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Autore: Dies Irae    15/03/2010    1 recensioni
Ormai sono cinquemila anni che vago.. un corpo errante in cerca di verità e di certezze che nessuno può darmi. Il mio corpo, i miei ricordi, ciò che sono, ciò che vedo non è come dovrebbe essere. Fisso il sole cercando in quel suo bene assoluto una domanda ai miei quesiti Ma la sua luce benevola e indifferente mi accieca e io, chino il viso e proseguo a vagare Verrà il giorno in cui potrò rivoluzionare questo mondo irrazionale e vagante Troverò una pace per tutti i popoli... umani...elfi...nani...orchi....aranee....demoni....spettri... Troppe lotte hanno macchiato questa terra. Io non sono da nessuna delle loro parti... Non ho paese... non ho razza... Io sono solo un venditore d'armi ambulante, vedo le lotte dall'esterno Dove nessuna battaglia è mia, e dove io esisto ma non lascio traccia
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
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Ormai sono cinquemila anni che vago.. un corpo errante in cerca di verità e di certezze che nessuno può darmi. Il mio corpo, i miei ricordi, ciò che sono, ciò che vedo non è come dovrebbe essere. Fisso il sole cercando in quel suo bene assoluto una domanda ai miei quesiti Ma la sua luce benevola e indifferente mi accieca e io, chino il viso e proseguo a vagare Verrà il giorno in cui potrò rivoluzionare questo mondo irrazionale e vagante Troverò una pace per tutti i popoli... umani...elfi...nani...orchi....aranee....demoni....spettri... Troppe lotte hanno macchiato questa terra. Io non sono da nessuna delle loro parti... Non ho paese... non ho razza... Io sono solo un venditore d'armi ambulante, vedo le lotte dall'esterno Dove nessuna battaglia è mia, e dove io esisto ma non lascio traccia. Sono sicuro di essere stato un uomo un tempo... So di aver portato sul mio capo il peso della corona di sangue. Un re dominatore, un flagellatore... L'unico ricordo che ho lo conservo gelosamente nella mia mente, un marchio a fuoco non se ne andrà e mi lascerà bruciare nel dubbio Il tramonto aveva tinto di rosso non solo quel cielo in lacrime ma anche le pagine dei libri che ricorderanno questa rovinosa battaglia Il cielo aveva fatto piovere su di me e sui miei soldati la morte, il cielo era diventato nero di frecce per degli istanti Gli echi delle spade riecheggiano e riecheggeranno sempre in quelle lande dove il sangue è stato versato. Fiumi di odio hanno tinto la terra di rosso insieme ai suoi fiori che a terra cadevano morti. Nel cielo le stelle che cominciavano a vedersi chiamavano i loro proprietari che coprivano il terreno, morti Il mio corpo era cosparso di sangue e ferite.. Frecce e lame conficcate nelle carni regali della mia possente figura. Non sentivo dolore, non sentivo dispiacere...volevo...vincere... Niente si muoveva intorno a me, l'unico superstite, l'unico uomo che dettò la differenza tra vittoria e sconfitta. Avevo vinto sacrificando ogni cosa che avevo e che avrei potuto avere per quel momento. Alzai la mia spada contro quell'enorme sole rosso che mi accecava, mostrandogli la mia vittoria tossii con le mie ultime forze rimaste mentre altro sangue rigava il mio mento gocciolando sul mio petto virile chiusi gli occhi cadendo a terra di spalle mentre il vento portava via a mia anima i capelli si mossero a quel vento di morte mentre inconsapevole dicevo addio alla mia vita. Trafitto da lance, frecce..pugnali... Ero il vincitore, il re aveva vinto contro tutti.. Il mio respirò cominciò a diventare irregolare, lento.. ..estenuante.. Sentii il mio cuore smettere di battere... era stata la mai ultima battaglia... ..una battaglia furibonda di chi vuole vincere.... ...l'ultima battaglia del re guerriero... Non ci sono altre memorie del mio passato. Solo sfumature indefinite di una vita vissuta in gloria. I miei ricordi terminano quel giorno sanguinoso che rimarrà per sempre impresso nella mia mente. Quello fu per me l'ultimo giorno di vita. Ora vi chiederete come faccio ad essere qui dopo quello che è successo. Ebbene, ora vi racconterò quello che io chiamo “La mia Nascita”. Sentivo freddo....molto freddo.... Un silenzio tombale mi avvolgeva come le tenebre di quel luogo irriconoscibile. La morte era giunta...anche per me... Poi d'un tratto luce, troppa, strinse gli occhi sentendomi risucchiato all'esterno o all'interno di qualcosa. Spalancai gli occhi trovandomi in una grande stanza. “Alexiel! Mia luce..! Come ti senti?” davanti a me stava un vecchio che mi fissava con le lacrime agli occhi, vicino a lui due ragazzi muscolosi e forti. Si somigliavano molto, sia il vecchio che i due ragazzi. Sentivo fame... tanta fame... Quel vecchio mi posò una mano sulla spalla, non so con che foga mostruosa ma lo morsi ferocemente staccando via un grosso lembo di carne masticandolo avaramente e ingoiandolo quasi intero sporcandomi il viso del suo sangue... Ne volevo ancora... sempre di più.. I due ragazzi mi trafissero con le loro spade ma non sentivo dolore... solo fame... mi fu semplice divorarli.. anche il vecchio... mangiai tutto di loro... pelle... ...carne... ...organi... Ne rosicchiai persino le ossa ma senza divorarle. Cosa stavo facendo? Alzai il viso verso al stanza, a terra c'era un grande simbolo magico, un evocazione oscura... Mi avevano forse fatto tornare alla vita? Seguii con gli occhi i bordi della stanza arrivando fino a un grande specchio che risalii verso il basso con i miei occhi.. man mano che salivo inorridivo sempre più.. Quel corpo di donna... non era il mio... non era il mio forte corpo... Rimase perplesso.. come ero fatto io? Il mio aspetto qual'era? Il mio nome...qual'era? Non ricordavo nulla.. solo quell'ultimo atto vittorioso. Gli occhi della ragazza erano diventati dorati come quelli di un demone, con un cristallino affilato come quello di un felino o di un drago. La pupilla immersa nel nero delle cornee... Dalle ferite che mi avevano fatto i due fratelli vidi sgorgare sangue nero. Come avevo temuto, avevano cercato di far tornare in vita la loro figlia.. ma con magie sbagliate.. ora dentro al corpo di quella ragazza c'era un demone estraneo.. in un corpo di non-morto... Una macchina assassina assetata di carni e sangue... Avevo in un secondo distrutto la loro famiglia... meglio così... la morte sarebbe arrivata comunque... Il mio nome ora è Alexiel Il Mercenario... E io, agisco dall'interno per il bene comune
  
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