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Autore: Gobra1095    28/03/2010    5 recensioni
Patty è triste per la morte di Stear e sente un grande vuoto dentro.
«Ci saranno tanti balli nella tua vita, nuove amicizie, e un altro amore.[...] La vita è fatta di ricordi belli e brutti, forse possiamo dimenticarci dei ricordi, ma non l’amore che gli altri hanno riversato su di noi»
Genere: Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Alistair Cornwell, Patricia O'Brian
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Non sei sola


ma più mi guardo in giro e vedo che,

c'è un mondo che va avanti anche se,
se tu non ci sei più

Destinazione paradiso-Gianluca Grignani

Il cielo cambia ancora colore, la terra gira ancora intorno alla luna e al sole, le stagioni si alternano, la guerra continua anche senza di te.

Ho deciso di non ascoltare più le notizie che arrivano. Sento un grande vuoto dentro, perché per me il mondo si è fermato, non c’è più un cielo da guardare, né una luna o un sole c’è solo un immensa cosa vuota che mi avvolge.

"Se il mondo perisse e lui rimanesse io continuerei a vivere, ma se egli perisse e io rimanessi il mondo diventerebbe per una terribile cosa estranea" (Cime tempestose)

Perché non mi hai dato retta? Perché sei voluto andare via lo stesso? Perché Stear?

Ora da sola che posso fare?

Ho paura di dimenticarti, di dimenticare la tua voce, la tua risata, il tuo sorriso, le tue idee, la tua espressione quando finivi di costruire una nuova macchina, ho paura che giorno dopo giorno perderò la tua immagine.

Mi stringo le ginocchia al petto mentre il tuo carillon suona per me.

All’inizio non volevo che nessuno lo toccasse, nemmeno quel gioielliere, avevo paura che perdesse il tuo profumo, volevo che l’ultima persona ad averlo toccato fossi tu. Ma poi ho dovuto darglielo perché avevo bisogno di ascoltarlo.

E adesso guardami: per terra con lo sguardo vuoto ascolto il carillon che è accanto a me.

Io non sono Candy, non sono forte, io non so rialzarmi, non so a che cosa aggrapparmi se non ai ricordi che mi gettano in una semivita.

Non voglio tornare a vivere la vita di sempre, perché in quella vita tu non ci sei.

Mi avevi promesso che saresti rimasto con me per sempre, mi avevi detto che noi due avevamo un futuro e invece sono sola.

Ho paura che la mia mente dimentichi il tuo volto e nei miei sogni sarai solo un ombra che un giorno scomparirà.

La parte migliore della giornata è la sera quando vado a dormire, ogni volta spero di non risvegliarmi di vivere dentro un infinito sogno, forse falso, ma bellissimo.

Chiudo gli occhi e la magia ricomincia.

Non ha né gli occhiali né la divisa militare, non è più prigioniero di quell’uniforme che gli ordina di uccidere, è libero e sorridi.

Come un bambino insegue un aquilone con la paura di non raggiungerlo, io corro verso di lui. So che se non fosse un sogno in questo momento starei piangendo, ma per adesso sono solo lacrime di aria.

Ma nonostante io corra lui è lontano e sento che non potrò mai arrivare da lui.

«Perché mi hai lasciata sola?» gli grido nella speranza che mi senta.

Le gambe non sostengono il mio peso e cado per terra.

«Patty, sai che mantengo le promesse, io non ti lascerò, sono con te» anche se lui è lontano la sua voce è vicina a me come se mi stesse sussurrando tutto all’orecchio.

«Non è vero, tu sei morto» sussurro gettando lo sguardo per terra.

«Io sarò morto quando tu smetterai di vivere, Patty, ti prego, ritorna a sorridere» la sua voce è una supplica e sul suo volto non c’è più un sorriso.

Prima di rispondere prendo fiato e lo fisso negli occhi così grandi e tanti ricordi mi ritornano in mente, e li risento nella pelle come se li stessi rivivendo.

«Non è facile»

Lui chiude gli occhi e inghiotte le lacrime invisibili.

«Io ti aiuterò, credi che ti lascerò fare tutto da sola?»

«Stear … io non voglio dimenticarti»

Lui si avvicina a me e mi abbraccia e mi aiuta ad alzarmi.

«Vedi? È più facile alzarsi se qualcuno ti da una mano» devia la mia richiesta.

«Stear…» sto per rifargli la domanda ma lui mi zittisce con sorriso. All’improvviso l’immenso bianco che ci circonda diventa una sala da ballo.

E balliamo con la stessa melodia che c’era alla festa di Maggio.

«Ti ricordi la prima volta che abbiamo ballato insieme?» io annuisco ascoltandolo a malapena, voglio ricordare ogni particolare di quel ballo una volta sveglia, forse lo metterò per iscritto per essere certa che il tempo non prenda con sé questo ricordo come ha preso Stear.

«Ci saranno tanti balli nella tua vita, nuove amicizie, e un altro amore-» sto per dirgli che non mi interessa affatto di ballare con altre persone, che lui continua «la vita è fatta di ricordi belli e brutti, forse possiamo dimenticarci dei ricordi, ma non l’amore che gli altri hanno riversato su di noi»

Per adesso ascolto rapita le parole di Stear che mi sorprendono per la loro profondità, ma so che un giorno riuscirò a fare ciò che lui vuole, ora che so che lui mi aiuterà non mi sento più tanto sola.

   
 
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