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Autore: Deviata    30/03/2010    3 recensioni
Stare qui a fissare la mia lapide, ormai a pezzi, è il sogno della mia vita!
Vita? Perdonate. Dimentico sempre che di vivo non ho proprio niente.
Non so se dovrebbe stare proprio in questa categoria. Ma dato che si parla di un Angelo(e non solo) probabilmente è la più adatta. Have Fun.
Genere: Dark, Sovrannaturale, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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damodificare La storia iniziava a non piacermi per niente.
E poi chi era questa vecchia qua?
Madama chi?
Preoccupazione alle stelle.
Salimmo in macchina e non potei fare a meno di pensare che ridotto così non sarei passato di certo inosservato.
Ma infondo nessun problema, tanto ormai.
Arrivammo davanti a un vecchio motel da due soldi,
di quelli che si vedono nei film,
dove i cattivi scappano dalla pola...
Insomma quelli lì!
L'insegna al neon: Baby's Motel.
Dove i mariti per quattro soldi si portavano una puttana a letto,
solo, forse, per passatempo.
Intanto eravamo arrivati davanti a una di quelle porte, con la vernice tutta scrostata.
Stanza numero 171.
Non me la sarei mai più scordata.
Haley bussò tre volte.
Dopo due minuti buoni, una vecchietta decrepita aprì la porta
e ci invitò ad entrare.
Ecco lo sapevo.
Cosa ne voleva sapere una nonna?
Affidare le mie ultime speranze per raggiungere l'obiettivo ad una donna che poteva essere la mia trisavola mi stava veramente demoralizzando.
La nonna ci fece accomodare su due sedie.
L'interno della stanza era esattamente come la immaginavo.
Un letto sgangherato, uno spiraglio di luce fra le tende ingiallite.
Due sedie e un tavolino.
Un'altra porta.
Probabilmente il bagno.
-Aspettate un attimo- disse.
Scostò la porta del bagno e disse qualcosa a un amico immaginario.
Mmh forse non troppo.
Due secondi dopo un'altra persona uscì insieme alla vecchia.
Aveva un accappatoio candido e la salvietta che le copriva il volta,
con tutta probabilità si stava frizionando i capelli.
La donna, perchè di donna si trattava, disse qualcosa alla vecchia Flor.
Ricordo ancora il nome della vecchietta!
Certe cose non si scordano.
La donna non indentificata tornò nel bagno.
Era abbastanza minuta da quello che notai.
Aveva le caviglie sottili e le belle mani affusolate.
Che diamine aveva un accappatoio, non riuscivo a vedere niente!
Flor ci offrì gentilmente dell'aranciata,
Unica cosa che aveva nel piccolo frigor,
insieme a delle patatine che rifiutai ovviamente.
Sicuramente prese dal distributore.
Stantie.
Scadute.
Mentre osservavo la stanza, dal bagno uscì Madama Queency.
Ma avrebbe dovuto chiamarsi Miss UK '89 e tutti gli anni a venire.
Cazzo.
Mi sentivo accaldato, davvero tanto.
Vent'anni o giù di lì.
Capelli biondi e occhi, cazzo quegli occhi azzurri.
Anche con dei semplicissimi jeans e una maglietta nera era perfetta.
Perfetta.
Nessun'altro modo per descriverla.
Troppo abbagliato dall'apparizione Haley mi diede una gomitata tra le costole.
Sentì il dolore fitto, di qualcosa di rotto e mi risvegliai.
Poi mi alzai.
E lei parlò, con quella sua voce bassa ma meravigliosa.
-Tu devi essere l'ultimo Mediatore- disse.
-Si teoricamente sono io. Anche se non mi è ancora chiaro il concetto.-
-Avremo tempo di approfondire-
Approfondire? Non chiedevo altro.
-Si beh ecco se qualcuno ha la cortesia di spiegarmi per bene chi sono!-
A pensarci questa domanda era veramente stupida però era l'unica cosa che volevo veramente sapere.
-Beh che dire? Mettiti comodo e iniziamo!-
...


La verità è che non avevo capito granchè della mia vita 'pre-inferno', nemmeno quando Madame Queency per la terza volta mi raccontò la storia del Mediatore.
Si, blabla, cosa ereditaria, buoni, cattivi, Lucifero e cose così.
Ma per quanto mi sforzassi di capire veramente, mancava sempre un pezzo del puzzle e non riuscivo a incastrare esattamente tutti i pezzi.
Guardavo fuori dalla piccola finestra di quello squallido motel fino a che sentii tutti gli occhi puntati su di me e mi risvegliai dall'annebbiamento che mi era preso circa a metà del discorso di Madama Queency.
Mi voltai e gli occhi verdissimi di Haley mi guardarono.
-Che c'è?- domandai
-Allora, qualche commento?-
-Uhm no non direi!-
-Ma come? Vieni qua ti raccontano la tua vita e tu non dici niente?-
-Beh non so esattamente che dire!-
-Sei il solito cretino-
-Ehy piano piano con gli insulti Pulce!-
Quando ci vuole, ci vuole.
Haley mi guardò, probabilmente un pò ferita dal mio colpo basso.
Rivangare i vecchi tempi non era esattamente una grande idea, ma mi ero sentito, non lo so, offeso forse.
La fissai un pò, era davvero cambiata.
Ed era bella, dannatamente bella.
E io non volevo guardare.
Non potevo.
Era sbagliato.
Fortunatamente ad interrompere il mio filo di pensieri idioti si intromise Madame Queency
-Va bene ragazzo direi che è ora di tornare a casa e pensare un po' a ciò che ti ho detto, potrai tornare domani e farmi tutte le domande che vuoi.-
L'unica mia risposta fu -Grazie-
Perchè davvero non sapevo cosa dire.
Salutammo e tornammo alla macchina.
Io e Haley.
Haley.
Da quando avevo formulato quegli stupidissimi pensieri su quanto fosse bella e dopo aver visto di nuovo quel suo sguardo ferito ma così fiero, evitai accuratamente di guardarla.
Non volevo.
O meglio, non potevo.
Il tragitto fino a casa sua lo facemmo nel più totale silenzio.
Nemmeno la radio.
Non ebbi il coraggio di accenderla.
Ebbi come l'impressione di averla combinata grossa chiamandola con quello stupido nomignolo.
Come se quel muro che era intorno a lei e che stavo pian piano scalando, si fosse alzato di altri mille metri.
E non so perchè, ma quella consapevolezza mi fece male più delle mie ossa rotte.
E non era da me.
Decisamente.
Avrei dovuto trovarmi una distrazione.
Sono o non sono un uomo?
Ragazzi miei, astinenza!
E così la sera mi sistemai per bene, le costole erano quasi del tutto guarite, sotto lo sguardo sconcertato di Haley che continuava sottovoce a ripetersi come fosse possibile.
Effettivamente non lo sapevo nemmeno io.
Ma andava bene.
Anzi, più che bene.
Io e Haley ci scambiammo due parole, giusto solo 'quello è il bagno' e 'puoi dormire qui stanotte' indicandomi un divano dall'aria poco invitante e confortevole.
Avevo paura a farmi vedere in giro.
Qualcuno avrebbe potuto riconoscermi, ma poi pensai che non assomigliavo poi così tanto al ragazzino liceale che ero stato.
E mi sarei inventato una scusa tipo 'Non so chi sia, ha sbagliato persona' nel caso qualcuno fosse stato troppo insistente,altrimenti mi sarei limitato a sparire.
E così me ne uscii nella notte.
Diretto a divertirmi un pò e godere dei piaceri della vita come non facevo da tanto.
Troppo. Tempo.
Mi ricordavo praticamente ancora tutto.
I miei posto preferiti.
E quelli da evitare.
Era letteralmente passata una vita, ma non sembrava essere cambiato niente.
Imboccai la strada per uno dei miei pub rpeferiti e lo raggiunsi in poco.
Entrai.
Pieno. Come al solito.
E' bello scoprire che certe cose non cambiano.
Trovai posto al bancone e mi sedetti tentando di richiamare l'attenzione del barista.
Presi una birra.
La prima di una lunga serie.







Ehy popolo(:
non so bene che cosa dire, perhcè probabilmente non c'è niente da aggiungere.
Pian piano i misteri si risolveranno!
grazie ad Aliena e Sachi Mitsuki per aver inserito questa storia tra le seguite.
E a Black_witch tra le preferite, come vedi sono andata avanti(:
Sachi Mitsuki: spero ti sia piaciuto il capitolo(; so che ho incasinato forse ancora di più le cose., ma pian piano si svelerà tutto!
spero continuerai a seguirmi!
alla prossima!
Buona vita,
Lindì.

  
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