Capitolo 8
Nuovi incontri per Sophie.
-Robert, mio caro e
dolce marito.. io non verrò
mai a letto con te. Ho già fatto questo errore una volta e
non intendo
ripeterlo- dissi con finta calma.
-Ti sbagli,
l’abbiamo fatto due volte-mi ricordò.
-La seconda
volta, ringraziando il cielo, non la ricordo. Quindi per me conta
solo la prima- sorrisi falsamente, senza la minima intenzione di
nasconderlo, e
mi avviai verso quella che sarebbe stata la mia camera.
Essendo
nuova del posto, non entrai in camera bensì in bagno.
Questo
suscitò l’ilarità del verme che
comparve alle mie spalle facendomi
sobbalzare.
-La nostra
camera è quella a destra- disse quando riprese fiato.
-No, verme
schifoso, vorrai dire la MIA camera- lo fulminai.
Mi
guardò accigliato. -E io dove dormo?-
-Non
è affar mio. Puoi stare sul divano- Meglio così:
Per quanto mi riguarda
puoi dormire anche sul prato, tanto non fa differenza, pensai.
Quel maiale
non meritava una casa, al massimo poteva sperare in una stalla.
-Allora,
questa è la tua ultima parola? Non vuoi proprio far
funzionare questo
matrimonio?- insistette.
Voleva farmi
arrabbiare ancora di più di quanto lo ero già?
No, perché se
quello era il suo intento ci stava riuscendo. Da un momento
all’altro, mi
sarebbe uscito del fumo dalle orecchie, ne ero certa. Nemmeno due ore
al
college, e già volevo scappare via. E tutto per colpa sua!
Non bastava doverlo
sopportare al liceo, adesso anche all’università.
Perché non è andato alla
Duke? Frequentare quella scuola era sempre stato il suo sogno
più grande. E
invece aveva scelto l’UCLA. Ma ci avrei messo la mano sul
fuoco che avesse
cambiato idea solo per rendermi la vita un inferno.
Mi voltai a
guardarlo sempre più infastidita –Questo
matrimonio avrà vita
breve- puntai il dito sul suo petto facendolo indietreggiare
–Io non sarò mai
tua moglie. Mi fa schifo il solo pensiero. Sei l’essere
più schifoso e
repellente che abbia mai conosciuto- conclusi aspramente. Sprizzavo
acidità da
ogni poro.
-Chi
disprezza compra- adesso anche i proverbi?
-Se fosse
vero mi ameresti alla follia- borbottai.
-Oh, ma io
ti amo! Proprio come amerei un unghia incarnita-, ah-ah.
-Spiritoso-
soffiai –Tra qualche minuto dovrebbero arrivare mio padre,
Ross e
Jake a portare le mie cose. Io devo andarmene da questo posto prima di
fare un
gesto insensato- non aspettai nemmeno una sua risposta e uscii da
quell’appartamento.
Camminavo
velocemente per i corridoi a testa bassa, fino a quando mi scontrai
con qualcosa, cadendo a terra. Ero andata a sbattere contro qualcosa di
duro e
morbido allo stesso tempo.
-Ti sei
fatta male?- disse la voce di un ragazzo.
-Ahi, che
botta- bofonchiai, massaggiandomi il sedere indolenzito.
-Aspetta, ti
aiuto- lo stesso ragazzo che aveva parlato poco prima mi porse la
mano, che accettai con gratitudine.
Mi
aiutò a mettermi in piedi e, per la prima volta da quando
era arrivato, lo
guardai senza farmi notare. Aveva un fisico atletico e piuttosto
muscoloso. I
capelli scuri, scompigliati forse dalla caduta, e gli occhi erano di un
castano
intenso.
-Scusa per
l’incidente, ma ero distratto..stavo cercando la mia camera-
disse
imbarazzato passandosi una mano tra i capelli.
-No, scusami
tu, a volte non bado a dove metto i piedi. Comunque io sono
Sophie- mi presentai.
Sorrise.
-Nathan. Anche tu sei una matricola?-
-Si, mi sono
appena trasferita- dissi annuendo alle mie stesse parole. Lo
sguardo scivolò lentamente in basso, fino a scorgere le
nostre mani che erano
ancora intrecciate. Seguì il mio sguardo e, con non poco
imbarazzo, le
ritirammo.
Si
guardò intorno e poi i suoi occhi tornarono nei miei.
–Senti, ho rinunciato
a cercare il mio alloggio. Ti va un caffè?-
Mi ritrovai
ad accettare senza pensarci. Quel ragazzo, sebbene lo conoscessi
solo da una manciata di minuti, mi stava già simpatico.
Camminammo
in silenzio fino alla caffetteria. Ci avvicinammo e ci sedemmo ad un
tavolo all’aperto.
-Prego-
scostò la sedia per farmi sedere. Un gesto da vero
cavaliere, pensai.
-Grazie-
mormorai. La cameriera, una ragazza poco più grande di noi
che mangiava
Nathan con gli occhi, venne subito a ritirare le nostre ordinazioni e
ci lasciò
soli.
-Allora, di
dove sei?- mi chiese lui, quando lei si fu allontanata.
-Los
Angeles, non ho fatto molta strada. E tu?-, chiesi, sinceramente
curiosa.
-Wilmington,
North Carolina. È una città molto piccola-sorrise
di sbieco, e
abbassò lo sguardo.
-Ci sono
stata due anni fa. Sono rimasta piuttosto affascinata dalla torta di
mele di una caffetteria- dissi facendolo ridere.
-Si, in
effetti le torte sanno essere molto affascinanti- continuò
tra le
risate.
-Soprattutto
quelle al cioccolato. E sono anche molto gentili- continuammo
quello strano gioco senza senso.
-Ok, questa
me la devi spiegare. Una torta gentile?- sollevò un
sopracciglio,
visibilmente scettico.
-Beh, lascia
stare ti prego. Questa giornata è iniziata male e devo
ancora
riprendermi del tutto- arrossii intuendo di aver detto una
stupidaggine.
-Se non sono
indiscreto: cosa ti è successo?-
-Ho scoperto
che dovrò condividere l’alloggio con la persona
che odio di più a
questo mondo- al solo pensiero, mi si rivoltava lo stomaco.
-Una ex
amica?- domandò conciliante.
Attesi che
la cameriera ci portasse i nostri caffè e risposi
–No, un nemico di
vecchia data. Un essere vile e spregevole. Uno stronzo di prima
categoria-
gonfiai le guance facendo il broncio.
-Dovrai
dividere l’alloggio con un ragazzo?- era piuttosto sorpreso.
-Già.
Lo vuoi tu? Te lo cedo volentieri- chiesi speranzosa.
-Mi
dispiace, ho già un coinquilino. Ma se fossi stato libero ti
avrei aiutata
senza esitazione-
- Non fa
niente. Non mi resta che resistere- sospirai.
-Lo odi
proprio tanto questo tizio, eh?- ridacchiò. Lo trova
divertente? E’ divertente?,
pensai. No, perché a me non pareva proprio!
-No,
è solo una tua impressione- risposi sarcastica –Il
fatto è che non posso
nemmeno ucciderlo perché è il fratello della mia
migliore amica-
-Sai, sei
proprio simpatica. Mi ricordi una mia amica- Ecco, sono fottuta.
Era il primo
ragazzo che mi piaceva dopo mesi.. e gli ricordavo una sua amica.
La prima
regola del rapporto ragazzo/ragazza era proprio quello: mai diventare
amici, altrimenti rimarrete tali per sempre.
-E questa
tua amica l’hai lasciata a Wilmington?- domandai con finta
indifferenza. Ma dentro stavo bollendo di curiosità. Era
troppo carino, e mi
ero ripromessa che non me lo sarei lasciato sfuggire. Ma se la sua
amica era a
Los Angeles era davvero un bel problema.
-No,
è alla Duke con mio fratello. È la sua ragazza-
altro che amica.. gli
ricordo sua cognata! Di bene in meglio!
-Nella tua
città cosa facevi per divertirti?- decisi di cambiare
argomento.
-Ero il
capitano della squadra di basket del mio liceo, quindi.. giocavo a
basket. O uscivo con gli amici. Qui la vedo dura-
Ora io mi
chiedo: cosa ho fatto di male nelle mie vite precedenti per meritarmi
tanta sfiga? Scappo da un cestista, per trovarne subito un altro,
pensai.
-Wow, e sei
qui con una borsa di studio?- strano, ma ero sinceramente
interessata. Sebbene fosse un giocatore di basket, c’era
qualcosa in lui che mi
attirava...e molto.
Non era
quello che di solito definivo un bellissimo ragazzo, ma era un tipo. Mi
piaceva. Era simpatico e spontaneo, e con lui mi trovavo davvero bene.
Mi
sembrava di conoscerlo da anni. Non mi capitava spesso di parlare di
Robert con
estranei, anzi non mi capitava mai. Ma con Nathan mi era venuto
naturale. Come
si dice: l’eccezione che conferma la regola. Il primo
sportivo che non mi fa
venire voglia di commettere omicidio.
-Si,
l’avevo vinta anche alla Duke, ma vivere in California
è sempre stato il
mio sogno- gli brillavano gli occhi. Era raro, tra i ragazzi di Los
Angeles,
trovarne uno che si emozionava per così poco. Beh.. poco per
me che a L.A. ci
sono sempre vissuta.
-Ma che ha
di così bello la Duke per voi cestisti?- ridacchiai.
-Non lo so-
sollevò le spalle ridendo con me –E tu
perché non sei andata via da
Los Angeles?-
-L’UCLA
è un’ottima università, e la
facoltà di legge è tra le migliori del
Paese. E poi la mia migliore amica è qui, e non volevo
lasciarla- sorrisi pensando
a Lanie. Se non fosse stato per lei, sarei andata sicuramente a Harvard
o
Dartmouth , dove mi avevano accettata.
E
così, tra una risata e un caffè, continuammo a
parlare per gran parte della
mattinata.
Dannazione! Il mio
piano era a buon punto, ma la fase due era stata proprio una
merda! Era arrivata troppo in anticipo e non avevo avuto il tempo per
preparare
tutto. E, come se non bastasse, mi aveva trattato malissimo,
rivolgendomi i
peggiori insulti. Ammetto di non essermi comportato proprio da
gentiluomo, ma
lei poteva anche evitare di attentare alla mia vita!
Quando
Sophie se ne fu andata, aspettai l’arrivo dei nostri padri e
di Jake,
cercando di aiutarli come meglio potevo. Dire che si era portata dietro
tutta
casa era inutile. Quella ragazza aveva più libri che
vestiti! E, visto che di
vestiti ne aveva fin troppi, si può ben immaginare a quanto
ammontavano i
libri.
-Io non ho
ancora capito il motivo di questa sistemazione- bofonchiò
mio padre.
A quanto pareva non gli andava a genio che Sophie, la ragazza che aveva
sempre
considerato una figlia, dividesse l’alloggio con il suo
stolto e irresponsabile
figlio.
-Non
c’erano altri alloggi liberi e, visto che i nostri indirizzi
sono molto
vicini, ci hanno assegnato la stessa camera- inventai quella madornale
bugia
sul momento.
Era davvero
inverosimile, ma sperai che se la bevessero ugualmente.
-E
riuscirete a vivere nello stesso posto senza uccidervi?- chiese
scettico
Mike, il padre di Jake. In effetti non aveva tutti i torti. Si
prospettava una
complicata e incivile convivenza, ma non me ne curavo. L’
unica cosa che mi
importava era rovinarle la vita e controllarla.
-Io ho i
miei dubbi- disse papà.
-E come
l’ha presa Sophie?- domandò Jake portando in
salotto l’ultimo
scatolone.
-Non bene-
ammisi.
-Se non
c’erano altri posti liberi, avrebbero potuto metterci
insieme.. siamo
fratelli-
-Ma tu non
hai già un coinquilino?- gli chiesi.
-Si, una
matricola. È un bravo ragazzo- rispose soddisfatto.
L’anno precedente
aveva capitato un compagno di stanza davvero detestabile e Jake non lo
sopportava più. Aveva persino chiesto si essere assegnato in
un’altra stanza.
–Ma non hai paura che ti uccida di notte mentre dormi?-
riprese strafottente.
-Chiuderò
la porta a chiave- risposi con nonchalance intento com’ero a
guardare
fuori dalla finestra. Era tutto molto calmo, non c’erano
ancora molti ragazzi
al campus. Sarebbero arrivati a giorni. Noi, Sawyer e Gordon, eravamo
già
all’università per sistemarci, visto che quel
pomeriggio avevamo l’incontro pre
campionato con il nuovo coach e i nuovi compagni di squadra. Ma non
riuscivo a
capire cosa c’entrava la gattina in tutto questo.
-Sai per
caso se anche Lanie si è già trasferita?-
domandò Jake tornato serio.
Mi voltai a
guardarlo e notai che teneva lo sguardo basso. Non aveva ancora
fatto pace con mia sorella, e questa nuova situazione gli bruciava. Non
avevano
mai litigato e Jake non era abituato a non vedersela gironzolare
intorno.
-Si, si
è trasferita ieri- feci schioccare la lingua e feci il mio
solito mezzo
sorriso, quello un po’ storto che faceva sempre capitolare le
pollastrelle.
-Ah-
mormorò a bassa voce, tornando a guardarsi le scarpe
–Non mi ha detto
niente. Magari avrei potuto aiutarla-
-Fratello,
Lanie è ancora un po’ incazzata con te. Ma dalle
tempo, lo sai che
non sa resisterti per molto-
Incrociai le
braccia al petto e mi appoggiai alla soglia della finestra, mentre
i nostri genitori ci lasciavano soli, e lui misurava la stanza a grandi
passi
passandosi, ogni tanto, una mano tra i corti capelli biondo scuro.
-Sai anche
tu quanto ci tengo a lei. Perché si ostina a fare la
bambina?-
sembrava disperato, poveretto.
-Che ne so-
alzai le spalle –Le femmine sono tutte strane. Tua sorella mi
stava
ammazzando con una statuetta di ferro! Crede che la situazione
dell’alloggio in
comune sia tutta colpa mia- feci il finto tonto con la faccia da
cucciolo.
Funzionava
sempre!
-Ci parlo io
con Sophie. Non è mica colpa tua se siete capitati insieme!-
scosse la testa sorridendo, ma si fece subito serio –O si?-
mi puntò il dito
contro avvicinandosi sempre di più –Rob, tu non
hai fatto niente, vero?-
-Io?- mi
indicai spalancando la bocca in segno di stupore –No, non ho
fatto
niente-
Strinse gli
occhi abbassando il dito –Voglio crederti. Ma se viene fuori
che
sei stato tu, non la passerai liscia. Sophie ti ucciderà-
questa volta fu il
suo turno di sorridere con sadismo e, dopo aver fatto un cenno di
saluto con la
mano, uscì lasciandomi solo in quell’appartamento
che, da quel giorno, avrei
diviso con mia moglie.
Mi sfregai
le mani, pregustando grandi litigate e scherzi barbarici.
Ragazze!!!! *le campane suonano a festa e gli uccellini cinguettano felici, mentre le rondini fanno i loro bisogni sulle teste dei miei prof* sono tornata!!!
E questo capitolo, anche se è molto statico, ci ha fatto conoscere un nuovo importante personaggio: Nathan Burton!!!
Oh *.-.*, ma come sono emozionata! Finalmente è arrivato. Devo ammettere che questo personaggio mi piace più di Rob..
Ohoh.. sacrilegio!! Ma cosa è appena uscito dalla mia tastiera??
*me porta la mano destra al cuore* Io, Alessia AshG, prometto di non affermare più simili scemenze. Anche se.. insomma Nate è carino, no?
E quasi nessuno ha capito da dove veniva la frase: l’assassinio è il delitto passionale per antonomasia.
Ebbene, la frase l’ho fregata da.. rullo di tamburi.. Eclipse!
Ma, visto che questo giochetto mi è piaciuto, ne voglio fare un altro.
Ho pensato, infatti, di fare un sondaggio per ogni capitolo.
*Qual è il vostro telefilm preferito?* (potete scrivere anche più di una risposta)
Ecco, questo è Nathan:
Angolino commentino (scusate, ma ho appena visto i Simpson):
_Valy_ Robert è bastardo, ma solo con Sophie. E, in futuro, anche con Nathan.
Ma bisogna chiedersi: perché Rob si comporta così? Cosa c’è dietro questo suo comportamento infantile e pieno di stronzaggine? Lo scopriremo presto, tranquilla.
MissCullen: La storia, con l’entrata in scena di Nathan, si arricchisce di un triangolo. Indovina chi saranno i protagonisti di quest’ultimo? Esatto, cara: Robert, Sophie e Nathan. E, il nostro caro stronzo Rob, non renderà la vita facile a questa coppietta che, col tempo, crescerà di importanza. Nel prossimo capitolo.. nuova New Entry!! Chi sarà?? Dopo i primi capitoli ad alto contenuto “Noia”, adesso arrivano i capitoli più movimentati. Spero ti catturino anche i prossimi. Baci!
TheDreamerMagic: Hai ragione, Rob è proprio un gran bel gnocco, ma è anche cattivo e stronzo. Quindi Sophie fa proprio bene (secondo me) a non accettare. Anzi, secondo me dovrebbe avvelenarlo lentamente. La situazione si fa sempre più articolata e complicata. Le lezioni inizieranno a breve, e nel prossimo capitolo si farà la conoscenza della squadra di basket, e quindi Robert conoscerà Nathan.
Cosa succederà?? Bacioni, Ale.
MaruLovesMufasa: ahah Cara Maru, io al posto di Sophie l’avrei ammazzato davvero!! Non so ancora come si comporterà Sophie nei confronti di Rob, nei prossimi capitoli. C’è da dire che ha conosciuto Nathan, quindi non baderà molto a Rob. Ma tranquilla, i battibecchi tra questi due non finiranno mai. Credo che perfino nell’ultimo capitolo riusciranno ad azzuffarsi! Non immagini nemmeno quanto mi piaccia rispondere alle recensioni, anche se molte volte non ho il tempo materiale per parlare quanto vorrei. Cosa ne pensi di Nathan? Ho usato l’attore James Lafferty per due motivi:
-In One tree hill interpreta Nathan Scott (e da qui il nome del nostro nuovo personaggio) ed è il mio personaggio preferito. In questo telefilm, è il fratello di Chad Michael Murray (Robert in questa fan fiction) e hanno i ruoli invertiti. Qui è Rob quello stronzo e senza cuore.
-Anche se, come dice Sophie, non può essere definito un figo da paura, a me è sempre piaciuto. Ha quel qualcosa che mi attira.
E, attenzione allo spoiler, nel prossimo capitolo entreranno in scena altri nuovi personaggi. Alcuni saranno marginali, mentre due in particolare saranno molto importanti. Sono io a sperare che tu continui a essere una mia accanita lettrice! I tuoi commenti mi fanno sempre morir dal ridere! Un bacione grande, Ale!
rere18: Si, sono davvero sposati! La minaccia di Rob, oltre ad essere davvero bastarda, è anche molto allettante. Ma Sophie non ci casca, è una dura lei! E poi.. adesso c’è Nathan! E arriverà anche per Rob quel sentimento stronzo, quello che ti fa perdere la ragione. Si chiama GELOSIA! Onestamente anche io non ci avrei pensato tanto ad accettare. Ma ti immagini questa proposta fatta da uno gnocco simile? Chi sarebbe stata la pazza che avrebbe rifiutato? Solo Sophie! Io, da persona semi normale, mi sarei buttata su di lui e non lo avrei mollato più!
fancydenis: Sei stata l’unica ad aver indovinato!! Nei prossimi giorni, carissima vincitrice, le sarà recapitato a casa un mega poster di Robert per come mamma l’ha fatto. Nudo s’intende! ^_^
E non saresti l’unica a saltare addosso a Robert! E proprio per questo ti invierei sul serio il poster. Grazie per i fantastici complimenti, mi rende davvero orgogliosa sapere che questa storia stia iniziando ad appassionare tante persone. Un abbraccio.
sciona: Grazieeeeeeeeeeeee!!!
Se Sophie non vuole accettare, ma anche se vuole accettare, tanto non sono gelosa, avrei tre parole da dirle: DALLO A ME, DALLO A ME, DALLO A ME! Almeno non rimarrebbe sprecato! Wow, sono un genio! Ma perché non me lo dice mai nessuno a scuola?? Domani vieni con me e lo dici ai miei prof? Così si convincono!
Bisogna ammettere che sia Sophie che Rob non sono tanto sani di mente. Lui che le fa una simile proposta e lei che non accetta, ma si può? Meno male che adesso è arrivato Nathan e aprirà gli occhi a molte persone!!
Oops, detto troppo?? Meglio, così ti incuriosisco e tu continui a leggere ^_^
Sono perfida? Ma certo!
ihih, a presto.. kisses!
Ragazze, prima di lasciarvi, vorrei dirvi che io e la mia amica Lucia abbiamo creato un gruppo su Facebook dedicato a due saghe letterarie degli ultimi anni: Il diario del vampiro e Twilight. Naturalmente, oltre ai libri, saranno prendenti anche il telefilm e i film. Quindi.. vi aspettiamo!