Film > Alice nel paese delle meraviglie
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Autore: Pseudonimo Letty    30/03/2010    1 recensioni
"In quei giorni non facevo altro che sentire la mia vita un peso. La realtà mi cominciava ad essere cruda, insapore, incolore e inodore… Tutto mi sembrava serio, grigio… Da quando avevo iniziato a fare quello strano sogno sentivo la realtà come una prigione. Odiavo questo mondo, o almeno questa parte, così fredda, triste e... semplicemente NORMALE"
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Salve a tutti! Come avevo promesso ecco a voi il secondo capitolo di questa storia :D

CAPITOLO 2: Senza vista

NAR Alice

 

Quando mi ripresi tossii sputando l’acqua che avevo nei polmoni. Mi trascinai verso l’asciutto restando ad occhi chiusi. Sotto di me sentivo un suolo poco comodo, fatto di sassi rotondi e lisci. Mi fermai e mi misi supina. Sentivo il vestito azzurro e i leggins fradici e freddi.

Cercai di aprire gli occhi. Volevo vedere dove mi trovavo. Battei le palpebre più volte , ma non vidi nulla … Una strana paura si aggiunge allo shock della caduta…

Che fossi diventata cieca? Era così.

Mi misi prima seduta, strofinandomi gli occhi con forza, ma vidi solo il buio intorno a me. Mi alzai velocemente e barcollando cercai di fare qualche passo.

“Non può essere … O mio dio, come farò?” mi chiesi.

Nella mente avevo una valanga di domande; come poteva un semplice armadio contenere una buca e un lago o mare che fosse?? Come sarei potuta tornare indietro? Come avrei fatto a riavere la vista? Avevo paura. Paura di restare in quel luogo sconosciuto, di non vedere cosa mi circondava …

Cominciai a piangere. Mi accovacciai sui sassi e, senza accorgermene mi addormentai tra i singhiozzi.

 

Degli strani rumori mi svegliarono di soprassalto. Erano fruscii di frasche vicine. Passi molto strani, pesanti. Tenni gli occhi socchiusi, non mi volevo ancora arrendere al fatto che non vedevo niente.

“Cosa facciamo?” chiese una voce.

“Non lo so … ” rispose un’altra “… Non sappiamo nemmeno chi è e come è arrivata qua”

“Al contrario non sappiamo come è arrivata qua e chi è”

… Rimasi zitta, perplessa dal loro ragionamento. Cosa c’era di differente in una frase o l’altra?

Mi mossi involontariamente oer un brivido di freddo. Sentii le due voci sobbalzare. Mi alzai barcollando, non era il caso di aspettare che decidessero loro di considerarmi nuovamente.

“Vi prego” supplicai “aiutatemi. Dove sono? Perché sono cieca?” chiesi cercando di essere gentile.

“Stai tranquilla” Mi disse una delle due voci “Sei caduta nel Lago Nero, è normale che tu sia diventata cieca”.

“Normale? Non mi sembra proprio!” protestai irritata per poi tranquillizzarmi. “Chiunque voi siate, vi prego, sapete come posso guarire?” chiesi supplichevole mentre alcune lacrime mi scendevano dal viso.

 

 

NAR ???

 

Io e mio fratello la vedemmo barcollare e disperarsi.

Nonostante piangesse aveva un viso grazioso, quasi familiare.

Quando notai il suo vestito azzurro mi venne un dubbio …

Un momento” pensai “quel vestito l’ho già visto da qualche parte … Sì mi ricordo! Che sia …

ALICE?? No, era troppo diversa.

Alice aveva lunghi capelli biondi come il grano e bellissimi occhi chiari, non assomigliava per niente a quella ragazza dai capelli corti, corvini e gli occhi color nocciola …

Qualcosa però mi diceva che c’era un nesso tra le due ragazze …

Senza farmi sentire bisbigliai ciò che ipotizzavo al mio fratello. Anche questa volta avevamo avuto la stessa idea, solo al contrario.

Ad un tratto ci fu talmente vicina che ci stava per toccare. Indietreggiammo e lei ci chiese aiuto. Chiese perché era cieca.

“Stai tranquilla, sei caduta nel Lago Nero, è normale che tu sia diventata cieca” dissi. Lei rispose arrabbiata. Aveva ragione dopotutto, non era una cosa normale.

Come avrebbe fatto a guarire? Mentre la guardavo implorarci mi venne in mente che forse c’era una persona in grado di guarirla… il Cappellaio Matto!

Il nostro amico forse avrebbe potuto … Forse …

“Ho trovato! Portiamola dal Cappellaio” mi precedette mio fratello. Io annuii e delicatamente presi in braccio la ragazzina. Doveva essere rimpicciolita perché il vestito che Alice portava le stava più lungo, coprendole le caviglie.

Detto e fatto, feci un cenno a Pinco Panco e iniziammo a correre.

 

NAR Alice

 

Sentii una delle persone prendermi in braccio. A tentoni tastai la sua faccia per capire come fosse. Era una faccia davvero strana, grossa e rotonda come un pallone. Inoltre capii anche che doveva essere un gigante, visto che entravo perfettamente in larghezza nella sua mano. Mi accovacciai e mi tenni stretta a uno dei polsi di quelle mani giganti. Cominciò a correre.

 

Dopo una decina di minuti passati in silenzio sentii che ci eravamo fermati.

“Siamo arrivati finalmente” disse una voce “Non preoccuparti. Qui c’è una persona che forse ti può aiutare”…

FORSE? E se invece fossi rimasta cieca per sempre? No, non dovevo pensare al peggio. Scossi la testa per liberarmi da quei pensieri così negativi. Facendo attenzione sentii in lontananza un rumore familiare.

“Qui vicino c’è un mulino a vento?” chiesi.

“Come fai a saperlo?” mi chiese chi mi portava.

“Sono stata in Olanda quest’estate. Questo rumore è simile ai mulini a vento olandesi” spiegai ricordandomi la bella estate passata laggiù.

Dai passi intuii che stavamo salendo alcuni scalini, poi sentii bussare.

Dei passi provennero da quella che doveva essere una casa e poi sentii un lungo cigolio.

“Cappellaio, scusa se ti disturbiamo, ma …” sentii parlare mentre mi metteva piano piano a terra. Nonostante volessi tenermi al quella persona, fui costretta con una spinta a fare alcuni passi in avanti. Disorientata, inciampai nei mie stessi piedi. Attesi rassegnata la caduta sul pavimento, ma invece qualcuno mi prese per i fianchi, sollevandomi da terra. Non era la stessa persona che mi aveva tenuta fino a quel momento in braccio; aveva tutt’altro tocco, un tocco delicato ma sicuro.

Mi rimise a terra e pochi secondi dopo sentii il calore di una fiamma vicino al mio viso, mi stava illuminando il viso con una candela.

“Mmm …” lo sentii mugolare “non ti ho mai vista da queste parti? Ma il tuo vestito sì …” disse con un tono di voce indecifrabile. Sembrava un misto di felicità e diffidenza.

Mi scostò una ciocca di capelli dagli occhi, Le sue mani erano tiepide  e leggermente ruvide.

Sentii il suo respiro caldo sulle mie guance mente tenevo gli occhi aperti.

 

NAR  Cappellaio

 

Stavo lavorando ad un cappello quando sentii bussare alla porta. Quando aprii trovai Pinco Panco e Panco Pinco davanti a me.

“Cappellaio, scusa se ti disturbiamo, ma …” cominciò Pinco Panco stendendo le braccia, mostrandomi ciò che teneva stretto.

Per un istante rimasi paralizzato da quello che vedevo …

“A-Alice??” sussurrai così silenziosamente che nemmeno i gemelli mi sentirono. Per un secondo pensai che fosse lei, la mia amata Alice … La fecero mettere in piedi e le fecero fare qualche passo verso di me. Inciampò e io la presi al volo prima che cadesse. La sollevai per vederla meglio … La squadrai meglio illuminando il suo viso con la candela che tenevo in mano. La mia speranza di rivedere Alice svanì vedendo che quella ragazza non era la dolce ragazza bionda.

“Non ti ho mai vista da queste parti? Ma il tuo vestito sì …” dissi sicuro di riconoscere il vestito azzurro di Alice. Le tolsi dagli occhi un ciuffo di capelli neri, aveva dei bellissimi occhi color nocciola, screziati qua e là di un marrone più scuro e …. Verde …

Quel colore fu come un fulmine a ciel sereno nella mia mente svitata.

“Come ti chiami?” chiesi tutto d’un fiato. Sapevo che, se avesse risposo come pensavo, sarebbe stata la risposta agli enigmi che giravano da tempo a Wonderland.

Povera Alice, senza vista e in balia di strani personaggi... Cosa accadrà? E chi lo sa? xD

Ed ora passo a ringraziare la PRIMA persona che ha recensito:

*rullo di tamburi, squillo di trombe, folla che acclama....*

 Angel666 !!! Grazie del commento, cara. Ovviamente non sono brava quanto te, la tua storia è davvero strepitosa. è vero, un pochino potrebbe sembrare un misto tra Alice e Narnia, ma presto capirai (anzi capirete per chi ha pensato uguale) perchè ho creato l'armadio "alla Narnia" xD.

Un bacione a tutti e a presto!

Piccola Letty =]

   
 
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