Breve one-shot, che la mia amica mi ha obbligato a pubblicare! Ambientata nel periodo in cui Fabio è in ospedale, per colpa di Francesca, ho cambiato un pò le cose... leggete e recensite!
Genere: Triste, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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                                                                               PIOGGIA:LACRIME DAL CIELO
                                                           "Se non ricordi che amore t'abbia mai fatto commettere la più
                                                            piccola follia, allora non hai mai amato."
                                                                                                                            W.Shakespeare
-"Mi dispiace, non ce l'ha fatta".
Leandro mi si avvicinò cautamente, con l'intento di consolarmi, ma fu preceduto da Bruno, che mi strinse forte al suo petto.
Non importava a nessuno di noi, la presenza di Babi, proprio di fianco a dove ci trovavamo,nè tantomeno la presenza di sua madre, quel mostro che aveva causato la morte di mio fratello.
Il mio amato fratello, se n'era andato per sempre, privato dell'ultimo abbraccio materno,privato dell'ultimo sorriso di sua sorella,privato persino dell'amore.
Tamara mi fissava,incapace di dire o fare qualunque cosa, con l'impronta indelebile del rimorso negli occhi.
Io respiravo a fatica e con gli occhi chiusi rimanevo avvinghiata alla maglia di Bruno, che mi accarezzava delicatamente i capelli.
L'unica azione che mi parve possibile fu la fuga e senza pensarci troppo a lungo,  corsi via, più veloce che potevo, allontanandomi da quella spaventosa realtà.
In meno di cinque minuti mi ritrovai, in un giardino spoglio,esterno all'ospedale,l'imponente struttura dove mi trovavo prima.
Mi parve adatto come rifugio, per questo mi ci infilai dentro.
Finalmente rallentai il passo e mi sedetti sul prato, massaggiandomi un ginocchio, che aveva urtato un ramo di una pianta e si era graffiato, a cui però non avevo prestato troppa attenzione.
Fissai il liquido rosso che usciva dalla ferita, il mio sangue, il sue sangue...
Avevo una tremenda fitta allo stomaco, non causata però dalla corsa, bensì dal dolore che mi invadeva il corpo.
Il silenzio era assoluto, interrotto solamente dai miei singhiozzi continui.
Non appena sentii il minimo rumore, mi voltai, ritrovandomi davanti la persona peggiore del mondo:Francesca.
Una parola solitaria vagava nella mia mente e quella parola era...vendetta.
Con una forza quasi sovrumana mi scagliai contro di lei,buttandola a terra e strattonandola per la giacca firmata e molto costosa, che a parer mio neanche si meritava.
In preda ad un attacco isterico, le urlai contro insulti di ogni tipo.
Ma lei non reagiva e io non mi sentivo meglio.
La situazione di sollievo che provavo solitamente quando vendicavo un torto, che ero stata costretta a subire ingiustamente, no, non era la stessa.
Nonostante questo, io andavo avanti a ferirla, come lei aveva ferito me e la mia famiglia, per troppo tempo e a questo punto, credo prorpio che l'avrei uccisa, se Babi e Bruno non mi avessero fermata, dividendomi dalla mia matrigna.
-"Mamma stai bene?"
Domandò Babi, con quella sua vocina stridula, mentre l'aiutava a rialzarsi e contemporaneamente mi fulminava con lo sguardo.
-"Almeno tua madre non è in prigione, come la mia,anche se se lo meriterebbe, perchè è soltanto un assassina!"
Nessuna delle due arpie rispose a quest'ultima frecciatina.
Per tutta risposta, io continuavo, ma non mi gustavo la vittoria, perchè non avevo vinto niente, anzi avevo già perso, perso mio fratello, la persona a me più cara.
Ad un tratto mi fermai e con passo sicuro mi avvicinai a Francesca, chiedendole semplicemente:
-"Perchè?Perchè hai fatto questo?"
Vidi i suoi occhi socchiudersi, prima che iniziasse a supplicarmi:
-"Antonella, ti giuro che non era mia intenzione, io non volevo questo, ti imploro perdono!"
Ero schifata e sconvolta.
Così ribattei acida:
-"No, tu il mio perdono non lo avrai mai e nemmeno quello di Fabio,tu ti meriti quello che è capitato a lui, è questo il tuo destino,credimi Francesca."
Lei non mosse nemmeno un muscolo, per parecchio tempo, poi mi ordinò impassibile:
-"Uccidimi, qui e adesso".
Mentre i due fidanzati presenti spalancavano la bocca dallo stupore e se la coprivano con una mano per nasconderlo e sbarravano gli occhi, io sorrisi, in modo maligno.
Quel sorriso avrebbe spaventato anche il killer più tremendo.
-"No mia cara, io non te lo faccio questo favore,tu vivrai di dolore e rimorso, questa è una promessa."
Esclamai in tono calmo, mentre il mio lato maturo si faceva vedere finalmente e mi riportava alla deludente situazione attuale.
-"E adesso andatevene, tutti quanti."
Conclusi mentre scrutavo madre e figlia uscire dal mio territorio.
Ero sicura che non mi avrebbero più infastidita.
Bruno, al contrario di quelle due rimase fermo nellal sua postazione attuale, cioè vicino a me.
-"Bruno vieni!"
Lo richiamò Babi.
-"No, mi dispiace ma io rimango qui".
Affermò in tono sicuro che non ammetteva repliche.
La sua ragazza avanzò di qualche passo e gli stampò un bacio sulle labbra come saluto.
Eccola là, tutta la rabbia di prima, mi ardeva dentro, ma io cercavo di contenermi questa volta.
Come se se ne fosse accorto Bruno cacciò via Babi, fino a che non rimanemmo soli...lui e io...io e lui.
Sapevo di potermi fidare di lui e così esplosi, dando sfogo a tutte le emozioni che avevo represso per troppo tempo.
Piansi disperatamente, ma non mi liberai, per questo mi accasciai a terra, non avendo più controllo del mio corpo, che in quel momento somigliava di più ad un guscio vuoto.
Lo riacquistai poi, quando mi rimisi seduta sul prato e questa volta si udiva senza problemi il mio convulso.
Provai un forte bruciore al ginoccchio graffiato, così lo piegai per osservarlo.
A quanto pare avevo peggiorato la ferita.
Ma non mi importava, perchè io non avevo sofferto neanche un briciolo di quanto lui aveva sofferto.
Gli occhi rossi erano ormai ben visibili, contornati da un paio di occhiaie, causate dalle notti insonni trascorse in ospedale.
Spostai il mio sguardo a Bruno, che in silenzio mi fissava.
L'angoscia era palpabile in quella situazione.
Per smorzare il silenzio parlai io:
-"Lui per me era importante, è stata la persona con cui mi sono aperta di più".
Il mio cuore non la smetteva di palpitare, troppo velocemente, così tanto che avevo paura che sarebbe scoppiato da un momento all'altro.
-"Beh Antonella mettiamola così..."
Com'era bello il mio nome pronunciato da lui...
Continuò:
-"Diciamo che ha passato a me la missione, il mio compito da oggi è quello di renderti felice!"
Lo fissai incredula, prima di perdersi nei suoi occhi, cosa che poco dopo successe anche a lui con me.
Poi, lentamente ci avvicinammo, fino a far sfiorare le nostre labbra.
Ben presto l'innocente bacio si trasformò in passione pura.
Era un bacio diverso dagli altri, era...speciale!
Proprio in quel momento una goccia di pioggia cadde lentamente sopra alle nostre teste unite, dalla poca lontananza.
All'unisono alzammo il capo e guardammo il cielo.
Stava piovendo, ma non era pioggia erano lacrime gelate, esattamente come le mie...
il cielo stava piangendo con me.
-"Lacrime dal cielo".
Sussurrai io, facendo sorridere Bruno e sorridendo a mia volta.
Riprendemmo a baciarci, non curanti dell'acqua che ci aveva bagnati tutti.
Quando ci staccammo definitivamente gli dissi solo:
-"Ti amo"
-"Ti amo"
Mi rispose lui.
Finalmente la ferita si stava rimarginando...
UN ANNO DOPO...
Sto andando a trovare Fabio, e Bruno, il mio fidanzato ufficiale mi sta accompagnando.
Le due streghe che alloggiavano in casa mia se ne sono andate e i problemi sono diminuiti di gran lunga.
Paolo e Dorina sono tornati e tra poco anche mia madre farà lo stesso.
Certo Fabio mi manca, ma adesso ho la certezza che sia in un posto migliore.
La sua tomba è stata costruita proprio in quel giardino, che grazie alla pioggia è fiorito...
Fonalmente siamo arrivati, mi chino, vedendo un fiore particolare è bianco e candido ed è...perfetto, proprio come lo era Fabio.
Mi chino e lo raccolgo, prima di poggiarlo insieme agli altri fiori sulla sua tomba.
ANGOLO AUTRICE:
HEilà gente!
So che questa ff è davvero orrenda, infatti se non ricevo recensoni la cancello di corsa, il fatto è che una mia amica mi ha obbligato (nel vero senso della parola) a pubblicarla!
baci girlstar
 
  
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