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Autore: Sugar818    26/02/2010    64 recensioni
Alyssa Lower. James Waller.
Lei. Lui.
Loro.
-Si.-
-No.-
-Si.-
Il preside, intanto, spostava gli occhi dall’uno
all’altro, assolutamente muto.
-Ammettilo: ho vinto.- riprese James.
-No, che non hai vinto. Spari solo cazz..hem, cavolate.-
-Certo, perché tu sei un distributore di perle di
saggezza.-sbuffò lui.
-Senti, ti dispiace metterti la lingua tra i denti e masticartela?-gli
chiesi sorridendo gentile.
-Senti, tu, picc..-
-ORA BASTA!- Urlò il preside. Aveva uno strano tic
all’occhio.
Ci appiattimmo sullo schienale delle sedie, terrorizzati.
-Non siete più all’asilo, ragazzi! Avete entrambi
17 anni. Il tempo delle mele è finito, chiaro?
È ora che vi comportiate da persone civili.-
-Io sono civile!- protestai,- E' questo qui
l’analfabeta cavernicolo! Che c’entro io?-
protestai con vigore.
E che cavolo, c’era la mia dignità in gioco.
-Chi sarebbe il cavernicolo analfabetizzato?-
ringhiò irritato James.
Genere: Comico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 2


»Giallo

"Se alla partenza niente fila liscio, allora il resto è uno schifo."


Quattro giorni dopo, valige alla mano, in aeroporto, io, e preciso IO, mi stavo appisolando seduta nella sala d‘aspetto prima dell‘imbarco.
Eh, si. Perché Mr Genialità era in ritardo. In un clamoroso ritardo.
Impaziente mi alzai, più o meno per la mille quattordicesima volta, dalla comoda sedia grigia.
Il culo mi era diventato quadrato.

L’orologio al mio polso segnava le 09:22.
L’aereo sarebbe partito alle 09:30 in punto.
E del mio bel compagno di sventura nessuna traccia.
Perfetto.

Beh, guardando al lato positivo della cosa, almeno mi sarei goduta il viaggio da sola.
Meglio per me.
Nessun disturbo, nessun rompiscatole. Nessun James.

Assolutamente meraviglioso.

-Puulcee!-

Assolutamente disastroso.

Non feci in tempo a voltarmi che un borsone formato lottatore di sumo mi volò addosso mettendomi KO.
Il buongiorno che sognavo da una vita.

-Waller..-, mormorai infuriata ancora stesa a terra, mentre lui si fermava in piedi fra le mie gambe divaricate, un enorme ghigno sul volto abbronzato.-Se non mi togli questo masso di dosso, ti ritroverai le palle a far salotto con le tonsille, stronzo!- sibilai, con quel che rimaneva del mio fiato.

-Gentile come al solito, eh, pulce?-, rispose mentre finalmente mi toglieva quella cosa mastodontica che avevano il coraggio di chiamare borsa. Certo che alcuni erano proprio ignoranti.

Mi tese la mano e io, anche se riluttante, accettai, ignorando ogni mio istinto naturale che casualmente si attivava ogni qualvolta lui era nei paraggi.

Chica, chica bum bum! Chica, chica bum bum!”

E io finii col culo per terra. E due.


-Pronto?-

Ma che aveva come suoneria per il cellulare?!? Paris Hilton in versione acustica?!?

-Ahh..-

Mi rialzai dolorante, ignorando la sua mano che si era protesa nuovamente verso di me. Eh, no, Chicalino, lì.
Non ci tenevo ad ammaccarmi permanentemente il culo.

-Veramente non lo so. Come ti chiami, scusa?-

Aguzzai l’orecchio, in ascolto, la voce dall’altra parte non si sentiva minimamente.

-Kristen.-, mormorò assorto.- Krist.. Ah, capito. Sei quella del Grace della settimana scorsa! Ora ricor…ah, no? -. Ma che..?  -Beh, grazie per i saluti, chiunque tu sia. Ciao!-, riattaccò allegro.

Ero sconvolta. Neanche avessi visto il Papa farsi una canna insieme a Bin Laden.
Lo sapevo già che avevo a che fare con un porco.barra.pervertito.barra.maniaco.barra.esaltato.barra.psicologicamentedeficiente, ma non era possibile!
Cristo Santo, la Madonna, le Parche, Buddha e tutti i Santi in colonia! Che ho fatto di male nella mia alquanto insignificante ed invisibile vita per meritarmi un fissato smemorato e pure ritardatario cronico come questo? Non si ricordava neanche chi si era portato a letto!

-Che c’è?- mi chiese innocentemente, quando si accorse che la mia mascella toccava terra, e che i miei bulbi oculari erano al piano di sotto.
-Che.. Che c’è? Come che c’è? Quella ti chiama e tu neanche ricordi di averci fatto sesso!! Perché è così, non negarlo!-, gli chiesi esasperata.

-Ma che vuoi? Guarda che non è la prima volta che mi capita!-

Mi prese un alquanto bizzarro e inquietante tic all’occhio.


§§


Il Saint Mary era l’istituto più colorato che avessi mai visto.
Niente a che fare con il leggero beige opaco della nostra cara scuola, tutt’altro.
Giallo. Shocking.
Le pareti erano gialle.
Le entrate erano gialle, maniglie comprese.
Le finestre erano gialle.
Le panchine, vicino ad ogni uscita?
Gialle.
Anche i fiori delle aiuole erano gialli.
Da fuori, a guardarla, il suo splendore copriva perfino quello del sole.
Non potei evitare di pensare che in quanto a fantasia, non li batteva nessuno.

-Hem. Giallo. Prevedo cascate di bionde.-, sussurrò James, sogghignando.
Eccolo, il rincitrullito. Non potevo respirare senza la sua breve filippica.

Sbuffai, dirigendomi verso la porta principale.
Lo sentii seguirmi, posarmi con noncuranza una mano sulla spalla e sussurrarmi languidamente all’orecchio:
-Aly, tu sei bionda. Certo, un biondo scuro, miele, ma biondo rimane.-


Mi girai a guardarlo, alzando un sopracciglio.
-Certo che non finisci mai di stupirmi…come hai fatto ad accorgertene?-gli domandai ironica, mentre camminavamo tranquilli per il corridoio.
Giallo. Ma va?

-Potresti lasciare stare il tuo amore verso di me per un attimo e dirmi come fare per rimorchiare facilmente le bionde?- mi domandò sarcastico, mentre sbuffava.

-Waller. Tu. Cioè.. tu chiedi a me come rimorchiare una bionda?- Scoppiai in una di quelle risate alla "MWAHAHAHAHAHA", per poi fermarmi improvvisamente e guardarlo scettica. -Che ti ha fatto la hostess in bagno oltre all’ovvio? Il lavaggio del tuo cervello da homo-erectus?-


-Ohh, scusa, Alyssa! Non volevo bloccarti la crescita.-, mi fa una di quelle facce che automaticamente ti fanno venir voglia di prender a capate.

-Stai tranquillo, Mr Cafone..al limite mi paghi i danni.-, gli risposi sarcastica, mentre aprivo la porta della segreteria.
Miracolo. Porta bianca, scritta nera.

La stanza, gialla, ovviamente, era fresca e accogliente. Divanetti in pelle rosso amarena erano posizionati da entrambi i lati, alla nostra destra e sinistra.
Davanti a noi una grande vetrata lucida dava su una parte del parcheggio.
Sotto, una scrivania in mogano. Uno schermo di circa 19 pollici ci dava le spalle, sulla destra. Un telefono di ultima generazione, da segretaria, era poggiato alla nostra sinistra. Vari fogli, documenti, penne e post-it erano posizionati con cura sul legno pregiato, vicino a libri e tomi dall’aria pesante.
La sedia, nera, era vuota e distante dalla scrivania di circa mezzo metro. Su di essa sembrava esserci un cuscino, rotondo, giallo. Sembrava più un’enorme pallone di cui si vedeva solo la metà superiore.

-Ecco, perfAHHHH!-
Avevo appena aperto bocca, quando all’improvviso il tavolo sussultò. Si, il tavolo aveva sussultato.
Non ero pazza ne mi ero fatta niente. E l’espressione di terrore sul viso di James era la prova che aspettavo.

Il tavolo si era mosso. Miseriaccia, o entrambi eravamo stati drogati durate il volo, o la vicinanza dell’altro ci aveva portato in questo caso all’esasperazione più pura, e quindi alla pazzia.
Oppure il tavolo si era mosso.


Quando James, dopo avermi dato una rapida occhiata, decise di usufruire nuovamente della sua facoltà di parola, il pallone cominciò a muoversi.

Noi, con le mascelle a terra e i bulbi oculari formato orecchie di Topolino, assistevamo a questo orripilante spettacolo, pensando che fosse l’ultimo nella nostra giovane e patetica esistenza.
Di sicuro quella stanza era maledetta. Mentre la scrivania avrebbe fatto fuori James, il pallone si sarebbe occupato di me. Ecco, lo sapevo! Sapevo che il cornetto alla cioccolata perso in aereo sarebbe stato l’ultimo della mia vita, lo avevo intuito quella mattina quando, uscendo di casa con mio fratello, per andare all’aeroporto, un cervo mi aveva cacato in testa. Brutto segno, brutto segno, mi ero detta.
Ed infatti..

Leggermente, muovendosi da destra a sinistra, il pallone sembrava sempre più grande.

Ma è normale incontrare palloni assassini formato Golia sotto le scrivanie delle segreterie?!?!?!?!
Specificando, poi, palloni gialli, il che non era d’aiuto.

Quando ormai la mia troppo giovane vita mi era passata davanti, ricordandomi inoltre debiti non saldati nei miei confronti e penne, riviste e magliette mai restituite alle amiche, tutte cose che avrei dovuto sistemare direttamente da animaincielo, il grosso pallone giallo emise un’inquietante suono, prima di muoversi ancora una volta e sbucare finalmente per intero alla luce del sole.

-Ma che...? -sussurrò James, sbigottito quanto me.

Il terrificante pallone giallo altro non era che il culo della segretaria, che, stranamente, si trovava piegata con il busto sotto il tavolo.

Non restai sorpresa del fatto che ci avesse messo almeno dieci secondi -i più lunghi della mia vita - per tirarsi su, grassa com’era.
Grassa, e gialla.
Certe visioni dovrebbero essere vietate ai minori.

-Scusate, ragazzi, mi era caduta la ciambella.- disse cercando di sistemarsi la gonna, che decisamente le andava troppo stretta.

-Allora, come posso esservi utili?- domandò cordiale.

-Ehm, si. Siamo Alyssa Lower e James Waller, gli studenti della Green Wood High School della Calif -.

-Eh?- Mi interruppe lei, molto educatamente, mostrandoci peraltro il contenuto della sua bocca mezza piena di ciambella.

-Gli studenti degli scambi…ha presente? Siamo della Green Wood..siamo appena arr -.

-Ah.-, mi interruppe confusa. -Eppure a me risulta che voi della Green Wood non abbiate accettato..in realtà non aspettavamo nessuno dalla California, a parte altri due studenti della West Los Angeles.-

-Ah.- Ora ero io quella senza parole.
Come non ci aspettavano?! L’invito l’avevano mandato loro, fosse stato per noi saremmo a casa, a sbranarci come al solito, felici e contenti di quello che era una volta il mondo perfetto.

-Potrebbe spiegarsi meglio, per favore?-, cominciò James alquanto irritato - Noi abbiamo firmato i documenti.- La segretaria si fece pensierosa.- Il preside ha organizz -.

-PORCA OCA!- bestemmiò lei tutto ad un tratto, incavolata nera. Cominciò a rovistare tra i fogli sulla scrivania, deliziandoci ancora con la sua voce mista a ciambella.

-Signorina Sally!- gracchiò all’improvviso una voce dall’altoparlante del telefono, interrompendo il suo grazioso spettacolo canoro .

-Si, Signor Preside?-, rispose lei, ridestandosi, con voce che sapeva tanto di gatta morta. Ma si vedeva allo specchio la mattina? Quella donna doveva avere quasi 60 anni.

-La voglio subito nel mio ufficio!- ordinò imperativo l’uomo.
Nemmeno a dirsi, data la stazza, che la gialla segretaria si era volatilizzata. Mai giudicare dalle apparenze, Aly, mi ripetei mentalente. Sarà parente di Beep Beep.

-Ne ho viste di zitelle strambe, ma questa le batte tutte. -, mormorò sovrappensiero James mentre lentamente scuoteva la testa.

-“Porca oca“, questa non l’avevo ancora sentita. -, sussurrai.

-Non è difficile capire perché sia ancora Signorina a 60 anni. -, mormorò Waller, avvicinandosi, dato che per tutto il tempo era rimasto immobile poco lontano da me.

-Perché è gialla?- domandai incerta.

In risposta, solo un sopracciglio alzato.

-Perché è grassa?-, continuai.

-Riprova, dai. Vedrai che ci arrivi.-, mormorò lui guardandomi con l’ombra di un sorriso sul volto abbronzato.

Se non era per questo, allora per cosa?

-Ci sono. -, mormorai, con aria da cospiratrice.- Perché il Preside la “vuole” nel suo ufficio, e lei spesso e volentieri ci va?-, replicai divertita.

Mi aspettavo scoppiasse a ridere, o sorridesse per lo meno; invece niente.
Stava di fronte a me, fissandomi negli occhi. Intensamente.

Voleva una capata per caso?

Io, vedendo che non reagiva e se ne restava fermo com’era, cioè stupido e idiota come sempre, aggrottai le sopracciglia, perplessa.
Ma che diamine aveva?

-Sei una ninfomane.-, mi disse di punto in bianco.

Ninfomane? Io?

Scoppiai in una risata talmente incontrollata, che dovetti appoggiarmi alla scrivania di legno per sostenermi.

Lui intanto mi fissava con un sorrisino divertito sulle labbra.

-Waller. -, sussurrai io -Smettila di drogarti!-, e ricominciai a ridere.

Ma poi, chissà per quale assurda volontà del destino, mi fermai di botto, realizzando di essere completamente idiota.

Perché diamine stavo ridendo? Dovevo essere incavolata, insomma, quella era pur sempre un’offesa.

Lui stava ancora lì, con quel sorrisino compiaciuto sul volto.
Oh, Dio, fulminalo ora e mi faccio suora!



***************************************

Alorssss, che dire? Niente.

Ecco appunto. Forse è meglio. Come al solito mi sono lasciata andare, e la conseguenza è stata questa qui. Cioè…boh. Il risultato non mi sembra granché.
Sinceramente, non sapevo se continuare la storia. E tuttora ho le idee confuse.

Il fatto è che il tempo è pochissimo e che ho altre storie da mandare avanti..per questo, vi chiedo, per l’ultima volta, se credete che non sia una cavolata, che non sia proprio tempo perso, se con il mio impegno riesco a farvi evadere, anche se per poco, dalla realtà, datemi un segno, un qualcosa, un “fai schifo, ma vai avanti”, oppure un “e movete!”..un qualcosa del genere insomma, un segno che la mia storia è stata letta sul serio e che la pagina non è stata aperta per sbaglio..allora sarò felice di fare un piccolo sforzo e continuare a scrivere, e questo non perché altrimenti non lo farei, ma perché al momento sono terribilmente occupata, ma se proprio devo avere questa storia sulla mia pagina, non mi sento di continuarla solo quando ho tempo, tranquillamente, sapendo che comunque non viene letta..
Insomma, il succo è questo: SE VI PIACE, DITELO, perché NON HO IL TEMPO, di andare avanti, ma mi dispiacerebbe per quelle persone che l’hanno messa fra le preferite e le seguite e quelle, che ringrazio di cuore, che mi hanno pregato di continuare. È per loro che vorrei continuarla.



Anche se, ahimè..dovrete avere pazienza con me..non aggiornerò comunque spessissimo, ma cercherò di non far passare più una durata di tempo come questa. Vedrete che sarò più puntuale! <-- Dice quella che perde sempre il pullman.

Detto questo…passiamo alle cose importanti…James e Alyssa, di cui per altro non avevo esplicitamente detto il nome nell’altro capitolo, sono arrivati a destinazione…
GIALLO! Beh, diciamo che vi ho lasciati in una situazione di stallo, ma non preoccupatevi, non li rimanderanno indietro in California -si, sono della California :P-

Beh, a parte le paroline della segretaria e l’apparente minaccia di morte, la cosa si è risolta no?
Sinceramente..io STIMO James! Ninfomane! x) prevedo guai per Alyssa!
Ora lascio tutto nelle vostre mani…e ricordate sempre…Chica Chica Bum Bum!

Tanti cari saluti,

Sugar




@annuccia_ :Hey, anche qui? Che bello! Ci si rivede!! Hihihi grazie per i complimenti! Mi fa davvero piacere che ti sia divertita nel leggerla!! Sai, pure a me capita di ridere da sola davanti al computer, e di conseguenza i mia mi guardano dubitando della mia salute mentale…hihihi non sai quanto fanno bene!! XD hai trovato un’altra pazza! Se vuoi facciamo coppia!! Non vedo l’ora di andare in quel bel edificio con le camere imbottite..che poi ti fanno i vestiti su misura! Mah…oggi supero il limite consentito, mi sa che dovrei chiamarlima sta tranquilla, poi li mando anche da te! Hahaha xD dai, ci si sente! E grazie dell’appoggio! A presto! Un bacio! Cery - l’altra pazza ;)

@ele ele : Amoree!! Graziee!! Ci tenevo a farti morire ….dal ridere, scemaaaa! Sisi, Alyssa è proprio un mito…ma ne combina peggio di Bella Swan!! Mah, vedremo…
Te comunque, vedi di farti rivenire la leggilite!! Altrimenti ti strozzo, mooolto delicatamente…dai, che ti voglio un mare di bene!!! <3 baci baci, Fratellozza!!!

@x_Mokona :Hahaha!! Grazie, ma non devi mica implorarmi per continuarla! XD mi fa piacere che ti abbia divertita questa cosa che non ho neanche il coraggio di chiamare storia..il mio intento era quello! Ammetto che mi sono divertita anche io nel scriverla, quindi…:P
Grazie ancora per i complimenti! A presto! Un bacio!
P.S. anche io adoro la scena del preside!

@dani969 : Grazie mille per i tuoi complimenti! Certo, mi meriterei di essere legata a testa in giù e calata nell’acido per aver aggiornato dopo più di un mese, e per questo ti chiedo scusa. Vedrai che mi rifarò! A presto. Un bacio.

@TerryTheBest : Hey, grazie. Mi fa piacere che il mio lavoro sia apprezzato. Comunque avevi ragione. Avendola scritta alle 10:00 di sera, non era proprio ricettiva, almeno non tanto da fare caso agli errori e cose del genere. Certo, anche il fatto che non l’abbia riletta..xD
Grazie ancora! A presto.


@francydenis :Ma lo sai che sei un genio? Hihihi xD non mi ero accorta di non aver detto il nome nel primo capitolo!! Meno male che me lo hai fatto notare! Grazie per i compliementi! Sono contentissima che ti sia divertita nel leggerle questa storia!! Fammi sapere che ne pensi!
A presto! Bacii

@lady_free: Ciaoo! Grazie, sono felice che ti piaccia! Hai ragione, punto molto sull’ironico, soprattutto da parte della ragazza, Alyssa..penso che la continuerò, dopo che alcune di voi me lo hanno chiesto…il punto è che il tempo scarseggia..vedrò di trovare una soluzione..;)
Grazie per l’appoggio! A presto. Baci!



@Maka27: Grazie mille, sono contenta che ti piaccia!! Per la continuazione sono un po’ indecisa..sempre il problema del tempo, ma poi se ci penso, non sarebbe giusto nei vostri confronti, perciò sono più propensa per l’andare avanti. Vedrai, starò più attenta al tempo!! ;)
A presto! Un bacio!


@Krisz:Hahaha! Grazie per tutti i complimenti che mi fai!!! Sono felice che la storia ti sia piaciuta!!! Per ora vedremo se avrò la possibilità di continuarla…
Per James hai ragionissima, è proprio forte! E stanno bene insieme! Vedremo come andrà aventi..chi può dirlo…
A presto! Un bacio!









  
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