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Autore: Emiko    28/02/2010    0 recensioni
Una luce accecante... poi, l'oscurità più profonda... Era la fine, lo sapevo, ma non avevo paura... Era giusto così, finalmente non avrei più fatto male a nessuno... ...E invece... E invece?...per scoprirlo leggete XD e fatemi sapere cosa ne pensate =) Ciaoooo!! ^^
Genere: Generale, Romantico, Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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5° capitolo: Moonlight




Lo scricchiolio di una porta attirò la mia attenzione strappandomi da quello stato di dormiveglia che mi dominava già da un bel po'. Aprii gli occhi e, inaspettatamente, non ci fu bisogno che mi adattassi alla luce, poiché la stanza in cui mi trovavo era completamente dominata dal buio, escludendo il flebile bagliore della Luna che entrava dalla finestra aperta. Mi guardai intorno e mi accorsi di essere in una stanza d'ospedale... di nuovo. Stavo per richiudere gli occhi e fare mente locale quando il rumore della porta attirò di nuovo la mia attenzione e mi costrinse a girarmi. Li, in piedi, fermo tra la mia stanza e il corridoio, c'era Kakashi. Era strano vederlo così, senza la sua solita maschera. Forse i suoi occhi non erano abituati al buio come i miei perché ci mise un po di tempo prima di entrare completamente nella stanza e richiudersi la porta alle spalle. Si avvicinò lentamente al mio letto, si sedette su uno sgabello li vicino e io maledissi chiunque fosse stato a posizionarlo proprio li. Mi guardò con uno sguardo indecifrabile, privo di emozioni, ma poi la sua espressione cambiò e divenne confusa.


“Sei sveglia allora.”


Provai a rispondere ma dalla mia bocca non uscì che un lieve sussurro, allora mi strinsi nelle spalle. Solo allora mi accorsi di avere di un gran mal di testa, e chiusi gli occhi nel vano tentativo di scacciarlo.


“Grazie”


“Per cosa?” Questa volta fui io ad essere confusa.


“Per questa mattina... per avermi guarito”


Feci scorrere velocemente gli occhi sul suo corpo e, ricordando improvvisamente ciò che era successo, mi accorsi che delle ferite da cui avevo visto scorrere tanto sangue, ormai non rimanevano che piccoli graffi. Sprofondai il viso completamente rosso tra le coperte al pensiero dello spettacolo gratuito che avevo offerto quella mattina. Lui se ne accorse subito e soffocò una risata che mi irritò non poco.


“Comunque io non ho fatto niente”


“Che vuoi dire?”


“Per le tue ferite... non sono stata io a guarirle”


“Si invece. Non so come ma so che lo hai fatto.”


Lasciai cadere lì il discorso e lasciai che fosse la mia curiosità a parlare.


“Come hai fatto a ridurti in quello stato?”


“Non sono stato prudente. Mi sono distratto e mi hanno scoperto.”


“Distratto?E da cosa?”


“Da te... sei tu a distrarmi... continuamente”


Questa volta non risposi e mi morsi la lingua accorgendomi di aver parlato troppo.


“Neanche tu sei messa bene comunque. Tsunade non è riuscita a guarirti, sta ancora cercando di capirne il perché. Si è limitata a pulire le ferite e a fasciarle.”


A quelle parole la mia attenzione fu attirata dalle bende bianche intrecciate sul mio braccio destro e facendo scorrere un piede sulla gamba sinistra mi accorsi che anche quella era fasciata.


“Ma non fa male.” Dissi più riferito a me stessa che a lui.


“E ci credo. Ti hanno riempita di antidolorifici per farti calmare, non facevi che agitarti.”


Mi sorrise e sentii avvampare un'altra volta le guance. Shi mi sorrise e fece scorrere una mano sul mio viso.


“Scusa se non sono venuto prima... Tsunade non mi lasciava venire. Sono sgattaiolato dalla mia stanza di nascosto. In effetti, credo che abbia voluto tenermi in ospedale solo per potermi controllare meglio.”


Questa volta sorrisi anch'io con lui, godendo della sensazione calda della sua mano contro la mia pelle. Socchiusi gli occhi mente lui continuava a tracciare ghirigori sulla mia guancia. Lentamente fece scivolare la mano dietro l'orecchio e intrecciò le dita ai miei capelli. Sentii il suo respiro sempre più forte, sempre più vicino, fin quando le sue labbra arrivarono alle mie. Riaprii gli occhi, confusa, poi lasciai che il mio istinto facesse il resto cercando di convincermi che in realtà ciò che stava per accadere fosse colpa dei medicinali che mi annebbiavano la mente. Richiusi gli occhi e socchiusi le labbra che, dopo un attimo di esitazione, cominciarono a cercare quelle di Shi. Come aveva fatto lui poco prima,intrecciai le dita ai suoi capelli cercando di avvicinarlo di più a me. Sempre continuando a baciarmi con una tale dolcezza da farmi quasi male, si alzò dallo sgabello e, scostando le coperte, si distese al mio fianco. Fece scorrere la sua mano libera giù per la mia schiena fino ad arrivare ai fianchi e, con un leggero strattone, mi attirò a se. Sentii un brivido percorrere il mio corpo e le mie labbra cominciarono a muoversi freneticamente, proprio come le mie mani che passavano dai suoi capelli al viso, alla schiena, ai fianchi, per poi ricominciare daccapo. Fece scivolare la sua gamba sinistra al di la del mio corpo e lo sentii sopra di me. Non so dire se fu lui o addirittura io a levargli la camicia, ma so che sentii la sua pelle calda premere contro di me e allora non capii più nulla. Percorrevo insistentemente ogni singola parte scoperta del suo corpo mentre lui continuava a far scorrere le sue labbra sul mio collo e, mentre un braccio, appoggiato sul materasso, era occupato a sostenere il suo peso in modo da non farmi male, la sua mano libera si insinuava sotto la mia maglietta bruciando la pelle con cui veniva a contatto. Fu quando soffocai un gemito che ci resimo conto di essere andati troppo oltre. Il suo corpo smise di cercare spasmodicamente il mio, e il mio il suo. Restò li, fermo, sopra di me. La fronte poggiata alla mia. I nostri respiri irregolari.


“Dio quanto mi sei mancata.”


Avrei voluto dirli che ogni momento passato senza lui era stato una lunga agonia e che avrei preferito morire piuttosto che separarmi solo per un altro secondo da lui. Ma come spiegare qualcosa che non riuscivo a comprendere neanch'io? Non sapendo cosa dire, mi limitai a strusciare la mia guancia contro la sua . Restammo fermi in quella posizione ancora per qualche minuto, poi Shi scivolò al mio fianco e mi cinse con le braccia. Io sollevai il viso, un po spaurita, ma trovai i suoi occhi ad accogliermi, e allora tutto ebbe un senso. Quando si chinò a baciarmi la fronte, capii che non sarei più riuscita a resistergli e, accoccolandomi contro il suo petto, mi preparai ad affrontare il mio destino...


... e il momento in cui Tsunade ci avrebbe scoperti.


















Ed eccomi tornata con un altro microscopico capitolo XD

Non sono molto convinta di ciò che ho scritto... sarà l'ansia per gli esami o la testa ormai satura di argomenti, ma non riuscivo a descrivere bene ciò che immaginavo T_T

Mi rimetto al vostro giudizio =P

Grazie di tutto e un bacione!!! =*

  
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