Marco si era messo sulle punte dei piedi e lo aveva baciato, così velocemente e così inaspettatamente da lasciare Andrea senza parole. Rimasero semplicemente fermi davanti alla porta di casa di Marco, con le labbra unite. Per un secondo Andrea, dopo qualche attimo di confusione iniziare, ha pensato che le labbra di Marco fossero molto più calde e morbide di come se le era immaginate.
Marco sospirò e si staccò velocemente «Andrea, io-»
Andrea rise e Marco si chiese se fosse per il nervosismo, per l'imbarazzo o se stesse ridendo molto semplicemente di lui.
«Oh, Marco -» Alzò il volto al cielo, fissò le stelle per qualche secondo e poi, con le guance rosate per l'imbarazzo riprese a fissarlo «Anche tu!»
Il più piccolo rimase spiazzato. «Anche tu cosa?»
Questa volta fu Andrea a spiazzarlo. Ricambiò il bacio con la stessa innocenza e semplicità con cui lo aveva ricevuto, e quando a malincuore si staccò gli sussurrò dolcemente «anche tu sei gay.»
E quella che fino a quel momento gli era sembrata una disgrazia, si trasformò nella cosa più bella del mondo.