Serie TV > Il mondo di Patty
Segui la storia  |       
Autore: namithebest    23/03/2010    3 recensioni
"Nel mio cervello continuava a ronzare in continuazione una sola parola: Amore…"
una nuova avventura per Antonella e Bruno...
un sogno...
una bambina...
tanta paura...
tanto coraggio...
Paring: Anto/Bruno
Genere: Romantico, Avventura, Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Image and video hosting by TinyPic

Una sola parola...

(One Word)

"Avevo solo un sincero e piccolo desiderio nella testa, ma per quanto semplice non sarebbe mai diventato realtà.

Ma nei miei pensieri continuavo a sperare fosse possibile realizzarlo, pur se non avrei potuto far nulla.  Nel mio cervello continuava a ronzare in continuazione una sola parola: Amore…"

 


Capitolo 1


Mi alzai dal letto cercando di non fare rumore. Erano precisamente le tre di notte, e il buio della mia stanza mi faceva sentire in ansia. Tastai il muro per trovare il pulsante della luce, che appena si accese mi stordì più di quanto non lo ero già. Non riuscivo a dormire, forse per il fruscio degli alberi e il picchiettio della pioggia sul terreno, che provenivano da fuori, o forse perché nella mia mente c’erano troppi pensieri. Mi alzai dal letto e mi avvicinai a piedi nudi, alla finestra. Pioveva forte e il vento sembrava spazzare via tutti i poveri oggetti malcapitati in strada. Quella notte Avrei dovuto trovarmi a casa di Caterina, ma con qualche scusa ero riuscita a convincerla a rimandare la serata fra “amiche”, non avrei sopportato tutti quei festeggiamenti. Anche perché il motivo della felicità riguardava quella cosa che io odiavo troppo: l’amore. Perché io per amore avevo sofferto… io per amore avevo pianto, io per amore ero quasi impazzita. Non volevo soffrire ancora, ne tutto il resto. Le nuove coppiette formate poi erano "perfette", nulla da togliere a Cate e a Alan ma gli altri due mi facevano venire il mal di testa.

Il mio odio verso quel sentimento così forte che prima o poi tutti provano era dovuto proprio a uno dei due fidanzatini… Bruno Molina. L’unica persona che ero riuscita ad amare, non per gioco o per sfizio, ma per davvero. Vederlo poi con la mia amica mi avrebbe fatto star troppo male. Perché il tempo passa ma l’amore non si dimentica. E io non ero riuscita proprio a dimenticarlo. Lo amavo prima e continuavo a farlo anche in quel momento. Ed il dolore era così forte che rimpiangevo ogni volta il fatto di averlo mollato. Stupida… stupida Antonella.

 

Chiusi la finestra e misi le ciabatte rosa decisa ad andare in cucina a prendere qualcosa da bere. Avevo voglia di latte, pur se detestavo quell’alimento con tutto il cuore, perchè mi dava senso di vomito, non ho mai capito il motivo. Lo desideravo forse perché volevo sottopormi a nuove sfide, per rendere la mia vita un po’ più avventurosa, visto che da un po’ vivevo solo perché morire avrebbe fatto soffrire altre persone, come mia madre, mio fratello. Una vita da schifo in fondo. Perché se la tua vita non ti piace preferiresti non vivere, anche se dovresti combattere per farla tornare in salita. Ma avevo perso totalmente le speranze e non avevo quasi più forza per tirare avanti. Mi spingeva solo il desiderio di riuscire a rincontrare mio padre, che a poco sarebbe uscito dal carcere in Spagna.

Questa tesi è la prima che mi veniva in mente in quel momento per motivare l’interesse verso il latte. Cominciare dal latte… che grande cavolata… ma visto che ero totalmente caduta in depressione, era stato sempre un inizio, anche se stupido.

Molti mi avevano rassicurato, dicendomi che la vita va avanti, che non finisce per un motivo così sciocco. Ma non ho mai compreso come si potessero permettere di affermare che il motivo sia stato totalmente sciocco. Io ero sicura che sia stato un perché valido, anzi validissimo. Ma tanto… cosa importava a me dei pensieri della gente, stavo già male per conto mio.

La finestra si spalancò tutto d’un tratto, e mi sembrò di sentire un leggero rumore di passi. Ma in casa c’ero solo io, perché mia madre era da Carmen, mentre Fabio da… Gonzalo. Mi affacciai di nuovo alla finestra per controllare fosse stato solo il vento, perché iniziava a venirmi un fastidiosa e piccola preoccupazione. Io mi spaventavo sempre facilmente, anche per una cosa di pochissima importanza. Bruno me lo diceva sempre, che ero una fifona. A volte ero coraggiosa, come quando rubai i documenti a Francesca e tutto il resto, ma quello era stato anche merito di Socorro.

Il vento era diminuito, non soffiava quasi più, cosa alquanto strana.

 

Decisi di scendere comunque di sotto anche per sgranchire un po’ le gambe. Restare sola in casa non mi era mai piaciuto. La casa troppo grande, le stanze buie, le tapparelle delle finestre che sbattono e che ti fatto prendere un colpo ogni volta.

Accesi la televisione tanto perché non sapevo più cosa inventarmi per passare in tempo. Dormire proprio no. Misi un canale diverso dal solito e… che bella coincidenza, capitai  nel bel mezzo della proiezione di un film horror. Ero tentata nel cambiare canale, ma la curiosità me lo impedì. Il film parlava di una bambina che era stata rapita,  che si trovava in una stanza da tantissimi giorni, e che chiedeva disperatamente aiuto. Non finì di vedermi nemmeno i primi 10 minuti, che caddi in un sonno profondo, ma non per questo senza sogni… e incubi

Verso le sei e mezza di mattina sentii la porta di casa aprirsi. Ero sdraiata sul divano e tenevo a malapena gli occhi aperti. Non so nemmeno chi sia stato ad entrare. Chiesi gentilmente di chiudere la porta quando andava via altrimenti avrei preso freddo. Poi ripresi dolcemente il sonno dalla quale ero uscita per alcuni minuti e dalla quale non vedevo l’ora di tornare.

 

Pochi giorni dopo cominciai a fare uno strano incubo la notte. Non capivo il perché di questo ricorrente avvenimenti che mi sembrava piuttosto strano. All’inizio pensai fosse dovuto al film che avevo visto… ma poi iniziai a rendermi conto che non ci azzeccava nulla.

C’ero io in mezzo a una stanza buia da dove si intravedeva la luce da una finestrella piccolissima. Chiedevo e urlavo aiuto… poi sentivo la voce di una bambina.

-“ che qualcuno?” urlavo

-“ si ci sono io” veniva avanti con una candela in mano che non le faceva luce sul viso, e quindi non potevo vederla in faccia.

-“ chi sei?” chiedevo disperata.

-“ il tuo incubo peggiore”

 

 

 

 

 

 

Angolo Autrice ^^

Ok… questa ff è da tanto tempo che l’ho in testa… e l’avevo anche scritta su un foglio. Poi l’ho perso… e quindi l’ho rifatta d’accapo. Spero non sia un schifezza… e che vi piaccia almeno un pochino…

Questo è solo il primo chappy… un pokino bruttino… ma serve per la storia… xD

Bacioni

 


  
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Il mondo di Patty / Vai alla pagina dell'autore: namithebest