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Autore: Yati    27/02/2010    2 recensioni
È in piedi fuori dalla porta di lei, che si chiede se sia già addormentata. Nella stanza la luce è ancora accesa, anche se fioca, e colpevolmente si chiede se sia ancora sveglia ad aspettarlo. È già passata la mezzanotte...
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Rinoa Heartilly, Squall Leonheart
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno
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Disclaimer: Final Fantasy VIII e i suoi personaggi sono proprietà Square-Enix, e vengono qui utilizzati senza scopo di lucro: nessuna violazione del copyright è pertanto da ritenersi intesa.

Nota dell'autrice: sdolcinatezze e basta. Siete stati avvisati.

ALMOST MAGICAL
scritta da Yati, tradotta da Alessia Heartilly

È in piedi fuori dalla porta di lei, che si chiede se sia già addormentata. Nella stanza la luce è ancora accesa, anche se fioca, e colpevolmente si chiede se sia ancora sveglia ad aspettarlo. È già passata la mezzanotte; no, è molto più vicino all'alba. Fissa la porta, discutendo tra sé e sé.

La missione ha avuto successo, ma c'è mancato un pelo. Si è trovato a pensare che la vita è breve, e che farebbe meglio a trovare coraggio in fretta, prima che tutto passi. Scuote la testa, rimproverandosi per aver fatto quella promessa di incontrarla stanotte. Sono arrivati a Balamb molto più tardi del previsto, e lui può sentire la stanchezza che gli scivola lentamente addosso. Certo, aveva qualcosa di importante da dirle, ma di sicuro avrebbe potuto aspettare. Ma... non ha voluto aspettare. Non lo vuole nemmeno ora.

Guarda i suoi stivali inzaccherati di fango, ed esita. Potrebbe semplicemente tornare nella sua stanza, riposarsi, trovare un paio di stivali puliti e venire a trovarla domani... solo che... vuole davvero vederla. Ha bisogno di vederla.

Armeggia con l'unica rosa che tiene in mano, il fiore rosso e vellutato che ha comprato d'istinto. La tiene, mezza nascosta dietro la schiena, cercando di superare la paura irrazionale che lei esca all'improvviso e la veda.

Si decide ad entrare semplicemente e farle una sorpresa. Tira fuori la sua carta magnetica e la fa scorrere, e la porta si apre con un leggero woosh.

La stanza è illuminata solo dalla lampada accanto al comodino e dalla luce della luna che penetra dalla finestra. I suoi occhi si adattano alla luce diversa, ed è vagamente deluso dal vederla coricata sul letto, già addormentata.

Ma non può andarsene, ora che è già qui. La fissa, e un piccolo sorriso gli crepita sui lineamenti di solito solenni. È addormentata, sì, ma a quanto pare non era nelle sue intenzioni dormire.

È ancora vestita con abiti comodi - una t-shirt azzurro pallido e pantaloncini; di sicuro non quello che di solito indossa per dormire. I suoi occhiali sono storti, ma ancora sul suo naso. È vanitosa, la sua piccola strega. Non pensa che abbia mai indossato quegli occhiali fuori dalla sua stanza, anche se tra sé e sé lui crede che sia carina quando li indossa. Un libro riposa mezzo aperto sul suo petto, alzandosi e abbassandosi al ritmo regolare del suo respiro, e i capelli sono legati in una coda morbida, con ciuffi di capelli neri che le si appiccicano al viso.

Lui si appoggia alla porta già chiusa, incapace di distogliere lo sguardo.

Dopo quella che sembra un'eternità, alla fine si avvicina di un passo al letto, sperando a metà che lei si svegli e metà che non lo faccia. Sembra una bambina dopo un'estenuante giornata di gioco; troppo stanca persino per cambiarsi d'abito. Ha un mezzo pensiero di farle solletico al naso con la rosa, ma si trova incapace di farlo. Sembra troppo innocente nel suo sonno perché lui possa svegliarla.

Di nuovo, fissa la sua figura addormentata, improvvisamente grato di essere tornato vivo. Gli dà un'altra possibilità di guardarla dormire, di sapere che lei è di certo al sicuro, ancora lì per lui. E dà a lei un'altra possibilità di sapere che lui sarà lì per lei.

Non può stare a suo agio con addosso quegli occhiali, per quanto ora lei ne sembri dimentica. Posa il fiore che tiene in mano sul bordo del letto, chiedendosi pigramente da cosa sia stato posseduto per essere spinto a comprarlo come prima cosa. Gentilmente, con una tenerezza che non molti hanno visto, le sfila gli occhiali, sistemandoli ordinatamente sul suo comodino. Lei si muove, ma non si sveglia. Lui guarda con un leggero divertimento le righe rosse che le attraversano le guance, e senza pensare, le liscia dolcemente con un dito calloso. Lei mormora qualcosa, e poi lui si rende conto che è il suo nome. Lo spaventa, e ritrae la mano, solo per guardarla tornare ai suoi sogni pacifici.

I suoi sogni. Sogna di lui quando dorme, e questa rivelazione lo commuove.

Lei tira un po' il suo orsacchiotto logoro - quello con un solo occhio di vetro e senza coda - e il libro che stava leggendo quasi le sfugge dalla presa debole. Lui lo toglie, tenendole attentamente il segno con un segnalibro che cade dal volume. Guardando il libro, nota con una certa ironia che si intitola Sogni e Divinazione.

Prende la sua coperta imbottita, e la stende delicatamente sul corpo di lei. Lei si stringe al cuscino, una mano che quasi istintivamente afferra il bordo della coperta. Lui la guarda ancora, prima di sedersi lentamente sul bordo del letto, scostandole dolcemente le ciocche libere dal viso. Lei non si sveglia; anzi, a lui sembra che sia caduta in un sonno ancora più profondo, forse confortata dal suo tocco.

La guarda, preoccupato, chiedendosi se lei è malata o solo stanca. Forse ha lavorato troppo, cercando di controllare meglio i suoi poteri. Forse è stata occupata a studiare tutto quello che poteva sulla magia. Forse... si è preoccupata troppo... per lui.

Lotta per trovare qualcosa da dire, anche se si rende conto che lei dorme e probabilmente non sa nemmeno che lui è lì in quel momento. Lei è tutto per lui, tutto, eppure non sa trovare il modo di esprimerlo.

Guarda il suo viso tranquillo, chiedendosi cosa ci trovi in lui. Per lui, l'anima di lei vola alta nei cieli, mentre lui sta ancora cercando le ali. Lei possiede tutto quello che lui desidera, e anche di più. L'innocenza. L'acume. Il coraggio.

Il suo cuore.

Si alza e prende la rosa, non volendo disturbare ancora il suo riposo. Forme di luce lunare penetrano nella stanza, e lui va verso la finestra, chiudendo le tende leggere. Nota il vaso elegante che sta lì, vuoto, accanto al davanzale. Spesso l'ha visto adornato da un giglio bianco, ma non oggi. Fa scivolare lo stelo sottile della rosa nel vaso, sapendo che sarà la prima cosa che lei vedrà quando si sveglierà, e saprà chi ce l'ha messa.

La luce argentata getta un'ombra sul corpo di lei. Si chiede se avrà ancora il coraggio di fare ciò che ha pianificato, quando arriverà mattina.

Esita, prima di togliere una scatolina dalla giacca, qualcosa che si porta in giro da un po' di tempo. Getta uno sguardo alla sua strega addormentata prima di aprire delicatamente la scatolina di velluto con un gesto fluido. Può a malapena credere che lo sta facendo davvero.

Un luccichio etereo emana dal delicato anello d'oro quando la luce si riflette sul metallo liscio. Quasi magico, come molte cose. L'alba e il tramonto. Le stelle cadenti la sera. Le onde che si infrangono sulla spiaggia.

L'amore.

*****
Nota della traduttrice: grazie a Little_Rinoa per il beta reading! Ogni vostra recensione verrà tradotta e spedita all'autrice, e se ci saranno risposte ve le posterò :) Grazie e alla prossima!
Alessia Heartilly

   
 
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