Alla mia Cà,
con affetto.
Titoli di coda
SakuNaru - NaruSaku
Scena
10/10
Naruto Uzumaki l’aspettava fuori di casa con un mazzo di fiori in
mano, tutto teso ed ordinato.
Una visione piuttosto nuova per Sakura, che trattenne a stento una
risata, smascherandola con un sorriso sincero. Le faceva quasi compassione,
vedere Naruto così tirato.
«Ciao»gli disse scoprendosi leggermente imbarazzata
nell’andargli di fronte.
«Ciao»ripetè il ragazzo e fece un mezzo inchino
buffo, sostituito poi da un classico sorriso.
«Ci proviamo, Sakura_chan?»
Scena 9/9
Aprì gli occhi piano, la
luce sembrava così accecante che avrebbe desiderato restarsene sempre
nel buio; eppure alla fine li aprì del tutto, quei
suoi occhi verdi come tutta la speranza che aveva sempre portato in
corpo.
«Ben svegliata, Sakura_chan»disse una voce inconfondibile da qualche parte sopra di lei, una voce che la fece boccheggiare dallo stupore di essere ancora viva. Il buio le era già scivolato alle spalle.
«Naruto?»domandò, e si sentì invadere da un bellissimo calore.
Non portò subito lo sguardo sul volto – sicuramente struggente – di Naruto, restando invece ostinatamente con lo sguardo sulle proprie mani graffiate.
«Non sai quanto sono felice»disse la voce, bellissima, che si era fatta più vicina.
Sakura non riuscì a resistere molto, ben presto, piena di curiosità, alzò il capo.
«Oh»le labbra si schiusero in una perfetta “O”, le guance si imporporarono e il cuore, chissà perché, battè più forte.
Naruto le sorrideva, un sorriso dolcissimo, e la fissava con gli occhi più azzurri e intensi che mai, una remota malinconia davanti a quelle iridi ma anche una gioia pura, devastante per lei che, fino a poche ore prima, era stata considerata in pericolo di vita.
Sakura sospirò forte.
«Ehi…stai male, Sakura?»chiese preoccupato il ragazzo e le mise una mano piacevolmente fredda sulla fronte spaziosa.
Lei lo lasciò fare, e si accomodò meglio in quel letto candido. Ne vedeva tanti, di letti così, al giorno, ma ora toccava lei, essere guarita.
Sorrise del destino.
«Non vedo il motivo della mia presenza qui, se non fosse così»rispose a Naruto, riuscendo a racimolare parte della sua vena sarcastica. Egli fortunatamente non s’imbronciò, ma sorrise ancor di più.
Nemmeno il recente dolore e l’ennesima confusione erano riusciti a togliergli la sua dote.
«Non sai quanto ho pregato»mormorò Naruto dopo un po’, e si staccò un po’ dal letto.
Sakura lo seguì con lo sguardo, egli andò alla finestra, vi guardò fuori con chissà che espressione.
«Le tue preghiere sono state ascoltate, hai visto Naruto_kun?»uscì dolce, la sua voce debole, e lei se ne stupì e boccheggiò ancora un po’.
Era tutto così diverso, ora. Per un assurdo motivo erano tutti e due un po’ cambiati, e solamente a distanza di qualche giorno, ora, minuto.
«Sì, Sakura. E giuro che ora non ti lascerò più sola nemmeno un istante. Nemmeno un dannatissimo istante. Ho creduto di perderti per sempre»Naruto fu grave, fu talmente serio da spiazzarla.
«Ma ora è tutto finito»
Sakura riandò stancamente con la mente alla scelta che aveva fatto di battersi e farla finita con Sasuke Uchiha – che dolore…- alla morte che aveva visto riflessa in un paio di occhi neri, al grido feroce di Naruto.
E al nulla, all’inutilità di tutto che l’aveva avvolta. Un circolo vizioso.
Portò lo sguardo alla finestra laddove Naruto vi guardava fuori, rapito da chissà che cosa; Sakura provò uno strano moto di curiosità e tirò gli occhi miopi: il cielo era limpido, gli alberi muovevano le loro fronde al ritmo di un vento forte – purificatore –
Eppure v’era qualcosaltro, Sakura ne era certa. Osservò Naruto, riosservò il mondo là fuori.
Stava quasi per distogliere l’attenzione, esausta di tutta quella repentina concentrazione, quando una macchia nera nell’aria tersa attirò la sua attenzione.
Udì il respiro profondo di Naruto interrompersi, non più le proprie pulsazioni.
Era una macchina nera; nel giro di pochi secondi era sfrecciata nel cielo, così distinta, così…familiare. Per poi sparire, quasi dissolvendosi.
Sakura scosse il capo e sentì gli occhi colmarsi di lacrime, ancora una volta, ancora, ancora, ancora.
Lo sguardo di Naruto arrivò puntuale, dolorosamente consapevole. Eppure nelle labbra del ragazzo nacque un sorriso, negli occhi una luce.
E tutto ricominciò, a partire da un primo, bellissimo, respiro.
«Ora, è tutto finito»
Sakura si sentì mancare le poche forze che possedeva e chiuse gli occhi.
«Perdonami»sussurrò. L’ultima parola prima di piombare in un sonno privo di sogni. Finalmente.
Ora sì che era tutto finito, davvero tutto finito – pensò – ed una lacrima silente le solcò le guance.
Scena
10/10
Rimasero così, a sorridersi e a guardarsi negli occhi, per un
tempo che a loro parve eterno, così estasiante e semplice che non
avrebbero più voluto smettere, di guardarsi e sorridersi.
Fu Sakura, a ripristinare il normale trascorrere del tempo.
Ma Naruto, Naruto non avrebbe più permesso che tornasse quello
di prima, il tempo dannato; avrebbe stabilito lui le regole, l’avrebbe
riempito lui, di sé stesso.
Sì, avrebbe fatto proprio così. E Sakura l’avrebbe
lasciato fare, sì Sakura avrebbe riempito il tempo di lei, e di lui, e
di loro.
Una prospettiva decisamente interessante, l’unica, per non cadere
e ritornare al faticoso punto di partenza, per non voltarsi indietro. Mai.
«Ci proviamo, Naruto_kun»
Meritavi molto, molto di più,
ma sai in che rapporti sono ultimamente con questo fandom, no? E con
questa…coppia. Ok, allora usa un po’ l’immaginazione e
rendi questa cosa un capolavoro, l’hai fatto? Ecco, sarà il mio
regalo per te. Perché là Cà merita solo capolavori.
Auguroni geniaccia che non sei altro, sadica compagna di piani maledetti **, zia un po’ troppo rosa per i miei gusti ma un’amica ed entusiasta e vivace ;)
AUGURONI e mille sinceri “grazie”, perché sopporti i miei scleri e il mio bicchiere continuamente mezzo vuoto.
E ti dico ancora questo, sì: che questo sia un giorno quanto più rosa possibile. Ma non chiedermi di ripetertelo, ok?
Bene, ti voglio bene. E lo sai.
Terrastoria
alias terra_chan, Ale o Als