Film > Alice nel paese delle meraviglie
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Autore: Helen Lance    23/03/2010    14 recensioni
Una conversazione fra vecchi conoscenti.
Perchè non tutte le storie hanno un lieto fine.
[ "Non pensi mai alle parole che iniziano con la lettera A?" ]
- PostMovie | MadHatter/Alice | Angst -
Genere: Dark, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Too Late [To be late again]






Here are we, one magical moment, such is the stuff
From where dreams are woven
Here am I, flashing no colour [...]

It's too late - to be grateful
It's too late - to be hateful
It's too late - to be late again


(Station to Station – David Bowie)







Il sentiero gli sembra più lungo di quanto se lo ricordasse, più spoglio e più buio, ma probabilmente è solo una sua impressione.
Pensa che a quest'ora dovrebbe già sentire i rumori, le risate.
Ma sul sentiero c'è solo silenzio.
È stanco, è terribilmente stanco, il sentiero si trascina per la foresta come un lungo serpente e l'unica cosa che gli impedisce di strascicare i piedi è che, se gli è rimasto qualcosa, è l'orgoglio, e lui non si sente ancora pronto a perdere anche quello, non ancora.
Ah, la luce in fondo al tunnel! pensa poi, vedendo finalmente la foresta finire, e quasi quasi gli viene da ridere, perché si rende conto di cosa ha pensato, quando invece nel giro di poche ore non ci sarà proprio nessuna luce per lui, men che meno quella in fondo al tunnel.
Ci sarebbe davvero da ridere.
Ma non ride -ridere, da solo, in una foresta? Oh, andiamo, non è lui quello matto come un cappellaio, no? - e continua per il sentiero con passi lunghi e lenti.
C'è davvero silenzio, riconosce muovendo i primi passi nella radura, un po' stupito, c'è davvero silenzio.
Però il tavolo c'è.
C'è anche il Cappellaio, ovviamente. È solo, seduto a capotavola. Si versa il thè piano, con cautela, mormora a scatti tra i denti.
<< Cappellaio. >>
<< Parole che iniziano con la M: mattino. Non è più mattino, no, non funziona. Parole che iniziano con la M: mattone. Mattone. I mattoni sono arancio-marroni, rossicci, non va bene, non va bene non ci sono mattoni verdi- parole che iniziano con la M: miseria. Miseria. Parole che iniziano con- ... >>
<< Cappellaio. >>
< Oh. >> il Cappellaio non alza lo sguardo, tiene la teiera ferma inclinata sulla tazza.
Il thè trabocca e lui lo fissa mentre la tovaglia lo assorbe << Oh, Stayne. >>
Il Fante si siede dall'altro capo del tavolo e rovescia un paio di tazze semipiene di thè ormai freddo facendosi spazio per appoggiare i gomiti.
<< Mi stai macchiando la tovaglia! >> urla il Cappellaio rompendo la teiera che aveva in mano sullo spigolo del tavolo. << Parole che iniziano con la M: macchia. >> si guarda intorno cercando un'altra teiera.
<< Che brutta cera che hai Stayne. E che bel souvenir. Fatto buon viaggio? Non macchiare la tovaglia! Parole che iniziano con la M: macchia. >>
<< Souvenir? Questo dici? >> chiede Stayne alzando il braccio destro.
La catena delle manette ciondola tintinnando pigramente dal suo polso.
Dall'altro capo penzola una mano mozzata.
<< Quello, certo, che altro? Parole che iniziano con la M: mano. >>
Stayne ride. Abbassa di nuovo il braccio e si sistema meglio sulla sedia sgangherata.
<< Allora, Cappellaio, come te la passi? Ho sentito che la paladina se ne è andata. >>
Il Cappellaio si imbroncia come un bambino, e Stayne nota solo in quel momento che i suoi occhi sono di uno strano marrone aranciato, torbido e fangoso. << Paladina non inizia con la M. >>
<< Certo che no, >> acconsente Stayne, e distende le gambe sotto il tavolo << nemmeno Alice, se è per questo. >>
Il Cappellaio, che stava cercando di rimettere insieme i cocci della teiera rotta, alza di scatto uno sguardo smarrito e speranzoso nel vuoto, come per cercare qualcuno, e i suoi occhi balenano per un attimo di verde. << A-Alice...? >>
Passa solo un secondo in cui tutto è immobile, poi il Cappellaio abbassa di nuovo la testa sui cocci e il suo sguardo torna arancione. Sfila un brandello di stoffa azzurra che -chissà perché, si chiede Stayne- era legato al manico della teiera e, mentre alza lo sguardo su di lui, con le mani lo sfilaccia e se attorciglia fra le dita.
<< Sai perché un corvo assomiglia a una scrivania? >>
Il Fante inarca un sopracciglio. << Non ne ho idea. >>
<< Ma certo, ma certo, non ce l'hai, come potresti? >> ridacchia il Cappellaio << Non ce l'ho nemmeno io, e per di più né corvoscrivania iniziano con la M, e la risposta so che ce l'ha lei, ma l'ha portata via e... e...- >>
Il Cappellaio scoppia in una risata singhiozzante, poi smette di colpo e torna a guardare Stayne.
<< Gradisci un po' di thè, Fante? >>
Stayne ignora il cambiamento di umore con un mezzo sorriso e alza le spalle. << Perché no? Se la sicurezza qui non è cambiata di molto da quando sono andato in esilio -e non credo proprio- ci vorrà ancora un po' prima che scoprano che la Regina Rossa è morta e io sono qui. E tu non lo andrai certo a dire in giro. C'è tempo per una tazza di thè. >>
Il Cappellaio sorride e quel sorriso gli spezza il viso in due come una crepa.
<< C'è sempre tempo per il thè. >>
Stayne cerca una tazza integra e una teiera nella confusione del tavolo, e si riempie una tazza.
<< Parole che iniziano con la M: maltempo. Sei venuto qui per uccidermi? >>
<< Ero venuto qui per vendicarmi, sì, >> inizia il Fante, tirando fuori un coltello rosso di sangue rappreso dalle pieghe del mantello nero. << Ma vedo che non ce n'è bisogno, fai benissimo da solo. >>
Il Cappellaio lo guarda senza espressione.
Stayne beve un sorso di thè.
<< Quindi, dicevo, la cara, piccola, dolce Alice se ne è andata. L'hai presa bene, vedo. >> continua, inghiottendo, e fa una specie di sbuffo divertito.
Il Cappellaio si irrigidisce e riprende a cercare di rimettere insieme i cocci della sua teiera con mani che tremano così tanto che i cocci tintinnano fra loro quando li raccoglie, e mormora mattino-mattone-miseria-matto-minuscolo...- e poi improvvisamente lascia i cocci e cerca il brandello di stoffa azzurra, buttando per terra la zuccheriera e alcuni cucchiaini. Quando lo trova lo prende in mano e lo fissa.
Rimane lì un po' con la mano a mezz'aria, poi batte ciglio e lo guarda come se lo vedesse per la prima volta, come se si stupisse che la mano che lo tiene sia attaccata al suo braccio.
Batte di nuovo ciglio, e ricomincia il suo mormorio di M -mosca-mappa-maschera-menzogna-mancanza...
Stayne giocherella un po' con il coltello, se lo passa fra le dita, poi lo appoggia sul bordo del tavolo.
Beve un altro sorso di thè.
<< Non pensi mai alle parole che iniziano con la A? >>
Il Cappellaio tace con un sussulto e inghiotte un respiro strozzato, lascia cadere il brandello azzurro, riprende in mano i cocci e li stringe finchè non gli si piantano nelle mani. Il suo sguardo si perde nel sangue che scivola fuori dai suoi palmi – in vestiti azzurri, spade scintillanti, capelli che profumano, ricordi che bruciano, la sua voce, il suo profumo, la sua voce, i suoi occhi, i suoi occhi, la sua voce, lei lei lei lei lei...-
Alice.
Alice.

<< Parole che iniziano con la A: Alice. >> mormora poi.
Non ne trova altre.
<< Per un breve momento, >> ricomincia il Fante, << io e te abbiamo voluto la stessa cosa, sai Tarrant? Anche se a quel tempo io non sapevo che quella ragazza fosse Alice. Però è buffo, no? Ho persino provato a baciarla. >>
La testa del Cappellaio scatta e i suoi occhi -che, nota Stayne, sono quasi rossi ora- si puntano in quello del Fante con la velocità di uno schiocco di frusta.
Stayne sorride come un lupo e guarda gli occhi fissi del Cappellaio, le sua mani strette che gocciolano sangue.
<< Stai macchiando la tovaglia, Tarrant. >>
Lo sguardo del Cappellaio trema.
Stayne beve l'ultimo sorso del suo thè e si chiede se è quello il sapore che ha la vittoria.

Vengono interrotti da delle urla in lontananza.
<< ECCOLO! È LUI! Presto! >>
Il Fante gira appena la testa per vedere un plotone di cavalieri bianchi emergere dalla foresta alle sue spalle e correre sul prato della radura verso di lui.
<< Beh, Tarrant, >> inizia, girandosi di nuovo verso il Cappellaio, e sorride ancora. << ora devo proprio andare. È stato un piacere. >>
Il Cappellaio apre lentamente le mani, lascia cadere i cocci insanguinati sul tavolo.
<< E grazie del thè. >> conclude il Fante, ridendo, e si alza in piedi.
<< Ilosovic Stayne, Fante di Cuori! >> urla uno dei cavalieri, mentre gli altri lo circondano.
<< Sei dichiarato in arresto e condannato a morte per l'omicidio della Regina Rossa e la fuga dell'esilio che ti era stato imposto! >>
Stayne porge le mani -le manette con la mano mozzata pendono ancora dal suo polso- e permette che lo leghino senza opporre resistenza.
Mentre lo trascinano via, verso il sentiero nella foresta, Stayne si gira di nuovo, un'ultima volta, verso il Cappellaio.
<< Addio, Cappellaio Matto, >>
Il Cappellaio ricambia il suo sguardo con uno febbrile, e malinconico, e sbarrato, e da animale in gabbia, e da naufrago, e Stayne pensa che è un'espressione che potrebbe avere solo lui.

<< e un ultimo consiglio. Parole che iniziano con la M: morte. >>

Poi Stayne gli volta definitivamente le spalle, e la foresta inghiotte lui e le guardie.
Il suo coltello rimane sul bordo del tavolo.






<< Parole che iniziano con la lettera A... >>








  
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