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Autore: _montblanc_    21/02/2010    3 recensioni
Il mio cognome è Riddle, primo nome Alexa.
Avevo soltanto 4 anni quando scoprii di essere la figlia del mago oscuro più potente di tutti i tempi.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4
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Questa è la mia nuova ff spero che vi piaccia. L’inizio sembra quello di amabili resti(non sapevo come scriverlo).Va bè, mi ritiro, buona lettura!

Alexandra Merope Riddle
& la pietra filosofale



Mi chiamo Riddle, primo nome Alexa. Avevo soltanto 4 anni quando scoprii di essere la figlia del mago oscuro più potente di tutti i tempi.

“Me ne stavo in giardino, tutta sola, perché la mia mamma stava leggendo un libro. Abolii immediatamente l’idea di fare qualsiasi gioco che mi avrebbe portato a contatto con l’erba. Indossavo un lungo vestitino di seta, bianco e rosa, e se lo avessi sporcato, mia mamma si sarebbe arrabbiata molto. Perciò, mi appoggiai al bordo della fontana e iniziai a guardare lo scorrere dell’acqua. Mi piacevano molto le bollicine che si formavano sulla superficie, i miei ditini fremevano dalla voglia di scoppiarle una per una. Purtroppo però, io avevo le braccia corte, e non riuscivo ad arrivarci. Provai a sporgermi, ma tornai subito indietro per la paura di finire dentro. Se fossi finita in acqua, avrei rischiato di affogare, dato che non sapevo nuotare; mia madre diceva che alle principesse non serviva a niente imparare a farlo. Con la faccia imbronciata iniziai a ticchettare sul bordo con la voglia di scoppiare quelle bollicine sempre più grande. Ero arrabbiata, non mi piaceva l’idea di essere così piccola, non volevo dipendere dalle altre persone .
-Bollicine…venite da me!- iniziai a dire allungando le mani – Venite da me!-. Fu un’attimo. Miliardi di bolle mi circondarono, sommergendomi. Mi venne una paura terribile - Mamma! Aiuto!- gridai. Sentii la porta del giardino e dei passi svelti, poi una risata. In un’attimo tutte le bolle se ne andarono, come se fossero state soffiate via. Mia madre mi prese in braccio e mi diede un bacio sulla guancia. – Dimmi piccolina, cosa è successo?- mi chiese dolcemente asciugandomi le lacrime. – I-io volevo giocare con le bollicine, ma non riuscivo ad arrivarci…- balbettai con la voce spezzata dal pianto- Allora ho provato a chiamarle, ma loro mi hanno attaccata!-.
–Oh…cattive bolle!- disse mia madre con la voce grossa- Non attaccate più la mia bambina!-. Mi scappò un sorriso e mia madre, vedendomi che mi ero tranquillizzata smise di parlare con le bollicine. Mi portò dentro e mi accomodò sul divano, tra due cuscini rossi.
– Però…forse…- iniziò mia madre sedendomi- Non sono le bolle che ti hanno attaccato!-.
– Invece si! Le bolle sono cattive!- dissi io con il labbro all’infuori.
– Forse sei stata tu!- suggerì lei.
– Come se avessi fatto una magia?- chiesi con gli occhi che brillavano.
–Si, essatto, forse sei una streghetta anche tu!- disse. Poi dopo un attimo di selenzio riprese a parlare – Vedi, ho aspettato tanto questo giorno…- mi disse.
– Perché?-.
-Ho sempre saputo che avevi un po’ di magia, lo sai?- mi disse.
-Come facevi a saperlo?- domandai sempre più curiosa.
– Perché anche io sono una maga…- spiegò.
– Maga…- ripetei.
Io ero una strega! Una bambina speciale! Poi però dovetti interrompere questi pensieri perchè una grande domanda si stava facendo largo nella mia testa.
– Mamma?- chiesi- Anche papà era un mago?-.
Lei sorrise, come sempre d’altronde quando lo nominavo - Si. Il mago più potente di tutti i tempi…- …”

“ Ritornai a casa, in lacrime. Avevo iniziato da poco l’asilo per i bambini speciali come me. Tutti mi conoscevano come Alexa DeNoir, e mia mamma mi aveva detto di non dire mai il mio vero cognome. Quella mattina la nostra insegnante ci aveva raccontato di colui che non deve essere nominato, dicendo che era un mago cattivo, orribile e crudele. Però colui che non deve essere nominato alias il signore oscuro, era mio padre. Mia madre mi aveva spiegato che erano i suoi soprannomi, come quando lei mi chiamava principessa. Quando lei mi vide arrivare mi corse incontro.
– Cos’è successo?- mi chiese preoccupata asciugandomi le lacrime.
Io l’abbracciai e iniziai a singhiozzare. Quando avevano iniziato a parlare male del mio papà mi ero arrabbiata così tanto che mi ero alzata in piedi e avevo gridato alle maestre che non era vero. Loro mi risposero che ero piccola e che quindi non potevo capirne niente di queste cose. Mi ero sentita umiliata, non ero riuscita a difendere il mio papà…
- Mamma, papà era un mago cattivo?- le chiesi quando mi fui calmata. Lei fece un lungo sospiro e s’inginocchiò davanti a me- Vedi, tuo padre sapeva fare delle magie che gli altri non volevano che facesse, per questo dicono che è cattivo, solo perché era più potente di loro, e ne avevano paura…- spiegò.
– Sono invidiosi della magia del mio papà?- chiesi sentendomi orgogliosa di essere sua figlia.
–Esattamente- rispose mia madre…”

  
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