Storie originali > Generale
Segui la storia  |       
Autore: DrCox    04/03/2010    2 recensioni
Una storia di bullismo, amore, sacrificio ed esseri senza scrupoli.
Una storia che se amate Federico Moccia, sconsiglio vivamente di leggere.
KEITA HIGH SCHOOL Vive...
Genere: Introspettivo, Mistero, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

KEITA HIGH SCHOOL

CAPITOLO 1: I PRESUPPOSTI PER UNA VITA D’INFERNO

Ashura Kamizashi era un ragazzo normale.

Per quanto l’aggettivo normale si possa adattare a lui.

Effettivamente era nella media dei ragazzi della sua età.

Ne troppo alto, ne troppo basso, media voti nella norma, fisico abbastanza asciutto, ma non da farlo apparire o uno stecchino o un balestrato.

Capelli neri, occhi azzurri.

Niente di particolare, insomma.

Peccato che egli fosse un novellino.

Potevi avere anche vent’anni, ma se nella Keita High School se eri o un bamboccio di prima, o tra gli ultimi dieci trasferiti lì, allora potevi avere libero accesso all’inferno.

Scherzi idioti e pestaggi di gruppo erano all’ordine del giorno.

Nessuno osava rivolgersi a te, a meno che non fossi un secchione.

Allora ti si avvicinavano e ti tenevano buono solo per avere i compiti a casa già fatti.

Quella scuola poteva essere considerata un covo di bastardi.

Anzi, senza il considerarla.

Lo era, punto e basta.

Ashura aveva avuto la sfortuna di essere un novellino.

I suoi genitori erano separati, ed affidato alla madre, era stato costretto a cambiare città a causa del nuovo lavoro di lei.

Peccato che lui, di tutto questo, non sapesse nulla

Quella che sto per raccontarvi è la vita di Ashura Kamizashi, il novellino, nella Keita High School.

Tokyo, ore 7:00 a.m.

Il rumore tedioso di una sveglia iniziò a risuonare nella stanza buia.

Dapprima piano, ora sempre più forte e frequente.

Improvvisamente silenzio.

Quel suono meccanico e fastidioso cessò.

Una luce si accese, illuminando l’ambiente.

Era una piccola stanza.

Le pareti, color crema, erano tappezzate di poster, di vario tipo. Dagli eroi dello sport a quelli dei manga.

Sul pavimento, in legno, si stendeva un grande tappeto rosso.

Vicino all’ingresso, una scrivania ricolma di libri, che seppellivano un computer portatile ed una piccola tv.

Accanto alla porta, vi era un armadio a muro, con le ante in legno di noce, che si coordinava al pavimento.

L’unico oggetto non ancora descritto della stanza era il letto, accanto al comodino, su cui era posata una sveglia digitale, che segnava le 7:03 a.m.

Nel letto, ricoperto da una trapunta azzurra, si trovava un ragazzo, molto intontito dal sonno.

Il ragazzo in questione si chiamava Ashura Kamizashi, di sedici anni.

Il ragazzo si guardò intorno, leggermente spaesato, per poi scendere dal letto.

I capelli neri erano tutti arruffati.

Gli occhi azzurri, erano spenti ed assonnati.

A confermare questo stato di dormiveglia, ci pensò un poderoso sbadiglio.

Il ragazzo, ancora in stato di semi incoscienza, si avviò verso l’esterno della stanza, diretto verso il bagno.

Aprì la porta della sua stanza, entrò nel corridoio per poi rientrare nella stanza immediatamente accanto alla sua, appunto il bagno.

Appena finito di lavarsi, il giovane Ashura, finalmente sveglio, uscì dalla stanza, incontrando la figura seccata ed infastidita di una ragazzina di all’incirca tredici anni.

-Fratellone, quanto ci hai messo!- sbraitò la piccola.

-Chiudi il becco, Mikoto.- ribatté Ashura, seccato da quella piattola di sua sorella.

In tutta risposta, la bambina gli mostrò la linguaccia, prima di entrare in bagno.

Ashura tornò nella sua stanza, ed indossò la divisa scolastica della sua nuova scuola.

Pantalone rosso bordeaux, camicia bianca e cravatta dello stesso colore dei pantaloni.

Erano le 7:23 quando scese in cucina, trovando già la sorella e la madre.

La madre di Ashura, Ayame Morimoto, era una bella donna sulla quarantina, capelli marroni raccolti in una complicata acconciatura ed occhi azzurri, coperti da un paio di occhiali.

Indosso aveva un vestito molto elegante composto da: giacchetta grigia e gonna lunga fino a metà ginocchio dello stesso colore.

La signora Morimoto era una giornalista di fama nazionale e finalmente era riuscita a trovare lavoro in un importante quotidiano nazionale, la cui redazione era proprio a Tokyo.

Per questo si erano trasferiti da Osaka.

Per il lavoro della madre.

E Ashura non ne era contento.

Ad Osaka aveva tanti amici fidati su cui contare per i quali aveva lottato per anni.

Ora doveva ricominciare da zero.

Ma non era spaventato.

Infondo era solo una nuova scuola.

Uguale in tutto e per tutto all’altra.

Cosa potrebbe mai accadere?

Tokyo, ore 7:50 a.m.

Ashura Kamizashi si trovava di fronte alla sua nuova scuola, la Keita High School.

Chissà cosa gli avrebbe riservato quel nuovo mondo?

Anticipazioni.

Capitolo secondo:

Il primo giorno di scuola

-Ragazzi, questo è Ashura Kamizashi, un nuovo compagno, spero lo tratterete bene.-

Ashura non poté vedere il ghigno comparso sui volti dei suoi nuovi compagni.

-Non si preoccupi professore…- Sussurrò un alunno- … gli daremo un benvenuto che non dimenticherà mai.-

  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Generale / Vai alla pagina dell'autore: DrCox