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Autore: _ALE2_    05/03/2010    5 recensioni
“Edward?” Il moro si voltò appena verso di lui, sorpreso, guardandolo senza capire. “Continua” Pronunciò con voce flebile il biondo, con gli occhi rivolti verso i tasti. “Suona per me”
Genere: Romantico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Edward Elric, Roy Mustang
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Music 

(And love was chained)

“Ora tu pensa: un pianoforte. I tasti iniziano. I tasti finiscono.

Tu sai che sono 88, su questo nessuno può fregarti.

Non sono infiniti, loro.

Tu sei infinito, e dentro quei tasti, infinita è la musica che puoi suonare.

 Loro sono 88, tu sei infinito.

Questo a me piace.

Questo lo si può vivere.

Ma se tu,

 ma se io salgo su quella scaletta, e davanti a me si srotola una tastiera di milioni di tasti, milioni e miliardi di tasti, che non finiscono mai, e questa è la verità, che non finiscono mai e quella tastiera è infinita...

Se quella tastiera è infinita, allora su quella tastiera non c'è musica che puoi suonare.

Tu sei seduto sul seggiolino sbagliato: quello è il pianoforte su cui suona Dio.”

(cit.Baricco, Novecento)

 

 

 

Seduto su quel seggiolino, Edward non sapeva che ci avrebbe potuto perdere le ore ad ascoltarlo.

Non sapeva che perso com’era, con gli occhi socchiusi e le mani che saettavano veloci da un lato all’altro, lui potesse apparire per un secondo così diverso, così perfetto, così umano.

Era sempre stato un tira e molla di emozioni indefinibili, era eterno, spossante e gratificante, era l’essenza stessa della rincorsa, preda e cacciatore, amori ed amanti.

 

E gli occhi dorati non si perdevano nemmeno un secondo di quei movimenti, le orecchie si beavano di quel suono dolce, irato, dolce, leggero, saettante, maestoso… suono che cambiava ogni volta di sapore e lo lasciava lì, a fissare, guardare, ancora e ancora e ancora…

 

Se avesse avuto il tempo, il modo e il coraggio, avrebbe fatto muovere le mani per applaudirgli o avrebbe trovato la forza di toccare quei tasti, al posto di rimanere a guardarlo in silenzio.

 

Eppure quando cominciava la musica così si alzava la barriera, c’era lui e c’era il mondo, c’era Roy e c’era la sua musica.

 

Ma il coraggio poteva essere usato per altro.

Fu così che mentre lui suonava Edward spezzò quella barriera, abbracciandolo per le spalle, appoggiando il viso alla spalla forte.

 

Le mani di Roy caddero pesanti sul pianoforte producendo il primo suono stonato, ma in quel momento sintesi perfetta di quella confusione che elettrica serpeggiava nell’aria.

 

“Edward?”

 

Il moro si voltò appena verso di lui, sorpreso, guardandolo senza capire.

 

“Continua”

 

Pronunciò con voce flebile il biondo, con gli occhi rivolti verso i tasti.

 

“Suona per me”

 

Continuò dolce, mentre la presa sulle sue spalle non accennava a sciogliersi.

Roy annuì, capendo poco delle sue intenzioni, ma continuò. Edward sospirando chiuse gli occhi, la musica era pace, la musica era vita, la musica era gioco e quella musica era amore.

 

E la soluzione di quei pomeriggi persi ad ascoltare quelle note gli apparve chiara, l’emozione provata ebbe un senso, quelle ore acquisirono significato.

Era il tempo impiegato a imparare, musica maestra e lui allievo, Roy pronto a fargli il suo personale esame; era il tempo impiegato a imparare, perso tra le note, a capire il battito accelerato del suo cuore.

Perché mentre Roy suonava poteva ammettere a se stesso e a quelle note che lo amava.

Perché la musica gli aveva insegnato a scoprire quel dolce sentimento.

 

E perso ancora accanto a lui, con il suo profumo, pensò che in quegli ottantotto tasti poteva andarci scritta una vita intera,in quegli ottantotto tasti, tutto poteva rimanere intrappolato.

E anche il suo amore, per quanto forte, era troppo ammaliato per non restarne inevitabilmente incatenato.

Note Finali:

Come al solito non chiedetemi da dove è nata questa cosa, nel giro di pochissimo è entrata nella mia testa ed è uscita fuori. 

Limito quindi le mie parole, lasciando a voi il senso della storia: meglio lasciare libera l'interpretazione, dicono.

Ringrazio  tutte le persone che hanno commentato Petals, mi avete reso contenta, sul serio.

Soprattutto doverosi ringraziamenti vanno a Setsuka, per la secolare pazienza nel raccogliere le mie paturnie, ed a Roy Mustang sei uno gnocco, che mi ha praticamente costretto a pubblicare, arrivando persino a betare questa follia.

Detto questo: BUON YAOI DAY A TUTTI!

So che è ormai finito, abbiate pietà, è il pensiero che conta, no?

 

  
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