Chapter
15: Zodiac, Borderline & Cigarettes
“Levi
portala in salotto per favore, mi rivesto e arrivo” dissi
accartocciandomi su
me stesso per evitare che la ragazza continuasse a guardarmi nudo come
un
verme.
“Ok
capo ci penso io alla nostra ospte!” disse sorridendo Levi,
che sembrava aver
ripreso completamente il suo umore solito.
“Ma
che stavate facendo voi due li dentr…”
balbettò la ragazza aggrappata alle
braccia di Levi.
“Su
su tranquilla ora G. si riveste e ci raggiunge di là, non
è vero stallone?”
“LEVI!!!” li urlai contro tirandogli
l’asciugamano che
fino a poco prima era avvolto sui miei fianchi, il quadrato di spugna
colpì con
un tonfo la porta che si chiudeva e si afflosciò a terra con un rumore
sordo.
Mi
rialzai dalla posizione rannicchiata in cui ero e mi poggia per
l’ennesima
volta sul lavandino guardano la mia immagine riflessa sullo specchio,
rividi
per un momento la figura eterea della ragazza del mio sogno, le bende
viola che
fluttuavano nella nebbiolina, le spine intrise di sangue e la sua
figura
sensuale. Scocci la testa per liberarmi da quella visione.
“Su
rivestiamoci!” mi dissi prendendomi la faccia con le mani
abbastanza forte la
fasciarmi due segni rossi sulle guance, credo che se lo avessi fatto ad
un
umano gli avrei spappolato le ossa del cranio… vedere
pezzetti di ossa
occipitali, temporali e zigomatiche
sparsi per casa non mi sembrava molto carino…
Mi
avvolsi in un asciugamano un po più grande e affacciandomi
prima dalla porta
corsi in punta di piedi verso la camera da letto, dove con una rapida
entrata
nel guardaroba mi infilai tuta e maglietta bianca,
uscendo dalla porta tirai
giù le tapparelle perché sia Shik che
Alex erano crollati sul letto e ora dormivano profondamente entrambi,
certo
vedere il mio fidanzato dormire sul mio letto con un altro ragazzo era
un
tantino fastidioso, ma non mi importava più di tanto, se il
tradimento era la
cosa peggiore che mi poteva capitare in quel periodo sarei stato
felicissimo;
invece la cosa peggiore che sarebbe potuta capitare ere la venuta dei
quattro
eserciti deominaci direttamente dagli inferi e la scomparsa del genere
umano
dalla faccia del pianeta, nonché la nostra morte, che
presumo se inflitta da
anche solo un rappresentante di tale esercito sarebbe stata
dolorossissima e a
dir poco umiliante.
Tornato
in salotto vidi Levi alle prese con un barattolo di caffè
nella cucinetta e la
ragazza… com’è che si chiamava?... ah
si! Lycia, stava
allegramente chiacchierando con
mia sorella che nonostante tutto non aveva mosso un dito, non aveva
neanche
raccolto la maglietta che mi ero scordato, l’aveva
semplicemente appallottolata
e ficcata malamente dentro la mia libreria, giurai che se mi aveva
sporcato
anche solo una costa di un libro l’avrei trucidata!
“Ehm!
Bene Lycia, cosa ci volevi chiedere?” feci io poco
convincente.
“Si,
scusi… posso chiederle una cosa?”
“Dimmi
pure!” risposi io sorridendo.
“Cosa
è successo esattamente in quel bagno…
e… ehm… perché lei era
nudo?” mi chiese
quasi d’un fiato avvampando come una scolaretta, beh in
effetti era una
scolaretta, e quindi se avvampa non c’è niente di
strano.
“Ah!
Quello? Beh, insomma, niente di che una chiacchierata con il mio
coinquilino!”
balbettai io in preda alla confusione mentale.
“Chiacchierata?
A me sembrava tutto fuorchè una chiacchierata…
non che mi voglia immischiare
sia chiaro!” disse sorridendo Lycia, leggermente imbarazzata.
“Lycia
tutto bene? Che è successo?” la voce era maschile,
bassa, veniva dal
pianerottolo.
“Kemen
entra non rimanere fuori ad aspettare!” disse piano Lycia
guardandomi come per
chiedere permesso, gli sorrisi gentilmente.
Un
ragazzo alto dalla pelle ambrata e dai lunghi capelli castani
entrò dalla porta
con fare tranquillo e pacato. La cosa che mi colpì pochi
secondi dopo erano le
due ciocche bionde che gli ricadevano sulle spalle, i capelli erano
raccolti in
un coda molto bassa, portata in una maniera che oserei definire
settecentesca,
divisa sulle spalle.
“Lycia,
lo sai che mi annoia girare per le case altrui, ho fame andiamo
via?” disse il
giovane sbuffando, sembrava un animale tenuto legato ad un palo; era
come se
scalpitasse.
“Kemen
mi devi aiutare a fare questa cosa, sperando sempre che la direttrice
non
scopra che fuori dal collegio esco con un ragazzo!” disse un
pochino acida
Lycia.
Il
ragazzo sbuffò e senza neanche chiedere il permesso si
accovacciò a gambe
incrociate, ai piedi della ragazza guardando fuori dalla finestra;
Lycia con un
gesto che voleva sembrare involontario gli poggiò una mano
sulla testa e iniziò
ad accarezzare i capello, il ragazzo inclinò la testa
all’indietro come fanni
gli animali quando li si carezza.
“Allora,
Lycia, dimmi cosa dovevi chiedermi?” feci io per interrompere
quel breve, ma
imbarazzatissimo silenzio.
“AH!
Si, allora, prima domanda: è credente?” la prima
domanda, così semplice così
difficile; proprio in quel momento della mia vita doveva chiedermelo?
“Ehm,
allora, direi di si, se per Dio intendiamo una forza sopranaturale che
non
interferisce con i comuni mortali” risposi io, che in questo
momento della mia
vita ero tutto meno che mortale, anzi.
“Mh,
si, bene, seconda domanda: Quale tra i sette vizi capitali sente di
infrangere
più spesso?” domanda strana, ormai non
c’era più nessuno che li prendeva sul
serio.
“Ah
ecco, direi…” mi fermai a riflettere,
involontariamente posai gli occhi sui
glutei dell Adamo della Lempicka, Lycia lo notò e mi
richiamò all’attenzione
con un debole colpetto di tosse “AH! Si, scusa; allora direi
la lussuria”
mentivo spudoratamente ma non mi andava di fare la figura del
verginello con
una studentessa più giovane e disinibita di me.
“Me
ne sono accorta…” bisbigliò Lycia, che
accortasi della gaffe avvampò “Oddio,
chiedo scusa, non volevo che insolente!” disse con una vocina
strozzata.
“Oh
non preoccuparti, almeno non c’hai offeso come fanno
molti!” dissi io con un
largo sorriso sul viso.
In
quel momento il ragazzo alzò di colpo la testa,
sganò gli occhi ed emise un
suono simile ad un basso muggito.
“Sono
arrivati.” Si limitò a dire alla ragazza.
Io
alternavo Lycia a Kemen, non capivo cosa intendessero; anche la ragazza
sembrava confusa guardava Kemen come se non lo conoscesse
più.
“Kemen
ma cosa dici? Ti senti bene, Dio mio sei
bollente…” la ragazza ritrasse il
braccio dalla testa del ragazzo che si stava alzando
rapidamente…
Ormai
avevo intuito che se non ci fossimo spostati velocemente sarebbe
successo il
finimondo, e avendo appena sistemato casa dopo l’attacco di
Clara volevo
evitare un’ennesima devastazione.
Corsi
in camera a prendere Levi, Shik e Alex; Levi aveva percepito anche lui
qualcosa
che non andava e quindi era all’erta, gli altri due
sonnecchiavano beatamente
nel letto; li svegliai entrambi con uno scossone.
“Cosa
diavolo… Greg ma che combini, stavo dormendo!” si
lamentò Shik stropicciandosi
gli occhi.
“Shik,
Alex non c’è tempo sta succedendo qualcosa di
sbagliato dillà! Venite!”
urlai in pieno panico.
Dal
salotto proruppe un urlo.
“LYCIA!”
ero nel panico, se una ragazzina ci rimetteva le penne per colpa mia
non me lo
sarei mai perdonato!
Accorremmo
tutti e quattro in salotto, Lycia era stesa a terra , svenuta, la mia
finestra
era frantumata (per la seconda volta nel giro di pochi mesi) e davanti alla finestra vi
erano tre figure
oscurate dal sole alle loro spalle.
Quando
la fronda degli alberi del giardino dietro casa mia coprirono
momentaneamente
il sole, riuscimmo a distinguerli chiaramente.
Non
riuscivo a credere ai miei occhi, il ragazzo che accompagnava Lycia era
in
piedi.
Il
ragazzo ora sembrava una bestia, quelle che prima erano le due ciocche
bionde
che mi avevano colipito non appena era entrato ora si erano rizzate a
formare
un paio di corna scure da toro, il corpo era ricoperto da una fitta e
corta
pelliccia marrone, gli occhi erano diventati completamente neri e le
orecchie
che spuntavano dalla capigliatura ora scomposta e irregolare erano di
chiara
foggia taurina e si muovevano scattose, come se il proprietario fosse
allarmato.
Il
ragazzo fece un balzo afferrò Lycia e se la mise
sottobraccio come se fosse
stata un sacco privo di vita, le dita della ragazza strusciavano per
terra e
notando quel particolare mi focalizzai sugli arti
inferiori di Kemen erano diventati gli arti
posteriori di un toro, forti zampe
muscolose che scaplitavano.
La
figura di destra fece un passo e poggiò una mano sulla
spalla di quello che ora
sembrava di essere un minotauro e non più un ragazzo umano.
Anche
questo personaggio non era poi così normale, era una ragazza
orientale di
piccola corporatura, i movimenti erano controllati e molto sensuali, la
lunga
chioma rosso fuoco pendeva immobile e si mischiava alla pelle di pecora
che
utilizzava come unico vestiario, sul lato destro della testa spuntava
un corno convoluto
come quello di un vecchio ariete.
“Buono
non provochiamo più danni del dovuto…”
mentre diceva ciò allungò due dita sulla
palma che avevo vicino alla finestra, le foglie come sentirono il tocco
della
ragazza si accartocciarono e l’intera pianta venne avvolta in
un enorme fiamma
rossa, dopodiché la ragazza si portò la mano alla
bocca e con un espressione
schoccata finì la frase “…Ops, non
volevo!” e si mise a ridere sonoramente.
“Brutta
stronza!” sibilò Levi, io feci finta di niente
più intento a controllare le
fiamme che avevano ridotto la mia povera palma in cenere,
c’è da dire che io ho
un po’ la mania delle palme, mi piacciono molto e quella mi
era piaciuta
tantissimo nel vivaio; ora di lei rimanevano solo piccoli frammenti di
cenere
nera che svolazzavano nell’aria cocente, uno di questi
frammenti mi cadde su
una guancia; lo tolsi e
lasciò una scia
di grigio sulla pelle.
Kemen
sbuffò girò
sugli zoccoli e tirandosi
appresso la figura che era rimasta dietro e che avevo osservato poco ma
potevo
dire che sembrava un uomo ben piazzato, la ragazza ancora ridendo
saltò giù
tirandoci un bacino e strizzandoci un occhi.
“Attenti
al fuoco che consuma tutto ciò che tocca, specialmente il
mio!” le urla della
ragazza ormai erano solo una lontana eco dalla strada.
Io
crollai sul divano e mi chiusi la faccia nelle mani,
non bastava che avevano distrutto , dinuovo,
il mio salone, avevano bruciato metà tappezzeria e
arredamento, e spaventato
probabilmente metà degli abitanti della via, si erano anche
portati via una
liceale; di una scuola cattolica per giunta!
“…
eg… reg… Greg!” rinvenni dallo stato
catatonico in cui ero caduto, i miei occhi
fissavano i fusti morti e anneriti della mia povera palme, mentre Shik
mi
scuoteva per entrambe le spalle.
“Eh! Si ci sono, tutto ok, mi
ero solo incantato.”
Cercai di giustificarmi io.
“Ci
mancavano solo questi adesso, da dove sono usciti?” fece Levi
sbuffando come un
ragazzino.
Alex
era pallido, aveva il volto imperlato dal sudore.
“Lo
so io chi sono, sono lo Zodiaco!” disse con un filo di voce
tremante.
“Lo
zodiaco? Vuoi dire quelle cazzate che si leggono sul
giornale?” feci io
scettico.
“Beh
intanto dopo tutto quello che ti è successo dovresti
rivalutare la tua
definizione di cazzata, poi starei a sentire cosa ha da dire
Alex!” mi riprese
Shik.
“Hai
ragione, Alex chi sarebbero questi appartenenti allo
Zodiaco?” dissi con un
tono piatto e monocorde.
“Sono
i Segni, come quelli che voi attribuite alla nascita, loro sono la
controparte
demoniaca, o meglio loro SONO i segni zodiacali, che non si sa per
quale motivo
si sono schierati con i demoni! E quei tre che avete visto erano Taurus, Aries e
Cancer!” mi rispose Alex.
“Mh
, bene abbiamo a che fare con lo Zodiaco, poi chi arriverà
la Fatina dei Denti
o Babbo Natale?” ci schernì Levi.
“Guarda
sulle fate non ci metterei la mano sul fuoco, anche se sono esseri
schivi e
molto rari a causa della distruzione ambientale dell’uomo,
mentre su Babbo
Natale, non mi preoccuperei ti stà confezionando il regalo
scemo!” Shik era in
vena di sfottere e Levi ricadeva nel ruolo di vittima.
“Alex
dimmi un po’ non saranno tutti e dodici i segni
vero?” chiesi io ormai con la
speranza che andava diradandosi come il fumo della mia palma bruciata.
“Tredici
per la precisione, i segni zodiacali sono tredici. Ma uno, Ophiuco,
è stato
espulso milleni fa e da allora voi ne conoscete solo dodici; e comunque
credo
di sì dovremo affrontarli tutti e dodici; solo Opihuco
potrebbe essere dalla
nostra parte, sempre che gli vada di immischiarsi negli affari
terreni.” rispose
celere Alex.
“Bene
i segni zodiacali sono tredici! Ora mi verrete a dire che Plutone non
è un
pianeta!” sbottò Levi.
“Ehm,
si effettivamente Plutone non è più un pianeta,
è troppo distante dal sole e
non rispetta determinati parametri astronomici, lo sapresti anche tu se
avessi
seguito i corsi all’università!” lo
corressi velocemente io.
“ECCO
APPUNTO! Mi trovate nella vasca da bagno se vi servo!”
urlando ciò Levi si
chiuse in bagno borbottando, credo che la nostra discussione di prima,
e la
comprasa di questa nuova rogna lo devono aver turbato non poco.
“Bene,
meno uno; io direi che comunque non dobbiamo cadere in paranoia; ormai
siamo
nel periodo di vacanze Natalizie e direi che fino alla prossima mossa
del
nemico non dovremmo scomodarci più di tanto.” Alex
disse questo con una tale
freddezza che rimasi sconvolto.
“Alex!
Ma… ma Lycia l’hanno rapita dobbiamo andarla a
salvare a tutti i costi, è colpa
mia se lei è finita in questa situazione!” dissi
io in preda al panico.
“Greg
rifletti, secondo te Lycia poteva non finirci o addirittura esserci
invischiata
da prima, Kemen del resto era suo amico già da un
po’ , non te n’eri accorto? E
comunque la puzza di demone che ha lasciato non dà adito a
discussioni. Vi è
invischiata fino al collo, potrebbe essere lei stessa un
demone!” la voce di
Alex era fredda e priva di emozioni, si fissava le dita dei piedi.
“Dici?!”
non potevo crederci, che una ragazza di un collegio cattolico era in
combutta
con dei demoni, con il rischio che lei stessa potesser esserlo.
“Sai
che ti dico, usciamo stasera e vediamo se riusciamo a distrarci. Si
parla
meglio davanti a un po’ di birra!” disse Alex con
fare incoraggiante,
poveraccio cercava di risollevarci il morale, mi piaceva
però questo suo lato,
ero contento di essermi riuscito a chiudere in una cerchia di persone
più sagge
di me.
“A
stasera c’è tempo, cerchiamo di risistemare questo
macello.” Dissi io sollevando
il vaso della mia ex-palma.
“Perfetto
dai qua!” disse Alex con un sorriso a trentadue denti
afferrando il vaso e
sfiorandomi con le dita la mano.
Quel
piccolo gesto mi fece rabbrividire, non poteva essere, ho capito che
ero un
Misto e che noi quattro eravamo gli ultimi, e che io discendevo da
sangue
nobilissimo di entrambe le caste ma che diamine possibile che chiunque
mordessi provasse
un qualche tipo di
sentimento strano per me, e io altrettanto.
“GREG!!!!!”
Shik urlò lanciandomi un occhiata furibonda
dall’altra parte della stanza.
“Oddio!
Che c’è mi hai spaventato!” feci finta
di niente io.
“Lo
sai bene che c’è! Non fare il finto tonto
ricordati che posso sentire quello
che pensi, beh tutti noi possiamo sentire quello che pensi visto che te
lo urli
nel cranio!” mi disse urlando. Alchè notai che
Alex sogghignava scorrazzando
per casa con il cadavere di vaso in mano.
“Uffa!
Ormai non posso manco più pensare. Manco ci fossimo sposati
e uniti col
sangue…” feci io con aria scocciata.
“Beh
no questo non è propiamente vero, ricordati il rito, non
eravamo forse immersi
nel sangue fino al culo!?” rimbrottò Shik
“Mh
vecchio vedo che sei diventato volgare, bene. Nessun’altro
vuole cambiare
carattere?” Levi ultimamente era più ironico del
solito, inoltre non so per
quale strano motivo girava nudo e zuppo per casa.
“Deficiente!
Mi stai bagnando il Parquet! Vatti ad asciugare e magari mettiti un
paio di
mutande!” gli urlai appresso io.
Mi
dovevo calmare, non ero come mia madre, per carità avere un
carattere simile al
suo sarebbe stata la fine del mondo per me e per gli altri. Presi du
profondi
respiri e… dalla cucina si sentì rumore di vetri
rotti; mi girai di scatto con
del fuoco che mi usciva dagli occhi.
“Cosa
diavolo è successo!” stranamente la frase mi venne
fuori con un tono stanco e
atono, non furibondo e incisivo come avrei voluto.
“Niente
scusa, avevo le mani bagnate e mi è caduto un bicchiere,
volevo solamente
bere.” Disse Alex guardandosi
i piedi.
“Alex
basta guardare per terra quando succede qualcosa, nessuno ti vuole
accusare di
nulla sono cose che capitano alza il viso quando parli con noi; del
resto siamo
tuoi pari, eccetto Greg, credo che lui sia un esperimento
malriuscito.” Disse
Levi sfottendo a più non posso.
“LEVI!
E che diamine, non riesci ad essere per un momento serio?!”
ormai la mia forza
era pari allo zero.
“Sentite,
non abbiamo chiuso occhi, nessuno dei quattro; che ne dite se ci
facciamo un
bel sonno e poi ne riparliamo?” Shik come al solito riusciva
a riacquietare le
acque in tempesta.
“Buona
idea, il letto è mio!” urlò Levi
schizzando verso la mia camera da letto…
“Voi
andate io mi voglio fare un giro per strada.” dissi io piano,
il sonno non
riuscivo a sentirlo, anche se forse mi sarei addormentato subito se mi
fossi
poggiato sul cuscino “Alex mi accompagni?”
“Volentieri,
voglio prendere un caffè!” disse sorridendo,
finalmente non si guardava più i
piedi. “Mi vesto e andiamo!”
Mi
andai a vestire velocemente, aspettai che Alex finisse di vestirsi
anche lui e
sotto le occhiate indispettite di Shik uscimmo di casa trascinando i
piedi.
Scendemmo
le scale in silenzio, cercando di evitare i condomini; anche se dubito
che ci
avrebbero lasciato in pace dopo il macello che avevano causato quelli
in casa
mia; pensare di nuovo a quelli mi fece venire in mente lo Zodiaco.
“Alex
hai detto che sono i Segni zodiacali
che
ci hanno attaccati oggi, ma io ne ho visti solo tre, gli altri dove
sono?”
“Molto
probabilmente stanno uscendo dagli Inferi, demoni così
potenti hanno bisogno di
alcuni giorni per poter bilanciare il loro potere e salire in
superficie; se
comparissero così senza prepararsi il loro potere
investirebbe le creature
nell’area dove sono comparsi, contaminandole e rendendo
palese la loro
comparsa. Sarebbe controproducente!”
rispose Alex cauto, mentre con un piccolo salto evitava
una chiocciola.
Con le mani in tasca e lo sguardo rivolto alle nuvole, che cercavano di
coprire
quell’infinità di azzurro che era il cielo,
sembrava proprio un normalissimo
ragazzo di vent’anni senza troppi problemi per la testa; anzi
direi che
l’immagine è anche troppo idilliaca; a
vent’anni ogni mosca è un elefante e
anche i piccoli problemi diventano casi mediatici.
“Alex
dimmi ma questi Segni sono così forti?” credo che
la mia domanda suonasse
alquanto stupida, poiché Alex smise di camminare e mi
guardò come se avessi
appena affermato che le zebre sono a pois gialli e che io normalmente
cavalco
ornitorinchi blu.
“Beh,
se gli umani millenni fa li hanno eletti a dei protettori e gli hanno
consacrato costellazioni, un motivo valido ci sarà
no?” disse sghignazzando.
“Ok,
non mi prendere per stupido. Parlami un po’ di questi tizi,
chi sono e che
fanno nella vita?” altra domanda idiota.
“Allora
guarda, quelli che avete visto oggi erano Taurum, Arietem e Cancerum;
mi pare che
non ti debba esplicitare i tre segni a cui appartengono
presumo!” dicendo ciò
mi guardò con gli occhi semichiusi e io feci segno di
proseguire senza
rispondere alla provocazione.
“Bene
Taurum può scatenare eventi sismici, e più si
arrabbia e più forti sono le
scosse; Arietem hai capito a spese della tua palma che potere ha,
inoltre se è
abbastanza provocata l’oggetto che tocca esplode
direttamente; mentre Cancerum
è un tipo molto particolare, può cambiare il tuo
Fato con il semplice lancio di
due dadi, diciamo che è uno dei quattro più
forti.” Aveva
ripreso a camminare tranquillo
squadrando i rami degli alberi e i pezzi di carta che volteggiavano sul
marciapiede.
“Gli
altri invece? Cosa ci dobbiamo aspettare? Non
credo siano delle scolarette alle prime
armi!” la mia idiozia raggiungeva livelli pari solo a quelli
della Troposfera.
“In
pratica per riassumere i dodici segni sono divisi in squadre da tre, e
guarda
caso queste quattro squadre sono ognuna al servizio di una Divisione, i
Samael
sfruttano il gruppo Pyro, formato da creature irascibili e molto
violente
quali: Sagittarium, Arietem e Leonem. Gli Iamaliel guidano il gruppo
Tera,
composto daesseri rozzi e di poche remore: Taurum, Virginem e
Capricornus. I
Satariel sono alleati al gruppo Aqua, i cui
membri sono i più freddi e incontrollabili: Cancerum,
Scorpionem e
Phisces. I
Gamchicolh hanno assoggettato
il gruppo Ariae, esseri effimeri e poco affidabili come: Geminos,
Aquarium e
Libram.” Alex sembrava piuttosto paziente, il taglio che
aveva subito nel
centro commerciale era guarito come la altre ferite causate
dall’incantesimo di
Clara, ma stranamente aveva lasciato una lunga cicartice contorta sul
bel viso
del ragazzo. Notò che lo fissavo, il mio sguardo doveva
essere piuttosto nostalgico
e tirstie perché rispose alla mia
analisi con un sorriso.
“Puoi
aspettarmi qui per favore? Devo comprare una cosa.” Mi disse
sorridendo mentre
si allontanava, entrò in uno store di qulli che vendono un
po’ tutto, e ne uscì
con un pacchetto di Lucky Strike e un accendino.
Lo
guardai storto.
“Fa
male!” dissi quasi soffiando.
“Sembri
un gatto infastidito!” disse prima di ridacchiare soddisfatto
“No ora che non
sono più un angelo puro voglio godermi la vita mortale, fin
ora non abbiamo
potuto sviluppare nessun vizio o poter godere di un piacere carnale, e
ora come
ora avevo voglia di qualcosa di peccaminoso!” disse mimando
le virgolette
mentre pronunciava la parlola ‘peccaminoso’.
“Sediamoci li!” disse indicando
con la mano libera una panchina sotto un enorme Magnolia nel parco.
Ci
sedemmo all’ombra dell’enorme albero, si stava bene
la giornata era piuttosto
soleggiata, con tutto che fosse dicembre.
“Ti
posso chiedere come hai comprato sigarette e accendino? Non avevi
soldi!” dissi
io tanto per continuare con la parte del petulante.
“EH!
Ho usato un trucchetto mentale!” disse lui strizzando un
occhio.
“Quindi
li hai rubati, ma bene!” dissi, poi scoppiai a ridere. Il
fatto di aver rubato
un pacchetto di sigarette e un accendino sarebbe stato rivalutato una
volta che
noi avremmo dovuto salvare la città.
“Sai
come si accende una sigaretta?”
mi
domandò Alex rigirandosi il piccolo cilindro bianco tra le
mani.
“Maddai!
Dove hai vissuto fin’ora? Non ne hai mai vista accendere una?
Neanche in
televisione?” ero strabiliato, tutti sapevano come si
accendevano le sigarette
anche i bambini purtroppo. “Dammi!”
Strppai
la sigaretta dalle sue mani, gentilmente, e la incastrai tra le mie
labbra;
avevo provato anni fà ma mi aveva fatto talmente tanto
schifo che non avevo più
osato toccarne una.
“Guarda
e impara!” avvicinai la piccola fiamma scaturita
dall’accendino alla punta
della sigaretta e tirai una profodna boccata; immediatamente tossii
scaraventando il tizzone sul prato e cercando di tenere i polmoni
dentro il
torace; in quel preciso istante Alex scoppiò a ridere, se
avesse continuato a
ridere così forte gli si sarebbe staccata la mascella.
“Ho
capito, però credo che non la dovresti sputare per
terra.” Si alzò e la
raccolse, la brace era ancora accesa e non si era sporcata. Avvicinò la
mano, notai che tremava
leggermente, alla bocca; chiuse le labbra sul filtro e provò
a tirare.
La
sua reazine fù più decorosa della mia,
tossicchiò un po’ di fumo, dopodiché
soffiò via una nuvola grigia nel cielo azzurrino.
“Mh,
sa di erba bruciata, ma credevo peggio. Mi piace
continuerò!” disse soddisfatto
tirando la seconda boccata.
“Ma
fa male!” cercai di fare la parte della madre pedande, mi
riusciva bene a
volte; la mia lo era stata con me abbastanza da insegnarmi come si
faceva.
“Non
importa, se poi il potere di guarigione è pari a quando ero
un Angelo Puro, non
doveo temere nulla! Ora vogli provare qualcosa di alcolico!” fece piroettando la
sigaretta in maniera da
creare una scia sottile di fumo.
“Non
credi che sia un po’ presto? E poi mi duole dirtelo ma noi
Misti, a causa dei
geni vampirici non possiamo ingurgitare niente all’infuori
del sangue umano!”
dissi scuotendo la testa.
“Che noia!” l’Angelo Puro ora era Caduto, ed era diventato un normalissimo uomo, con i suoi pregi e i suoi difetti.
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Ehm, salve! Bentrovati/e mi dispiace tantissimo che sono passati mesi dall'ultimo aggiornamento... ma sapete com'è, non abbiamo solo tempo libero XD
Spero che il capitolo vi sia piaciuto, sperando che il prossimo non arrivi per Natale prossimo vi ringrazio già da prima per un qualsiasi commento (potete anche insultarmi velatamente se volete... d'altronde me lo merito! ^^)
Kriss89