Aprì gli occhi dopo un sonno lungo come l’eternità
E in un candido splendore egli era avvolto
Alzò gli occhi e con stupore vide ch’ella era la
Vestita da sposa, con un velo che le celava il volto
Scostò questo e una luce si sprigionò
E la sua voce era come il canto di usignoli
Al suo comando egli si alzò
Si guardò intorno e vide che erano soli
“Sono riuscito nel mio intento?
Ho rotto la maledizione?”
“Si, mio caro, sei contento?
Ci siamo lasciati indietro questa assurda situazione”
Erano essi in Paradiso
Tutto quanto era passato
La guardò con un sorriso
Sentendosi in quel luogo ancora una volta rinato.
La rottura del contratto aveva cancellato tutto quanto
Ella morta nell’attesa
Egli in collera con più Santo
Dopo la dannazione della Chiesa.
Ma perdono aveva chiesto un minuto
Prima del contratto strappare
E quel perdono era stato ottenuto
Poiché anche lui il Male era riuscito ad ingannare
Ed insieme rimasero per sempre la Dama e il Cavaliere
Che per tanto tempo la pace avevano cercato
Insieme per l’eternità senza più nessun dispiacere
Godendosi questa nuova vita che Egli gli aveva dato.
Sempre in questo perpetuo cielo stellato.